Suonerà al Lingotto con 45 musicisti per la Fondazione Specchio dei tempi
NOEMI PENNA
Giovanni Allevi, uno e trino. Il ribelle della classica vuol bene a Torino e questa sera al Lingotto vestirà il triplice ruolo di compositore, pianista e direttore per la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi in un concerto esclusivo con l’Orchestra Sinfonica Italiana a favore della Tredicesima dell’amicizia. Sono un centinaio i biglietti ancora disponibili, a 15 euro in galleria: saranno messi in vendita dalle 18 nel foyer dell’auditorium Agnelli, in via Nizza 280.
Scaletta con sorpresa
A siglare il tutto esaurito lo scorso anno era stato Ludovico Einaudi.Oggi alle 21 tocca a Giovanni Allevi, il pianista marchigiano dagli indomiti capelli ricci: nessuna rivalità, solo una sana gara di solidarietà, a favore degli anziani torinesi più poveri e soli. Per questo concerto – uno dei pochissimi che non lo vedono da solo, al pianoforte – Allevi ha creato un programma ad hoc comprendente le sue composizioni più note tratte dagli album «Evolution» e «Sunrise», in versione orchestrale. I 45 elementi lasceranno però spazio ai virtuosismi del maestro e all’improvvisazione, che comprenderà anche qualche motivetto natalizio. Ma il vero regalo sarà un inedito a sorpresa, tratto dal nuovo disco «Love», in uscita il prossimo 20 gennaio. L’album ha visto nella fase finale della lavorazione il coinvolgimento degli Alleviani, i fan più agguerriti del compositore, che per la prima volta hanno avuto la possibilità di entrare in studio di registrazione. E una piccola anteprima sarà proposta proprio questa sera al Lingotto, in attesa del tour 2015 che debutterà il 27 febbraio a Londra e approderà il 17 aprile al Colosseo di Torino.
Parola del maestro
«Sono indissolubilmente legato a Torino, città dove nel 1995, da perfetto sconosciuto, vinsi un concorso di pianoforte. Fui l’unico concorrente a eseguire una composizione propria e la commissione decise di premiare il mio gesto coraggioso. Da allora ho la certezza che i torinesi accolgano la mia musica con grande passione», afferma Giovanni Allevi, che non solo ha accettato con entusiasmo l’invito della Fondazione de La Stampa, ma ha voluto «rendere partecipi anche i professori dell’Orchestra Sinfonica Italiana. Dal loro sorriso ed entusiasmo ho capito che ci metteranno tutta l’anima: suonare con loro di fronte al pubblico torinese sarà una gioia immensa. Avremo l’opportunità di fare qualcosa di concreto attraverso la più impalpabile delle arti, aiutando tante persone meno fortunate».
Tredicesima dell’amicizia
Trentanove edizioni, 62.217 persone aiutate, 22 milioni di euro raccolti. «Sta in queste cifre il miracolo della Tredicesima dell’amicizia che vede Torino stringersi, ogni anno a Natale, intorno ai suoi anziani. Un’iniziativa che ha maggior valore nei periodi più difficili, proprio come questo. Un anno in cui la crisi si fa sentire e colpisce soprattutto i più deboli», dice Angelo Conti, consigliere della Fondazione Specchio dei tempi. «Per il 2015 abbiamo confermato l’obiettivo di aiutare duemila bisognosi sopra i 65 anni e miriamo quindi a raccogliere un milione di euro: a oggi siamo solo a metà strada, ma sappiamo che i maggiori contributi arrivano nella seconda metà di dicembre, quindi contiamo di farcela grazie alla grande solidarietà dei torinesi». Nata nel 1976 da una richiesta di suor Pierina e recepita dal giornalista de La Stampa Marco Marello, la Tredicesima dell’amicizia trovò nell’allora capocronista, Ferruccio Borio, un immediato sostenitore. A prenderla in carico è stata Specchio dei tempi, la seguitissima rubrica de La Stampa da oggi ospitata anche nella pagina delle Lettere al direttore con una missiva del passato, presa dalla raccolta dagli Anni Cinquanta alla fine dei Novanta: un modo per fare un salto nella memoria e renderci conto di quanto il nostro Paese sia cambiato e di come esistano temi senza tempo.
Auditorium Giovanni Agnelli
Via Nizza 280
Tel. 011/65.68.111