La Sindone ritrova la sua raggiera dorata grazie ai contributi raccolti in 25 anni

Andrea Parodi
La Stampa, 15/07/2022

TORINO. Quattro anni dopo la riapertura al pubblico la Cappella della Sindone si riappropria di un altro pezzo del suo apparato decorativo perduto durante l’incendio del 1997. Sulla sommità dell’altare del Bertola è comparsa la raggiera dorata, realizzata dai laboratori artistici del Teatro Regio di Torino e finanziata con 30 mila euro dalla Fondazione Specchio dei tempi con le offerte raccolte 25 anni fa dai lettori de La Stampa.

«Non si tratta di un restauro, perché nulla era rimasto da recuperare – spiega la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella – ma di una vera e propria ricostruzione: di fatto questo ennesimo elemento ripropone il contesto dell’altare nel suo complesso». L’antica raggiera, visibile ancora in una foto ufficiale del 1972, è andata completamente perduta. La sua ricostruzione è resa possibile dai laboratori artistici del Regio (a seguito di un accordo di collaborazione diretta tra i due enti), diretti da Claudia Boasso, in collaborazione con Marina Feroggio, l’architetto funzionario dei Musei Reali responsabile del recupero della cappella.

«Siamo partiti dal corredo fotografico – spiega Boasso – semplificando il disegno originario della raggiera». Anche se non sembra, il diametro è di poco superiore ai 3 metri e mezzo, pesa un totale di 80 chili, ha richiesto due mesi di lavoro ed è realizzata in legno di samba e castagno (l’originale era di pioppo), oltre a un’anima di ferro, una composizione di carta pesta a imitare la nuvola che corre in circolo e a una doratura in simil oro sull’intera superficie per riprendere la situazione originale».

Nelle intenzioni originali di Guarino Guarini, ma soprattutto di Antonio Bertola, la raggiera aveva inizialmente un compito fondamentale. Doveva filtrare i raggi del sole che provenivano dalla finestra alle sue spalle, in modo che venissero convogliati, ogni giorno, sulla croce dell’altare del Duomo. Un effetto scenico che in realtà è venuto meno già nell’Ottocento, quando la finestra ha perso il suo accesso diretto alla luce.

«La sua presenza è particolarmente apprezzabile prospetticamente dalla navata centrale del Duomo – precisa Pagella – ma da dentro la cappella dialoga con la raggiera del cupolino, ricostruita nel 2018 dalla Consulta».

La nuova raggiera è stata ricostruita grazie alle offerte (inizialmente 1 miliardo e 200 mila lire) raccolte dai lettori de La Stampa tramite Specchio dei Tempi nelle settimane successive all’incendio. «La nostra Fondazione è da sempre attenta ai simboli dell’identità storica e civile della nostra città – spiega il presidente Ludovico Passerin d’Entréves –; in questo caso abbiamo utilizzato fondi raccolti dalle generose offerte dei lettori, una somma che oltre alla raggiera ha reso possibile il recupero dell’intero altare, dei quattro gruppi statuari sepolcrali presenti nella cappella e, nella fase preliminare, la catalogazione dei frammenti e la realizzazione di un sistema informativo per la loro individuazione e ricollocazione».

Guarda l’intervista al presidente qui!

Il 6 giugno Puliamo Torino insieme a 200 studenti

Angelo Conti

Fondazione Specchio dei tempi lancia quest’anno un’iniziativa per sottolineare le finalità della Giornata dell’Ambiente, che si celebra in tutto il mondo domenica 5 giugno. Il giorno successivo, lunedì 6 giugno, quattro scuole torinesi (2 classi per scuola e quindi, complessivamente circa 200 alunni, prevalentemente delle quarte e delle quinte) verranno coinvolte in una azione concreta. Armati di cappellini, magliette, pinze  raccogli rifiuti, secchielli e sacchetti, i bambini ripuliranno i marciapiedi ma anche i cortili e le aree comuni esterne delle scuole.

Saranno coinvolti gli istituti comprensivi Sandro Pertini, Sidoli, Anna Frank e Gabriella Poli, due a nord e due a sud della città.

Nuovi progetti per la tutela dell’Ambiente

L’evento rappresenta anche l’anticipazione di un progetto più ampio che, sempre con l’ottica della presa in carico della pulizia intorno alle proprie scuole, vedrà il prossimo anno scolastico la Fondazione Specchio dei tempi proporre queste attività a tutte le scuole primarie del Piemonte, iniziando con un primo evento già ad ottobre.

Tutti i bambini coinvolti riceveranno, oltre a strumenti utili all’attività didattica, anche documentazione per comprendere l’importanza del rispetto dell’ambiente.

Abbiamo consegnato il furgone a Gioele

Angelo Conti

Nei giorni scorsi abbiamo consegnato il furgone alla famiglia di Gioele, il bambino di 7 anni di Castellamonte colpito da tetraparesi spastica. Il suo acquisto è stato completamente finanziato da Specchio dei tempi, dopo che centinaia di donors hanno contribuito a raccogliere il denaro necessario per l’acquisto ed anche per assicurazione e manutenzione del mezzo per alcuni anni.

Ora Gioele potrà spostarsi ed andare a scuola.

 

Vi aspettiamo a Messer Tulipano dal 2 aprile al 1 maggio

Redazione

Specchio dei tempi sarà ospite nella colorata cornice del Castello di Pralormo, in occasione di Messer Tulipano, l’appuntamento che da 22 primavere ospita la straordinaria fioritura di oltre 100.000 tulipani e narcisi.

Una collaborazione che si rinnova dopo la volontà di Consolata di Pralormo, ideatrice della manifestazione, di donare a Natale bulbi di tulipano a tutti i donatori che si sarebbero recati allo sportello o al banchetto in Piazza castello. Un segno di ringraziamento per il gesto generoso, ma anche di sprone alla rinascita di tutto e di tutti dopo i drammi della pandemia.

Lo stand di Specchio al Castello di Pralormo

A partire dal 2 aprile fino al 1 maggio, sarà possibile ogni giorno visitare il parco, con i suoi percorsi tra gli alberi secolari, per scoprire l’ampia varietà di fioriture, ma anche per alcune nuove curiosità: sarà presente una mostra dedicata interamente alle farfalle, con specie rarissime, tra cui la più grande del pianeta, la farfalla cobra, la farfalla cometa e altre legate a miti e leggende, ma anche approfondimenti per cui sono stati coinvolti studiosi, esperti, musei, ma anche creativi fra cui stilisti ed artisti.

La manifestazione, che negli anni ha raggiunto rinomanza internazionale anche grazie a importanti riconoscimenti, è aperta a tutti: grandi, piccini e amici a quattro zampe. Si potranno degustare le eccellenze del territorio direttamente dai produttori, ci si potrà rilassare in un’area pic-nic e visitare l’interno del castello per scoprire come un tempo si viveva in un’antica dimora sabauda.

Un invito quindi a ripartire e a incontrarsi, in sicurezza, tra i sentieri del parco, ma anche un modo per conoscere i volontari della Fondazione, i nuovi progetti solidali e tornare a casa con colorati omaggi.

Informazioni utili

Apertura: tutti i giorni dal 2 aprile al 1 maggio 2022

Orario: lunedì/venerdì 10-18, sabato/domenica/festivi 10-19

Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 speciale ridotto nei giorni feriali / € 8,00 gruppi prenotati e convenzioni / € 5,00 bambini da 4 a 12 anni / gratuito fino a 4 anni

Informazioni: www.castellodipralormo.com

Ex Embraco, consegnati i doni ai figli degli operai

Barbara Torra, La Stampa 24/12/2021

Entrano uno dopo l’altro e il primo pensiero va al benefattore: «Mi raccomando ringraziatelo tanto da parte nostra, sarà un Natale meno triste per noi e i nostri bambini». Gli operai ex Embraco ieri sono andati in municipio a Riva presso Chieri dove li attendeva una busta contenente una carta del valore di 300 euro, destinata ai figli dei lavoratori, a ogni bambino fino a 18 anni (in totale 120). Il dono è stato distribuito da Specchio dei tempi, che aveva ricevuto una donazione di 36 mila euro da un benefattore, un imprenditore torinese, che vuole rimanere anonimo. L’aiuto è stato integrato con 5 mila euro da Novacoop: presso i suoi supermercati e ipermercati sono spendibili i buoni.

Ad attendere i lavoratori c’era anche il sindaco di Riva Lodovico Gillio, da sempre al loro fianco: «È una bella iniziativa, fa sentire meno soli. E in questo momento è importante per aiutare a non perdere le ultime speranze». Ormai ridotte al lumicino per i lavoratori che ieri sono passati dal municipio di Riva. Tanta tristezza e amarezza: «Ci hanno tagliato le gambe – dice Angela Agostini -, quando ormai ci mancavano pochi anni alla pensione e pensavamo di esserci sistemati è arrivata questa batosta».

Sua figlia è rientrata per un pelo nell’aiuto: «Roberta ha appena compiuto 18 anni, potremmo farle una festa e comprare un bel regalo. Se lo merita dopo anni di rinunce». Non è facile dire sempre di no, soprattutto quando si tratta di bambini: «Oggi ho detto ai ragazzi che avremmo preso questo regalo», dice Tiziana Tarantino che di figli ne ha tre, due di 12 e uno di 9. «Erano felici – continua – mi hanno detto che volevano andare subito a comprare un regalo». In famiglia da anni ormai praticamente c’è uno stipendio solo: «Mio marito per fortuna lavora, ma il suo stipendio va quasi tutto nella rata del mutuo di 800 euro. Così bisogna tagliare su tutto. I nonni ci aiutano, soprattutto con i ragazzi, altrimenti non so come saremmo andati avanti. So di colleghi che hanno venduto la casa, l’auto. Un disastro».

Qualcuno confessa che userà la cifra per un regalo, ma anche per fare la spesa: «I ragazzi lo sanno, ma capiscono e sono comunque contenti» dice Davide Barbuto, papà di Alessandro, Gaia e Sofia. «Noi in casa siamo in cinque, sono anni che andiamo avanti con la cassa integrazione e qualche lavoretto», aggiunge. Giuseppe Mormone esce di corsa, deve andare a prendere Sofia, 4 anni, all’asilo: «Poi andiamo a comprare i regali, gliene spettano almeno due: il 9 gennaio compie anche gli anni», dice. Non c’è allegria nella sala del municipio, però il dono riesce a strappare un sorriso: «Pensare che sarà un Natale più sereno – dice Deborah Mistrulli di Poirino – soprattutto per loro, fa stare meglio».

Un Natale meno triste per i bambini dell’Embraco: ad ognuno 300 euro

Angelo Conti, La Stampa 6/12/21

Ci sono Natali più tristi di altri. Natali in cui è difficile fare festa. Come quello dei 400 lavoratori dell’Embraco vicini all’epilogo di una lunga, difficile, tormentata battaglia. L’epilogo drammatico, quello del si chiude”. Una vicenda che ha colpito il cuore dei piemontesi. Specchio dei tempi, grazie al gesto di un generoso donatore, sarà vicino ai figli dei lavoratori dell’azienda di Riva di Chieri. La fondazione offrirà così ad ogni dipendente Embraco un buono del valore di 300 euro per ogni figlio minore a carico (0-17 anni), da utilizzare presso ipermercati convenzionati. Un vero e proprio “regalo di Natale” pensato per i più piccoli, per i più giovani, per offrire loro almeno la parvenza di un Natale normale, con l’albero di Natale e con i doni.

L’iniziativa è stata accolta con commozione dagli ormai ex dipendenti dell’azienda: “Non è tanto il valore economico di questo gesto – hanno spiegato a Specchio dei tempi – per il quale ringraziamo l’anonimo benefattore che ha pensato a noi, ma è il respirare un momento di condivisione e di solidarietà che ci colpisce profondamente e per il quale possiamo soltanto dire grazie”.

Tutti i lavoratori con figli minori possono ottenere questo contributo. E’ però necessario inviare i seguenti documenti all’indirizzo embraco@specchiodeitempi.org

  • carta d’identità del lavoratore richiedente;
  • documento che attesti il lavoro in azienda (es: busta paga, Certificazione Unica);
  • documento che attesti la composizione del nucleo famigliare (Isee, Stato di famiglia, Certificazione Unica);
  • numero di telefono.

Specchio dei tempi mette a disposizione anche una linea telefonica per informazioni al numero 338.7182774, attivabile anche attraverso WhatsApp.

Richi, raccolti 70 mila euro per la gamba bionica

Daniela Borghi, La Stampa, 06/11/2021

Venerdì 12 novembre. E’ il giorno in cui è stato fissato l’intervento chirurgico di Riccardo Richi Battista, il ragazzo di Sanremo che lotta contro una grave forma di tumore alla gamba destra (che si è allargato anche ai polmoni).

«Ora che c’è la data dell’amputazione ho molta paura – dice Richi -. E’ un conto alla rovescia che mi rende nervoso. Sapere però che tanta gente mi è vicina con messaggi e donazioni, mi rincuora e dà speranza. Ringrazio tutti di cuore». «L’11 novembre sarà ricoverato all’ospedale Cisanello di Pisa e il giorno seguente sarà operato dal dottor Lorenzo Andreani e dalla sua équipe – spiega la mamma, Miriam Schinello – Siamo fiduciosi, speriamo che dopo Richi possa cominciare una nuova vita. Quella di tutti i ragazzi della sua età». Riccardo compirà 21 anni il 24 novembre.

La raccolta fondi lanciata da Specchio dei tempi, con l’obbiettivo di raccogliere 150 mila euro, la somma ritenuta necessaria da Richi per l’acquisto di una gamba «bionica» e per la riabilitazione dopo l’amputazione, è intanto arrivata a metà strada: 70 mila euro. In meno di dieci giorni si sono mobilitate diverse persone che hanno conosciuto la storia di Richi dalle pagine dei quotidiani del gruppo editoriale Gedi. Soprattutto in Liguria e Piemonte. Il 15 per cento della somma finora raccolta è arrivata dal brand nazionale Specchio d’Italia, braccio solidale di Gedi.

Sanremo si è stretta attorno a Richi: «Ieri ad esempio, è stata organizzata una serata in un locale, dove un gruppo di giovani talenti hanno cantato per mio figlio – dice la madre -. Lui non ce l’ha fatta a partecipare, ma ha fatto un saluto per ringraziare. La lotta contro l’osteosarcoma è dura, ma Richi è deciso a combatterla. In questi giorni ha perso un po’ il suo sorriso: la paura è davvero tanta. L’affetto delle persone, anche sconosciute, ci dà forza».

Per sostenere Richi, si può donare online cliccando qui.

 

Richi sogna una gamba bionica: aperta una raccolta fondi

Daniela Borghi, La Stampa

Il mio sogno? Avere una gamba bionica per poter fare una vita normale”. Riccardo Battista, per tutti Richi, capelli rasati per la chemio, una passione per la bicicletta, compirà 21 anni il 24  novembre. “Per quel giorno non avrò più la gamba destra. Me la amputeranno la prossima settimana. Ho una protesi ma non riesco a piegarla: il dolore è insopportabile, e dopo quasi quattro anni di sofferenza per il tumore che si è anche allargato ai polmoni, non ne posso più”.

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Lo dice con una calma che spiazza: per lui sarà una liberazione. Sta vivendo un calvario fatto di diagnosi severe, interventi chirurgici, più di cinquanta chemioterapie, un trapianto di cellule staminali, continui viaggi tra Sanremo e Pisa per seguire interminabili cure. E tanto dolore. La notizia dell’amputazione, che nessun ragazzo e nessun genitore vorrebbe mai sentire, è arrivata dopo che, sopra le cicatrici, è uscita un’escrescenza di carne. La gamba non si può più salvare.

Ora Richi si fa coraggio per l’amputazione pensando alla sua nuova gamba bionica. Ma servono 150 mila euro. E la sua famiglia (papà Luigi è muratore, mamma Miriam faceva le pulizie in un centro commerciale, ma si è licenziata per seguire il figlio e la sorellina Silvia di 12 anni, che ha perso tanti giorni di scuola perché ha dovuto seguirli nei viaggi in ospedale). “Mi sento un peso, non esco più con gli amici: mi sarebbe piaciuto fare l’allenatore di mountain-bike per bambini. Ora spero solo di poter tornare a camminare e, magari, salire su una bicicletta”, dice Richi.

Un ginocchio gonfio: tutto è iniziato con quella che sembrava una banale caduta dalla bicicletta. Era l’aprile 2018: Richi aveva 17 anni e una passione per la bici downhill. Invece erano i primi sintomi di un osteosarcoma ad alto grado di malignità. Un tumore che ha messo fuori uso la gamba destra dopo due complicati innesti (prima con l’osso di un donatore, poi con una megaprotesi) per cercare di salvare la gamba. Le cellule tumorali si sono spostate anche nei polmoni. La sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta e ora desidera solo tornare a vivere come un ragazzo della sua età. In quasi quattro anni sono stati tanti i viaggi Sanremo-Pisa, ad un centro specializzato per i tumori alle ossa (è stato seguito prima dal professor Rodolfo Capanna e ora dal dottor Lorenzo Andreani e dall’oncologo Luca Coccoli).

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Con mamma Miriam sempre al suo fianco, non si scoraggia e guarda avanti. Ha scelto la gamba dei suoi sogni. “E’ la Genium X3 – Richi la indica, sullo schermo del cellulare, e gli occhi gli si illuminano – Speriamo di riuscire a comprarla: costa di base più di centomila euro, ma con gli “accessori”, ossia il piede, l’articolazione della caviglia e la parte da collegare alla gamba, la cifra aumenta. Se aggiungiamo anche viaggi, visite e cure, si arriva a circa centocinquanta mila euro”. Richi abbassa gli occhi. “Da soli non ce la potremmo mai fare”. La famiglia di Richi ha aperto un blog, “per raccontare la realtà di chi convive con un tumore e per condividere l’esperienza con chi può averne bisogno”: “Non esiste prevenzione per questi tipi di tumore – si legge – ma solo una diagnosi precoce e accurata”.

Sapere dell’amputazione è stato un duro colpo per la famiglia di Sanremo. “Un po’ ce lo aspettavamo – ancora la mamma – ma non si è mai pronti per queste cose. Il problema è nato dalla megaprotesi: andrebbe sostituita, non riesce a piegarla, neppure di pochi gradi, sia di notte che di giorno gli fa male. Ma non si può sostituire perché non ha più né tessuto né muscolatura. E’ importante per lui riuscire a rimettersi in piedi e poter tornare a camminare. Aiutiamo Richi a tornare a vivere come un ragazzo di 20 anni: ha già perso quasi 4 anni tra ospedali, chemioterapie e operazioni invasive. Questa amputazione dovrà esser vista da lui come segno di rinascita, anche se non sarà facile, visto che deve anche tenere sotto controllo i noduli nel polmone sinistro. E’ sempre stato un ragazzo pieno di vita: la sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta”.

Due anni fa è mancata sua nonna Daniela per un tumore: aveva 57 anni – conclude la mamma di Riccardo – Lui ha sofferto molto, ma mia mamma gli aveva detto di lottare. Sempre. Ecco perché è sempre sorridente: perché ha fatto una promessa”.

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Abbiamo donato il furgone a Francesco

Beppe Minello

“Se un giorno mi avessero detto che la mia felicità e soprattutto quella di mio figlio sarebbero dipese da una carrozzella elettronica non ci avrei creduto”. Invece, Domenico Pace, 36 anni, sta sorridendo mentre accompagna il figlio Francesco di 5 anni, ammalato di Sma, l’incurabile atrofia muscolare spinale, verso l’auto per tornare a casa.

Con mamma Isabella, pure lei 36enne e un lavoro abbandonato per poter assistere in ogni momento il bambino, hanno appena ammirato, nell’open space della concessionaria Theorema, il maestoso furgone Opel Zefiro Live attrezzato con una pedana mobile per poter salire e scendere con la carrozzella, appena donatogli da Specchio dei tempi e dai lettori de La Stampa. La disponibilità di un simile automezzo era la condizione richiesta dall’Asl per fornire al piccolo Francesco l’agile “quattroruote” che gli permetterà di muoversi da solo e non dipendere sempre e comunque dagli altri.

Era il giugno scorso. Domenico e Isabella non avevano i soldi per un acquisto così importante. Hanno chiesto aiuto a Specchio dei tempi e ai lettori de La Stampa. In 376, comprese alcune aziende e associazioni, hanno risposto all’appello e in una estate hanno realizzato il sogno, e anche di più, di Francesco e dei suoi genitori. Le loro offerte hanno permesso di pagare non solo il furgone e la sua modifica, ma anche di attrezzare con una pedana mobile l’alloggetto al piano rialzato che hanno trovato a San Mauro, vicino ai genitori paterni, dove si sono trasferiti a luglio dalla precedente abitazione di via Polonghera.

La loro storia, comparsa su La Stampa, ha scatenato una gara di solidarietà incredibile. Dai colleghi di lavoro di Domenico Pace, dipendente Punch, che hanno raccolto oltre 5 mila euro girati a Specchio dei tempi, agli appassionati della squadra “Rinoceronti rugby” che hanno praticamente adottato Francesco. Un’altra collega ha messo in contatto i Pace con un volontario Cri di Ivrea che ha regalato loro la pedana riparata e montata con i soldi di Specchio.

Una generosità e un affetto che hanno travolto, e anche stupito, i genitori di Francesco che quattro anni fa si sono trovati ad affrontare un dramma che di lì a un anno avrebbe potuto significare la morte del loro bambino. Non si sono arresi e oggi si ritengono “fortunati” perché, quasi in concomitanza con la terribile diagnosi, venne scoperto un medicinale (costosissimo e che si inietta, dolorosamente, nella spina dorsale) che rallenta, ma purtroppo non cancella, gli effetti della Sma di livello 1, la più grave, che ha colpito Francesco i cui muscoli perdono poco per volta la capacità di movimento, atrofizzandosi e impedendo il movimento, il respiro, le cose essenziali della vita di un essere umano.

Oggi hanno nuovi motivi di sperare: si sta sperimentando  un altro medicinale, il Ridisplan, che si assume come uno sciroppo e agisce non solo a livello spinale ma anche muscolare. Domenico e Isabella Pace, per i quali ogni giorno di vita di Francesco è una conquista, hanno un solo rimpianto: che il loro bambino non sia stato coinvolto nella sperimentazione del Ridisplan (“Quando l’ospedale l’ha segnalato era troppo tardi”). Ora attendono con ansia che il prodotto ottenga l’ok dell’Aifa e venga commercializzato. “Speriamo già a gennaio…” dice con un filo di voce mamma Isabella. E’ l’unico momento in cui lei e il marito sembrano vivere un momento di tristezza.

Ma non c’è tempo per rimuginare. Francesco che, come tutti i bambini colpiti da malattie che compromettono la fisicità, ha sviluppato un’intelligenza superiore alla media, li pretende accanto mentre smanetta sullo smartphone che ha imparato a usare in un amen come, del resto, la carrozzella elettronica che si guida con un joystick. “Ora potrà muoversi da solo, all’asilo e al parco. Il prossimo anno andrà a scuola. Certo, avrà l’insegnante d’appoggio, ché i suoi muscoli sono così fragili da non riuscire a togliere il cappuccio a un pennarello, ma potrà seguire i compagni senza dipendere da altri. Non giocherà, lo sa che non può permetterselo come io so – sussurra Domenico Pace – che sarà felice. Che saremo felici”.

Ogni giorno Specchio è accanto ai bimbi che lottano in ospedale.
Scopri i progetti per il Regina Margherita

Cerchiamo dentisti e odontotecnici volontari

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo l’appello dell’Associazione Protesi Dentaria Gratuita di via Negarville, a Torino. Uno straordinario esempio di volontariato professionale, che supportiamo finanziariamente da anni e che dal 1987, anno di fondazione, ha rappresentato una soluzione per oltre 10 mila pazienti in difficoltà economica.

“Associazione Protesi Dentaria Gratuita Onlus ODV ricerca figure professionali da inserire nel proprio organico.

Le figure volontarie ricercate sono:

  • Odontoiatri, anche neolaureati
  • Assistenti studio odontoiatrico
  • Odontotecnici

Diventa volontario dell’Associazione Protesi Dentaria Gratuita operante dal 1987 come studio odontoiatrico e laboratorio odontotecnico per aiutare i cittadini nelle condizioni economiche più svantaggiate.

I giovani odontoiatri troveranno il supporto di colleghi esperti, gli ASO acquisiranno flessibilità lavorando con più odontoiatri.

Dona il tuo tempo e le tue capacità, entra nella cultura della solidarietà.”

Per maggiori informazioni, clicca qui

 

I nostri 5000 bambini tornano a scuola

Angelo Conti

Si torna a scuola. Per milioni di ragazzi e di famiglie riprende un cammino fondamentale, che la pandemia ha finito col rendere meno gioioso e più difficile. Specchio dei tempi (e il suo brand nazionale Specchio d’Italia) sono pronti. Anche quest’anno ci saremo. Con il nostro ormai tradizionale doposcuola e aiuto compiti a Torino Ex Moi, Torino Barriera Milano, Roma Bastogi, Genova Fegino, Bari quartiere Italia, Bari quartiere Japigia, Sant’Arcangelo di Lucania. E poi, a Milano, con Scuola Bottega per il recupero dei ragazzi delle medie che si sono persi per strada.

A Torino, con Specchio dei tempi, riproporremo il tutoraggio in 32 scuole medie (grazie a Intesasanpaolo e Fondazione Ferrero che ci sono vicine), la nostra pet therapy d’eccellenza in 20 scuole d’infanzia e primaria, i corsi di orchestra in classe, i corsi di giornalismo, il nuovissimo “Italiano per studiare” che prevede 400 ore per imparare ad usare meglio la nostra lingua. E, questa una importante novità, il progetto audiolibri in 7 scuole dell’infanzia piemontesi., con il sostegno della Regione Piemonte.

E anche quest’anno continueremo a seguire, con amore, il plesso scolastico “Specchio dei tempi” di Arquata del Tronto. Qui ci siamo sempre stati, sin dal giorno del sisma e poi da quello dell’inaugurazione, 12 mesi dopo il terremoto del Centro Italia di 5 anni fa. Qui abbiamo lottato e lottiamo perché, con una scuola, si può davvero dare vita ad una comunità che sembrava disintegrata.

Specchio è intanto sempre vicino alle sue 26 scuole, centri educativi, villaggi protetti costruiti nel mondo. E, in queste ore, soprattutto vicini alle nostre bimbe dello Sri Lanka, alle prese con casi di Covid che stiamo cercando di contrastare da lontano, ma con grande impegno.

Un calcolo, approssimativo ma per difetto, ci dice che domani mattina saranno almeno 5000 bambini ad entrare in scuole costruite o sostenute dalle nostre fondazioni. A Torino, in Italia e nel modo.

E ancora uno speciale grazie, da tutto lo staff di Specchio dei tempi e di Specchio d’Italia, va al personale scolastico, ai docenti ed alle dirigenti scolastiche. Soprattutto a queste ultime che, da sempre, ci seguono, in modo del tutto volontaristico, in questa sfida. Che è solo un pezzo della vita delle nostre due fondazioni, ma che è quello a cui teniamo di più.

Haiti, le vittime del terremoto sono quasi 2000

Angelo Conti, La Stampa 18 agosto

Millenovecento morti. Un sistema sanitario pubblico inesistente. Bande armate che ostacolano i soccorsi. Persino una tempesta tropicale in atto in queste ore. Lo spaventoso terremoto (di 7,2 gradi) che ha devastato Haiti la vigilia di Ferragosto richiede l’attenzione di tutti. Soprattutto per noi di Specchio dei tempi che abbiamo già vissuto, undici anni fa, il dramma del precedente terremoto (meno violento, ma con epicentro la capitale Port Au Prince, quindi con migliaia di morti)  Allora, attraverso la fondazione  intervenimmo per sostenere l’attività dell’Ospedale Saint Camille di Port Au Prince, contribuendo anche alla realizzazione di un ambulatorio a Jeremee, nella parte più meridionale dell’isola, che risulta essere oggi anche la zona più colpita dall’ultima scossa.

DONA ORA PER HAITI

“Al momento le priorità sono due – spiega padre camilliano Antonio Menegon – l’assistenza ai feriti che spesso si trovano in villaggi completamente privi di strutture mediche di base e il reperimento di alternative abitative alle case distrutte.  La prima emergenza è resa più critica sia dalle strade che attraversano la tormentata e montuosa area colpita e la dalla presenza di bande di criminali che, dopo le recenti traversie politiche del paese, hanno preso forza e che compiono continuamente rapine, rapimenti e violenze. Accanto al dramma del terremoto, qui dobbiamo dunque fare i conti anche con un profondo dramma sociale. Subito dopo dovremo pensare alla ricostruzione: per fortuna qui con poche migliaia di euro si può costruire una casa capace di ospitare anche famiglie con molti bambini, come sono quasi tutte sull’isola”.

DONA ORA PER HAITI

Padre Robert Daudier è il direttore dell’Ospedale Saint Camille di Port Air Prince: “La scossa è stata violentissima anche nella capitale, ma è nella zona di Jeremee che la situazione è davvero tragica.  Di fatto, è difficile portare soccorsi via terra perché l’area di Martissant, lungo il percorso, è in mano ai banditi da più di 2 mesi: sparano alle auto di passaggio, aggrediscono i passanti, rapiscono chi può pagare qualcosa, ed i bianchi sono i più a rischio. Abbiamo bisogno di aiuto per superare queste situazioni difficili, magari cercando di utilizzare anche un elicottero. La popolazione non ce la faceva  già più di fronte a queste terribili condizioni socio-politiche. Ed ora è arrivato il terremoto, con centinaia e centinaia di morti, migliaia di case distrutte, decine di migliaia di famiglie in gravissima difficoltà, anche alimentare”.