Angelo Conti
Specchio dei tempi sta costruendo a Cernivci, in Ucraina, un villaggio di tensostrutture (nella foto scattata stanotte) per ospitare i profughi che vogliono attendere in patria la fine della guerra. Specchio dei tempi è attivo dal 27 febbraio a sostegno del popolo ucraino: ha raccolto sinora circa 5200 donazioni per oltre 1.100.000 euro che sono stati in parte utilizzati per sostenere la spola continua di pullman, pullmini, furgoni e autotreni dall’Italia ai confini di Polonia e Romania. Tutto questo ha consentito di muovere sinora quasi 100 tonnellate di aiuti offrendo a 600 persone (circa 400 i bambini) l’opportunità di venire in Italia.
Questa attività non si è fermata e non si fermerà, ma è destinata a registrare numeri in discesa. Perché dopo la prima ondata (composta da ucraini che sapevano già dove andare, cioè a casa di parenti e conoscenti che vivono in Italia) e la seconda (quelli che sono partito con il terrore delle bombe che stavano cadendo sulle città) si assiste ora ad un cambiamento di rotta.
Aiutiamo gli ucraini in Ucraina
Sono sempre più gli ucraini che, confidando anche nelle trattative in corso, non vogliono partire: “Preferiamo stare qui, sui confini, ad aspettare che la guerra finisca. Poi dovremo ricostruire, ma questo non ci spaventa. Avvertiamo la solidarietà del mondo. Magari impiegheremo mesi a ritornare nelle nostre case, purtroppo tante sono danneggiate, ma alla fine torneremo ad una vita normale”.
Specchio dei tempi ha subito recepito queste nuove istanze ed ha risposto aumentando gli aiuti ai campi profughi in Polonia ed in Romania (in Ungheria c’è una valida assistenza dello Stato ed in Moldova il flusso di profughi è molto ridotto, stante anche qualche frizione di vecchia data con quel popolo).
Ma da qualche giorno abbiamo anche accettato un’altra sfida: costruire un villaggio profughi a Cernivci, in Ucraina, a circa 30 chilometri dal confine con la Romania, in un’area baricentrica fra Odessa e Leopoli ed inoltre raggiungibile (bombe permettendo) anche da Kiev con circa 7 ore di viaggio.
Un villaggio in Ucraina, in un paese in guerra dunque, per ospitare gli ucraini che non vogliono lasciare il loro Paese. Non è un progetto facile, ma siamo già partiti con il supporto logistico di Remar Spagna: il montaggio della maxi tensostrutture è in corso e la municipalità locale, con la quale è stato sottoscritto un memorandum, ci ha messo a disposizione una scuola dotata anche di rifugio antiaereo. Entro una settimana avremo circa 1500 metri coperti da tensostrutture con area accoglienza, ambulatori e cucine.
Intanto in Piemonte continua il sostegno economico alle famiglie in arrivo: sono già stati distribuiti 250 aiuti da 500 euro ciascuno. Ed è stato avviato il Progetto Forza Mamme Ucraine! che prevede momento di gioco e svago per i bambini, possibilità di accedere gratuitamente ad attività sportive (grazie a PoDiCiotto), assistenza alle mamme con corsi basici di italiano, momenti di scoperta del territorio che li ospita (con Turismo Torino), sostegno psicologico, attività fisica nei parchi torinesi, momenti di scambio e conoscenza fra la cucina piemontese ed ucraina.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.