Terremoto Turchia

L’impegno di Specchio dei tempi

Prima la discoteca trasformata in dormitorio d’emergenza, poi il villaggio Aina di Antiochia, le casette prefabbricate a Latakia in Siria, migliaia e migliaia di pacchi viveri, assistenza sanitaria anche specialistica, il sostegno a chi vive ancora oggi nelle tende.

Quello che ha sconvolto la provincia di Antiochia in Turchia e la parte più settentrionale della Siria, esattamente un anno fa, è stato uno dei più violenti terremoti (magnitudo 7.7) mai registrati al mondo. La combinazione di due scosse a brevissima distanza di tempo una dall’altra, ne fanno comunque il più distruttivo mai registrato.  Come dimostrano i 57.000 morti stimati (centinaia di cadaveri non sono stati ancora recuperati sotto i cumuli di macerie).

La conseguenza della doppia scossa è stato il crollo pressoché generalizzato di ogni tipo di costruzione su un’area del diametro di un centinaio di chilometri, e danni di grande rilevanza in tutta la regione. Specchio dei tempi si è immediatamente attivato lanciando una sottoscrizione che ha permesso di raccogliere 526.391 euro.

La primissima fase dell’intervento ha avuto come obiettivo il reperimento di un rifugio per circa 500 sfollati a Defne, un sobborgo di Antiochia, anche in considerazione delle rigide temperature invernali. Fra i pochissimi manufatti rimasti integri c’era una discoteca-salone per matrimoni che, grazie alla costruzione in cemento armato ed al suo sviluppo a un solo piano, aveva retto alle scosse. E’ stata affittata e trasformata in un dormitorio per gli sfollati e in base operativa per la fornitura di medicinali, vestiti, viveri e generi di conforto. Contestualmente è stata aperta una mensa e, poco dopo, è stata realizzata una struttura esterna adibita a doposcuola/ludoteca. Sempre in emergenza è stata individuato un progetto per la costruzione di prefabbricati nella vicinissima Siria, nei pressi della città di Latakia: qui, stante le restrizioni frapposte dal governo locale all’intervento di enti occidentali, si è deciso di operare attraverso la ong svizzera Terres des Hommes.

La soluzione della ex discoteca di Antiochia non poteva essere definitiva e così, d’intesa con il governo turco, è stato realizzato un villaggio terremotati sulle colline a ovest del vecchio centro abitato. Qui sono state costruite 65 casette-container ognuna delle quali in grado di ospitare una famiglia. Oggi gli ospiti del villaggio (che la gente ha voluto chiama “Aina” che in turco significa Specchio, in segno di riconoscenza per l’impegno della fondazione) sono attualmente oltre 250.  Anche qui è stata realizzata una mensa, installata una cucina da campo ed aperto un magazzino viveri, oltre ad un ambulatorio per visite e cure mediche e dentistiche.

Accanto alla gestione del villaggio Aina si è sviluppata anche un’attività di supporto a chi non ha ancora un tetto: “Il freddo e la pioggia rendono drammatica la vita di chi vive ancora in tenda – spiega Josuè Jimenez, che guida i volontari di Remar per conto di Specchio dei tempi – soprattutto perché l’acqua  trasforma la base della tende in fango. E’ quindi necessario realizzare una sorta di pavimentazione leggera che faccia da efficace intercapedine con l’esterno. Questo in attesa che tutti possano avere un tetto, precario sin che si vuole ma almeno in grado di proteggere dalla pioggia”.

Nei prossimi mesi l’attività di Specchio dei tempi avrà come focus principale il villaggio Aina: allestimento mensa, preparazione pasti agli sfollati (con utilizzo cucina da campo), gestione del doposcuola e dell’area ludica, servizio medico e infermieristico quotidiano, mentre sul resto del territorio continuerà la distribuzione di centinaia di pacchi viveri ogni settimana alle moltissime famiglie che vivono ancora nelle tende. La fondazione dispone di risorse per garantire queste attività ancora sino a fine estate. Ogni ulteriore donazione consentirà di prolungare l’assistenza in un’area dove i senza casa sono ancora centinaia di migliaia e dove la ripresa di una vita normale richiederà certamente molti anni.

Per l’ospedale pediatrico in Somalia

Hargeisa è la capitale del Somaliland. Terra difficile, di grande povertà, assalita dalle desertificazioni di tante aree limitrofe. Qui, Specchio dei tempi ha costruito nel 2012 un ospedale pediatrico. Cinquanta posti letto, oltre cinquanta dipendenti. Qui ogni giorno decine di bambini vengono curati, i più gravi ricoverati. Ogni giorno viene salvata qualche vita. Qui Specchio dei tempi ha messo a punto ed avviato anche un programma triennale, per sostenere il nuovo Reparto di Neonatologia, che gode del contributo di presenza e di insegnamento di neonatologi e infermiere torinesi. 

L’ospedale, che ha curato oltre 55.000 bambini dall’inizio dell’attività, è diretto dal dottor Piero Abbruzzese, già primario di cardiochirurgia del Regina Margherita di Torino. La nostra fondazione ha coperto oltre l’80% dei costi di realizzazione e di gestione della struttura, per i primi tre anni. Nel 2016, come previsto dal memorandum firmato con il governo del Somaliland ancor prima dell’inizio della costruzione, l’ospedale è stato trasferito al Ministero della Sanità di quel paese. 

Dal 2018, anche attraverso la onlus piemontese Terre Solidali, si sono ricreate le condizioni per un importante ritorno della nostra fondazione in questa zona, che è una delle più povere e più difficili dell’Africa. Ecco quindi l’impegno nel reparto di Neonatologia, dove ogni giorno sono ricoverati in media 5 neonati, di cui almeno 2 prematuri di basso peso.

 Con l’aiuto di un neonatologo e di due infermiere neonatologiche italiane abbiamo insegnato ai sanitari locali e ottenuto risultati rilevanti nella sopravvivenza ospedaliera. Le carenze di Hargeisa, infatti, sono soprattutto nella formazione del personale medico e paramedico, oltre che nelle apparecchiature. Questa situazione, tradotta nei risultati, vuol dire decine di bambini perduti ogni anno. Morti che sono evitabili. Vite che noi vogliamo salvare.

Per la gente dell’Ucraina

Un anno di guerra in Ucraina, un anno di solidarietà di Specchio dei tempi: verso chi è fuggito in Italia e verso chi continua a soffrire in patria. Ce lo chiesero e continuano chiedercelo tantissimi lettori che con il loro aiuto, tangibile e generoso, ci hanno permesso di salvare vite, di donare riparo e soccorsi, di offrire un primo aiuto concreto. Nei giorni più drammatici del conflitto, a febbraio, abbiamo subito aperto una raccolta fondi. Ad oggi il denaro offerto da 7.035 amici di Specchio ammonta a 1,75 milioni di euro. Denaro che ci ha permesso di costruire 3 villaggi a Leopoli, Cernivci e Rivne e di sostenere 1.200 famiglie in Italia e di trasportare 250 tonnellate di aiuti.

Cernivci, sotto una tensostruttura di 1000 mq e con l’aiuto dei volontari di Remar Sos, ospitiamo 1.500 persone al giorno. Persone che hanno perso tutto sotto le bombe e alle quali offriamo accoglienza immediata e un pasto caldo. Ci sono ambulatori (due, quelli dello Specchiobus trasferito in Ucraina d’intesa con l’associazione “Lorenzo Greco”), cucine, la mensa, area giochi per i bambini e brandine per dormire. Si chiama “Villaggio Specchio d’Italia”, dal nome della nostra Fondazione sorella, Specchio d’Italia, e si trova a 30 km dal confine rumeno. A giugno è sorto quello di Leopoli (distribuisce 700 pasti al giorno) e, a dicembre, nel rigido inverno dell’Est, è toccato a Rivne, al confine con la Bielorussia, dove già lavoravano da ottobre. Anche qui è sorta una tensostruttura ma coibentata e accompagnata da una fornitura di totem per il riscaldamento e generatori elettrici molto potenti.

Sono strutture indispensabili perché, a differenza di quanto accaduto all’inizio del conflitto, la popolazione ucraina non vuole più lasciare il suo Paese che resiste. All’inizio del conflitto, invece, per venire incontro alle migliaia di profughi, Specchio dei tempi aveva organizzato navette e pullman per trasportare in Italia centinaia di persone in fuga. E, parallelamente, dalla nostra sede di Torino partivano decine di navette, bus e Tir carichi di viveri e medicinali attivando nel Cuneese, oltreché nel capoluogo, centri di raccolta dove cittadini e imprese possono continuare a donare generi di prima necessità.

Collaborando con il Consolato ucraino a Torino, al culmine degli arrivi, abbiamo consegnato” un aiuto economico (500 euro alle prime 1000 famiglie) e avviato il progetto “Forza mamme ucraine” che ha seguito e aiutato circa 200 donne e i loro 400 bambini. Quando il vento della guerra è cambiato, ci siamo dati da fare per attivare pullman navetta da Roma e Torino verso Leopoli, in collaborazione con l’Ambasciata ucraina nella Capitale, per favorire il rientro dei profughi che lo desideravano e lo desiderano: oltre 1.500 persone.

Tutte queste iniziative vengono realizzate in sinergia con la Regione Piemonte, che ci ha incaricati di coordinare la raccolta fondi e lo sviluppo dei progetti solidali a favore degli sfollati. Infine, ci siamo impegnati a garantire fino a giugno, e sino all’esaurimento delle risorse a disposizione, gli approvvigionamenti alimentari nei tre villaggi profughi in Ucraina.

 

Per i bimbi del Ruanda

Nganzo è un piccolo villaggio rurale del nord del Rwanda, nella zona dei vulcani del distretto di Rwankuba, uno dei più poveri del paese.La zona, prossima ai confini con Congo ed Uganda, è spesso isolata a causa delle forti piogge che bloccano l’unica via di accesso. 

Nel villaggio sono presenti due scuole statali, una materna e una primaria, frequentate da 744 bambini (132 bambini di scuola materna e 612 di scuola primaria).  La struttura si compone di 12 classi che versano in condizioni fatiscenti. La frequenza non è purtroppo sempre regolare a causa della malaria e delle infezioni intestinali. Negli ultimi anni alcuni edifici sono stati ristrutturati: in particolare sono stati ricostruiti i tetti e i pavimenti, ampliate le finestre per migliorare la luminosità, ripristinati i servizi igienici, forniti nuovi banchi per le 12 aule e kit scolastici per i giovani studenti.

Nel 2019 Specchio dei tempi è intervenuto per rendere agibile l’ampio cortile circostante e realizzare un campo sportivo per pallavolo e basket. Il terreno è stato dissodato e livellato, ricoperto con cemento, sono stati predisposti i campi sportivi e collocati giochi ed elementi di arredo. I piccoli alunni possono così avere uno spazio sicuro adatto al gioco e alla socializzazione. Negli anni successivi si è proceduto alla ristrutturazione di alcune aule ed altre due sono state costruite ex novo. Attività che verrà continuata, con altri interventi strutturali, anche nei prossimi mesi.

Fondo di Solidarietà

Siamo quelli delle scuole dopo i terremoti: ne abbiamo ricostruite 26 in tutto il mondo, a tempo record, dopo le più gravi tragedie degli ultimi trent’anni. Siamo quelli delle Tredicesime dell’Amicizia: ogni Natale, dal 1976, doniamo un assegno ai nonni dimenticati da tutti. Siamo quelli che nelle emergenze intervengono subito: per il Coronavirus siamo in prima linea dall’inizio della pandemia e abbiamo trasformato oltre 10 milioni di euro di donazioni in macchinari per gli ospedali, tablet per le scuole, sussidi per le imprese, e spese gratuite per gli anziani e le famiglie bisognose.

Ma abbiamo altri 70 progetti attivi, a Torino, in Italia e nel mondo, e ogni giorno aiutiamo centinaia di persone in difficoltà grazie a micro-interventi sul territorio: più piccoli, eppure essenziali per coloro che ne beneficiano. Vengono finanziati grazie al Fondo di Solidarietà e sostengono i bimbi come Simone, che lotta contro una malattia unica al mondo. Le mamme come Carmela, sola contro un cancro e mille difficoltà economiche. Poi i senzatetto di Casa Santa Luisa, a cui le suore di via Nizza distribuiscono la colazione ogni giorno. O ancora i ragazzi delle palazzine dell’ex-Moi e di Barriera di Milano, a cui abbiamo dedicato attività di scolarizzazione e integrazione.

Con questo Fondo vengono aiutate, in modo particolare, le 12 persone che assistiamo ogni giorno con lo Specchio Point, il nostro sportello di ascolto in centro a Torino. Un pronto soccorso dove affrontiamo le piccole emergenze quotidiane dei più poveri: una bolletta in sospeso, una visita medica troppo costosa, l’affitto che non si riesce più a pagare. Le richieste sono in costante aumento, come quelle da parte di enti e associazioni che trovano in Specchio un riferimento e un supporto fondamentale: dalle pubbliche assistenze alle associazioni impegnate nell’inclusione delle persone con disabilità.

Bambini mai in vacanza

Giochi, nuotate, gite, castelli di sabbia e tramonti mozzafiato. È la magia di Bambini in vacanza, un progetto lanciato nel 2018 per regalare una settimana in spiaggia ai piccoli che non hanno mai visto il mare. O non se lo ricordano più.

Un progetto nato per integrarne molti altri della nostra fondazione. Come Il Villaggio che cresce e Stella Polare, con cui combattiamo la dispersione scolastica tra le palazzine dell’ex Villaggio Olimpico e di Barriera di Milano. E come Forza Mamme!, il nostro programma di sostegno alle famiglie monogenitoriali: mamme sole che non riescono a pagare le bollette e certo non possono mandare i figli al mare.

Anche quest’anno abbiamo programmato questa iniziativa stanziando fondi per 50 bambini. Tutti potete aiutarci per fare in modo di regalare una vacanza a qualche bambino in più.

Per le bambine dello Sri lanka

In Sri Lanka, nell’entroterra di Matara, a circa 12 chilometri dalla costa, Specchio dei tempi ha costruito un villaggio, subito dopo lo tsumani del 2004. Cinque case famiglia, un medical center, la casetta degli uffici: inizialmente servì per dare assistenza a chi, nel maremoto, aveva subito gravi traumi e fratture. Ma dopo qualche anno queste esigenza venne a mancare e, d’accordo con il governo cingalese e con il Tribunale di Matara, decidemmo di convertire le strutture in centro di accoglienza per bambine sfortunate. Così, da oltre otto anni, ospitiamo queste piccole che hanno vissuto sulla propria pelle l’abuso e l’abbandono. È il nostro impegno contro la violenza sulle donne: un progetto concreto di cui ci occupiamo quotidianamente, non soltanto nel giorno delle “scarpette rosse”. Un progetto unico di cui si è occupata anche Rai3, con una puntata del Kilimangiaro.

Oggi le bimbe sono una ventina, divise nelle case famiglia che stiamo ammodernando. Nel villaggio hanno spazi per giocare e per studiare e ogni mattina le portiamo a lezione con il nostro scuolabus. Sosteniamo interamente il peso economico dell’iniziativa che, nella pratica, è realizzata dai monaci buddhisti della Oba Mama Association, guidata dal reverendo Ratanasare, il capo spirituale del sud dello Sri Lanka.

Da tre anni sosteniamo anche l’Orphanage di Matara. Cioè un orfanotrofio gestito dai monaci buddisti su mandato del tribunale. Attualmente ospita 13 ragazzi, più della metà dei quali sotto i 6 anni: dal bimbo che ha perso entrambi i genitori colpiti da un cancro, a quello che i genitori non li ha mai avuti, a quello che è stato abbandonato in ospedale dalla famiglia soltanto perché malato. Poi ci sono i “bambini di strada” a cui è stato dato un tetto. Quando la fondazione giapponese che supportava questo orfanotrofio ha concluso la sua attività, noi eravamo lì. E non ce la siamo sentiti di lasciare soli questi 13 bambini e ragazzi. Così li aiutiamo. Potete farlo anche voi, con noi.

Pet therapy

Gli anziani delle case di riposo, i malati oncologici e di Alzheimer, i bambini e i ragazzi con disabilità. Quando vedono arrivare i cani dell’associazione Aslan – Il legame con gli animali, tutti, improvvisamente, sorridono. E si lasciano contagiare dall’entusiasmo di Noah, Patch, Zar, Holly e Rhum, cani straordinari che insieme agli accompagnatori, i veterinari e gli educatori, sono i protagonisti della nostra pet therapy. Un progetto coordinato dalla pedagogista Antonia Tarantini, che Specchio dei tempi ha avviato nel 2015 negli ospizi e oggi declina in varie iniziative tutte finanziate dalla fondazione.

La ricetta è sempre la stessa: coccole, complicità e professionisti che guidano i cani nel lavoro. Siamo presenti nelle case di riposo torinesi, dove abbiamo portato sollievo ad oltre mille anziani. Siamo presenti negli Alzheimer Caffè di Torino, dove coinvolgiamo i malati e i loro familiari che in questi centri di aiuto cercano momenti di serenità. Siamo all’Istituto di Candiolo, dove svolgiamo attività di sostegno ai pazienti sottoposti alla chemioterapia: una operazione  condotta con rigore scientifico, in linea con le precise indicazioni del Ministero della Sanità. Siamo soprattutto in 25 scuole della città (materne, elementari, medie e superiori), per offrire un’ora di giochi e carezze, ogni settimana, agli allievi con bisogni speciali. Gli incontri sono individuali e per ogni alunno Aslan definisce un percorso formativo insieme ai docenti e ai genitori. 

La nostra Pet School non si è fermata nemmeno durante l’Emergenza Coronavirus, perché sappiamo che il supporto dei cani per queste famiglie è fondamentale. Abbiamo dunque trovato nuovi locali, per superare l’impasse delle scuole chiuse e continuare a donare speranza.

Per l’ospedale Regina Margherita

Prima gli ambulatori del pian terreno, poi il reparto di Cardiologia, la Cardiorianimazione e infine la Neuropsichiatria Infantile. Ecco gli interventi che hanno caratterizzato l’impegno di Specchio dei tempi al Regina Margherita, l’ospedale dei bambini di Torino e del Piemonte. Un impegno da oltre 5 milioni di euro che negli ultimi anni ha visto Specchio al lavoro in reparti anche delicatissimi, dove sono indispensabili costose tecnologie di avanguardia, come ad esempio i letti di rianimazione post operatoria.

Tutte le nuove opere sono state eseguite in tempi record, pensando sempre pure all’impatto psicologico dei piccoli malati verso l’ospedale, con particolari arredi e particolari decorazioni alle pareti. Perché l’obiettivo di Specchio non è solo la rinnovata funzionalità dei reparti, ma anche l’accoglienza dei giovanissimi pazienti e delle loro famiglie.

Gran parte di questo lavoro è stato reso possibile grazie ad una donatrice che ci ha affidato la sua eredità e il suo sogno: continuare ad aiutare i bimbi più sfortunati e offrire loro una speranza. Bimbi come  Giacomino, il piccolo di tre anni che ha passato più metà della sua vita nella nostra Cardiologia, e nell’estate 2019 è rinato grazie a un trapianto di cuore: uno straordinario miracolo che ripaga tutta la fatica dei nostri medici e la generosità dei nostri sostenitori.

Non è tutto. Recentemente abbiamo anche regalato un set di trapani ai medici dell’Ortopedia, mentre all’Urologia Pediatrica abbiamo donato un nuovo ecografo all’olmio. La nostra fondazione opera un’attività continua che va a surrogare, in qualche misura, alcune delle “falle” della nostra sanità, pensando sempre, unicamente, al bene dei bambini.

Protesi Dentaria Gratuita

La cura dei denti rappresenta la prima rinuncia di chi incontra la povertà. Così, anno dopo anno, le patologie correlate diventano gravi. Sino al dramma della necessità di protesi, magari già in giovane età, che hanno costi impossibili per chi non riesce ad arrivare a fine mese. Emergenze che Specchio dei tempi conosce e alle quali risponde concretamente. E lo fa sostenendo economicamente l’Associazione Protesi Dentaria Gratuita che ha sede in via Negarville 8, a Mirafiori, a Torino, e rappresenta uno straordinario esempio di volontariato professionale.

Qui lavorano, a rotazione, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, una ventina di medici dentisti che sono affiancati, sempre volontariamente, da 40 laboratori odontotecnici torinesi. Uno schieramento importante, che dal 1987, anno di fondazione dell’associazione, ha rappresentato una soluzione per oltre 10 mila pazienti.

L’utenza viene selezionate da enti ed associazioni, e il 95% delle persone che curate vengono segnalate dai Servizi Sociali. Specchio dei tempi finanzia l’attività della associazione con uno stanziamento di 40.000 euro l’anno. E affida agli specialisti di via Negarville tutte le persone bisognose che si rivolgono alla fondazione per questi problemi. Come i bambini e le donne che vengono seguite nel programma “Madri e figli in difficoltà”, realizzato a sostegno delle famiglie monogenitoriali più povere. Come Marco, che non mastica più e a forza di rimandare le cure si è rovinato anche l’intestino: “Sono senza denti da 9 anni. Ho sempre aspettato sperando di potermi pagare le protesi con il mio lavoro. Non ce la facevo più. Per fortuna è arrivato Specchio”.

Alzheimer Caffè

E’ una battaglia, sarà una battaglia. I numeri dicono che l’Alzheimer, in paurosa crescita, sarà un problema angosciante in un futuro immediato. Proprio quei numeri, già altissimi nel 2015, hanno indotto Specchio dei tempi a cominciare una azione a favore dei malati ma soprattutto delle loro famiglie. Un lavoro fatto di attenzioni, di presenza, di cure, di condivisione. Il modo di lavorare che piace alla nostra fondazione. Così in questi anni, piano, piano, abbiamo costruito un mondo. Quello di chi l’Alzheimer lo affronta a viso aperto, con lo strumento dei valori umani, in attesa che arrivi il farmaco vincente.

In questo contesto a Torino sosteniamo l’Associazione ASVAD e il progetto degli Alzheimer Caffè: spazi protetti, gratuiti e informali dove i malati ed i loro familiari possono trascorrere alcune ore in un’atmosfera accogliente, centrata sull’ascolto e sulla cordialità.

Le famiglie hanno la possibilità di incontrarsi in tre sedi: Piazza Massaua 17 bis, Corso Belgio 91 e via Rubino 45. La fondazione offre un Gruppo per la Gestione dello Stress, sostegno domiciliare, un laboratorio musicale. E poi lezioni di Pet Therapy, con i professionisti dell’Associazione Aslan, che insieme a Specchio operano pure nelle case di riposo, nelle scuole e con i pazienti oncologici del centro di Candiolo. Con giochi e carezze tra i malati di Alzheimer e i cani di Aslan si crea un feeling immediato. Ma anche per i loro parenti e caregiver sono momenti speciali, di gioia e serenità. Finora sono più di 500 le persone che hanno beneficiato di questi servizi, e la fondazione continuerà a lavorare per aumentare il numero di famiglie aiutate.

Piemonte cardioprotetto

Ogni giorno 385 defibrillatori installati da Specchio dei tempi vegliano sulle nostre vite. Pronti, nella malaugurata eventualità di un arresto cardiaco, ad entrare in azione. Sono in scuole, impianti sportivi, stazioni della metropolitana, piazze e musei oltre che sulle volanti della Polizia Stradale e sulle gazzelle dei Carabinieri, a bordo dei mezzi dei Vigili del Fuoco.

Il progetto, lanciato dieci anni fa da Piemonte Cuore, è stato completamente sostenuto da Specchio dei tempi con una spesa di circa un milione di euro in cinque anni. Abbiamo finanziato l’acquisto dei macchinari e la formazione di migliaia di volontari, oggi in grado di utilizzare in modo corretto l’apparecchiatura, che è comunque semiautomatica e dà istruzione in voce, passo passo, così da far svolgere correttamente le operazioni di rianimazione da chiunque.

Ogni defibrillatore gode anche di assistenza tecnica per 8 anni, così da non gravare sui sempre fragili bilanci delle scuole. E sono centinaia gli incontri con i ragazzi delle scuole, anche elementari, a cui sono stati insegnate le procedure per un corretto massaggio cardiaco.

Il progetto defibrillatori di Specchio dei tempi è ancora attivo, perché tante sono ancora le scuole e le comunità prive di questo strumento. I defibrillatori di Specchio dei tempi, in questi anni, hanno salvato almeno cinque vite. Avrebbero potuto essere di più, con una più capillare distribuzione sul territorio.

Ogni anno Specchio dei tempi riserva un budget per donare defibrillatori. Tutti possono sostenerlo con donazioni. E tutte le realtà ancora sprovviste possono richiedere un defibrillatore a specchiotempi@lastampa.it. Compatibilmente con le donazioni ricevute a questo fine, faremo di tutto per accogliere queste richieste e donare sicurezza a grandi e bambini.