Esami più rapidi, maggiore qualità delle immagini per l’accuratezza delle diagnosi, più comfort per il paziente e una riduzione delle radiazioni fino al 50 per cento. Sono questi i benefici della radiologia digitale che abbiamo donato all’ospedale Mauriziano di Torino grazie ad un intervento da circa 895 mila euro, realizzato tra il 2019 e il 2022.
Nel 2019 abbiamo inaugurato il Luminos Plus di Siemens, un nuovo sistema che ha rimpiazzato le apparecchiature installate tra il 1997 e il 2001. Macchine vecchie di oltre 20 anni, che sono state sostituite grazie ad un investimento di quasi 350 mila euro, tutti finanziati dalla generosità dei lettori de “La Stampa”.
Nel 2021 invece, su mandato di Giuseppe e Gabriella Ferrero, è stata installata una tac di alta gamma, a 128 strati: la Revolution EVO, costruita a Milwakee negli Stati Uniti. Un macchinario di ultima generazione di General Electric in grado trasformare anche gli esami più complessi in esami di routine. Ad esempio, può acquisire immagini dell’intero cuore in pochi secondi.
Infine nel 2022 è stata realizzata una terza sala radiologica robotica che grazie all’intelligenza artificiale consente, attraverso l’interpretazione e la comparazione di milioni di dati, di ottenere immagini più definite ed anche di dosare esattamente la quantità di raggi X. L’apparecchio YSIOX.PREE di Siemens completa un trittico di donazioni che ha permesso un aggiornamento tecnologico fondamentale per l’ospedale di Largo Turati, dove ogni anno si eseguono 65 mila prestazioni di radiologia tradizionale.
«Noi medici e tecnici – spiega il primario Stefano Cirillo – ci sentiamo più responsabilizzati sapendo che proprio i cittadini ci hanno regalato questa apparecchiatura. Promettiamo di farne buon uso». Specchio, invece, promette di non dimenticare i malati e i sanitari che lottano accanto a loro. Continueremo a sostenere gli ospedali della città e il Mauriziano, che abbiamo aiutato tantissimo pure durante l’Emergenza Coronavirus, con forniture costanti di dispositivi di protezione.