La Fondazione CRC sostiene il progetto Forza Nonni!

Angelo Conti

Anche la Fondazione CRC sostiene il progetto Forza Nonni! di Specchio dei Tempi.

Con una donazione di 4.000 euro renderà possibile, già dai prossimi giorni, l’inserimento di altri due anziani cuneesi nel progetto che prevede una attenta assistenza agli anziani over 80 più fragili e più soli che possono contare su due spese al mese recapitate a casa, sulla presenza di una colf per 4 ore complessive ogni mese, su un’assistenza online da parte di volontari dell’associazione, su un pronto intervento in caso di problemi domestici, su una assistenza psicologica ed, a Natale, sulla Tredicesima dell’Amicizia da 500 euro.

Saliranno così ad una decina gli anziani cuneesi assistiti tutto l’anno da Specchio dei Tempi attraverso Forza Nonni!

DeAgostini dona libri per i bimbi

Angelo Conti

La casa editrice DeAgostini, attraverso DeA Planeta Libri, appoggia Specchio dei tempi nel progetto che promuove l’utilizzo di audiolibri. Sperimentato negli scorsi mesi a Torino alla Rita Levi Montalcini, verrà esteso da settembre a sei scuole, fra cui due in provincia di Cuneo. Proprio ieri è arrivata una importante donazione di libri che accompagneranno i bimbi della scuola dell’infanzia e della prima classe della primaria in questo particolare approccio didattico.

Il progetto sviluppa e consolida l’efficacia della lettura-ascolto anche fra i bambini più piccoli (fra i 3 ed i 5 anni). E’ stato così avviato l’approccio all’ascolto in aula e la distribuzione ai più piccoli delle “ocarine” che consentono ai bimbi di seguire fiabe e racconti anche a casa.

Vuoi aiutarci? Il nostro staff può studiare un progetto su misura per la tua azienda.

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Da settembre sarà disponibile, in via Lombroso 16, una sala per la registrazione di audio storie ed audiolibri ed altri istituti scolastici. Sempre da settembre, verranno coinvolti in percorsi di formazione docenti con la finalità di sfruttare appieno gli audiolibri come strumento didattico ed educativo. Subito dopo verranno realizzati laboratori di audio lettura nelle scuole e infine verranno coinvolti i nonni che potranno partecipare, se lo desiderano, alla registrazione degli audiolibri, anche come momento di superamento della distanza sociale e fisica verso i nipoti patita durante la pandemia.

Il progetto, ideato e sostenuto da Specchio dei tempi in collaborazione con l’Associazione Nessuno, e con un contributo della De Agostini, ha trovato anche l’interesse della Regione Piemonte che ne ha finanziato l’estensione a Cuneo ed Alba, oltre che a Torino. Così, dal prossimo settembre, saranno sei le scuole coinvolte dal progetto: a Torino, oltre alla Levi Montalcini, anche la Marconi-Antonelli, la Da Vinci-Anna Frank, e Palazzeschi, a Cuneo la Oltre Stura ed a Alba la Centro Storico.

Il format verrà successivamente proposto in altre province piemontesi e, su base nazionale, da Specchio d’Italia. Il percorso dell’avvicinamento dei piccoli della scuola dell’Infanzia agli audiolibri sarà anche tecnologico attraverso l’uso delle “ocarine”. Made in Italy al 100%, sono state pensate e prodotte a Firenze, contengono decine di fiabe e storie che ogni piccolo può selezionare da sé, semplicemente premendo un tasto.

Da settembre gli audiolibri anche a Alba e Cuneo

Angelo Conti

Con l’ascolto della fiaba “Il leone e il topolino” è partito alla scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini di Torino, il progetto di Specchio dei tempi che promuove gli audiolibri. Il progetto sviluppa e consolida l’efficacia della lettura-ascolto anche fra i bambini più piccoli (fra i 3 ed i 5 anni). E’ stato così avviato l’approccio all’ascolto in aula e la distribuzione ai piccoli delle “ocarine” con tecnologia mp3 che consentono di seguire fiabe e racconti anche a casa. Da settembre, questo progetto sperimentale interesserà anche la provincia di Cuneo, nelle scuole “Oltre Stura” di Cuneo e “Centro Storico” di Alba.
Il progetto, ideato e sostenuto da Specchio dei tempi in collaborazione con l’Associazione Nessuno, e con un contributo della De Agostini, ha trovato anche l’interesse della Regione Piemonte che ne ha finanziato l’estensione a Cuneo ed Alba, oltre che ad altre scuole di Torino. In tutto 7 istituti comprensivi, ma nel corso del prossimo anno scolastico potrebbero diventare molte di più.
Il percorso dell’avvicinamento dei piccoli della scuola dell’Infanzia agli audiolibri sarà anche tecnologico attraverso l’uso delle “ocarine”. Made in Italy al 100%, sono state pensate e prodotte a Firenze, contengono decine di fiabe e storie che ogni piccolo può selezionare da sé, semplicemente premendo un tasto. Su queste ocarine è anche possibile registrare altri fiabe e brani, magari letti dai genitori o dai nonni.
Il progetto nelle scuole è la diretta conseguenza della nascita di Audiolibreria 16H, voluta da Specchio dei tempi nel rispetto delle volontà di una torinese, Ivana Bertolone, che aveva lasciato un legato alla fondazione con queste finalità. Proprio dalle richieste giunte alla audiolibreria di Specchio dei tempi, che ha sede a Torino in via Lombroso 16 a San Salvario, è emerso che il mercato ne offriva solo un esiguo numero di titoli per bimbi sotto i 6 anni. In questo contesto, è così nato il progetto, che alla fine del percorso, avrà lasciato in eredità alle scuole centinaia di audiolibri, decine di ocarine oltre ad uno innovativo metodo didattico per la crescita della conoscenza dei più piccoli. Un messaggio speciale sarà invece affidato agli audiolibri registrati dai nonni, la cui voce resterà così indelebile nella memoria di ogni bambino.

Il regalo di Natale per Alfonso: l’abbonamento del bus

Lucia Caretti
La Stampa, 21/12/2020

“Pronto? Signora, mi sente? Centomila grazie per la sua generosità”. Fuori dalla biglietteria c’è un anziano felice. Tiene in mano l’abbonamento rinnovato da Specchio dei tempi e si commuove un po’. Dall’altra parte del telefono c’è la donatrice che gli ha appena regalato un anno di viaggi gratis su tutti i bus della provincia di Cuneo. Vuole rimanere anonima, e vuole spiegare ad Alfonso perché: perché questo gesto che accorcia le distanze. “Le sono vicina. La vita a volte è proprio ingiusta e difficile. Spero che questo la aiuti a ripartire. Sfrutti il suo abbonamento il più possibile. Si faccia tantissimi giri. Passi un buon Natale. Le auguro ogni bene”.

La chiameremo Anna: ha trent’anni e fa l’impiegata. Abita con i genitori e qualche sera fa stava sfogliando “La Stampa”. “Ho letto la storia di Alfonso e in lui ho rivisto i miei nonni. Mi ha colpito che raccontasse di non avere i soldi nemmeno per un biglietto del pullman. Non potersi muovere è davvero limitante. Mi è venuto il magone, quella notte non ho dormito e ho deciso di fare la mia parte. Se si ha la possibilità, è bello aiutare. Può capitare a chiunque che la vita prenda una svolta strana”.

Alfonso ha 73 anni e ha svoltato qualche tempo fa. Uno sfratto, problemi di salute, il lavoro in calo: faceva il pizzaiolo e lo chef nei rifugi di montagna. Da Limone a Sestriere, è stato nelle principali stazioni sciistiche piemontesi. Finito il turno in cucina prendeva la chitarra e si metteva a suonare. Era pieno di amici e di energie e sembra impossibile, adesso, vederlo così. Si sente “solo come un cane”, ha avuto due collassi e fatica persino a camminare. E’ povero e fragile. Come tutti i 2000 anziani che Specchio dei tempi sta abbracciando con le Tredicesime dell’Amicizia.

La storica sottoscrizione si ripete ormai da 45 anni, e anche questo Natale ogni nonno coinvolto nel progetto riceverà 500 euro. Lo stesso contributo che Alfonso ha incassato due settimane fa. “L’ho usato per pagare i miei debiti per la casa popolare. Ogni mese ho 50 euro di arretrati, poi l’affitto, le bollette, la spesa. Come si fa con 649 euro di pensione?”. Bisogna rinunciare persino ai tre euro del bus.

Non più: nel 2021, finalmente, Alfonso potrà andare dove vuole. Al suo abbonamento ha provveduto questa giovane benefattrice che ha contattato Specchio e stanziato gli 80 euro necessari. La fondazione ha accompagnato l’ex cuoco in biglietteria a Cuneo e trasformato la solidarietà della donna in un supporto concreto. “Riuscendo a muoversi Alfonso potrà riacquistare un po’ di indipendenza, di autonomia e di fiducia verso il mondo esterno” spera lei. Intanto lui ha già deciso la prima meta: raggiungerà il figlio, che vive lontano, è senza stipendio e senz’auto.

Alfonso ha accento pugliese e occhi gentili. Abita in un palazzone di periferia, possiede una vecchia giacca, due tute ormai logore, una felpa da 5 euro. Nessun pigiama. Ha una vicina in difficoltà che spesso bussa alla sua porta: “Se mi avanza della pasta gliela do volentieri. Posso mangiarne solo 70 grammi e rischio che vada a male. Non butto nulla”. Perché questo signore regala da mangiare, se non ha niente? “Perché bisogna avere un po’ di cuore. Non bisogna essere egoisti. Io non lo sono. Non ho mai chiesto niente a nessuno, mi sono sempre arrangiato, ma adesso sono in difficoltà e non mi nascondo. Ringrazio tutte le persone che mi stanno aiutando con una donazione a Specchio dei tempi. Se potessi, vi abbraccerei. Vi mando un bacione con tanto affetto”.

Donate due stanze per gli abbracci: gireranno per le Rsa cuneesi

Chiara Viglietti
La Stampa, 14/12/2020

Tornano gli abbracci. Dopo quasi un anno lontani, separati dal Covid e dal plexiglass, è ora di ritrovare le emozioni. Niente più carezze immaginate o disegnate con gli occhi. Nel Cuneese arrivano le stanze degli abbracci. Sono sette. Due sono finanziate dalla Fondazione Specchio dei tempi che aderisce grazie alla generosità dei lettori de La Stampa all’iniziativa per portare nelle case di riposo gli abbracci perduti.

Le altre cinque sono sostenute dal consorzio socio assistenziale del Cuneese (una) in collaborazione con Anteas Cuneo Odv (due) e i pensionati Cisl Cuneo (due). Fra i partner anche l’associazione provinciale Case di riposo. Ecco «Un abbraccio per Natale»: sette stanze gonfiabili che gireranno la provincia per «un grande tour degli abbracci». Tante le case di riposo che hanno già aderito. Primo appuntamento il 22 dicembre a Carrù.

Poi si proseguirà per tutto il mese di gennaio. E se il calendario verrà confermato fino alla primavera e oltre. L’idea è di coinvolgere complessivamente un centinaio di strutture. «Le stanze – spiegano gli organizzatori – sono moduli di dimensioni compatte che prevedono due ingressi separati e autonomi per gli ospiti e per i visitatori in un ambiente suddiviso in due aree da una membrana trasparente, realizzata in materiale lavabile e disinfettabile. Ogni stanza sarà messa gratuitamente a disposizione delle strutture interessate, per alcuni giorni, durante i quali verranno programmate le visite».

L’invito è ad aderire. Le realizza un’azienda di Reano, nel Torinese. Prima del Covid era specializzata in mongolfiere e gonfiabili. Ai tempi del virus crea stanze per gli abbracci. Nel Cuneese verranno messe a disposizione, a turno, nelle Rsa di vallate e pianura di una provincia che conta 140 strutture. «Il Natale si avvicina e, dopo un anno molto difficile per tutti, ma in particolare per le persone anziane che vivono nelle residenze del nostro territorio, si sente ancora più forte il bisogno di serenità e di speranza. Da qui è nata l’iniziativa per riportare gli abbracci nelle strutture per anziani».

L’ex cuoco che non può permettersi il biglietto del bus

di Lucia Caretti, La Stampa 6/12/2020

Cucina, letto, televisione. Le giornate di Alfonso sono “tutte uguali. Da quando c’è il Covid, non posso più uscire. Nemmeno vicino a casa”. Alfonso ha paura: ha 73 anni, il diabete e problemi di cuore. Abita in periferia e per lui anche andare a Cuneo è un’impresa. Deve fare tre chilometri di strada. Troppi per camminare: “Mi stanco subito”. Troppi persino per prendere il bus. “Il biglietto costa 3 euro. Non me lo posso permettere”. Così Alfonso passa il tempo sulla sua sedia, a contare i risparmi. “Come si fa con una pensione da 649 euro? Devo comprarmi da mangiare. Pagare l’affitto, le bollette, le medicine”.

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L’ultima stangata sono le spese condominiali, 950 euro. Per metà le coprirà con la Tredicesima dell’Amicizia di Specchio dei tempi, la carezza dei lettori de La Stampa. Un progetto con cui dal 1976 la fondazione abbraccia gli anziani più fragili. L’obiettivo è raccogliere 1 milione di euro entro Natale, per donare speranza a 2000 nonni come Alfonso. Ognuno riceverà un assegno di 500 euro. Ognuno ha la sua stessa storia di fatica e abbandono.

“Sono scappato di casa quando avevo 12 anni” racconta con accento pugliese. “C’era fame, non c’era lavoro, e avevo una zia vicino a Torino. L’ho raggiunta e mi ha spedito in carrozzeria. Ho fatto l’apprendista, poi il muratore e i turni in fonderia”. Ecco perché quelle cicatrici sul braccio. Le mani invece raccontano la sua seconda vita da chef. “Ho girato tutte le cucine del Piemonte” spiega con orgoglio. Quelle di montagna, da Limone a Sestriere: Alfonso ha dato da mangiare a generazioni di sciatori. E’ stato nei rifugi sulle piste, nelle pizzerie e nei ristoranti. “Finito il servizio mi mettevo a suonare. La musica e la cucina sono le mie due grandi passioni”.

Per questo ha appeso una vecchia chitarra vicino al divano. E ha trascritto le sue ricette in un’agenda che custodisce come un tesoro. Quei due ricordi lo tengono vivo. “Sono già morto due volte. Sono collassato in casa e mi sono salvato per un pelo”. Colpa di varie malattie e della più terribile. “Sono solo come un cane” confessa. “Mio fratello, il mio unico amico, non c’è più. Gli altri parenti sono lontani e stanno peggio di me. Non possono darmi una mano. I vicini? Buongiorno, buonasera, ma non c’è solidarietà. L’unico vero aiuto che ricevo è quello di Specchio dei tempi”.

Dopo lo sfratto, per un anno è stato in una casa protetta del Comune. Poi ha ottenuto questo piccolo appartamento dove entra appena un filo di luce. C’è una tapparella rotta, il peperoncino sul balcone, una cucina attrezzata con vecchi tegami e fornelli di recupero. “Mi sono sempre arrangiato. Quando faccio la spesa guardo ogni singolo prezzo, so che i soldi devono essere usati bene e non puoi fare il passo più lungo della gamba. Non ho mai bussato a nessuna porta, ma ora sono in difficoltà e ci metto la faccia. Non mi nascondo. Sono i politici che dovrebbero nascondersi”.

Alfonso è arrabbiato per i pullman che dalle sue parti non passano mai. Per l’operazione all’occhio per cui dovrà attendere altri nove mesi: “Vedo solo nebbia”. E’ arrabbiato soprattutto per l’autonomia negata. “Vorrei andare in ospedale e a farmi la spesa da solo. Invece non posso muovermi e devo aspettare che venga l’assistente sociale ad accompagnarmi, una volta alla settimana”. Ecco perché quell’ossessione per la patente: “Non ce l’ho più. Mi piacerebbe provare a riprenderla. Vorrei riconquistare un po’ di libertà. Spero che Babbo Natale mi regali il corso”. O almeno l’abbonamento del bus.

Sostieni Alfonso e le Tredicesime dell’Amicizia.

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Dall’arrotino alle educatrici, così Specchio salva i sogni dei giovani cuneesi

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 26 giugno 2020

«La Granda che riparte» non è soltanto il titolo del bando con cui la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ha voluto aiutare a «rialzarsi» 111 piccoli imprenditori, prostrati dall’emergenza Covid-19 e dal lungo blocco delle loro attività. È anche il mosaico di tante storie di ordinaria tenacia, resilienza, solidarietà e forza, che caratterizzano da sempre il «dna» della provincia cuneese. Capace di soffrire, ma subito dopo di condividere e ripartire. Come ha fatto Giuliano Strano (nella foto sopra), che ha un negozio di casalinghi a Dronero e, a 25 anni, nel retrobottega, fa l’arrotino. «Ho aperto nel 2013, appena maggiorenne – racconta -. In tutto ho avuto un mese di chiusura. È tempo di riprendere a pieno ritmo e questo contributo mi servirà per sostituire la mola per l’affilatura e acquistare altri pezzi di ricambio che sono piuttosto costosi». Il mestiere di Giuliano è raro e in zona ne approfittano in molti, soprattutto macellai, ma anche privati cittadini.

C’è entusiasmo e quasi incredulità anche in Gaia Bertello e Valdelice Ternavasio (nella foto sopra), titolari dell’«Arcobaleno baby parking» in frazione Bandito a Bra. Il loro sogno si è concretizzato nel 2012 in un residence messo a norma e adattato per le esigenze dei bambini da 13 mesi a 6 anni. «A febbraio, prima della chiusura, ne avevamo 17. Il periodo di inattività è stato duro, con famiglie che chiedevano continuamente quando avremmo riaperto. Siamo consapevoli delle loro necessità e non poter aiutare ci è pesato». Hanno intenzione di riprendere nei prossimi giorni, grazie ai 3000 euro ricevuti da Specchio: «Ricominceremo sotto forma di attività estiva. Stiamo prendendo confidenza con le nuove norme: sono complesse, ma non ci fermeranno. Il premio del Bando ci salverà dalle spese che comunque ci sono state e ci permetterà di investire sul futuro con innovazioni, libri e corsi di aggiornamento».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

Alba, il videomaker che girava il mondo premiato da Specchio: "Grazie, questo bando è ossigeno"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa

I 3000 euro del Bando La Granda che Riparte sono arrivati anche ad Alba, per sostenere un trentenne che, per motivi professionali, gira per il mondo. È Lorenzo Agnello,  videomaker, libero professionista e a servizio della Byfarm di Govone. «Dopo il liceo artistico e l’Accademia della Belle Arti, ho avuto la fortuna di trovare subito lavoro nel settore che più mi appassiona – racconta -. Sono nato e cresciuto con questa piccola, ma eccellente casa di produzione video e ho presto ottenuto collaborazioni per lavori a servizio di clienti importanti». Si tratta di grandi agenzie di viaggio e imprese tessili del territorio: «Ho la continua opportunità di viaggiare e vedere il mondo. Realizzo dai servizi per resort in paradisi tropicali a quelli in realtà sociali come le carceri in Sardegna, dai  video  per il turismo sponsorizzati da enti locali ai promo pubblicitari per pacchetti di viaggio». La chiusura per l’emergenza Covid è stata un problema: «È da febbraio che non lavoro e sono tuttora fermo. Ringrazio infinitamente per questo aiuto: è una boccata d’ossigeno».

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo donando con causale «Emergenza Coronavirus» (Fondo 112)

▪️ Con carta di credito o prepagata qui sul nostro sito
▪️ Con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo
▪️ Con un bonifico sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi
▪️ Con Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus)
▪️ Sulla piattaforma “Rete del dono

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Mattia, l’imprenditore di Magliano Alpi premiato da Specchio: “Ora posso sognare una famiglia”

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 5 luglio 2020

Mattia Bottero, di Magliano Alpi, è uno dei 111 vincitori del bando «La Granda che riparte» promosso dalla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. Come gli altri piccoli imprenditori cuneesi, ha ricevuto tremila euro per far ripartire la sua attività dopo la chiusura a causa dell’emergenza sanitaria.

Ha 29 anni e guida una piccola impresa di forniture di materiale ai centri estetici per la nail art, ovvero la ricostruzione «creativa» delle unghie, oltre a cosmetici e macchinari elettromedicali. «Come formazione sono geometra – racconta -: ho lavorato un paio d’anni per una ditta di trasporti e pompaggio del calcestruzzo, ma mi sono licenziato perché ho capito che non faceva per me. Con la mia compagna, Giorgia, ci siamo detti che, oggi come oggi, essere in proprio o lavorare per qualcuno non cambia molto, con il vantaggio che nel primo caso puoi scegliere e decidere. Ci siamo informati su quali fossero i settori economici più richiesti scoprendo che si trattava della ristorazione e della cura della persona: abbiamo optato per quest’ultima. Giorgia ha aperto un centro estetico a Mondovì».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

Dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria era arrivata la preoccupazione sulla ripartenza: «Pensavamo di riprendere per un venti per cento, invece è stato circa al sessanta. Ne siamo contenti anche perché la nostra è l’età in cui si pensa a sposarsi e fare famiglia». «Questi 3000 euro da Specchio dei tempi sono un grande aiuto – conclude -: permettono di coprire tre mesi di chiusura».

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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La gastronomia di Entracque vince il bando di Specchio: Roberta riparte dopo il lockdown

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 5 luglio 2020

Inventare nuove soluzioni, dare risposte creative a un mondo in evoluzione, offrire servizi di qualità nei settori più disparati. I cuneesi sono ripartiti dopo il lockdown e a 111 di questi, artigiani e piccoli imprenditori, ha dato una mano Specchio dei tempi. Sono 333 mila gli euro raccolti grazie al sostegno di associazioni, banche, aziende e lettori del giornale che hanno deciso di affiancare le risorse messe da subito a disposizione dalla Fondazione de La Stampa. La somma si è concretizzata con un contributo di 3 mila euro per ciascuno dei vincitori del bando «La Granda che riparte». Fra i criteri di scelta adottati dallo staff di Specchio con una commissione di professionisti, è stato osservato quello di dare «respiro» alle piccole attività che caratterizzano il territorio e danno vita a quartieri e paesi.

Ne è un esempio Roberta Vivaldi, 28 anni, che nel 2017 ha aperto ad Entracque la gastronomia «Mangia che ti passa». «Ho lavorato per un po’ in un ristorante, ma poi ho detto “basta”: avevo voglia di mettermi in proprio – racconta -. A Entracque non c’era una gastronomia; l’idea me l’hanno fatta venire i villeggianti, compresi i camperisti. Nei fine settimana vedevo sempre le stesse persone nei ristoranti e ho pensato che se avessero avuto qualcuno che cucinava per loro avrebbero gradito. Ho chiesto, me lo hanno confermato e sono partita». Ancora: «Al campeggio soprattutto faccio un servizio di consegna pasti, che è molto apprezzato. Lavoro principalmente sulle persone che vengono per pochi giorni e hanno voglia di rilassarsi senza dover cucinare».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

Roberta è originaria di Sommariva Bosco: «Uso la seconda casa di famiglia qui in valle Gesso. In inverno tengo aperto solo nei fine settimana perché il paese è piccolo e i miei clienti sono principalmente turisti. Quest’anno ce ne sono molti, soprattutto liguri». Il contributo di Specchio dei tempi ha dato anche a lei una boccata d’ossigeno: «È arrivato giusto in tempo per la sostituzione del registratore di cassa e per coprire quelle spese fisse che non si sono mai fermate. Durante il lockdown ho tenuto chiuso e non è stato facile».

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Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Il mago delle selle western vince il bando di Specchio: “Tutta la mia riconoscenza a chi ha donato”

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 25 giugno 2020

Dal Colorado a Morozzo per imparare a lavorare il cuoio e realizzare le selle per cavalli stile western. È la storia professionale di Paolo Volpe, 44 anni, sellaio e artigiano. Anche a lui va il contributo di 3000 euro erogato dalla Fondazione Specchio dei tempi – La Stampa con il bando “La Granda che riparte”. «Ho iniziato ad appassionarmi di quest’arte a 14 anni – racconta -. Avevo un portafogli dell’Harley-Davidson molto consumato. Andai nel negozio di Torino per acquistarne uno nuovo e aveva un prezzo esorbitante. Decisi di imparare a fare da me». Paolo iniziò a fare da «bocia» ai calzolai per apprendere i rudimenti del mestiere. «Circa 10 anni fa ho deciso di fare di questa passione una professione – racconta -. La svolta c’è stata con il viaggio negli Usa. Fu nel 2016. Ho avuto la fortuna di imparare a fare le selle da Jesse W. Smith, una leggenda in quel luogo, un maestro in questo tipo di lavorazioni. Ho vissuto mesi in un capanno a fianco della sua casa di famiglia e ho imparato. La sera, all’inizio, è stata dura, fra scorpioni, serpenti e qualche orso».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

La realizzazione di una sella western è un lavoro lungo e faticoso, con cuoio, metalli e legno. I prezzi sono variabili e i pezzi più belli possono arrivare a costare centinaia di migliaia di euro. «I miei clienti giungono anche da molto lontano, perché in Italia siamo in pochi – aggiunge Volpe -. Ci sono gli appassionati che risparmiano per poterselo permettere oppure persone con buone disponibilità finanziarie». Il lockdown per l’emergenza sanitaria è stato duro anche per l’artigiano, torinese d’origine, che ha scelto Morozzo per amore della compagna: «Il contributo di Specchio dei tempi è un grosso aiuto e chi ha versato il denaro ha tutta la mia riconoscenza».


 

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Bando Cuneo, premiata la famiglia che da 60 anni riporta in vita gli orologi dei piemontesi

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 23 giugno 2020

Tremila euro per aiutare le imprese a rialzarsi dopo il lockdown. Sono 111 quelle premiate da Specchio dei tempi, ognuna con un assegno da tremila euro. E il contributo è arrivato anche in via Diaz 5 a Cuneo, all’orologeria Barale. In questa stretta traversa del centro storico Roberta Barale ha ideato un nuovo modo di ricevere i clienti. «Abbiamo aperto il finestrone che dà sulla strada e facciamo l’orologeria take away – scherza -. In questo modo i clienti non entrano nel locale, che è piccolo». L’augurio è comunque quello di poter tornare dentro questa bottega speciale per ammirare gli orologi di tutti i tipi, soprattutto quelli antichi che Roberta e il papà Michele, 81 anni, riparano.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

«Il mio babbo, in attività dal 1960, era andato in pensione, ma nel 2014 ho deciso di riaprire e assumerlo come coadiuvante – spiega Roberta, che è anche mamma di due gemelle-. Con mia sorella siamo cresciute nella magia di questo negozio ed era un peccato che l’attività andasse persa. Fu mio padre ad appassionarsene quando aveva appena 11 anni». I clienti dell’orologeria arrivano anche da Torino, Alba e Asti. «Molti orologi che ci vengono affidati sono ricordi di famiglia, ci sono pendole dell’800 – continua Roberta – Ci chiedono di riportarle in vita, perché un orologio che non segna l’ora ha perso il suo scopo».

Il lockdown è arrivato presto nella famiglia: «Abbiamo chiuso prima degli altri perché mio padre è anziano e andava protetto. Per lui è stata dura stare fermo questi mesi, in vita sua non ha mai avuto un periodo così lungo di vacanza. Le pendole le ho prese dal negozio e ha lavorato alle riparazioni da casa». Il contributo è arrivato al momento giusto: «Una grossa mano, perché le spese non si sono mai fermate. Siamo ripartiti acquistando pezzi di ricambio essenziali».


 

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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