Quando pure il cibo è un lusso: “Farò il mio pranzo di Natale con la Tredicesima”

Katia Raco,
La Stampa, 13/12/2023

«Proprio ieri mi è arrivata una bolletta da 304 euro e senza questo regalo inaspettato, non avrei saputo come pagare il riscaldamento». Il signor Faustino ha 71 anni e con in mano il suo assegno da 500 euro, ricevuto grazie alla raccolta fondi di Specchio dei tempi, racconta di una vita segnata da mille difficoltà: «Ho due figli ma vivono lontani, li vedo saltuariamente e anche loro hanno molti problemi. Percepisco una pensione minima e vivendo da solo non riesco a pagare tutte le spese. Abito al quartiere Vernato negli alloggi comunali, ma nonostante l’affitto sia contenuto: riuscire a scaldarmi, andare a fare la spesa e accendere gli interruttori o la televisione per me è diventato un lusso».

Sono state 47 le Tredicesime dell’amicizia consegnate nelle scorse ore presso la redazione de La Stampa. «L’appuntamento era fissato alle 11, -continua Faustino- ma la notte scorsa non riuscivo a dormire, non potevo crederci e temevo di non riuscire ad arrivare in tempo. Così alle 8 ero già fuori casa e l’attesa mi è sembrata interminabile. Però ne è valsa la pena, questi soldi sono il più bel regalo di Natale che potessi ricevere».

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L’inflazione, il caro prezzi (come la pasta aumentata del 38%) e l’aumento esponenziale delle utenze mettono in ginocchio le persone sole e gli anziani. Due pensionati su tre non superano la soglia di povertà e il Biellese è un distretto che più di altri patisce di questa situazione.

«Con questi soldi pagherò alcuni affitti arretrati e riuscirò a fare anche un regalo i miei nipotini. Mi vergogno, perché dopo una vita di lavoro mi ritrovo a vivere di sacrifici e di stenti». La signora Anna commenta così, con un filo di voce, la sua guerra quotidiana con 600 euro di pensione. «Ho inizîátó a lavorare quando avevo dieci anni e dopo 38 anni in fabbrica, ho cercato di darmi da fare facendo pulizie qua e la. Quando i problemi di salute si sommano a quelli di ordine economico , è una battaglia persa in partenza». Anna è separata, ha due figlie che vivono lontano e faticano ad affrontare la stessa crisi che attanaglia molti pensionati.

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«I conti sono presto fatti —continua la signora di 71 anni-. Prendo meno di 600 euro di pensione e 288 euro sono per l’affitto. Abitando a Biella, è già una cifra contenuta, ma per me è elevatissima. A questi vanno aggiunti almeno 300 euro per le utenze, che però continuano ad aumentare e non so dove andremo a finire. L’inverno mi spaventa, non posso permettermi di accendere il riscaldamento, ho una stufetta con un liquido infiammabile che scalda solo una camera. E mi sembrano cari anche i Discount, adesso però grazie a questo gesto di solidarietà posso preparare anche io il mio pranzo del 25».

Come donare:

Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare qui

Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

Consegnate cinquanta Tredicesime dell’Amicizia anche a Biella

K.R.
La Stampa, 12/12/2023

Le «Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi potranno rasserenare il Natale di una cinquantina di anziani di Biella, provincia che rispetto allo scorso anno ha registrato un’impennata di richieste. Nella mattinata di oggi presso la sede della redazione della Stampa in via XX Settembre, vengono consegnati gli assegni. Si tratta della più antica sottoscrizione italiana, nata 47 anni fa, quando le prime tredicesime erano di 30 mila lire. Intanto nel 2023, le domande superano tutti i record con un totale di 2500 istanze, tra Piemonte e Liguria di Ponente, e con un fondo elargito di oltre un milione di euro.

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Oggi, il progetto approda ai piedi del Mucrone, con un gesto concreto: 500 euro capaci di donare un sorriso in concomitanza delle festività. «L’obiettivo di quest’anno è quello di riuscire a soddisfare tutte le richieste — spiega Anastasia Sironi di Specchio dei tempi- grazie, ancora una volta, alla generosità dei lettori. A Biella, la Fondazione La Stampa — Specchio di tempi del Gruppo Gedi, si è avvalsa dell’aiuto dei Servizi sociali del Comune per individuare i casi più significativi e sono stati moltissimi. Nel frattempo, le adesioni proseguono e proprio nelle ultime ore molti dipendenti del gruppo Banca Sella delle sedi di Biella e Vercelli, stanno proseguendo con le donazioni.

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Spirito solidale che dopo quasi mezzo secolo di storia continua a non mancare e sul quale contano, fra gli altri, il signor Erminio che con i suoi 89 anni è il più anziano ad essere seguito dai Servizi sociali del capoluogo. «Ringrazio moltissimo la Fondazione per questa boccata di ossigeno che aiuterà —spiega l’assessore Isabella Scaramuzzi- chi, anche durante l’anno, non ha molto da festeggiare. Vorrei ricordare, inoltre, che quest’estate grazie a “Specchio dei tempi” dieci bambini con difficoltà sono potuti andare al mare per una settimana».

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Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
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Tredicesime dell’Amicizia che accendono i sorrisi, anche ad Asti

Fassio Valentina,
La Stampa, 12/12/2023

Rimasta vedova giovanissima, Maria fatica a tirare avanti con la sua pensione: 700 euro devono bastare per affitto, condominio, bollette, spese alimentari e mediche. Quando ritira il suo assegno gli occhi sono lucidi. Sorride e guarda avanti, sperando sempre in un momento migliore: «Se il Signore ci dà la salute, il resto poco alla volta si sistema». I cinquecento euro della Tredicesima dell’Amicizia di «Specchio dei tempi» serviranno a «mettersi in pari con le spese». Così anche per Cosimo, artista per passione: «È un aiuto fondamentale per far fronte alle spese. Ho la sociale, 600 euro al mese, 618 per essere precisi. Questo valgono i miei 40 annidi lavoro da artigiano». Ci tiene a scandire forte il suo nome: «Cosimo Gatti, come la firma sulle mie opere». Quadri e disegni esposti, ma anche in vendita: «Piacciono, spero che qualcuno li compri». Per Paola «è un regalo che dà speranza», che serve per pagare le spese arretrate, «perché la pensione va via in fretta e resta niente». Spese, bollette, medicine sono le necessità più urgenti e «magari iniziare a sistemare i denti»: «Sono davvero per me?» ripete Claudio.

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Sono le storie di alcuni dei 27 «over» di città e provincia, convocati in redazione per ritirare la «Tredicesima dell’Amicizia», l’assegno da 500 euro consegnato ogni anno da Specchio dei tempi. Persone che non hanno più nessuno accanto oppure hanno alle spalle famiglie divise da decenni, distrutte da disgrazie improvvise, angosciate da una povertà quotidiana. Persone sole, spesso con i conti in rosso o comunque insufficienti per affrontare bollette sempre più care, ma anche per l’indispensabile. Molti di loro si sono presentati in redazione con largo anticipo, altri hanno preferito ricevere l’assegno a casa. C’è chi ha delegato per pudore e chi si è fatto accompagnare, perché ha difficoltà a camminare, è in carrozzina o «per compagnia».

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C’è chi in braccio sulla carrozzina tiene stretto un cane. «Sono cieco, lei è la mia cagnolina mi tiene tanta compagnia e ci riempiamo la vita a vicenda». Sorride e l’accarezza mentre la moglie ritira l’assegno. Sorridono e si stringono la mano. C’è chi è arrivato dalla provincia con il fiatone pensando di essere in ritardo . Storie diverse ma legate dalla difficoltà di vivere e da una mattinata felice per un dono inatteso. I loro nomi sono stati segnalati da associazioni del territorio contattate da Specchio dei tempi. È il caso della Caritas diocesana, che di persone ne ha segnalate 14: undici di loro avevano i requisiti. Una forza solidale che, nel caso delle «Tredicesime», in 47 anni ha abbracciato oltre 78 mila anziani. A tutti loro sono arrivati complessivamente 32 milioni di euro, tenuto conto che le prime tredicesime erano di 30 mila lire e che, nel ’76, vennero distribuite a 30 nonni.

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Quest’anno sono arrivate 2500 domande tra Piemonte, Liguria di Ponente e Valle d’Aosta: ci sono i fondi per garantirne duemila, ma è necessario continuare la raccolta per cercare di rispondere a tutte le richieste.

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
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Valter, l’ultimo margaro del Colle del Lys “Trasformerò la Tredicesima in legna per la stufa”

Beppe Minello

E’ uno di quei giorni in cui l’imminente inverno si fa amare. La neve caduta nella notte moltiplica la luce abbagliante del sole, l’aria è fredda e pulita. L’occhio, dal balcone di casa di Valter Coletta, può spaziare sulla pianura. A sinistra, dalla cappa sopra Torino, a volte spunta il grattacielo della Regione. A destra, sporgendosi un po’, s’intravedono i laghi di Avigliana. Montecomposto è un borgo di Villardora che si raggiunge deviando appena un po’ dalla strada che da Almese porta al Colle del Lys.

Un paradiso. A starci un giorno e quando fa bello. Che diventa un purgatorio, a volte un inferno, se si vive, come Valter, in una stanza affumicata dalla stufetta a legna strategicamente piazzata al centro dei pochi metri quadrati, un robusto sofà che ogni sera diventa letto, un tavolo, una sedia e una cucina economica. Il bagno? Il bagno è fuori. Ma anche un calvario se, com’è accaduto a Valter che i suoi 67 anni li dimostra solo nello sguardo azzurro e sveglio, sei reduce da due anni di cure devastanti per combattere tre tumori: alla vescica, alla cistifellea, al colon. Combattuti più volte – e  per ora sconfitti – prima in sala operatoria e poi con 8 mesi di chemioterapia: “Prendevo 112 pastiglie ogni 15 giorni” racconta, con una punta di simpatico machismo, il margaro pronto a tirarsi su la maglietta per far ammirare, si fa per dire, la cicatrice che dallo sterno arriva all’ombelico.

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Perché Coletta è un margaro. In disarmo certo, ma che se potesse ancora allevare 4 o 5 capre per fare quel formaggio che nemmeno può più mangiare, sarebbe un uomo tutto sommato felice. Invece non può. La chemio gli ha intorpidito le gambe e i piedi, tanto che vive senza calze: “Non riuscirei a piegarmi per toglierle e tantomeno per metterle. Vede la tuta che indosso? Non la tolgo quasi mai” sorride contando i 500 euro che Specchio dei tempi gli ha appena consegnato. Valter Coletta è uno dei duemila anziani che anche quest’anno, e da quasi mezzo secolo, vivranno un piccolo momento di serenità grazie alle Tredicesime dell’Amicizia: “Trasformerò questo aiuto in legna per la stufa… perché, lo sa?, costa 14 euro al quintale!”.

Da trent’anni a Montecomposto, dov’è tornato quando il suo matrimonio è andato a ramengo, non ha mai avuto problemi a sopravvivere: con 35 capre produceva un formaggio che aveva un suo bel mercato. La legna che ora paga 14 euro al quintale, la trovava pulendo i boschi attorno al borgo che, all’epoca, era abitato da 300 persone e 700 vacche. “Siamo rimasti in 40. Siamo come un condominio dove, come in un condominio, nessuno si parla. Chi lavora, lavora in pianura e quando torna si chiude in casa” racconta, malinconico, Valter.

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La sua giornata è sempre uguale: sveglia alle 5, due biscotti bagnati nell’acqua, qualche messaggino – ché il cellulare è l’unici legame con la modernità – a pochi amici. Nessuno di loro mai si avventura su per i bricchi per andarlo a trovare. L’ora del pranzo arriva in un amen ed è festa quando Valter si apre una scatoletta. I trent’anni passati nei boschi sono la sua laurea: non ci si stanca mai ad ascoltarlo parlare di piante e delle loro qualità nutritive e medicamentose, i funghi sono l’altra sua passione. Li trova con il naso (“Sento il loro profumo”) perché l’occhio sinistro è andato quando una vipera l’ha morsicato. E quanti funghi trovava. La sua postazione preferita è sul balcone dove sta sempre appoggiato alla ringhiera, tanto che il margaro ne ha imbottito un piccolo tratto, sufficiente ad accogliere i gomiti.

Un po’ di gioia arriva il lunedì con Barbara, l’operatrice socio sanitaria che lo porta a fare la spesa a Villardora; arriva il mercoledì con Nadia, pure lei un’oss, che lo accompagna a fare la doccia settimanale in paese visto che il bagno di Valter è solo un vaso alla turca; arriva ancora il giovedì e il venerdì con Loredana con la quale va a rifare un po’ di spesa. Valter si mantiene con la pensione d’invalidità al 100 per cento e un rimasuglio del reddito di cittadinanza destinato, molto presto, a esaurirsi completamente. Insomma, ha poco o nulla. Ma quando il cronista di Specchio dei tempi gli consegna la Tredicesima dell’Amicizia e lo saluta, gli allunga una “bornia” di funghi secchi e sussurra: “Grazie…”.

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Francesco, 79 anni e una vita in altalena

Quante vite sulle “montagne russe” incontra Specchio dei tempi, consegnando le Tredicesime dell’Amicizia. Vite segnate dalla sfortuna, dalla malattia, a volte da una povertà mai potuta cancellare. Salite ripide partite da molto in basso, poi giù una discesa. Ancora una salita, una corsa in piano, ancora giù, su, giù. Ma può succedere che nell’ultima discesa, la persona impari la bellezza del condividere il poco che ha. Che impari a gestire con cautela e intelligenza quel poco. E che sappia farselo bastare. Francesco Basso, 79 anni, è un romanzo vivente ed è questa la sua parabola, anche se lui la generosità l’ha praticata sempre. E se oggi vive, dove lo abbiamo incontrato, in un piccolissimo monolocale il cui affitto gli costa più di metà della pensione da 700 euro al mese, è proprio perché una grossa porzione della sua vita l’ha spesa per solidarietà.

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Difficile riassumere. “Ho perso mio padre durante la guerra, ha lasciato mia madre con dieci figli. Mia madre è morta che avevo a 15 anni. Dopo, sono stato adottato da un americano, ho studiato negli Stati Uniti”. Tempo dopo: “Sono stato otto anni in una missione dei Comboniani in Kenya, all’ospedale dei lebbrosi. Ho pensato per molto tempo che sarei morto li e presto. Il clima era dannoso per la mia salute, avevo collassi continui. Un giorno, il Padre Guardiano mi ha rimandato a casa”. Ma prima, Francesco contribuisce a far diventare più grande il piccolo ospedale: capace di accogliere decine e decine di malati. Quando se ne va dall’Africa, Francesco toma negli Stati Uniti e più tardi in Italia. Non tutto va come dovrebbe andare. È un uomo di mezz’età che comincia un pezzo nuovo di esistenza. È elettricista, per un po’ ha anche dei dipendenti. Nasce una figlia in una relazione che finisce in fretta. Poi sposa una donna molto più giovane di lui e diventa padre di due bambine. Ma anche questo rapporto finisce. E non finisce bene, dal momento che Francesco racconta di non averle mai più viste “le mie bambine”.

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“La prima figlia so che lavora tanto, le due piccole, di 15 e 18 anni, studiano. IL denaro della tredicesima di Specchio lo manderò a tutte e tre, attraverso mia cognata. Ma come sempre dirò a mia cognata di spiegare che si tratta di un suo regalo. A me basta poco, faccio la spesa grande una volta al mese, so dove ci sono le offerte migliori, me la cavo”. Nel mini alloggio di via San Secondo sopra il letto Francesco ha appeso un ritratto di Don Bosco, santo che lo ha ispirato. Su un’altra parete c’è la fotografia di San Giovanni Paolo II, che ha conosciuto. Su una terza piccola parete, tre fotografie ritraggono le figlie bambine. “La vita è andata tosi”, dice Francesco con un sospiro.

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  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

Eventi organizzati per raccogliere fondi da destinare alle Tredicesime sono anche:

Messer Tulipano per le Tredicesime, bulbi di tulipano a chi fa una donazione.

Messer Tulipano anche quest’anno sosterrà Specchio dei tempi nella raccolta di donazioni a favore delle Tredicesime dell’Amicizia, il progetto che ha l’obiettivo di aiutare, per Natale, con un assegno da 500 euro oltre 2.000 anziani poveri e soli di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Per sostenere questa causa, Consolata Pralormo ha rinnovato la donazione a Specchio dei tempi di circa 5000 bulbi di tulipano che verranno da oggi consegnati a chi effettuerà un versamento a favore delle Tredicesime dell’Amicizia presso:

  • INFO SPECCHIO – via Madama Cristina 35, tutti i giorni, ore 10-13;
  • UFFICIO ABBONAMENTI LA STAMPA – via Lugaro 21, lunedì – venerdì, ore 9.30-13;
  • UFFICI REALE MUTUA AGENZIA PRINCIPALE TORINO CASTELLO – Piazza Castello 111/113, lunedì – venerdì, ore 8.30-12.30/ 14.45-17.30;
  • Stand di raccolta fondi che Specchio allestirà in via Roma l’8-9-10 dicembre.

Un ringraziamento particolare a Consolata Pralormo che invita tutti alla futura edizione di Messer Tulipano che avrà inizio il 30 marzo 2024 al Castello di Pralormo.

“Con questi soldi vado dal dentista”: l’aiuto di Specchio a un alessandrino

Pantano Adelia
La Stampa, 29/11/2023

«La prima cosa che farò sarà sistemare i denti». Non appena gli viene consegnata la «Tredicesima dell’Amicizia», Giuseppe Zarrillo ha le idee chiare su come utilizzerà il contributo ricevuto dalla fondazione «Specchio dei tempi» de La Stampa che da oltre quarant’anni aiuta gli anziani a sentirsi meno soli. Zarrillo ha 67 anni e abita nel sobborgo di San Michele. Per una vita era stato un meccanico. «Dopo ho iniziato a lavorare come autista personale per un imprenditore di Alessandria — racconta —. Le cose andavano bene perché guadagnavo e avevo la loro fiducia».

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Ad un certo punto cambia tutto. «Qualche anno fa ho commesso un errore — dice —. Mi sono fidato della persona sbagliata e sono finito nei guai. Da allora ho perso il lavoro e la mia vita è cambiata. Avrei voluto chiedere scusa ma non l’ho mai fatto, ho avuto sempre troppa vergogna per quello che era successo. La provo ancora oggi». Poi è stato difficile ricominciare: «Le voci hanno cominciato a girare e trovare di nuovo un lavoro, anche uno qualsiasi, è stato impossibile». Dopo la morte del padre lo scorso anno, Giuseppe Zarrillo si è ritrovato a vivere da solo nella casa a pochi metri dalla parrocchia di San Michele. «Fino a questo mese avrò il reddito di cittadinanza— spiega —, dopo spero di ricevere un po’ di pensione. Ogni tanto vengo qui da don Ivo, trovo sempre qualcuno che mi accoglie». Così come spesso vede anche suo figlio. «Con lui — dice — sono in buoni rapporti, mia moglie invece dopo tutto quello che è successo ha deciso di andare a vivere con l’altra nostra figlia».

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Oltre a un cane e a un gatto che gli fanno compagnia, cura un piccolo orto in casa. «In questo periodo — racconta — riesco a coltivare qualcosa, soprattutto verdure, così evito di comprarle. Ho anche qualche gallina: passo così le mie giornate». Non riesce a nascondere lo stupore e anche la felicità di aver ricevuto la «Tredicesima dell’Amicizia». «Sistemerò questi due denti davanti che sono rovinati, se rimane qualcosa la userò per le bollette», dice». Per Giuseppe, e per tutti gli altri che quest’anno hanno ricevuto e riceveranno l’aiuto di «Specchio dei tempi», il contributo è di 500 euro.

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

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Nonna Pina, 108, la vita da migrante e la Tredicesima subito sotto il golf

Beppe Minello

Per l’anagrafe è Giuseppa, per famigliari e amici Pina. Ha 108 anni e possiamo considerarla la nonna dei 2 mila nonni che stanno ricevendo, a Torino e anche nel resto del Piemonte, la Tredicesima dell’Amicizia che dal 1976, grazie a Specchio dei tempi e alla generosità dei lettori de La Stampa, dona un momento di serenità a chi ne ha più bisogno. Giuseppina ha tutte le caratteristiche che ci aspettiamo di trovare in una nonna. Gli occhi dolci, quasi illuminati dalle lenti degli occhiali, e un sorriso che increspa continuamente le sue labbra ancora piene. Fisicamente è uscita indenne da oltre un secolo di vita, tranne un problema alle ginocchia che ormai non la sostengono più, obbligandola sulla sedia a rotelle.

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“In tutta la vita non ha mai subito un ricovero o un intervento chirurgico”, spiega Cesare, 66 anni, il più giovane dei suoi figli. E’ un ex elettricista ed è l’unico a esserle rimasto vicino perché gli altri figli, quattro, tre femmine e un altro maschio, sono stati sparsi dalla vita in Brasile e Spagna. I guai di nonna Pina sono tutti nella testa: non sente bene e può apparire un po’ svanita. Ma è un’impressione. Gli occhi le si illuminano quando vede la busta di Specchio dei tempi che, in un amen, sparisce sotto il golfino. La curiosità per lo sconosciuto andata a trovarla, che le scatta qualche foto, la riprende in un video e le fa domande alle quali riesce a rispondere solo con un sorriso, le disegna un benevolo punto interrogativo sul volto.

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E’ il figlio Cesare a parlare per lei. A raccontare la vita avventurosa della mamma, “la Capitana” come la chiamavano in casa, partita negli Anni ’50 con le tre figlie dalla natia Balestrate, a metà strada tra Trapani e Palermo,  per raggiungere, dall’altra pate dell’Atlantico,  a San Paolo e il marito Matteo che, con il primogenito Salvatore, erano emigrati in Brasile  già da un anno per trovare una risposta alla miseria che li schiacciava in Sicilia. Ma quando si ha voglia di lavorare, come ne aveva il signor Matteo, di professione ciabattino e scomparso nel 2001 a 93 anni, nessuna impresa è impossibile.

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“Venne subito assunto da un’azienda locale, ma dopo un anno preferì mettersi in proprio, come già in Sicilia”. Pina, Matteo e il giovane Cesare ripartono ancora dal banchetto da ciabattino del papà che viene sistemato nel cortile di un basso fabbricato di Moncalieri trasformato in abitazione: una stanza e il gabinetto. Alla fine, la riesce a ottenere una casa popolare a Nichelino dov’è ancora la residenza di nonna Pina. Una casa abitata sempre più raramente perché le condizioni della “Capitana” consigliano un’assistenza dedicata, per lunghi periodi anche in struttura.  Le badanti costano, come sa chiunque ha un anziano in casa non autosufficiente. Nonna Nina, “la Capitana”, per quelle ginocchia traditrici e la testa un po’ svanita, ha bisogno di tutto. Anche della solidarietà e generosità di Specchio dei tempi e dei lettori de La Stampa.

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Venerdì a Racconigi la cena che aiuta Specchio dei tempi

Paola Scola,
La Stampa, 28/11/2023

Sono gli ultimi giorni utili alle prenotazioni per partecipare all’iniziativa di Specchio dei tempi, a sostegno delle Tredicesime dell’Amicizia: la cena solidale nella Tenuta Berroni a Racconigi, questo venerdì, 1° dicembre, dalle 19,30. L’offerta minima è di 60 euro a persona, onnicomprensivi. La donazione è detraibile dalla dichiarazione dei redditi per i bonifici bancari.

La serata a Racconigi, allietata dalla musica della violinista Nadia Bertuglia e del suo team (il gruppo che forma anche le piccole orchestre di Specchio dei tempi in due scuole torinesi), fornirà l’occasione anzitutto per conoscere da vicino la Fondazione, i suoi progetti e sogni. Come le «Tredicesime». Supportano e sponsorizzano la cena benefica alcune aziende, che con i loro prodotti rappresentano vere eccellenze del territorio.

Per info e prenotazioni: anastasia.sironi@specchiodeitempi.org

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L’evento

Abbiamo ricevuto e verificato centinaia di richieste dai nonni più bisognosi e stiamo distribuendo i primi contributi. Ogni offerta che ci viene affidata si trasforma immediatamente in un aiuto concreto. Più fondi raccogliamo, più anziani abbracciamo». Parola degli operatori di Specchio dei tempi, che – vicino al Natale – sono più che mai impegnati nella promozione delle «Tredicesime dell’Amicizia». Gli anziani che l’iniziativa si propone di aiutare non hanno più nessuno oppure alle loro spalle ci sono famiglie divise, in condizioni di povertà quotidiana, spezzate da disgrazie. Persone fragili, in doloroso equilibrio tra la solitudine e l’angoscia. «Per questo vogliamo abbracciarle, offrendo loro un sostegno concreto», spiegano da Specchio dei tempi. La prima edizione delle «Tredicesime dell’Amicizia» risale a11976: «In 47 edizioni del nostro storico progetto, sostenuto dai lettori de La Stampa, abbiamo già consegnato 78.786 sussidi, per un totale di 32 milioni di euro. La cifra è cresciuta fino agli attuali 500 euro ciascuno, che anche quest’anno vogliamo donare ad almeno 2000 persone, a Torino e nelle province di Cuneo, Asti, Alessandria, Biella, Novara, Verbania e Vercelli, oltre che ad Aosta e nel Ponente ligure. L’obiettivo è raccogliere un milione di euro entro Natale». Ma per riuscirci c’è bisogno di un grande e generoso sostegno.

Ed è questo lo scopo della cena benefica che Specchio dei tempi organizza a Racconigi venerdì 1° dicembre, dalle 19,30, nella suggestiva cornice della Tenuta Berroni (in via Tenuta Berroni), ricca dell’atmosfera settecentesca, sabauda e raffinata. Oltre che dalla cucina d’eccellenza, la serata verrà anche allietata dalla musica di un violino e un violoncello. La Fondazione de La Stampa farà conoscere i suoi progetti, sogni e obiettivi. Supportano e sponsorizzano la cena benefica alcune aziende, che con i loro prodotti rappresentano veri gioielli del territorio, fondamentali per la migliore riuscita dell’iniziativa. Si tratta di Cantine Clavesana, Salumificio Benese, Pasta Berruto, Molecole, Peyrano, Baladin e Caseificio Quaglia, oltre che E20 di Carmagnola e Tenuta Berroni. Ed ecco svelato il menù, dove l’alta qualità dei prodotti s’intreccia con le elevate professionalità impegnate nella cucina. Si comincia con l’aperitivo di benvenuto (accompagnato dal saluto del direttore di Specchio dei tempi), quindi toccherà a uovo termale, porro e crema di Bra tenero; fusilli, cime di rapa, bufala e guanciale croccante; cotechino e spuma di patate; Bavarese alla nocciola con gelé di lampone. I vini: Chardonnay delle Langhe, Dolcetto Dogliani, Piemonte doc, Spumante Brut, Moscato Astidocg.

Per info e prenotazioni: anastasia.sironi@specchiodeitempi.org

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Cresce la povertà a Torino, più 9% le richieste per le Tredicesime

Angelo Conti,
La Stampa, 27/11/2023

Cresce la povertà, ma cresce anche il numero dei donatori. E’ il dato che emerge dalla sottoscrizione lanciata da Specchio dei tempi per le Tredicesime dell’Amicizia, giunte quest’anno alla quarantottesima edizione consecutiva. Anche nel 2023 l’obiettivo è raccogliere 1 milione di euro per aiutare 2000 anziani poveri e soli con un assegno da 500 euro.  Una scalata sempre difficile, che mobilita l’intera città. Quest’anno i segnali della crescente povertà sono evidenti: il numero delle richieste ricevute è salito a 2993 contro i 2751 del 2022, ben 242 in più con  un incremento percentuale di quasi il 9%. Una criticità che è più evidente nel segmento delle associazioni e degli enti (San Vincenzo, Parrocchie, Auser, etc etc) evidentemente alle prese con il lievitare della povertà di base accompagnata anche  dalla minor diponibilità economica del ceto medio, di solito la spina dorsale delle contribuzioni verso le associazioni del territorio. Questo fenomeno trova riscontro anche nelle donazioni già giunte a Specchio dei tempi per le Tredicesime di quest’anno: qui da un lato assistiamo sì ad un aumento del numero dei donatori, passati (al medesimo punto della raccolta) da 916 a 1032, ma anche ad un brusco calo della donazione media, scesa del 16%.

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La lettura di questi dati è semplice: “Ci troviamo di fronte – constata il presidente di Specchio dei tempi, Lodovico Passerin d’Entreves – ad un aumento della povertà riscontrabile sia nella crescita delle domande di aiuto e sia nella minor disponibilità di chi dona. Conforta, però, il netto aumento del numero dei donatori che, a questo punto della raccolta e con un mese ancora davanti, sono già stati 1032 cioè il 12,6% in più dell’anno passato. E’ un importante segnale della fiducia che viene riposta nella nostra fondazione ed uno stimolo a sempre meglio operare”.

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La somma sinora versata a Specchio, circa 553.600 euro, ha permesso di attivare subito le distribuzioni dei voucher che possono essere trasformati in contante presso tutti gli sportelli di Intesa Sanpaolo in Italia.  Man mano che cresce l’incasso vengono effettuate, in tempo pressochè reale, le  nuove distribuzioni. Una parte delle Tredicesime viene inoltre consegnata, come ogni anno, dai giornalisti in pensione de La Stampa che prestano opera di volontariato.  Preziosa anche l’opera dei 50 volontari di Specchio che vengono impegnati nelle registrazioni contabili e nell’accoglienza dei donatori, tutte le mattine presso l’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35. Ma il cammino, quest’anno resta difficile, mancano 380.000 euro all’obiettivo finale cioè quel milione di euro che garantirebbe a 2000 anziani un Natale meno triste. E se dovesse arrivare di più, siamo pronti ad aumentare gli aiuti, così da limitare il numero di quelli a cui dovremo forse dire di no.

Come donare:

Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare qui

Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

Eventi organizzati per raccogliere fondi da destinare alle Tredicesime sono anche:

La generosità vola all’aeroporto di Cuneo con la campagna per le Tredicesime

Paola Scola,
La Stampa, 21/11/2023

«Dona luce con le Tredicesime dell’Amicizia». Il grande cartellone che riporta lo slogan e campeggia negli spazi comuni dell’aeroporto di Cuneo non è la promozione di una nuova destinazione o una campagna di super offerte per un volo. Lo possiamo definire, invece, il «decollo della solidarietà». Perché rappresenta il primo atto concreto e visibile della neonata collaborazione tra Specchio dei tempi e la società di gestione dello scalo.

E lo slogan è quello che la fondazione ha scelto per lanciare la sottoscrizione a sostegno delle «Tredicesime dell’Amicizia». Si tratta dell’iniziativa creata da Specchio dei tempi con l’obiettivo di aiutare oltre 2000 anziani poveri e soli, tanto di più avvicinandosi il Natale e le festività di fine anno. Ma, per riuscirci, c’è bisogno di appellarsi alla generosità delle persone. Così nasce anche la cena benefica organizzata alla Tenuta Berroni di Racconigi, venerdì 1° dicembre, allietata da cucina raffinata e musica di violino. Una serata resa possibile dalla convinta adesione di alcuni sponsor, cioè aziende che con i loro prodotti rappresentano vere eccellenze del territorio.

E anche l’aeroporto, in un certo senso, è una eccellenza della provincia di Cuneo. Dove transitano decine di migliaia di persone ogni anno. Di qui l’idea di collaborare con Cuneo Airport, per far conoscere e dare ulteriore visibilità alle attività dellafondazione del quotidiano La Stampa. E, in questo momento, sensibilizzare per il supporto alle «Tredicime dell’Amicizia». Detto fatto, grazie alla disponibilità della Geac, che ha individuato e concesso gli spazi per collocare i cartelloni (con le indicazioni su iniziative e modalità di donazione) e una cassettina dove depositare eventuali offerte. Anna Milanese, direttore generale di Geac: «Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di Specchio dei tempi, perché crediamo con fermezza nell’aeroporto, inteso come luogo non solo di passaggio, ma di incontri, che può dare voce e accogliere un progetto nobile come le Tredicesime dell’Amicizia, volto a creare accoglienza e condivisione».

Come donare:

Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare su www.specchiodeitempi.org

Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

Eventi organizzati per raccogliere fondi da destinare alle Tredicesime sono anche:

Specchio dei tempi contro il cancro: la nuova unità contro i tumori di testa e collo

Comunicato Stampa

Giovedì 16 novembre a Torino, in via Montanaro 16, è stata inaugurata la nuova Head and Neck Cancer Unit, la prima struttura multidisciplinare ospedaliero-territoriale dedicata ai tumori del “distretto testa e collo”. “Un esempio concreto di come l’azienda intenda attuare gli interventi correlati al Pnrr, in questo caso grazie alla partnership con la Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Specchio dei Tempi ed Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori – precisa Carlo Picco, direttore generale Asl -. La struttura, dislocata fra l’Ospedale San Giovanni Bosco e il territorio dell’area Nord di Torino, funzionerà da centro di riferimento per l’intera area metropolitana.” Il modello è quello delle Breast Unit, specializzate nella diagnosi e nella cura del tumore al seno, o delle Prostate Cancer Unit in ambito urologico. Le funzioni: diagnostica, pretrattamento, follow up post trattamento.

“Specchio dei tempi – ha dichiarato Lodovico Passerin d’Entrèves, Presidente della Fondazione Specchio dei Tempi – nel 2023 ha realizzato un piano di sostegno alla sanità pubblica piemontese, donando strumenti innovativi e di ultima generazione. In questo programma la Head and Neck Cancer Unit è un’iniziativa che merita di essere valorizzata”