Crisi umanitaria in Somaliland siccità, dengue e la corsa per la sopravvivenza: cosa stiamo facendo

Angelo Conti

Nel cuore del Corno d’Africa, il Somaliland – regione autonoma della Somalia settentrionale, che ha dichiarato la propria indipendenza nel 1991, ma ancora oggi non riconosciuta dalla comunità internazionale – sta affrontando innumerevoli sfide umanitarie, che stanno compromettendo la resilienza della popolazione. Qui Specchio dei tempi lavora da 12 anni: è stato il principale finanziatore nella costruzione dell’Ospedale Pediatrco di Hargeisa (54 posti letto) che continua a sostenere pagando stipendi ai medici ed agli infermieri del pronto soccorso, garantendo appoggio e risorse alla Neonatologia, mantenendo il servizio di cliniche mobili nei campi profughi. Per cercare di rendere vivibile l’esistenza di queste povere popolazioni, migliorando la qualità di vita del paese in cui vivono.

Quest’area da tempo segnata dalla siccità ha scongiurato per poco la carestia con la precedente stagione delle piogge, tuttavia l’allerta resta alta. Le sei stagioni consecutive di precipitazioni al di sotto della media continuano a segnare pericolosamente le condizioni di vita della popolazione. Centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni in cerca di cibo e acqua per se stesse e per il proprio bestiame – spesso unica fonte di reddito.

Eppure le piogge, quando arrivano – anziché portare sollievo – causano allagamenti e danni alle infrastrutture già fragili, rendendo alcune aree completamente inaccessibili. Con l’arrivo della stagione delle piogge, si è diffusa rapidamente l’epidemia di dengue, mettendo ulteriormente sotto pressione il sistema sanitario già debole. La dengue è un virus trasmesso da un particolare tipo di zanzara, ad oggi qui non esiste né vaccino né cura. La malattia è spesso asintomatica, ma qualora si presentassero i sintomi, i principali sarebbero: febbre molto alta, dolori articolari, vomito, diarrea, con il serio rischio di disidratazione. La dengue può portare anche alla morte se diventa emorragica e non viene trattata in tempo.

A tutto questo si è aggiunto – ad Hargeisa – l’innalzamento dei prezzi del carburante di circa l’11%, causando il conseguente aumento dei costi di trasporto e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari. La popolazione così già colpita dalle conseguenze della crisi climatica e da un’epidemia di dengue, vede sempre più la riduzione del proprio potere d’acquisto, che significa maggiore insicurezza alimentare. A farne le spese sono sempre le fasce più vulnerabili della popolazione, tra cui i bambini.

In questa situazione complessa ed estremamente critica le organizzazioni umanitarie svolgono un supporto fondamentale. Le cliniche mobili di Specchio dei tempi, grazie alla logistica di Medacross, raggiungono i campi profughi, rendendo accessibili le cure essenziali. I due enti sono altresì impegnati nel rafforzamento dell’unico ospedale pediatrico del Somaliland, attraverso la donazione di attrezzature mediche pediatriche e neonatali e formazione del personale medico e infermieristico locale.

La situazione in Somaliland è un grido d’aiuto che non può essere ignorato. Ogni donazione – piccola o grande che sia – può fare molto!

Torniamo in Somaliland con Medacross

Angelo Conti

Renderemo più moderno ed aiuteremo a crescere l’ospedale pediatrico che Specchio dei tempi ha costruito 10 anni fa ad Hargeisa, una delle città più povere e più difficili dell’Africa.

La logistica dell’intervento è affidata ad un team tutto femminile. Dopo i sopralluoghi compiuti da Anastasia e Erika (con Daniele Regge, il presidente di Medacross), Jessica, il nostro manager paese, si è trasferita ieri laggiù per garantire lo sviluppo dei nostri progetti, a cominciare dalla nuova neonatologia, per salvare la vita a tanti bambini. Con Medacross Onlus.

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Lavora nel nostro ospedale di Hargeisa

Comunicato Stampa

Specchio dei tempi, dieci anni fa, è stato il maggior finanziatore della costruzione dell’Ospedale Pediatrico di Hargeisa, in Somaliland. Qui, con Mas Cth Onlus (e poi con Medacross), abbiamo però continuato a lavorare, nei primi tre anni facendoci carico degli interi costi di gestione e poi per sostenere l’attività di singoli reparti, con un occhio particolare alla Neonatologia che consente di salvare la vita a decine di bambini ogni anno.

La nuova profonda crisi del Corno d’Africa, colpito in questi mesi da una grave carestia, ci ha spinti a ritornare, pianificando un’attività pluriennale che avrà tre principali focus: attrezzare e migliorare le prestazioni della neonatologia, favorire con visite sul territori l’accesso al Pronto Soccorso dei bambini che vivono nei dodici campi profughi che circondano la città, attivare un servizio di Chirurgia Generale. L’ospedale dispone di 48 letti, tutti di pediatria, e di un Pronto Soccorso che ha una media di oltre 50 accessi al giorno.

Per fare tutto questo cerchiamo un manager di progetto che lavori, alle dipendenze di Medacross ma in stretta sinergia con Specchio d’Italia e Specchio dei tempi. La persona che cerchiamo godrà di un contratto annuale rinnovabile, di una retribuzione fra 2000 e 2500 euro al mese, di un alloggio e di un ufficio in loco, di periodici viaggi di rientro in Italia. Dovrà svolgere frequenti anche missioni nei campi di sfollati che circondano la città riorganizzando il nostro sistema di cliniche mobili pediatriche. Sarà anche il riferimento di altro personale internazionale (medici ed infermieri) che svolgeranno missioni di cura e di insegnamento (della durata da 2 settimane a 6 mesi) all’interno dell’Ospedale. Dovrà curare i rapporti, peraltro già solidi, con il Ministero della Salute del Somaliland.

Chiediamo esperienza internazionale c/o organizzazioni umanitarie; esperienza nel coordinamento di team: ottima conoscenza dell’italiano (scritto/parlato) e dell’inglese (scritto/parlato); ottima conoscenza dei principali strumenti informatici; capacità di elaborare e rendicontare il progetto; dinamismo, spirito critico, motivazione, volontà di confrontarsi e cambiare; capacità di adattamento a differenti contesti ambientali e situazioni logistiche. Sono titoli preferenziali l’esperienza di lavoro in Africa, esperienza nella scrittura di progetti, capacità di scrittura di testi e di produzione di semplici contenuti multimediali (immagini e brevi video).

Il curriculum aggiornato e una lettera di presentazione vanno inviati a specchiotempi@lastampa.it.
La selezione e l’assunzione saranno invece in capo a Medacross Onlus.

Regina Margherita, così un’eredità ha realizzato un sogno

Angelo Conti

Oggi Specchio dei tempi è stato ospite dell’Ospedale Infantile Regina Margherita per girare, in collaborazione con il dottor Carlo Pace Napoleone e con il suo staff, un video che spiega come una eredità a Specchio dei tempi (quella di Clelia Venza) sia stata trasformata in un reparto di assoluta avanguardia, quello della Cardiorianimazione Pediatrica.

Immagini di backstage che mostrano come il regista Beppe Brondino racconti la storia di una eredità che ha coronato il sogno della signora Clelia: quello di dare concrete speranze di vita a tanti bambini malati. Con telecamere e droni a inseguire un testamento diventato aeroplanino di carta che plana fra i medici del reparto… Sorretto da un soffio di vita.