Novara-Leopoli, tra i profughi partiti anche una donna con 10 figli

Filippo Massara
La Stampa, 29/08/22

La loro casa è rimasta in piedi, però Mariupol è ormai una città fantasma. Oksana e i suoi dieci figli si trasferiranno quindi sulle montagne ai confini con la Moldavia, il più lontano possibile dai russi. «L’Italia ci ha accolto con amore, ma la nostra terra è l’Ucraina e i bimbi devono andare a scuola» racconta la donna mentre sale sul pullman che li condurrà a Leopoli. Ieri mattina (lunedì 29) è partito dall’autostazione di Novara il terzo bus con a bordo i profughi che hanno chiesto di raggiungere il proprio Paese dopo sei mesi trascorsi in fuga all’estero.

Il viaggio di almeno 20 ore è stato organizzato con il sostegno della fondazione «Specchio dei tempi» de La Stampa e della Fondazione Comunità Novarese per una cinquantina di rifugiati ospiti da marzo in alloggi messi a disposizione in maniera temporanea da cittadini e associazioni del territorio. Tra gli ucraini che hanno spinto per tornare indietro attraversando l’Europa fino al confine c’è anche la famiglia numerosa scappata all’inizio della guerra da una delle zone più devastate dall’aggressione, quella del teatro bombardato.

«Mariupol era una splendida città sul mare – dice Oksana -. Non so se la rivedremo. I russi hanno distrutto tutto e non sappiamo per quanto ancora proseguirà la guerra. Speriamo solo che arrivi presto la pace e la libertà per il nostro popolo e le sue nuove generazioni, che meritano un futuro di giustizia e speranza». Prima di partire, la donna scambia le ultime parole con padre Yuriy Ivanyuta, il sacerdote e punto di riferimento per la comunità ucraina a Novara. Intanto i piccoli, di età tra 3 e 15 anni, salutano alcuni dei professionisti e volontari che si sono presi cura di loro nel delicato processo di integrazione e inserimento in una nuova realtà.

Uno dei bambini è l’unico figlio biologico di Oksana, gli altri nove nati da nuclei disagiati e in affidamento alla donna. Per lei e i suoi piccoli è stata allestita nel Vercellese una vera e propria rete di solidarietà che ha coinvolto i servizi sociali dei Comuni, l’associazione Don Luigi, la Pro loco e la parrocchia di Prarolo e la cooperativa «Nuova assistenza». «Senza il loro supporto, non so proprio come avremmo potuto fare – ammette Oksana -. Ci siamo messi in fuga senza sapere dove andare, mentre mio marito veniva chiamato a combattere. All’inizio è stata davvero dura, poi grazie all’aiuto di tante brave persone ce la siamo cavata. Ora è arrivato il momento di tornare».

Laura Ceraso, educatrice della «Nuova assistenza», spiega che «la preoccupazione principale di Oksana era l’istruzione. In primavera alcuni dei suoi ragazzi hanno potuto seguire le lezioni in didattica a distanza e noi abbiamo organizzato corsi base di italiano in parrocchia. Stavamo completando le procedure per iscrivere i figli alle scuole della nostra zona per il nuovo anno, ma lei ha deciso di partire quando è arrivata l’informazione che a settembre anche in diverse aree dell’Ucraina avrebbero riaperto gli istituti. Questi mesi non sono stati facili – prosegue Ceraso – soprattutto quando si è trattato di affrontare questioni burocratiche. Però ce l’abbiamo messa tutta e ci siamo affezionati tanto alla famiglia».

Il marito di Oksana ha intanto concluso il periodo da militare. Attende la moglie e i figli all’arrivo, poi si trasferiranno nell’alloggio promesso dallo Stato per i connazionali che aderiscono a questi programmi contro la diffusione del disagio sociale.

Come donare per i rifugiati e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

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Rientrano in Ucraina per l’inizio della scuola 26 orfani

Angelo Conti

Tornano a casa domani, con un pullman di Specchio dei tempi, i 26 orfani di Mariupol ospitati in questi mesi a Castellamonte. Alle 12 partiranno da Piazza Castello a Torino alla volta di Cracovia, tappa verso Leopoli dove giovedì torneranno a scuola.

“Abbiamo voluto aiutare questi orfani, alcuni dei quali hanno perso i genitori nei combattimenti, a prendere distanza dalla guerra, farli svagare, divertire, giocare. Una vacanza a tutto tondo, arte, cultura e territorio” racconta Roberto Falletti, direttore dell’associazione Memoria Viva. La parrocchia dei SS. Pietro e Paolo di Castellamonte, il 9 luglio, ha aperto le porte a 26 orfani tra gli 8 e i 14 anni. L’oratorio si è trasformato nella loro nuova casa. Sono state costruite camerette da due posti nella palestra, l’estate ragazzi è diventato un momento di gioco e svago insieme ai bambini di Castellamonte.

“Straordinaria l’accoglienza di Don Angelo Bianchi, insieme a lui abbiamo cercato di portare un po’ di luce nelle vite di questi bambini. È stato possibile anche grazie a una forte collaborazione sul territorio. Dalla fondazione Specchio dei Tempi, che ci ha supportato sin dall’inizio, al gruppo dirigenti Fiat. E poi la Regione Piemonte e l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco di Torino e Cuneo”, sottolinea Falletti.

I ragazzi di Mariupol rientreranno in Ucraina, ma non nel loro orfanotrofio di Mariupol, che è occupato dai militari russi. “Il vescovo di Kharkiv ha indicato una struttura vicino a Leopoli, in una regione non toccata dagli eventi bellici e molto lontana dall’area dei combattimenti, dove potranno essere accolti”, spiega Falletti. Il primo settembre, infatti, riaprono le scuole, “gli orfani hanno voglia sia di riprendere a studiare, sia di respirare di nuovo l’aria di casa”.

Con i 26 bambini di Mariupol salgono a 1200 i profughi ucraini rimpatriati gratuitamente dalle fondazioni Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, con partenze settimanali da Torino, Roma e Novara.

Come donare per i rifugiati e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

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