Il Club Tenco per le Tredicesime dell’Amicizia

Giulio Gavino,
La Stampa, 14/10/22

La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi sbarca alla rassegna Tenco, la più prestigiosa manifestazione italiana in materia di canzone d’autore. È una partnership solidale quella che andrà in scena dal 20 al 22 ottobre a Sanremo, con il pubblico del Teatro Ariston chiamato a contribuire e sostenere Specchio dei tempi e in particolare la storica iniziativa delle «Tredicesime dell’amicizia». Serate di grande spettacolo, ma anche solidarietà concreta quindi, una vetrina importante che Specchio racconterà anche raccogliendo testimonianze tra gli artisti presenti.

E i nomi attesi sul palco sono davvero di primo piano. Si inizia il 20 ottobre con ‘A67, Ditonellapiaga, Madame, Marracash, Simona Molinari,  Gualtiero Bertelli e Ferdinando Arnò. Poi il 21 si prosegue con Alice, Giorgio Conte, Pino Marino, Michael McDermott, Olden ed  Eileen Rose. Gran finale sabato 22 con Claudio Baglioni, Fabio Concato, Bénabar, Djelem do Mar, Erica Mou e Jurij Ševčuk (i biglietti per assistere alle serate si possono acquistare sul sito www.clubtenco.it). Ma in quei giorni tutta Sanremo dedicherà spazi alla musica e alla canzone d’autore, ad esempio con una masterclass di Morgan su «Le canzoni su cui è nato il club Tenco», che quest’anno compie 50 anni. E ancora concerti alla Pigna nell’ex chiesa di Santa Brigida, nel centro storico medievale e convegni al casinò (attesa anche Dori Ghezzi).

Nato da un’idea di Amilcare Rambaldi nel ’72, per raccogliere la realtà dei cantautori a quell’epoca «emarginati» dalla musica commerciale e dal Festival, il Tenco con il passare dei decenni ha lasciato quel ruolo oggi anacronistico di «riserva indiana» diventando una realtà dove si ascolta la «buona e bella musica» – come afferma il direttore artistico Sergio Secondiano Sacchi. Con uno sguardo sempre attento al sociale e, per questo, decisamente in linea con le finalità di Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Tutti ottimi motivi per regalarsi una trasferta a Sanremo e sottoscrivere le «Tredicesime dell’amicizia» 2022.

“Sopravvivere alle bollette”, domenica incontro al Teatro Casinò di Sanremo

D.Bo,
La Stampa, 14/10/22

Sopravvivere alle nuove bollette». E’ il tema dell’incontro, a cura della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi che domenica, alle 16,30, al Teatro del casinò di Sanremo (con ingresso gratuito), darà informazioni e consigli per salvare il portafoglio. «Soluzioni semplici, autentiche e credibili per risparmiare denaro e diventare consumatori consapevoli», spiegano gli organizzatori.

Antonio Cajelli, educatore finanziario, condurrà una chiacchierata-spettacolo con due fili conduttori: bollette e consumi da una parte e contratti dall’altra. Una tappa del tour di Specchio dei Tempi, tra informazione e divulgazione che sta toccando i principali centri del Nord Ovest. Cajelli fornirà al pubblico una sorta di «cassetta degli attrezzi» per affrontare nel miglior modo possibile la bufera che di materializzerà sotto forma di una bolletta.

Si parte dall’invito a diffidare di chi propone offerte mirabolanti per risparmiare sulle utenze: spesso infatti dietro si nasconde una fregatura. È un principio valido sempre ma in particolare ora che ci saranno molte più persone in difficoltà, facili prede di personaggi senza scrupoli.

INFO E PRENOTAZIONI

Gilda, la cantante che vinse Sanremo grazie ad una lettera a Specchio

Angelo Conti

Accadde nel 1975. Un gruppo di giovani di Masserano, vicino Biella, scrisse a Specchio dei tempi: “In paese c’è una ragazza che canta benissimo: mandatela a Sanremo”. Detto fatto: e Gilda Scalabrini vinse con il brano “Ragazza del sud”. Quel Festival fu presentato da Mike Buongiorno (americano di nascita, ma cresciuto a Torino ) con Sabina Ciuffini.

Fra i battuti anche Rosanna Fratello, che pareva la favorita. Oggi Gilda ha 71 anni e vive ancora a Masserano. Tifa Maneskin e Gianni Morandi.

Leggi l’articolo dedicatole su La Stampa.

Sanremo, coperte agli homeless seguiti dalla Croce Rossa

Daniela Borghi
La Stampa, 01/02/22

Coperte per gli «invisibili» della notte. Grazie al cuore delle persone che hanno donato a Specchio dei tempi, molti senza tetto ora possono affrontare le ore più fredde avvolgendosi nei teli di lana che sono stati distribuiti dai volontari dell’Unita di strada della Croce Rossa Sanremo. Ne sono stati consegnati cinquanta, per far fronte alle emergenze dei mesi più rigidi.

Le stazioni ferroviarie di Sanremo e di Arma di Taggia sono i siti dove hanno trovato un giaciglio la maggior parte degli homeless. Ma anche in altre zone defilate e in camper di fortuna, dove possono sentirsi «invisibili»: si accampano, di notte, in attesa del giorno nuovo. Ci sono anche immigrati di passaggio, che sperano di superare il confine verso il Nord Europa. Spesso hanno bisogno di vestiti: doniamo loro nuovi giubbotti e scarpe».

«La notte si nascondono in anfratti che sono diventati i loro “covi” di fortuna, dove ripararsi dal freddo e da eventuali occhi indiscreti- dicono dall’Unità di strada – Sono impauriti, ma hanno imparato a conoscerci, e ci vengono incontro quando portiamo, due volte la settimana, generi alimentari, di conforto e di prima necessità: minestre autoscaldanti, the caldo, sapone, mascherine.

Inizialmente diffidenti, quando ci conoscono si aprono e ci raccontano le proprie disavventure. Hanno bisogno anche di qualche parola buona. Le coperte sono i doni più ambìti: fondamentali per la loro sopravvivenza. Ci hanno ringraziato: “Sono preziose, le terremo con cura». Il carico di coperte da Specchio dei tempi è stato accolto con commozione dal presidente della Croce Rossa sanremese: «Sono felicemente sorpreso – commenta Ettore Guazzoni – Ottenere questi risultati e sentire la vicinanza di tante persone mi riempie di orgoglio e fa da stimolo nel proseguire questa avventura. Noi volontari ci siamo sempre e la città può continuare a contare su di noi». Anche la cinquantina di homeless che hanno ricevuto le coperte di Specchio dei tempi.

Richi amputato, ora aspetta la gamba bionica

Daniela Borghi
La Stampa, 18/11/21

L’intervento è andato bene: Richi ha affrontato con il coraggio di un leone l’amputazione della gamba destra, colpita da un grave tumore (e dopo l’inserimento prima di un osso e poi di una protesi, che non hanno funzionato). Riccardo Richi Battista, 20 anni, il sanremese che da tre anni lotta contro un osteosarcoma ad alto grado di malignità (un cancro che si è allargato ai polmoni) venerdì pomeriggio è stato operato all’ospedale Cisanello di Pisa, dal dottor Lorenzo Andreani. E’ andato tutto per il meglio, ma da quando è uscito dalla sala operatoria il dolore è sempre forte.

Dona per Richi: sogna una gamba bionica

«Per dormire è necessaria la morfina, e ha sempre bisogno di antidolorifici – dice la mamma, Miriam Schinello, che gli è stata sempre vicino anche durante i giorni dell’intervento – Ha avuto bisogno di qualche trasfusione perché, avendo fatto parecchie chemioterapie, il suo midollo non funziona come dovrebbe. Ringrazio tutti per i pensieri positivi che hanno avete mandato e per le preghiere. Ora siamo in una fase critica, di dolore e accettazione, ma spero che questa operazione diventi per lui un punto di rinascita e che il tempo e la futura protesi lo aiutino a guarire anche le ferite dentro di sé, oltre che fuori».

Richi sta cercando di trovare appigli per trasformare questo momento difficile in positivo. Nelle foto ha sempre il pollice alzato: «E’ un suo modo di prendere le situazioni. Ad esempio, lo ha fatto quando la dottoressa non gli ha fatto male a cambiare il bendaggio».

Lunedì, solo tre giorni dopo l’amputazione, ha voluto provare a rimettersi in piedi. A cercare il suo nuovo equilibrio. «Ha iniziato a fare i primi passetti con il fisioterapista e a stare seduto – continua la mamma – Poi ha avuto un crollo emotivo vedendo che aveva una sola gamba. Ieri gli hanno tolto il drenaggio. Per il resto, siccome c’è bisogno di posti letto, hanno detto che se tutto va bene da giovedì o comunque per fine settimana sarà dimesso. Non riesce a dormire dal dolore al moncone, quindi la mattina crolla. Non possono riempirlo di antidolorifici».

Dona per Richi: sogna una gamba bionica

Intanto continuano i controlli per il tumore ai polmoni (è stato operato due volte): «L’oncologo ha chiamato per avvisare in reparto che deve fare una Tac al torace, prima della dimissione, per vedere a che punto sono le metastasi polmonari. Per il resto va avanti, un po’ con coraggio, un po’ col nervoso e l’ansia di non riuscire, ma con tante idee e progetti futuri. Cose semplici, ma che nella sua testa sono grandi, come tornare in bici appena si sente meglio, ricominciare a fare un po’ di sport», dice la Schinello. Richi è infatti appassionato di downhill, ed è proprio dopo una competizione che ha notato un gonfiore sulla gamba destra: pensava fosse dovuto ad un colpo, e invece, dopo i controlli, la notizia che nessun ragazzo, e nessuna mamma, avrebbero mai voluto sapere: si trattava di una grave forma tumore all’osso.

Richi ha iniziato un percorso lungo e uno dei motivi che lo tengono su di morale è il sogno di una gamba bionica, che gli consenta di vivere come i ragazzi della sua età. Servono 150 mila euro (compresa la riabilitazione), e Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, grazie alla generosità di tanti donatori, ha raccolto finora oltre 106 mila euro. E la solidarietà non si ferma. «E’ dura e ci sono anche momenti bassi, ma la forza di andare avanti non manca mai – dice Richi – Ringrazio di cuore chi si sta prodigando per aiutarmi nella raccolta fondi per l’acquisto della gamba bionica».

Dona per Richi: sogna una gamba bionica

Richi, raccolti 70 mila euro per la gamba bionica

Daniela Borghi, La Stampa, 06/11/2021

Venerdì 12 novembre. E’ il giorno in cui è stato fissato l’intervento chirurgico di Riccardo Richi Battista, il ragazzo di Sanremo che lotta contro una grave forma di tumore alla gamba destra (che si è allargato anche ai polmoni).

«Ora che c’è la data dell’amputazione ho molta paura – dice Richi -. E’ un conto alla rovescia che mi rende nervoso. Sapere però che tanta gente mi è vicina con messaggi e donazioni, mi rincuora e dà speranza. Ringrazio tutti di cuore». «L’11 novembre sarà ricoverato all’ospedale Cisanello di Pisa e il giorno seguente sarà operato dal dottor Lorenzo Andreani e dalla sua équipe – spiega la mamma, Miriam Schinello – Siamo fiduciosi, speriamo che dopo Richi possa cominciare una nuova vita. Quella di tutti i ragazzi della sua età». Riccardo compirà 21 anni il 24 novembre.

La raccolta fondi lanciata da Specchio dei tempi, con l’obbiettivo di raccogliere 150 mila euro, la somma ritenuta necessaria da Richi per l’acquisto di una gamba «bionica» e per la riabilitazione dopo l’amputazione, è intanto arrivata a metà strada: 70 mila euro. In meno di dieci giorni si sono mobilitate diverse persone che hanno conosciuto la storia di Richi dalle pagine dei quotidiani del gruppo editoriale Gedi. Soprattutto in Liguria e Piemonte. Il 15 per cento della somma finora raccolta è arrivata dal brand nazionale Specchio d’Italia, braccio solidale di Gedi.

Sanremo si è stretta attorno a Richi: «Ieri ad esempio, è stata organizzata una serata in un locale, dove un gruppo di giovani talenti hanno cantato per mio figlio – dice la madre -. Lui non ce l’ha fatta a partecipare, ma ha fatto un saluto per ringraziare. La lotta contro l’osteosarcoma è dura, ma Richi è deciso a combatterla. In questi giorni ha perso un po’ il suo sorriso: la paura è davvero tanta. L’affetto delle persone, anche sconosciute, ci dà forza».

Per sostenere Richi, si può donare online cliccando qui.

 

Richi sogna una gamba bionica: aperta una raccolta fondi

Daniela Borghi, La Stampa

Il mio sogno? Avere una gamba bionica per poter fare una vita normale”. Riccardo Battista, per tutti Richi, capelli rasati per la chemio, una passione per la bicicletta, compirà 21 anni il 24  novembre. “Per quel giorno non avrò più la gamba destra. Me la amputeranno la prossima settimana. Ho una protesi ma non riesco a piegarla: il dolore è insopportabile, e dopo quasi quattro anni di sofferenza per il tumore che si è anche allargato ai polmoni, non ne posso più”.

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Lo dice con una calma che spiazza: per lui sarà una liberazione. Sta vivendo un calvario fatto di diagnosi severe, interventi chirurgici, più di cinquanta chemioterapie, un trapianto di cellule staminali, continui viaggi tra Sanremo e Pisa per seguire interminabili cure. E tanto dolore. La notizia dell’amputazione, che nessun ragazzo e nessun genitore vorrebbe mai sentire, è arrivata dopo che, sopra le cicatrici, è uscita un’escrescenza di carne. La gamba non si può più salvare.

Ora Richi si fa coraggio per l’amputazione pensando alla sua nuova gamba bionica. Ma servono 150 mila euro. E la sua famiglia (papà Luigi è muratore, mamma Miriam faceva le pulizie in un centro commerciale, ma si è licenziata per seguire il figlio e la sorellina Silvia di 12 anni, che ha perso tanti giorni di scuola perché ha dovuto seguirli nei viaggi in ospedale). “Mi sento un peso, non esco più con gli amici: mi sarebbe piaciuto fare l’allenatore di mountain-bike per bambini. Ora spero solo di poter tornare a camminare e, magari, salire su una bicicletta”, dice Richi.

Un ginocchio gonfio: tutto è iniziato con quella che sembrava una banale caduta dalla bicicletta. Era l’aprile 2018: Richi aveva 17 anni e una passione per la bici downhill. Invece erano i primi sintomi di un osteosarcoma ad alto grado di malignità. Un tumore che ha messo fuori uso la gamba destra dopo due complicati innesti (prima con l’osso di un donatore, poi con una megaprotesi) per cercare di salvare la gamba. Le cellule tumorali si sono spostate anche nei polmoni. La sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta e ora desidera solo tornare a vivere come un ragazzo della sua età. In quasi quattro anni sono stati tanti i viaggi Sanremo-Pisa, ad un centro specializzato per i tumori alle ossa (è stato seguito prima dal professor Rodolfo Capanna e ora dal dottor Lorenzo Andreani e dall’oncologo Luca Coccoli).

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Con mamma Miriam sempre al suo fianco, non si scoraggia e guarda avanti. Ha scelto la gamba dei suoi sogni. “E’ la Genium X3 – Richi la indica, sullo schermo del cellulare, e gli occhi gli si illuminano – Speriamo di riuscire a comprarla: costa di base più di centomila euro, ma con gli “accessori”, ossia il piede, l’articolazione della caviglia e la parte da collegare alla gamba, la cifra aumenta. Se aggiungiamo anche viaggi, visite e cure, si arriva a circa centocinquanta mila euro”. Richi abbassa gli occhi. “Da soli non ce la potremmo mai fare”. La famiglia di Richi ha aperto un blog, “per raccontare la realtà di chi convive con un tumore e per condividere l’esperienza con chi può averne bisogno”: “Non esiste prevenzione per questi tipi di tumore – si legge – ma solo una diagnosi precoce e accurata”.

Sapere dell’amputazione è stato un duro colpo per la famiglia di Sanremo. “Un po’ ce lo aspettavamo – ancora la mamma – ma non si è mai pronti per queste cose. Il problema è nato dalla megaprotesi: andrebbe sostituita, non riesce a piegarla, neppure di pochi gradi, sia di notte che di giorno gli fa male. Ma non si può sostituire perché non ha più né tessuto né muscolatura. E’ importante per lui riuscire a rimettersi in piedi e poter tornare a camminare. Aiutiamo Richi a tornare a vivere come un ragazzo di 20 anni: ha già perso quasi 4 anni tra ospedali, chemioterapie e operazioni invasive. Questa amputazione dovrà esser vista da lui come segno di rinascita, anche se non sarà facile, visto che deve anche tenere sotto controllo i noduli nel polmone sinistro. E’ sempre stato un ragazzo pieno di vita: la sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta”.

Due anni fa è mancata sua nonna Daniela per un tumore: aveva 57 anni – conclude la mamma di Riccardo – Lui ha sofferto molto, ma mia mamma gli aveva detto di lottare. Sempre. Ecco perché è sempre sorridente: perché ha fatto una promessa”.

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