Angrogna, consegnati 18 mila euro: la raccolta continua

Angelo Conti
La Stampa, 29/06/2021

Ieri mattina a Pinerolo, Specchio dei tempi ha incontrato le due famiglie (con 6 figli) che hanno perso la casa nel rogo dello scorso maggio ad Angrogna. La fondazione ha consegnato loro 18.180 euro, raccolti fra i lettori de La Stampa. 

La sottoscrizione comunque continua: i resti della baita dovranno infatti essere rasi al suolo e la struttura ricostruita. Un percorso che si annuncia lungo e complicato, anche da non poche difficoltà burocratiche. «Purtroppo – ha spiegato Silvia Bertin – la nostra vecchia casa non sarebbe in alcun modo irrecuperabile. Il fuoco avrebbe danneggiato persino le lose e le pietre che la sostenevano, come tutte le baite delle nostre montagne. Ci hanno persino detto che dovremo assumerci i costi di smaltimento di queste pietre, fatto che ci sembra quasi incredibile trattandosi appunto di pietre che provengono da quella stessa montagna».

Continua Bertin: «Stiamo cercando di capire se tutte queste valutazioni siano corrette. Ed intanto attendiamo il contributo che ci potrebbe venire dalle assicurazioni, ma anche qui il percorso verso un parziale risarcimento è partito con molta calma. Intanto abbiamo affittato una casa e vivremo lì sino a quando non sarà possibile rientrare in quella baita, che vorremmo comunque ricostruire».

Per le due sfortunate famiglie di Angrogna si può ancora donare qui.

 

Rogo di Angrogna, una raccolta per le famiglie senza casa

Angelo Conti

Due famiglie, due coppie con 6 figli, la più piccola ha 4 anni. La loro baita è stata distrutta da un incendio, dieci giorni fa, ed ora vivono in 10 in due stanze, una sistemazione di fortuna in attesa di poter trovare una soluzione stabile e tornare alla vita.  Tutto questo ad Angrogna, in Val Pellice, sulle montagne pinerolesi. Un paese che lotta contro lo spopolamento da sempre e che conta appena 800 abitanti, con l’orgoglio di una scuola primaria che sopravvive a fatica, ma sopravvive. E con 30 bambini che frequentano la “interclasse”:  sono la speranza di questo comune ed anche un po’ di questa valle.

Le famiglie Bertin e Ainardi sono da sempre legate a questa terra. “Vivere qui è una scelta – spiegano –  e spesso la distanza dai centri più grandi complica la vita ed anche il lavoro. Ma crediamo nel valore dell’appartenenza al territorio e queste sono le nostre montagne. Faremo di tutto per continuare a stare qui”.

L’incendio li ha sorpresi un mattino all’ora di colazione. “Eravamo in cucina ed abbiamo notato un po’ di fumo. Sono andata in camera da letto e l’ho trovata ormai in fiamme. Il fuoco era partito dal camino e stava aggredendo facilmente una casa, costruita anche con tanto legno. I vigili del fuoco hanno fatto il possibile ma sono rimasti in piedi solo i muri esterni di pietra, l’interno è completamente distrutto. Ci sarà da lavorare molto per tornare a vivere lì”.

Il danno è evidente, quantificabile in molte decine di migliaia di euro. “Qualcosa è coperto dall’assicurazione, perché eravamo in un affitto a riscatto, ma economicamente è una mazzata terribile”. I due capifamiglia sono un camionista ed un elettricista, gente che lavora duro ma con risorse limitate, considerato anche il territorio. La solidarietà della gente di montagna non è mancata:  “Ci siamo trovati vicina tutta Angrogna e questo ci ha dato tanta forza dopo la disperazione iniziale, ma ora siamo di fronte alla sfida più difficile. Quella di trovare risorse ed aiuti per ricostruire la nostra casa e continuare a vivere qui”.