Specchio dei tempi Apre l’ospedale di Hargeisa Al lavoro un team torinese
29 Gennaio 2013

Apre l’ospedale di Hargeisa Al lavoro un team torinese

Costruito in un anno esatto dai lettori della Stampa con Magicforchildren. Curerà gratuitamente centinaia di bambini che prima rischiavano di morire

I professori Abruzzese e Cordero di Montezemolo in questi ultimi giorni avevano messo da parte la loro illustre storia clinica non disdegnando persino di avvitare le ultime viti alle lampade o alle insegne. Così ieri l’Ospedale Pediatrico di Hargeisa è entrato in funzione: un team di medici e infermieri, torinesi e somali, ha cominciato a visitare le prime decine di bambini, portati qui da famiglia disperate.
Sino a ieri qui i bambini morivano (anche di malattie «normali» in Italia come il morbillo o la diarrea) perché i loro papà e le loro mamme non avevano il (poco) denaro per farli curare, in strutture comunque sempre precarie. Da ieri non sarà più così: nel nostro ospedale i bimbi vengono curati gratuitamente e gratuitamente vengono somministrate medicine. Evento rarissimo in Africa, dove la sanità costa ovunque ed è per tantissimi irraggiungibili.
L’ospedale, che porta il nome di un somalo «torinese» Mohamed Aden Sheik, andrà gradatamente a regime in primavera (sino a 36 posti letti), ma già ieri sono stato effettuati i primi ricoveri. Subito sotto pressione il pronto soccorso, con due ambulatori di medicina con medici e infermieri pronti a intervenire.

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