Specchio dei tempi Così ridiamo speranza a Posada ed a Torpè
21 Gennaio 2014

Così ridiamo speranza a Posada ed a Torpè

Con i fondi dei lettori, Specchio dei tempi è al lavoro in Sardegna: ponti, strade a Posada, un fuoristrada a Torpè, 100 elettrodomestici ad Uras

ANGELO CONTI

Posada e Torpè, due paesi quasi uguali come dimensioni e per numero di abitanti, accomunati anche dal rispetto e dalla paura per la diga di Maccheronis, che sbarra il rio Posada creando quell’invaso che, tracimando, ha provocato i lutti e la devastazione del novembre scorso. Rispetto – oltre che paura – perché la diga, operativa da 53 anni, ha portato (e porta) anche ricchezza: l’acqua che viene raccolta a primavera consente di affrontare senza patemi la siccità dei mesi estivi, garantendo una vita più normale alle popolazioni ed anche la necessaria garanzia per un turismo che qui è decisamente low-cost, molto diverso da quello “chic” delle vicine Budoni, San Teodoro e Ottiolu, ma comunque in grado di dare sostegno ad economie decisamente povere.
L’alluvione di fine novembre, quella bomba d’acqua che ha segnato tante parti della Sardegna, qui ha provocato morte e distruzione. L’acqua ha invaso case, fattorie, stalle. Ha messo sotto tre metri d’acqua la vastissima foce del rio Posada. Ma ha soprattutto squassato il sistema viario, devastando strade, sentieri, ponti grandi e piccoli, e minando anche quelle modeste strutture che garantivo l’accesso al mare, incantevole area che abbiamo visitato fra voli di fenicotteri rosa. Qui Specchio dei tempi sta operando dal dicembre scorso. Con interventi che si aggiungono a quelli compiuti a Uras, in provincia di Oristano, 160 chilometri più a ovest, dove abbiamo donato alle famiglie alluvionate un centinaio di elettrodomestici (frigo, cucine, lavatrici, deumidificatori) per sostituire quelli resi inservibili dall’acqua entrata nelle case, provocando , anche qui, oltre alla devastazione anche dei lutti.
A Torpè Specchio ha immediatamente donato un fuoristrada, consegnato già prima di Natale ed utilizzatissimo, in queste settimane, per gli interventi del dopo alluvione. A Posada, dopo un’attenta verifica con le autorità comunali, la fondazione sostenuta dei lettori de La Stampa ha deciso un intervento strutturale, per favorire l’uscita dall’isolamento di un paese in ginocchio: ripristineremo la viabilità nella parte bassa del paese, ricostruendo alcuni ponti in legno, alcune passerelle, strade e sentieri. Per una spesa stimata in 131.000 euro.
La progettazione, il computo dei costi, la scelta della ditta che effettuerà i lavori sono stati già compiuti. Ora attendiamo solo marzo, quando le condizioni meteorologiche consentiranno l’avvio dell’intervento che prevediamo durerà tre mesi. In modo da essere completato per maggio e per l’estate. Nei giorni scorsi Specchio è stato a Posada, per gli opportuni sopralluoghi e per le consultazioni con il sindaco Roberto Tola, un giovane geologo con cui c’è stata subito intesa. Nelle prossime quattro settimane verranno adempiute le ultime incombenze burocratiche, poi il via ai cantieri, di cui troverete puntuale resoconto anche su queste pagine. Come sempre.

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