Specchio dei tempi "Così stiamo costruendo l'ospedale voluto dai lettori"
3 Maggio 2012

"Così stiamo costruendo l'ospedale voluto dai lettori"

Il capoprogetto in Somalia racconta delle speranze della gente verso una struttura che sarà presto capace di cambiare il destino di migliaia di bambini

ANGELO CONTI

Si chiama Claudio Gatti, ha 35 anni, è torinese di Ciriè. Vive ad Hargeisa, in Somalia, ormai da sei mesi, impegnato a seguire la crescita dell’ospedale pediatrico voluto e finanziato dai lettori de La Stampa. La struttura ha raggiunto, in questi giorni, il 30% della costruzione totale. L’ospedale sarà funzionante, come previsto, entro la fine dell’autunno.
Claudio Gatti, che nel 2005 aveva scelto l’impegno solidale in Africa lasciando il suo impiego all’Iveco di Torino, ha lavorato sei anni per Emergency (in Afghanistan e poi a Kabul), prima di assumere la guida del progetto finanziato da Specchio dei tempi. In questi giorni è a Torino per una serie di riunioni con l’architetto Giorgio Rosental, il progettista dell’opera. «La costruzione dell’ospedale pediatrico sta procedendo in linea con i tempi – spiega Gatti – ed ha raggiunto, la scorsa settimana, il 30% del totale. Resta dunque confermata la fine dei lavori per l’autunno. La stagione delle piogge, meno intense del previsto, non ha provocato rallentamenti. Ci sono stati alcuni problemi con l’impresa locale, ma si tratta di dettagli, legati alla nostra continua attenzione alla qualità del lavoro».
Nel Somaliland c’è molta attesa per l’ospedale: «Hargeisa è cresciuta a dismisura per l’arrivo di centinaia di migliaia di profughi in fuga dalle guerre. E’ gente che non ha nulla, poverissima. Ci sono decine di migliaia di bambini che crescono senza la minima assistenza medica. Qualsiasi malanno minimamente serio, che qui in Italia sarebbe risolvibile con le normali terapie domestiche, lì rappresenta un pericolo mortale. Migliaia di bambini muoiono per la diarrea, per il morbillo, per una bronchite. Qualsiasi cura medica costa troppo…».
Come funzionerà l’ospedale di Specchio dei tempi? «Sarà innanzitutto un ospedale gratuito per tutti, così da abbattere la diffidenza di tante poverissime famiglie verso le cure. Poi offrirà standard sinora inimmaginabili in questo paese. Oggi qui 15 bambini su 100 non arrivano ai 5 anni. E’ il tasso di mortalità infantile più alto del mondo. Potremo correggerlo, grazie alla generosità dei lettori de La Stampa».

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