Specchio dei tempi Haiti, continua l’impegno nell’ospedale dei Camilliani
19 Marzo 2013

Haiti, continua l’impegno nell’ospedale dei Camilliani

Specchio dei tempi, dopo aver realizzata la sala operatoria continua a garantire le risorse per i viaggi dei volontari italiani . Dopo il terremoto, la devastazione di Sandy

Tre anni dopo il terremoto ad Haiti, la situazione resta difficile e lo stato di emergenza non si è mai attenuato. Anche perchè il ciclone Sandy ha nuovamente portato, nell’ottobre dell’anno scorso, morte e distruzione.

 Il terremoto del 12 gennaio 2010 causò 200.000 vittime e rese senza tetto 2,3 milioni di haitiani. Attualmente almeno 350 mila persone vivono ancora nei 496 campi distribuiti su tutto il paese. Secondo le testimonianze raccolte da Amnesty International ad Haiti, le condizioni di vita nelle tendopoli stanno peggiorando: si registra una forte difficoltà di accedere all’acqua, ai servizi igienici e ai sistemi di raccolta dei rifiuti, circostanze che hanno contribuito alla diffusione di malattie infettive, come il colera. Le donne e le ragazze rischiano stupri e altre forme di violenza sessuale.

 Qui Specchio dei tempi lavora, quasi in silenzio, da più di tre anni. Subito dopo il sisma, i lettori de La Stampa affidarono a Specchio dei tempi le risorse per sostenere l’attività di emergenza dell’Ospedale Pediatrico Saint Camille di Port-Au-Prince (gestito dai padri camilliani torinesi di via dei Mercanti), per costruire una nuova camera operatoria e quelle per recuperare le aule della scuola Lakay Mwen, diretta dal missionario laico Maurizio Barcaro. Entrambi gli interventi si sono conclusi in pochi mesi, ma da allora Specchio dei tempi ha continuato a sostenere le spese delle trasferte di tutti i volontari iitaliani (sanitari e tecnici) che si recano in quell’ospedale.

Il Saint Camille è intanto cresciuto: una sala operatoria è stata attrezzata anche per le emergenze in ostetricia (per abbassare la mortalità neonatale ancora troppo alta) ed è stato ampliato il pronto soccorso, che ora non è più soltanto pediatrico. Negli ultimi mesi, dopo il passaggio del ciclone Sandy, è stato necessario potenziare l’area dell’ospedale che è risevata alla cura dei malati di colera. Un aiuto è stato destinato da Specchio dei tempi anche all’ambulatori di Jeremee, destinato alla cura di piaghe, ustioni e malattie della pelle (ad Haiti gravi e diffusissime), tuttora in costruzione. Anche questo é un progetto tutto torinese; vede impegnati anche l’ospedale Cto ed il Politecnico.

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