Specchio dei tempi I defibrillatori di Specchio dei Tempi
25 Settembre 2014

I defibrillatori di Specchio dei Tempi

DANIELA LANNI

Donare defibrillatori, spiegarne l’utilizzo e le manovre salvavita. Con questo obiettivo è nata, nel mese di dicembre del 2013, la collaborazione tra la Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi e Piemonte Cuore Onlus. «Il messaggio è che in pochi minuti si possono fare miracoli, se si è informati in modo adeguato – spiega Marcello Segre, presidente dell’associazione no profit di cui fanno parte medici, infermieri, psicologi, avvocati, ingegneri, insegnanti e volontari del mondo sanitario e sportivo -. Bisogna sensibilizzare le persone all’uso di un defibrillatore, facile da usare, e istruirle. Bastano due gesti: chiamare il 118 e avviare una semplice macchina che, con solo due pulsanti, può permettere la sopravvivenza».

I numeri

A oggi sono sessanta i defibrillatori distribuiti: 40 nelle scuole di Torino e provincia, i restanti nei principali impianti sportivi, nelle piscine e allo stadio Olimpico. Ma il progetto sta coinvolgendo anche le istituzioni. Da tre giorni i vigili del fuoco del Comando di Torino hanno in dotazione sugli automezzi di pronta partenza due apparecchi in grado di tutelare i cittadini e il proprio personale impegnato nelle operazioni di soccorso. «Entro giugno 2015 i defibrillatori semi automatici Dae diventeranno centosessanta, grazie a un finanziamento di 320 mila euro da parte della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi – aggiunge Segre –. Stiamo anche lavorando per cercare di attrezzare tutte le stazioni della metropolitana di Torino, oltre ad alcune zone centrali della città».

I corsi

Il regalo dei lettori del quotidiano non si limita al solo strumento. La Fondazione finanzia la preparazione e l’addestramento degli insegnanti, un corso conoscitivo per gli alunni, la manutenzione ordinaria e straordinaria del defibrillatore, oltre ai controlli, per otto anni: un pacchetto completo a costo zero per le scuole. Da poco ha anche sostenuto la pubblicazione di 20 mila copie di un giornalino a fumetti, destinato alle scuole elementari e medie del Piemonte, attraverso il quale si spiega come effettuare la chiamata al 118 e come utilizzare i dispositivi salvavita. In un anno in Italia ci sono sessantamila decessi per arresto cardiaco.

Questione di cultura

«La forza di questa iniziativa è diffondere la cultura per aumentare la nostra sopravvivenza. Progetto Vita Piemonte prende ispirazione dal Progetto Vita Piacenza – afferma Segre – città che in quindici anni è diventata la più cardioprotetta d’Europa. Una scossa di defibrillatore entro tre minuti da un attacco salva il 60 per cento delle persone. Poi, ogni minuto che passa riduce la possibilità del 10-20 per cento». Testimonial è Federica Lisi Bovolenta, moglie del pallavolista Vigor Bovolenta, morto il 24 marzo 2012 in seguito a una crisi cardiaca mentre stava giocando una partita con la sua squadra. «Ho aderito perché Progetto vita è cuore, che è la macchina di tutto – ha detto – batte per vivere, per amare e bisogna farlo pulsare forte, anche grazie al nostro aiuto».

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