Specchio dei tempi Il 5xmille a Specchio dei tempi
26 Marzo 2014

Il 5xmille a Specchio dei tempi

Le tredicesime degli anziani, le colazioni dei poveri, i defibrillatori nelle scuole, gli ambulatori del Regina Margherita, l’aiuto ai bimbi della Somalia e di Haiti   Negli ultimi anni il 5xmille ha portato a Specchio dei tempi cifre variabili fra 120 e 150 mila euro

I defibrillatori nelle scuole frequentate dai nostri ragazzi, le colazioni che ogni mattina le suore vincenziane distribuiscono ai poveri della città, le oltre duemila tredicesime dell’amicizia che ogni anno servono a donare un Natale un poco meno triste ad altrettanti anziani poveri, centinaia di interventi ogni anno a favore di indigenti e malati, l’immediato aiuto di fronte alla calamità naturali Tutto questo è possibile anche per il contributo che ogni anno arriva a Specchio dei tempi dal 5xmille.

Che è quella piccola, piccolissima fetta delle nostre tasse, che lo Stato “gira” alle associazioni attive nel settore della solidarietà o comunque in iniziative di valore sociale. La Fondazione Specchio dei tempi, da anni, in questa occasione vi chiede una mano. Che è quella di scrivere il suo numero di codice fiscale (97507260012) nella caselle che indica il destinatario del 5 per mille. Negli anni scorsi molte migliaia di lettori hanno fatto questa scelta, contribuendo a costituire un «tesoretto» variabile fra i 120 ed i 150 mila euro che la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi ha utilizzato quasi sempre nel sostegno alle tredicesime dell’amicizia, l’iniziativa che da 38 anni ci vede impegnati – ogni Natale – nel portare un aiuto (un assegno da 500 euro) ad almeno 2000 anziani poveri e soli, prevalentemente torinesi.

Questa operazione ha una necessità minima di un milione di euro ogni anno, una cifra non facilmente reperibile… Il 5 per mille è stato spesso decisivo. Come é stato prezioso quando si è trattato di stanziare 1,2 milioni di euro per i nuovi ambulatori dell’ospedale pediatrico Regina Margherita (pronti entro il prossimo luglio) o per acquistare i defibrillatori che stiamo distribuendo in questi mesi nelle scuole frequentate dai nostri ragazzi, oppure quando si è trattato di acquistare apparecchiature d’avanguardia per la diagnosi e la cura di gravi malattie, donate ad ospedali pubblici.

O quando si è trattato di sostenere l’avvio di grandi sottoscrizioni di solidarietà (che godono sempre di un primo stanziamento immediatamente messo a disposizione dalla fondazione), o l’attività dell’Istituto per la Ricerca sul Cancro di Candiolo (che aiutiamo sin dalla sua nascita), oppure nel sostegno alle donne incinte senza casa (anche con le suore vincenziane). Alcuni interventi riguardano anche paesi lontani: la costruzione e lo sviluppo dell’Ospedale Pediatrico di Hargeisa in Somalia (attivo da quasi quindici mesi e primo concreto intervento per dare speranza nel proprio paese di origine a chi spesso è invece costretto a fuggire verso l’Europa), la stretta collaborazione con i padri Camilliani torinesi che gestiscono, ad Haiti, l’Ospedale Saint Camille di Port Au Prince, la recentissima costruzione di una scuola in Bangla Desh.

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