Specchio dei tempi Inaugurato l'angiografo donato dai lettori de La Stampa al Mauriziano
19 Ottobre 2012

Inaugurato l'angiografo donato dai lettori de La Stampa al Mauriziano

ANGELO CONTI

E’ entrato in funzione prima del previsto, ieri sera sera, per fronteggiare (e vincere) una situazione di emergenza. Il nostro angiografo, cioè l’angiografo donato dai lettori de La Stampa all’ospedale Mauriziano e quindi ai torinesi, non poteva cominciare meglio la sua vita. Poi, da questa mattina (quando c’è stata l’inaugurazione ufficiale), ha cominciato a macinare interventi microinvasivi, fino a 10 al giorno. In un anno “aiuterà” almeno 3000 malati a superare situazioni difficili, ridarà speranza, fiducia, benessere, voglia di vivere.
Questo grazie ovviamente ai medici del reparto di Radiologia, guidati da Stafano Cirillo, e capitanati, nella sala operatoria nell’interrato, dal dottor Paolo Carbonatto, che sarà anche una delle mani (l’altra è quella del dottor Amedeo Calvo) che lo guideranno nelle sue avanzatissime funzioni. L’apparecchiatura è indispensabile per gli studi angiografici e le procedure interventistiche correlate: esegue interventi di routine e di emergenza per la chirurgia vascolare, la cardiochirurgia, la cardiologia, la chirurgia generale, la urologia, la gastroenterologia, la ginecologia, l’ortopedia. Inoltre effettua una media di 3 impianti al giorno per il posizionamento di cateteri venosi su pazienti inviati dal dipartimento onco-ematologico. Con reperibilità 24 ore su 24.
Ieri, per applaudire l’entrata in fuzione dell’angiografo (costato 605.000 euro) , doveva esserci anche l’assessore Monferino, rimasto però a chiarire con Cota l’annunciato fallimento della Sanità. A rappresentarlo c’era comunque Sergio Morgagni, il direttore generale dell’assessorato, che non s’è perso una sillaba del direttore generale Vittorio Brignolio e del presidente di Specchio dei tempi, Roberto Bellato, attento nel raccontare di come la generosità dei lettori del nostro giornale sia sempre pronta verso i più deboli e verso chi soffre.
Il nuovo angiografo ci era stato richiesto lo scorso gennaio. “Eravamo in una drammatica situazione con il vecchio angiografo irrimediabilmente rotto – ha spiegato i l dottor Carbonatto – ed allora ho perso carta e penna ed ho scritto”. Una richiesta di aiuto transitata attraverso il commissario di allora, Remo Urano, e poi finita sulle scrivanie di Specchio dei tempi. Che decise subito di intervenire rivolgendosi alla Siemens e concordando con il Mauriziano tutti i lavori preparatori necessari. Non si è perso tempo: mentre la Simens produceva l’angiografo in Svizzera, l’ospedale faceva ristrutturare i locali e venivano affrontati anche i dettagli (come l’acquisto dei mobili). Circa un mese fa l’angiografo è arrivato in Italia, è stato montato , collaudato, verificato, tarato. I radiologi interventisti hanno imparato a conoscere le nuove risorse che portava con se. Stamattina il pronti-e-via e gli applausi. Da adesso l’intensa attività di un team d’avanguardia, restituito pienamente alla missione di aiutare ci soffre.

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