Specchio dei tempi Le tredicesime dell’Amicizia
15 Ottobre 2013

Le tredicesime dell’Amicizia

Con il sostegno dei lettori Specchio aiuterà almeno 2000 anziani in difficoltà. Gli assegni consegnati prima di Natale. In 38 anni beneficiate 59.764 persone

ANGELO CONTI

La crisi colpisce più duramente chi è debole, innanzitutto gli anziani. Persone che hanno lavorato una vita e che si trovano, spesso, con una pensione davvero minima, inadeguata di fronte alle maggiori spese. In più gli anziani sono i “senza voce”: non riescono nè a protestare, nè a lamentarsi. E così, troppo spesso, persino chi governa si dimentica di loro. Ecco, anche quest’anno, la necessità e l’attualità delle Tredicesime dell’Amicizia, l’iniziativa di Specchio dei tempi a favore degli anziani più poveri e più soli. Questa crisi che stiamo vivendo è anche fatta di povertà, di paura, di perdita di certezze. Stati d’animo che escono evidenti dalle centinaia di lettere che arrivano a Specchio dei tempi dagli anziani.

Richieste di aiuto, a volte espresse con frasi disperate, altre volte con la tipica ritrosia di chi non avrebbe mai voluto chiedere, ma che ora non ce la fa più. Sull’altro piatto della bilancio ecco l’affetto della città e dei nostri lettori per quanti hanno già superato i 65 anni e che, oltre al peso dell’età, devono sopportare quello della solitudine, dell’indigenza, delle malattie. Tornano, per il trentottesimo anno consecutivo, le Tredicesime dell’Amicizia, iniziativa ormai storica della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. La lontana scelta di lanciare le Tredicesime fu fatta sulla spinta dei lettori che, sotto Natale, avevano preso l’abitudine di offrire un piccolo contribuito per i torinesi più sfortunati.

Il primo assegno fu di 30.000 lire, versato a trenta anziani nel 1976. Una cifra che oggi pare piccolissima ma che allora consentiva di acquistare il carbone per tutta la stagione. L’assegno fu portato a 50.000 lire nel ‘78 ed a 100 l’anno dopo. Dall’80 si passò a 200.000 lire, dall’83 a 300, dall’85 a 400, dall’87 a 500, dal ‘92 a 600 e dal ‘98 a 700 mila lire. Con l’avvento dell’euro quella cifra divenne 360 euro, sino al 2003 quando fu elevata a 400 euro. Oggi il contributo sale a 500 euro, per essere al passo con i tempi e con le spese… E, con il passare degli anni, il numero degli anziani beneficiati ogni anno è salito a 2000. Cifra che resta l’obiettivo minimo, anche quest’anno, ma speriamo – come è successo quasi sempre nel recente passato – di portare gli aiuti a 2200-2300, se riusciremo a superare quota 1 milione di euro di offerte.

Come donare

I lettori che desiderano aiutare gli anziani più poveri e soli possono farlo con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione – La Stampa Specchio dei tempi; Iban: IT10 V030 6901 0001 0000 0120 118; – tramite conto corrente postale numero 7104, intestato a La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, indicando il mittente, cui sarà inviata ricevuta; – agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con il bancomat); – con carta di credito online sul sito www.specchiodeitempi.org. Occorre sempre specificare, nella causale di ogni versamento, “Fondo 500”.

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