Specchio dei tempi Per dare una speranza ai bambini della Somalia
21 Febbraio 2012

Per dare una speranza ai bambini della Somalia

Qui il più alto tasso di mortalità infantile: 12 bimbi su 100 non arrivano a 5 anni. Troppo poveri per pagare le cure. Il nostro ospedale sarà gratuito per tutti

Il ministro della Sanità del Somaliland è uno dei pochi medici attivi nel paese. Si divide fra la professione e la palazzina, un po’ cadente, che ospita il suo ministero, nel caotico centro di Hargeisa. Cerca di dare un minimo di assistenza sanitaria ad una popolazione poverissima, eppure non può rinunciare – per evidenti ristrettezze di bilancio – a chiedere comunque denaro a chi si presenta nell’unico ospedale pubblico del paese (che ha 70 anni e le capre nei saloni di degenza).
Pochi dollari al ricevimento, una specie di ticket nostrano, e poi il costo di tutti i medicinali impiegati nelle terapie. Ed é qui che la spesa lievita a livelli assolutamente insostenibili per famiglie che spesso vivono semplicemente di espedienti, nei tanti campi improvvisati alla periferia di una città che è quasi raddoppiata dopo l’arrivo di chi fuggiva dalla siccità e dalla fame. Se per tutti questi poverissimi profughi l’accesso al cadente ospedale civile é impossibile, lo stesso discorso vale anche per chi uno stipendio magari ce l’ha, visto che la minima retribuzione giornaliera di un operaio varia da 1 a 3 dollari.
Questa è Hargeisa, questa è la povertà di un popolo che non ha nulla. Facile così comprendere i drammatici dati della mortalità infantile, forniti proprio dal ministro: «Qui 12 bambini su 100 non arrivano a 5 anni. Muoiono prima: per morbillo, polmonite, tifo, poliomielite, anche solo per gli stenti. Il 90% di questi bimbi sarebbe curabile in una struttura adeguata. Noi facciamo quello che possiamo, ma le risorse sono minime, gli aiuti internazionali troppo scarsi, la formazione di medici e paramedici forzatamente approssimativa, l’igiene inesistente».
E’ qui che Specchio dei tempi, con la Magic for Children-Marco Berry Onlus, con la Nutriaid e con l’Associazione Soomaaliya sta costruendo (da due mesi) un ospedale pediatrico efficiente e gratuito per tutti. Potrà ospitare sino a 40 bambini (con le loro mamme) e negli ambulatori fornirà la prima assistenza. Se riceveremo risorse adeguate, lo potremo aprire già in autunno.

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