Specchio dei tempi Tredicesime dell'Amicizia: ce la faremo ad aiutare tutti?
25 Novembre 2011

Tredicesime dell'Amicizia: ce la faremo ad aiutare tutti?

L’obiettivo è distribuire 2000 aiuti

ANGELO CONTI

Ce la faremo ad aiutarli tutti? Sono già 2350 le richieste di aiuto giunte a Specchio dei tempi: tanti gli anziani che ci hanno chiesto una mano, spiegando di essere in difficoltà e fornendoci la documentazione della loro pensione minima e della loro indigenza. Nei 36 anni di vita delle Tredicesime dell’Amicizia non avevamo mai registrato numeri simili, soprattutto a novembre. Specchio dei tempi ha già messo in moto la sua “macchina” per le necessarie verifiche e per la compilazione dei primi elenchi, ma a decidere sino a che punto potrà giungere l’aiuto agli anziani più poveri e più soli saranno ancora una volta i lettori. Al momento la raccolta ha superato di poco i 200.000 euro ed il primo target resta lontano, tanto lontano: 800.000 euro per aiutare i primi 2000 anziani. Poi, se la generosità dei lettori lo consentirà, questo numero potrà aumentare, ma al momento é difficile fare previsioni. Questa è una stagione difficile: circola meno denaro, c’è timore a spendere, nei mesi scorsi ci sono state le sottoscrizioni per la carestia in Africa e poi la mobilitazione per le alluvioni di Liguria e Toscana. Anche la generosità sente la crisi.
L’impegno sarà comunque massimo, perchè lo meritano le lettere che ci giungono. Tante vergate con grafia tremolante, a raccontare di estreme povertà, di gravi malattie, di energia elettrica tagliata, di freddo tagliente anche in casa, di dilemmi fra il fare la spesa o pagare le bollette. C’è chi scrive, con disarmante serenità, che “ammalarsi è diventato un lusso ed a novantanni é difficile stare proprio bene”. Già, perché ci sono anche tante medicine che “la mutua non passa”, perché “ci sono i ticket”, oppure semplicemente perchè “i denti sono andati e non posso più mangiare quello che capita”.
E’ lo spaccato di una Torino e di un Piemonte che ansimano, con decoro ma con preoccupazione, di fronte alla povertà ed anche alla crisi. E’ il grido di dolore dei nostri anziani, quelli più poveri e disperati, assistiti da una pensione minima sempre più fragile e inadeguata.

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