Bartolomeo & c.

Specchio dei tempi con Bartolomeo & C.

Maria Teresa Martinengo

Un dormitorio da dieci posti letto in via Magenta 6 bis, proprio accanto alla stazione di Porta Nuova, è il nuovo progetto realizzato dall’associazione Bartolomeo & C. per le persone senza dimora. Un contributo prezioso per i mesi invernali, quando la rete delle accoglienze sembra non bastare mai e la triste conta di donne e uomini che dormono sotto i portici e su marciapiedi a cielo aperto si allunga. Specchio dei tempi, impegnato da sempre nel sostegno a chi vive per strada, sarà al fianco della Bartolomeo in questa nuova avventura per le spese di gestione e manutenzione.

La Casa di Lia

Saliti tre gradini si è in un grande salone dipinto di giallo solare dove alcuni separé in legno creano delle zone con due letti ciascuna, coperti da trapunte colorate. I dieci uomini accolti devono entrare tra le 19 e le 22 ed uscire al mattino entro le 7,30. Possono portarsi la cena e consumarla seduti insieme ad un grande tavolo, ma qualcosa da mangiare è comunque sempre disponibile. Al mattino la colazione si fa con caffè, latte e biscotti. Il locale ha due bagni con docce e il volontario di turno dispone di una piccola camera indipendente. “Quasi tutti vanno a dormire appena arrivati, tanta è la stanchezza accumulata”, racconta Cesare, uno dei volontari che fanno assistenza alla Casa di Lia.

Andrea Gavosto

Specchio dei tempi lancia nuove sfide “Invitiamo i giovani”

Maria Paola Arbeia, Novara

Dallo Sri Lanka a Valencia dopo le devastazioni, dalla storica sede di Torino a Novara, ai territori del Piemonte, nelle case.

Per esempio, in quella di Cecilia Crespi, 92 anni, galliatese di nascita, oggi vive a Novara e ieri era in prima fila al castello, testimonial per tante altre persone che in Specchio dei tempi hanno trovato un punto di riferimento.

Il consigliere delegato Andrea Gavosto, nel dialogo con Simonetta Sciandivasci, ha ricordato le solide radici e illustrato un po’ di futuro: “Specchio dei tempi era la rubrica ideata dall’allora direttore Giulio De Benedetti nel 1976. È diventata un filo diretto con lettori e comunità per ascolto, solidarietà e attenzione ai più fragili”.

A Novara un progetto di cui proprio Cecilia Crespi ha parlato è Forza Nonni!: “Io ricordo le bombe sul Ticino, sono vedova e ho fatto 11 interventi chirurgici ma non ascoltiamo il dolore, cerchiamo serenità e anche grazie a Specchio dei tempi io e altri abbiamo questa fortuna”.

Applausi, occhi lucidi.

Cristina, una dei figli di Cecilia, la accarezza. Andrea Gavosto è da maggio consigliere delegato dell’istituzione, guarda la platea di tre generazioni e lancia “una sfida comune”: coinvolgere i giovani. “Un quattordicenne può convincere i familiari a donare. Ai volontari diamo la formazione specifica per le varie situazioni”.

Su Cecilia Crespi c’è un video con ricordo che portano all’oggi: “Mi sgridavano da bambina: cosa combini?. Quella vivacità mi è servita eccome, a Specchio dei tempi dico grazie perché la rinnova con presenza e doni”.

Specchio dei tempi per Novara

Gavosto su progetti per Novara: “Il 22 a Broletto ci sarà lo spettacolo “Jupe Culotte” di Giulia Berto e Rita Laforgia sui valori della Costituzione poi a marzo il corso “L’informatica non ha età“. Una tradizione sono a Natale le Tredicesime dell’Amicizia: siamo stati qui, a Novara, per farle avere. Agli ospedali di Borgomanero e del capoluogo, al Maggiore, durante il Covid con le offerte dei lettori abbiamo donato due ecografi cardiopolmonari”.

E ancora, i primi sostegni alle mamme single e a quelle ucraine arrivate con i figli piccoli allo scoppio della guerra. Al Broletto era stato organizzato il convegno “Come sopravvivere alle bollette”.

Specchio dei tempi dai “Paniscia days” di 42 locali e agriturismi ha ricevuto una quota per ogni pasto: fondi per le Tredicesime dell’Amicizia.

Specchio dei tempi non invecchia, anzi è uno specchio nel quale non si riflettono narcisismi ma tangibili aiuti, sensibilità, un sorriso prima di una notte troppo buia o all’inizio di una nuova giornata.

Specchio dei tempi per il Regina Margherita di Torino

Specchio dei tempi dona MOSTCAREUP all’ospedale Regina Margherita di Torino

L’Addetto Stampa, Pierpaolo Berra

È stato presentato MOSTCAREUP, donato da Specchio dei tempi al Blocco operatorio pediatrico dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (responsabile la dottoressa Simona Quaglia).

È un dispositivo, prodotto dalla ditta Vygon, destinato al monitoraggio in tempo reale e continuo di parametri cardiocircolatori, attraverso un algoritmo brevettato che analizza la forma dell’onda della pressione arteriosa durante ogni ciclo cardiaco, campionando ad una frequenza di 1000 Hz. È utilizzabile su pazienti pediatrici e neonati, anche di peso inferiore a 700 grammi, e richiede il posizionamento di un catetere in un vaso arterioso.

La sua maneggevolezza e trasportabilità lo rendono adatto all’utilizzo in sala operatoria, in rianimazione o ovunque si renda necessario un monitoraggio di parametri cardiocircolatori avanzato. Il costo del dispositivo donato é di circa 45.000 euro.

Erano presenti: Lavinia Elkann, Federico Riboldi, Andrea Gavosto, Franca Fagioli, Emanuele Ciotti, Giovanni Messori Ioli e Simona Quaglia.

Grazie ai donatori di Specchio dei tempi

Lavinia Elkann, Presidente della Fondazione, ha dichiarato: “Dobbiamo ringraziare i cittadini e le cittadine piemontesi che hanno donato a Specchio dei tempi, dandoci la possibilità di regalare questo strumento molto avanzato a uno dei punti di eccellenza della sanità piemontese. La Fondazione si impegna sempre di più a localizzare le proprie attività nella Regione Piemonte, concentrandosi su progetti che aiutano mamme e bambini non solo dal punto di vista sociale ed economico, ma anche sanitario”.

“Il dispositivo donato verrà posizionato nel Blocco operatorio, dove, con più di 5.200 interventi chirurgici all’anno e la crescente complessità dei casi trattati potrà essere molto utile nella gestione intraoperatoria di numerosi piccoli pazienti complessi, nell’ambito della nostra costante attenzione alla qualità delle cure offerte. Ringrazio la Fondazione “La Stampa – Specchio dei tempi. ETS” che ha immediatamente sposato la nostra filosofia e ci ha permesso di aggiungere un tassello in più alla qualità delle cure offerte” commenta la professoressa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita).

“L’intervento chirurgico rappresenta la fase centrale del percorso del paziente chirurgico, con una continua attenzione alla ricerca del miglioramento delle performances clinica ed organizzativa, richiesto da un contesto di sempre maggior complessità dei pazienti trattati. Il monitoraggio emodinamico avanzato è fondamentale nella gestione del paziente critico e chirurgico ad alto rischio per un tempestivo riconoscimento delle alterazioni cardiocircolatorie ed una precoce attuazione dei protocolli di trattamento più adeguati, grazie all’integrazione dei dati con altri parametri clinici e strumentali” dichiara la dottoressa Simona Quaglia (Direttore Anestesia e Rianimazione pediatrica dell’ospedale Regina Margherita).

Accuratezza dei dati forniti ed invasività del sistema di monitoraggio sono fattori estremamente importanti, con sviluppo e crescente diffusione, anche per la popolazione pediatrica, di sistemi semiinvasivi, a minor impatto in termini di rischi e di disagio per il paziente rispetto ai sistemi invasivi, introdotti già da diversi anni.

“Ancora una volta grazie alla collaborazione tra pubblico e privato centriamo l’obiettivo di dotare l’ospedale Regina Margherita di strumentazioni e tecnologie d’avanguardia in grado di migliorare l’assistenza e garantire cure eccellenti ai nostri bambini. Ai donatori va il nostro grazie così come a tutti i medici, al personale sanitario e a tutti coloro che ogni giorno dedicano professionalità, passione e impegno al nostro sistema sanitario” dichiarano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi.

Consegna Tredicesime dell'Amicizia

Tredicesime dell’Amicizia: soddisfatte tutte le richieste ricevute

Ieri 28 gennaio, in via Luserna di Rorà 8, la Fondazione Specchio dei tempi ha consegnato ulteriori 600 Tredicesime dell’Amicizia portando a 2.550 il numero degli assegni da 500 euro distribuiti agli anziani in difficoltà del Piemonte e della Liguria, riuscendo così a soddisfare tutte le richieste pervenute. Il notevole risultato è stato ottenuto grazie al sensibile altruismo dei 5.185 donatori, provenienti da Torino e da tutto il Piemonte, che hanno portato a una raccolta di offerte di un terzo superiore rispetto a quella del 2023.

L’obiettivo della sottoscrizione lanciata da Specchio dei tempi, per la raccolta delle Tredicesime dell’Amicizia, è sempre lo stesso dal 1976: non lasciare indietro la popolazione più anziana e fragile.

Aumenta la povertà e crescono le richieste d’aiuto, controbilanciato tuttavia dal netto aumento dei donatori che, rispetto al passato, affidano alla Fondazione il loro gesto di generosità per rispondere alle esigenze dei bisognosi. Un segnale di fiducia e di riconoscimento che rappresenta per Specchio uno stimolo a sempre meglio operare.

Gli anziani delle Tredicesime

Gli anziani delle Tredicesime sono soli e indifesi con alle spalle famiglie divise, colpite da disgrazie e dalla povertà. Incontriamo alcuni di loro mentre dignitosamente attendono di ritirare il loro assegno.

Carmela ha 82 anni, avvolta in un ampio scialle color malva aspetta con apparente distacco il suo turno: “Sono disperata. Percepisco una pensione di 600 euro e ne pago 430 di affitto. Faccio sacrifici a tutto andare e spesso salto i pasti. Mio marito mi ha lasciato e i figli vivono lontani. La Tredicesima mi dà un po’ di ossigeno ma fra poco riceverò lo sfratto e non so dove andare. Forse finirò a dormire sotto i ponti. Ormai affittano solo agli studenti.”

Ettore, 81 anni, indossa spessi occhiali scuri che rendono indecifrabile il suo sguardo: “Ero una testa matta. Ho lasciato la famiglia giovanissimo. Ho fatto decine di lavori per essere indipendente, operaio in Germania, anche il cavallerizzo in un circo. Senza versare contributi ho la pensione minima. Non ho nessuno e vivo in una casa del Comune. Per un danno renale ogni sei mesi devo presentarmi in ospedale. I soldi di Specchio li spenderò in medicine.”

Giuseppe, 72 anni, ha volto scavato e barba incolta che il cappuccio del piumino nasconde appena: “Provengo da una famiglia povera. Ho iniziato a fare il lavapiatti a 14 anni. Dopo tanti lavoretti, ho lavorato per vent’anni come fattorino. Sono senza famiglia. Mi interessa solo la salute: fumatore incallito soffro di enfisema polmonare e ho difficoltà a respirare. Con i soldi dell’assegno pagherò l’affitto e poi comprerò da mangiare.”

Il sostegno che fornisce Specchio dei tempi non si esaurisce in un buono da 500 euro ma è un impegno a stare sempre vicino ai nostri anziani. Una parte delle persone che hanno ricevuto l’assegno sono anche supportate da un altro dei numerosi progetti della Fondazione denominato “Forza Nonni!, che fornisce agli anziani fragili assistenza e aiuti concreti per la vita di tutti i giorni.

terremoto-turchia

Specchio dei tempi per la Turchia

Angelo Conti

Due anni fa, nella notte fra il 5 e 6 febbraio 2023, due terribili scosse sismiche colpirono l’area meridionale della Turchia, nonché le regioni settentrionali della Siria. Secondo le stime effettuate dai due Paesi, il terremoto provocò in totale 57.759 vittime (di cui 50500 in Turchia e 7259 in Siria),  mentre furono registrati più di 121000 feriti.

Specchio dei tempi lanciò una sottoscrizione e, anche grazie al partenariato con Remar Sos, allestì nel giro di pochi giorni una struttura assistenziale (in una discoteca in cemento armato) ad Antiochia, in Turchia. Nei mesi successivi, sempre con Redmar Sos, è stata completata la realizzazione di un adiacente villaggio prefabbricato che oggi ospita 400 persone, quasi 200 delle quali bambini.

Fino a giugno, Specchio dei tempi continuerà a sostenere l’attività di doposcuola nel villaggio.

Tutti ci possono dare una mano. Dona ora per sostenere la Turchia e le popolazioni colpite da questa calamità.

sul-palco-per-vitto

Grazie Sul palco per Vitto

Grazie per essere stati “Sul palco per Vitto”: un gesto di solidarietà che aiuta i bambini

Il concerto “Sul palco per Vitto”, organizzato al Combo Club | Suoneria, ha celebrato la memoria di Vittorio Savoia, giornalista e fotoreporter di Settimo Torinese scomparso prematuramente il 18 ottobre 2023 a soli 36 anni.

Una serata di musica e parole che ha visto esibirsi artisti torinesi come André the Giant, Fusaro, Magazzino San Salvario, Nevermind, Rimozione, Roberto Gagliardi, SuperFlamba e Ukulele Turin Orchestra, tutti uniti dal desiderio di ricordare Vittorio e di trasformare il dolore in speranza.

Grazie al calore e alla partecipazione del pubblico, il ricavato della vendita dei biglietti, scelto con cura dalla mamma di Vittorio, Caterina, è stato destinato al progetto Forza Bimbi! di Fondazione Specchio dei tempi. Un aiuto concreto che sosterrà i bambini più fragili, regalando loro nuove opportunità e un futuro migliore.

Vittorio Savoia era un narratore di storie, un giornalista che metteva al centro delle sue cronache la verità e i più deboli. Era profondamente legato alle sue radici, a Settimo Torinese e a Torino, città che lo hanno visto crescere e che ora rendono omaggio al suo impegno e al suo cuore grande.

A nome di tutta la Fondazione Specchio dei tempi, un sentito grazie agli organizzatori, agli artisti e a ogni singola persona che ha reso possibile questo gesto d’amore.

Insieme, possiamo continuare a fare la differenza.

informatica-non-ha-eta

Torna “L’informatica non ha età”: il corso di alfabetizzazione informatica per gli over 75

Il 10 febbraio riparte L’informatica non ha età

Il corso di alfabetizzazione informatica prevede un percorso didattico rivolto a persone over 75 che hanno uno smartphone e che desiderano imparare e/o migliorare le proprie competenze nelle funzioni più comuni del suo utilizzo quotidiano (come, ad esempio, l’utilizzo della casella di posta, l’impiego delle applicazioni o ancora l’accesso alle piattaforme come SPID/Fascicolo sanitario elettronico).

Terrà le lezioni Valeria Marchiandi del Circolo Informatico Torino (scuola specializzata nell’insegnamento delle materie informatiche ad un pubblico over 60)

Il corso è gratuito e si svolge in presenza in Via Lugaro 15, Torino, presso l’Auditorium di La Stampa.

I giorni e gli orari sono i seguenti:

  • Lunedi 10 – 17 – 24 febbraio e 3 marzo: dalle 10 alle 12
  • Martedì 11 – 18 – 25 – febbraio e 4 marzo: dalle 15 alle 17
  • Mercoledì 12 – 19 – 26 febbraio e 5 marzo: dalle 10 alle 12
  • Giovedì 13 – 20 – 27 febbraio e 6 marzo: dalle 15 alle 17

Il corso sarà così composto:

• N° incontri: 4

• Frequenza: 1 volta alla settimana (sempre lo stesso giorno e lo stesso orario comunicato in sede di iscrizione)

• Durata lezione: 2 ore ogni incontro

Apertura iscrizioni: 20 gennaio 2025 Chiusura iscrizioni: 7 febbraio 2025

Per iscrizioni: telefonare a: +39 0116568376 oppure inviare una email: info@specchiodeitempi.org (comunicando nome e cognome, data di nascita e numero di telefono).

Addio a Gian Mesturino, anima del teatro torinese e amico di Specchio dei tempi

La Fondazione Specchio dei tempi esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Gian Mesturino, per oltre sessant’anni protagonista della scena teatrale torinese. Conosciuto da tutti come Gian, Gelindo si è spento pochi giorni dopo essere salito per l’ultima volta sul palcoscenico, il 22 dicembre scorso.

Laureato in Architettura, dedicò la vita alla cultura e allo spettacolo, ristrutturando teatri come l’Alfieri e il Gioiello, e fondando con Germana Erba il primo liceo coreutico e teatrale italiano. Creatore di festival e rassegne, è stato un appassionato sostenitore della nostra Fondazione, collaborando con noi in diverse iniziative.

Ci stringiamo alla famiglia e alla comunità artistica, certi che il suo esempio continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuto.

Grazie, Gian.

Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Massimo Bolognese

Massimo stringe tra le mani robuste la Tredicesima dell’Amicizia, l’assegno di 500 euro ricevuto da Specchio dei Tempi grazie al contributo di solidarietà raccolto da tanti benefattori.

“Sono nato a Torino nel 1957 e ho svolto l’attività di artigiano per tutta la vita. Percepisco una pensione di 430 euro. L’aiuto di Specchio è un dono enorme: lo userò per mangiare e forse per qualche regalo in vista del Natale.”

Dopo la guerra, la famiglia di Massimo si trasferisce nel quartiere di Valdocco: “Mio padre, originario della Puglia, era artigiano del legno e io ne ho ereditato il mestiere. Avevamo il laboratorio nei pressi del cimitero di San Pietro in Vincoli.”

Si sposa e cerca di conciliare il duro lavoro con le esigenze di una famiglia che nel tempo si è arricchita di tre figli. Fino a che la crisi economica lo mette con le spalle al muro.

Ho commesso molti sbagli e gli sbagli si pagano. Non ne voglio parlare. Forse mi sono fidato delle persone sbagliate: ho anticipato lavori che non mi sono stati pagati. Sono andato in sofferenza: quello che mettevo da parte spariva con le spese e l’affitto. Dovetti smettere di versare i contributi.”

Nel frattempo, i rapporti con la moglie si deteriorano e i due decidono di separarsi consensualmente.

Non ho rimpianti e nel distacco non giudico più. Sono senza mezzi e vivo di lavoretti. Mi ospita una compagna, talvolta degli amici. L’importante è la salute.”

Nel congedarci osserva nuovamente l’assegno. Cinquecento euro non risolveranno la sua situazione né lo renderanno agiato, ma gli daranno speranza e un po’ di sollievo in questi tempi di crisi.

LO TSUNAMI, VENT’ANNI FA

Angelo Conti

Il 26 dicembre 2004, alle 10  del mattino, stavo entrando nella Cronaca, al primo piano di via Marenco, la vecchia sede de La Stampa, quando Marco Marello, allora il mio capo diretto, mi chiamò nel suo ufficio: “E’ successa una tragedia immane: lo tsunami ha colpito l’Asia. Specchio dei tempi interverrà subito. Tu preparati a partire, ma cerca prima di capire dove andare”. Mentre il piccolo staff  di Specchio preparava il lancio della sottoscrizione (nel 2004 non c’erano i social e l’unica strada era la carta stampata) che sarebbe avvenuta, con grandissimo risalto, con l’uscita del giornale del giorno dopo, Marello decise di far comunque aprire subito lo sportello di Via Roma 80 dove i lettori già cominciavano ad assieparsi per sostenere una sottoscrizione che non era stata ancora nemmeno lanciata.  Il mattino dopo ero a Malpensa, per imbarcarmi su un 747 della Thai che mi avrebbe portato a Bangkok, città baricentrica per organizzare gli aiuti. Lì, il giorno dopo, mi raggiunse la telefonata di Paolo Bernabucci, presidente del Gus, il Gruppo Umana Solidarietà di Macerata. Chiamava dallo Sri Lanka:  “Angelo – mi disse – qui è un dramma enorme. Questa gente non ce la farà se non la aiutiamo subito a riprendere il lavoro… Il maremoto ha distrutto centinaia di barche ed i pescatori e le loro famiglie non hanno più lacrime”.

Presi il telefono e chiamai Torino, svegliando Marello che, oltre ad essere caporedattore, era in quegli anni anche il segretario della Fondazione Specchio dei tempi. “Marco – gli dissi – ricostruiremo tutto quello che potremo con il denaro che ci stanno versando i lettori, ma intanto compriamo subito barche”. Lui era un giornalista vecchio stampo, capiva le situazioni in un attimo e rispose: “Tutte quelle che possiamo”. Il 29 dicembre mattina ero in Sri Lanka. Con Paolo Bernabucci ci presentammo nei due cantieri che in Sri Lanka producevano barche da pesca e ne ordinammo e pagammo complessivamente 98, complete di reti e motori. Dal giorno dopo, e per tre mesi, quei due cantieri avrebbero lavorato solo per noi. E intanto i nostri volontari, d’intesa con le associazioni dei pescatori e col ministero della pesa cingalese, iniziarono – fra Galle e Matara – ad individuare chi aiutare. La prima barca fu consegnato il 15 gennaio. Poi una al giorno, nei due mesi e mezzo successivi. Oggi circa 70 di quelle barche sono ancora in servizio…. Solo poche hanno patito incidenti di mare e sono andate perdute. Tamantha Rukmal Pereira, pochi mesi fa, ci ha rinnovato il suo ringraziamento: “Era il 12 febbraio, ricordo ancora il giorno. La notte prima non dormimmo, né io né i miei bambini, tanta era l’emozione. Quella barca ha salvato la mia famiglia ed anche quella di mio fratello perchè, in questi anni, con i proventi della pesca siamo riusciti ad acquistare anche una seconda barca. Vi saremo riconoscenti per sempre”.

Le 98 barche in Sri Lanka (e subito dopo anche diversi tuk tuk destinati agli autisti che li avevano persi nel maremoto)  furono il primo obiettivo, ma subito dopo – in contatto con il monsignor Jospeph Prathan, vescovo salesiano di Surat Thani, nel sud della Thailandia, aprimmo un villaggio sfollati a Kao Lak, poi mantenuto attivo per quattro mesi. Ed iniziammo a ricostruire: le tre scuole in Sri Lanka, riedificate dalle fondamenta, furono terminate in meno di un anno, entrando in servizio nell’autunno 2005. Solo per la scuola di Galle ci fu un certo ritardo perché i genitori dei bambini temevano fosse troppo vicina al mare. Una psicosi che superammo erigendo un muraglione di protezione. E intanto, in Thailandia, aprivamo il cantiere per la scuola professionale di Surat Thani (costruita in quindici mesi, per 500 ragazze e ragazzi) e soprattutto quello per l’orfanotrofio di Betong, al confine fra Tailandia e Malesia, subito occupato da una ventina di orfani dello tsunami (i poveri abitanti di questa zona andavano a fare la stagione lungo il mare come cameriere e bagnini: lo tsunami ne uccise decine, lasciando orfani i loro bambini). Ed aprimmo, in quelle settimane, anche il nostro cantiere in India a Vellappallam, nel Tamil Nadu, che avrebbe ospitato, dopo un anno e mezzo, l’asilo e gli ambulatori medici. E in Sri Lanka partiva l’operazione Villaggio di Ibbawale (sette immobili diversi), che avrebbe ospitato prima gli invalidi del maremoto, e poi le bambine abusate ed abbandonate (che lo popolano ancora, con il continuo sostegno di Specchio dei tempi ed ora di MedAcross)

Specchio si trovò così a gestire, in contemporanea, una quindicina di cantieri in Paesi lontani ore di volo fra di loro, in uno scenario che ci impegnò per molti mesi. Molte di queste realizzazioni hanno poi proseguito di vita propria, mentre altre (soprattutto il Villaggio delle Bambine di Ibbawale  e l’Orphanage di Matara in Sri Lanka) sono ancora aiutate e sostenute.

Tutto questo cominciava vent’anni fa, esattamente oggi. Con l’alluvione del Piemonte del 1994 e la lotta al Covid del 2020, il “progetto tsunami” è stato certamente l’impegno più complesso affrontato da Specchio dei tempi nei suoi 70 anni di vita. Rimarrà un esempio di come si può intervenire in qualsiasi parte del mondo, in tempi brevissimi e con eccezionali risultati. Superando fatiche, paure e burocrazie. Perché chi soffre non può aspettare e chi aiuta deve sempre guardare solo al risultato finale. Come abbiamo fatto in questi anni, lasciando un forte segno ovunque.

Ucraina, si lavora al villaggio di Cernivci

Angelo Conti

Con i fondi di Specchio dei tempi si riparano i danni dell’attacco Russo

In Ucraina, il villaggio di Specchio dei tempi a Cernivci sta tornando alla normale attività dopo l’attacco russo che ha provocato gravi danni alle tensostrutture.
E’ ripresa la distribuzione dei pasti ai profughi in fuga dal Donbass e dalla Crimea e presto torneranno attive anche l’area giochi per i bambini e quella per la distribuzione di vestiti e scarpe pesanti. Le temperature si sono fatte infatti molto rigide e ci sono già state alcune nevicate.
Tutti possono aiutare Specchio dei tempi a sostenere l’attività del villaggio, costruito da Specchio d’Italia appena un mese dopo l’invasione russa. In Ucraina, Specchio dei tempi opera insieme ai volontari internazionali di Remar Sos.

Charity Padel – prima giornata 21 dicembre 2024

Emozioni e solidarietà: la prima giornata del nostro Charity Padel!

La prima giornata del weekend di charity padel di Specchio dei tempi si è conclusa con un mix perfetto di sport, entusiasmo e generosità. Tra i protagonisti in campo, siamo stati onorati di avere Claudio Marchisio, Roberta Sinopoli ed Ezio Rossi, che hanno dato il loro contributo speciale alla causa, rendendo l’evento ancora più memorabile.

Un sentito ringraziamento ai circoli Promenade Padel Zone e Monviso, che ci hanno ospitati con grande disponibilità per questa prima giornata, e a tutti i partecipanti che hanno reso possibile questa giornata straordinaria.

📸 Sfoglia la gallery e rivivi i momenti più belli della prima giornata!