Tantissimi lettori ci hanno chiesto di fare qualcosa. Di salvare vite, di donare riparo e soccorsi, di offrire un primo aiuto concreto. E dare un segno di vicinanza alla gente dell’Ucraina martoriata dalla guerra. Così nei giorni più drammatici del conflitto, a febbraio, abbiamo aperto una raccolta fondi. In poche settimane sono arrivate migliaia di donazioni: ecco come le stiamo utilizzando.
A Cernivci, in Ucraina, abbiamo costruito un villaggio dove ogni giorno ospitiamo oltre 1000 persone: famiglie che hanno perso tutto a causa delle bombe, a cui offriamo accoglienza immediata e un pasto caldo. Il centro offre 1500 mq coperti da tensostrutture con ambulatori, cucine, mensa, area giochi per i bambini, brandine per dormire. Si chiama “Villaggio Specchio d’Italia”, dal nome della nostra onlus sorella, Specchio d’Italia, e si trova a 30 km dal confine rumeno. Un secondo villaggio nascerà presto nel comune di Mostyska, non lontano da Leopoli. A due mesi dall’inizio della guerra questi progetti sono diventati indispensabili, perché sempre più persone non vogliono partire e lasciare le loro case.
Nella prima fase dell’emergenza, invece, abbiamo fatto partire dalla nostra sede di Torino decine di navette, bus e tir carichi di viveri, medicinali, prodotti per l’igiene personale. Hanno raggiunto il confine con la Polonia e la Romania e poi sono tornate indietro, accompagnando in Italia le famiglie in fuga dalla violenza. In questo modo abbiamo portato in salvo oltre 600 persone, e consegnato centinaia di tonnellate di aiuti umanitari. Nel cuneese e a Torino abbiamo attivato diversi centri di raccolta, dove cittadini e imprese possono continuare a donare i beni di prima necessità che vengono consegnati direttamente dai nostri furgoni.
A Torino inoltre è stata attivata una linea telefonica per gli sfollati accolti in Piemonte. In collaborazione con le volontarie del Consolato ucraino, abbiamo distribuito 1000 aiuti economici da 500 euro ciascuno. Per le donne sole e i loro bimbi abbiamo sviluppato un programma di assistenza e integrazione che si chiama “Forza Mamme Ucraine” e segue il modello di una esperienza analoga che da anni portiamo avanti a Torino. Offriamo corsi sportivi, momenti di gioco, visite in città e nei dintorni.
Queste iniziative vengono realizzate in sinergia con la Regione Piemonte, che ci ha incaricati di coordinare la raccolta fondi e lo sviluppo dei progetti solidali a favore degli sfollati.