Specchio dei tempi Tre nuovi strumenti per attività urologica in dono all’Infantile di...
25 Gennaio 2023

Tre nuovi strumenti per attività urologica in dono all’Infantile di Alessandria

Lovelli Luca,
La Stampa, 25/01/23

Uno strumento già consegnato più altri due in arrivo, per una donazione di più di 20 mila euro. È l’aiuto che la fondazione «Specchio dei Tempi» de La Stampa ha deciso di dare all’Ospedale infantile Cesare Arrigo di Alessandria per l’attività urologica della struttura complessa di Chirurgia pediatrica.

La struttura ha per ora ricevuto e sta già utilizzando un ureterorenoscopio di calibro ridotto, dal valore superiore agli 8mila euro. «È uno strumento rigido e molto sofisticato — spiega Alessio Pini Prato, primario della Chirurgia pediatrica —, con un canale operativo estremamente sottile e una telecamera dalle dimensioni di un millimetro con cui possiamo esplorare la vescica dei neonati che hanno malformazioni a livello urinario. Eseguiamo tra le 50 e le 100ricostruzioni dell’uretra all’anno: una piccola percentuale di queste può portare a restringimenti che ora possiamo trattare in maniera meno invasiva, con l’obiettivo di evitare al paziente una nuova operazione chirurgica».

Arriveranno poi anche un resettore neonatale completo e un cistoscopio neonatale. «Siamo particolarmente attenti alla mini invasività — aggiunge Pini Prato —, con lo scopo di ridurre i traumatismi e la produzione di ormoni dello stress. Con i cistoscopi tradizionali si ottengono gli stessi risultati ma con traumatismi maggiori. I bambini meritano il massimo della nostra attenzione. L’ureterorenoscopio ci consentirà di trattare i calcoli della via urinaria utilizzando meccanismi di frazionamento e rottura ed evitando la chirurgia. Sono problematiche molto rare ma eventuali soluzioni a criticità del genere si trovano solamente in centri di terzo livello come il nostro».

L’ospedaletto rappresenta una struttura d’eccellenza a livello regionale e nazionale che difficilmente potrebbe raggiungere questi risultati senza le donazioni dei privati. «Se non avessimo il supporto del terzo settore — conferma il primario — sarebbe più difficile perché senza una compartecipazione del privato diventa complicato chiedere alla sanità pubblica sostegni così impegnativi. Stiamo per ricevere un calorimetro in grado di fornire una dieta personalizzata alla singola caloria. Qualche tempo fa ci è stato donato un manometro particolare che siamo gli unici ad avere in Italia insieme al Bambin Gesù di Roma. Tutte le specialità hanno esigenze di qualità e tecnologia ma il nostro è un settore nel quale certi aiuti ci permettono di fare davvero il salto di qualità. Siamo un centro d’eccellenza nell’ambito dell’attività urologica e possiamo trattare le malformazioni anche con la robotica. Il robot ha una manualità e una precisione che sono inarrivabili. Ci sono procedure che vengono eseguite con questo approccio in maniera ormai standardizzata».

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