Specchio dei tempi Viaggio nel villaggio di Cernivci
11 Aprile 2022

Viaggio nel villaggio di Cernivci

Angelo Conti,
La Stampa, 11/04/22

Il sindaco di Cernivci, all’indomani dell’aggressione russa, era stato chiaro: “Il vero problema sarà, da qui a poco, l’accoglienza dei profughi all’interno dell’Ucraina. Perché la nostra gente non vuole lasciare il proprio Paese. Chi parte lo fa per disperazione o per necessità estrema. Gli altri cercheranno una alternativa nelle città ucraine relativamente più sicure, come la nostra: si fermeranno qua, ad aspettare la fine del conflitto, nella speranza di un rapido ritorno ad una vita normale”.

Il sindaco aveva ragione: Cernivci è diventata adesso la meta di migliaia di profughi provenienti dalle città ucraine bombardate, soprattutto Kharkiv, Odessa e Mariupol.  Così, quell’impegno, preso da Specchio dei tempi (insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia) e dall’organizzazione evangelica Remar, dopo tre settimane è diventato una realtà. Così, da una decina di giorni offre assistenza, cibo, medicine ed anche un tetto ad almeno un migliaio di profughi ogni giorno.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia si sono assunti l’onere di sostenere finanziariamente l’attività del villaggio (realizzato in Soborna Square, nel cuore della città), a cominciare dall’acquisto delle strutture e dai costanti approvvigionamenti di viveri e medicinali, sino al recente trasferimento qui dello Specchiobus con due ambulatori a bordo. Remar Spagna e Remar Italia hanno messo a disposizione i volontari, molti dei quali con importanti competenze tecniche. Il risultato è stato un lavoro svolto in perfetta sinergia.

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La scelta di operare all’interno dell’Ucraina (dopo aver comunque organizzato una ventina di trasferimenti di profughi in Italia nelle prime due settimane del conflitto nonché garantito aiuti economici a oltre 700 famiglie giunte in Piemonte), è stata fortemente motivata anche dalle testimonianze che lo staff di Specchio dei tempi, operativo anche a Cernivci, ha raccolto fra la gente. Una vasta parte dell’Ucraina è infatti oggi relativamente sicura: gli attacchi russi si concentrano sulle aree orientali e a sud, verso il Mar Nero, mentre il resto del Paese è interessato solo da sorvoli che provocano allarmi antiaerei, ma che non hanno mai provocato bombardamenti. Eccezion fatta per i tre missili lanciati su Leopoli che sono però sembrati più una risposta alla dialettica politica del momento, piuttosto che un vero e proprio disegno strategico.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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