Specchio dei tempi aiuta i nonni: “Donate anche voi”

Bologna Carlo
Stampa Novara-VCO, 24/05/2023

«Siamo sempre stati a disposizione degli altri ma adesso è arrivato il nostro turno, tocca a noi essere aiutati. E quel sorriso che avevamo quando portavamo conforto non è sparito. Lo vediamo riflesso sui volti delle persone che oggi ci vengono in soccorso. Così è più facile affrontare la vita, anche quando le cose non vanno bene».
Clotilde e Giancarlo si fanno forza l’uno con l’altro. Abitano a Novara da oltre trent’anni. Nel loro alloggio i segni della passione di una vita, a partire dalla musica. Ma arrivare a fine mese è un’impresa impossibile: la pensione non basta per l’affitto e le spese quotidiane. Non c’è vergogna – perché non lo è – nell’ammettere che per tre anni hanno bussato alla mensa dei poveri. Oggi una mano tesa arriva anche dai lettori de La Stampa che attraverso la Fondazione Specchio dei tempi li hanno «adottati» attraverso il progetto «forza nonni». La prima distribuzione dello scatolone di cibo è iniziata ieri a cinque indirizzi diversi sparsi tra i quartieri Sant’Andrea, San Rocco, Sant’Agabio e Villaggio Dalmazia.

Anastia Sironi, referente di Specchio dei tempi, ha consegnato a ciascuno il pacco contenente – tra le altre cose – latte, passata di pomodoro, pasta, tonno, biscotti, una tavoletta di cioccolato, bagno schiuma e carta igienica. Verrà consegnato ogni due settimane e con la stessa cadenza (due ore a ogni 15 giorni) sarà organizzato un servizio di pulizie a domicilio per questi anziani in difficoltà. Sono cinque ma il loro numero potrebbe aumentare. Dipenderà tutto dai novaresi invitati a sostenere il progetto con le donazioni. I nonni, a dicembre, riceveranno inoltre la «tredicesima dell’amicizia», 500 euro da spendere per le loro necessità.

Per capire quanto bisogno c’è di questa solidarietà «porta a porta» basta guardare la luce negli occhi di Gina, 93 anni, quando riceve lo scatolone. Tira fuori dal portafoglio una fotografia ingiallita dal bianco e nero: una splendida ballerina con le piume sul capo: «Sono io, ho fatto anche l’operetta e l’avanspettacolo al Coccia e al Faraggiana». Le braccia appoggiate sui fianchi raccontano un’eleganza senza tempo.
Sante, invece, fatica ad uscire dalla sua stanza per un saluto e un ringraziamento. E’ una giornata difficile, ha bisogno di riposare. Cambiano i nomi delle vie e i cognomi dei nonni «adottati» dalla Fondazione Specchio dei tempi ma le storie restano più o meno le stesse. La fatica di tirare avanti si coglie anche in questo alloggio a Sant’Agabio. «C’è il latte?» chiede Calogero. Si, può stare tranquillo. E aspettare la doppia finale della sua Inter in Coppa Italia e Champions. Alle pareti della casa di Gina, invece, non ci sono gagliardetti di squadre di calcio ma le foto dell’amata gatta. E tanti ricordi nel cuore. Esule istriana, abita al Villaggio Dalmazia: «A 11 anni sono arrivata con i nonni a Gaeta, alla caserma Vittorio Emanuele. A 12 ero in Sicilia, dai 18 qui a Novara. C’era la chiesa, le suore, la scuola Tommaseo, una distesa di prati. Poi hanno iniziato a costruire le case. Ho conosciuto la solidarietà della gente tutta la vita. E anche adesso, che fatico a stare in piedi e ho mille acciacchi, non posso farne a meno. Posso dire solo grazie».

Oggi il progetto «Forza nonni» aiuta 150 persone in tutto il Piemonte: 100 a Torino, gli altri a Verbania, Asti, Cuneo, Saluzzo, Pinerolo e Vercelli.

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