Arquata, addio al sindaco delle nostre battaglie

Di Angelo Conti

Con dolore, stamattina saluto un caro amico. Si è spento, poco prima dell’alba, ad Ascoli Piceno, Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto. Era malato da tempo, ma non aveva mai smesso di battersi per la ricostruzione del suo paese. Era vulcanico e insieme pragmatico, ribelle e tenace. Un mito per la sua gente.
Ci conoscemmo tre giorni dopo il terremoto di quattro anni fa, praticamente non ci siamo lasciati mai. Con Specchio dei tempi abbiamo ricostruito le scuole (finite in 11 mesi, anche grazie a lui!) e poi la palestra, aiutato decine di piccole attività, premiato ogni bambino nato. Dribblando insieme, con fantasia, la burocrazia ed i tanti ostacoli di troppo.

Non è mai mancato ai nostri “Specchio day”, portando a Torino la sua drammatica esperienza, ma sempre anche l’ironia e la speranza. Era una bella persona. L’ho incontrato, già molto grave, un paio di mesi fa, nella sua casa di Ascoli. Mi ha salutato convinto che non ci saremo rivisti più. “Non ci dimenticate” sono state le sue ultime parole. Noi ad Arquata ci siamo e resteremo, vicini a questa gente che amiamo. A Michele Franchi, il giovane vicesindaco, tutta la nostra vicinanza e la nostra amicizia, con immutata voglia di camminare ancora insieme. Perchè Arquata torni a vivere davvero, come sognava Aleandro..