Aggiornamenti dal Nido “Il Girasole” a Sant’Agata sul Santerno

Il Nido d’infanzia “Il Girasole” è uno degli interventi simbolo della ricostruzione dopo l’alluvione del 2023.

La struttura esistente verrà demolita e completamente ricostruita secondo i più moderni criteri antisismici, di sostenibilità ed efficienza energetica. Il nuovo asilo sorgerà al posto dell’edificio esistente di via Cavour 6, la cui ristrutturazione era stata inizialmente ipotizzata. Tuttavia, a seguito di approfondite verifiche tecniche, si è deciso – in accordo con il Comune e con la Struttura Commissariale – di procedere con la demolizione completa e la successiva ricostruzione, a causa della vulnerabilità sismica dell’immobile.

Il progetto, realizzato dalla società Sintecna, prevede due sezioni da 20 bambini ciascuna e ambienti flessibili pensati per accogliere non solo i piccoli, ma l’intera comunità.

Il primo lotto, fino al grezzo, è finanziato da Specchio dei tempi grazie alla generosità dei suoi donatori e sarà completato entro ottobre 2025. Il secondo lotto è a cura del Comune con fondi del Commissario Straordinario.

L’intervento a Sant’Agata si inserisce in un programma più ampio di attività che Specchio dei tempi ha portato avanti in Emilia-Romagna dopo l’emergenza alluvionale: la Fondazione ha infatti ristrutturato sette scuole e un palazzetto dello sport, sostenuto oltre 160 microimprese, aiutato 60 famiglie con buoni per l’acquisto di elettrodomestici e promosso progetti educativi come “Le Botteghe di Pinocchio”, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Modigliana.

A lezione di alcol test ad Alessandria: “Un soffio può salvare la vita dalle tragedie della strada”

Adelia Pantano

Il via vai in piazzetta della Lega è quello di un tipico venerdì sera di primavera: gruppi di ragazzi che si incontrano per trascorrere la serata insieme, famiglie a passeggio con il cane, riders che consegnano il cibo a domicilio. Spicca un tavolino con gli alcoltest monouso piazzato accanto alle gazzelle dei carabinieri. Qualcuno non si avvicina per timore, altri si fermano incuriositi.

«Ma lo possiamo fare anche noi?», chiedono tre ragazze. Una, capelli scuri raccolti e sorriso aperto, prende il dispositivo con cautela: «Ho bevuto solo un aperitivo, ma sono a piedi. Però sono curiosa». Dopo qualche secondo arriva il verdetto: 0,32. «Vedi? Basta un bicchiere e ci si avvicina al limite».

Il cuore della movida alessandrina è una delle tappe di «Specchio Bus», il progetto di Specchio dei Tempi «Un soffio ti può salvare la vita» insieme ai carabinieri del comando provinciale di Alessandria per la campagna di prevenzione contro le stragi del sabato sera. «Non bevo, ma lo tengo nel portafoglio, non si sa mai», commenta un ragazzo col casco in mano.

Poco più in là, un signore osserva con attenzione i cartelli che spiegano le soglie di legge per la guida in sicurezza. «Sopra 0,50 non si guida. Io ho bevuto una birra poco fa, meglio non rischiare», dice guardando il risultato. Alcuni ragazzi si fermano a chiacchierare con i medici volontari. «Dura tanto il test?», domanda una diciottenne. Poco dopo è l’amica a scattarle una foto mentre soffia nel tubo. Intorno, la gente osserva, si ferma, fa domande. Nessuno viene forzato, molti restano volentieri. Qualcuno compila un questionario anonimo utile alla raccolta dati sull’approccio dei giovani al tema della sicurezza stradale. I carabinieri spiegano come funzionano gli etilometri e rispondono alle domande.

A osservare la scena è il colonnello Silvio Mele, comandante del Reparto Operativo. «I controlli su strada sono importanti, ma iniziative come questa fanno cultura. La nostra priorità è fermare le stragi e non possiamo farlo solo con le sanzioni», spiega. Verso le 22 la piazza si anima ancora di più. C’è chi si avvicina in gruppo, chi ride un po’ nervosamente prima del test. Qualcuno dice: «No grazie, sono astemio». Qualcun altro non ha ancora la patente, ma prende un test per sicurezza: «Meglio sapere».

 

I nuovi disordini alimentari. Quell’ombra nera diventata emergenza fra gli adolescenti

Paola Scola

Il racconto di Lucia sulla sua anoressia ha aperto un dibattito. L’allarme sui disagi nella nutrizione è aumentato dopo la pandemia.

A scoperchiare il vaso di Pandora è stata Lucia. La liceale di Cuneo che, scrivendo un racconto per il concorso letterario giovanile organizzato dai maestri artigiani della pasticceria «Chocolat d’Art», non ha semplicemente vinto. Ha commosso con i ricordi d’infanzia, le speranze da adolescente e, soprattutto, l’ombra scura che – quando tutto sembrava destinato a fiorire – si è stesa su di lei: l’anoressia. Una parola che fa ancora paura e che, per questo, viene sottovalutata e ignorata. Con il rischio di lasciar solo chi si trova ad affrontare la sfida. Di non sostenerlo quando, invece, è fondamentale affiancarlo e sostenerlo, in una lotta destinata a non finire tanto presto.

Ma Lucia, scrivendo quel racconto, ha chiamato con il suo nome quello che «si è impossessato» di lei: «Potevo essere me stessa solo grazie alla danza, quando la musica si è fermata l’ho fatto anche io. Ho imparato a non cercarmi più, ad accontentarmi di non avere una vera identità: ho imparato ad esistere senza vivere. Caro diario, ora ho 17 anni e la mia vita è appesa a un filo… Non ho la forza per amare o pensare e, ad essere sincera, non so se ci sarà mai un “Caro diario, ho 18 anni”».

La Stampa ha pubblicato quel racconto. E si è aperto il dibattito corale. Con l’intervento di Francesco Risso, direttore del Dipartimento interaziendale di Salute mentale dell’Aso S.Croce-Asl Cn1. Il professionista che da anni, in particolare dopo la pandemia, segnala con costanza l’urgenza di intervenire a fianco di ragazzi e giovani, sempre più protagonisti involontari di disturbi legati alla salute mentale. Dal comportamento all’alimentazione. «Rispetto alle generazioni precedenti, le ragazze e i ragazzi di oggi vivono e rispondono in modo più autentico e sincero nel rapporto con adulti, famiglia, scuola, ambienti dello sport e setting di cura – ha sottolineato Risso -. La condizione essenziale, però, è che dall’altra parte ci si ponga in un ascolto empatico e attento». E sull’anoressia: «Purtroppo molta ignoranza e pregiudizio sono ancora presenti nella nostra società a fronte di un disturbo mentale così grave. Ma si può guarire e tornare a splendere come prima, affidandosi a professionisti specializzati». Il Dipartimento di Salute mentale ha creato un Centro dedicato ai Disturbi dell’alimentazione e nutrizione, a Villa Santa Croce (in corso Francia 10). Nella struttura esiste anche la possibilità dei pasti assistiti, «per accompagnare le giovani pazienti nel momento più critico della giornata». Risso: «Quest’opportunità da alcuni mesi è rivolta anche alle più piccole, in collaborazione stretta con il servizio di Neuropsichiatria infantile. Sottolineo l’importanza fondamentale di essere presi in carico da un team di psichiatri, psicoterapeuti, nutrizionisti, dietisti, infermieri professionali e personale di assistenza, formati che lavorano insieme in un luogo dedicato».

«Fondamentale affidarsi alle cure dei professionisti e fidarsi, ma altrettanto lo è il ruolo dei genitori, che diventano pilastri di sostegno, pazienza e amore incondizionato», ha detto Maura Acconci, presidente dell’associazione «A-fidati», nata nel 2019 a Dronero e attiva in provincia, sui temi di anoressia, bulimia, alimentazione compulsiva (binge eating).

L’esordio è in età sempre più precoce, ha spiegato Corradina Esposito, primario di Psichiatria al Carle di Cuneo: «I minori ricoverati lo sono soprattutto per tentativi anti conservativi o disturbi del comportamento e alimentazione, che sono sempre più frequenti e ora interessano non solo il sesso femminile, com’era fino a un decennio fa, ma anche quello maschile. Con un’età di esordio sempre più bassa, addirittura gli 11-12 anni». In un congresso ad Alba, lo scorso anno, Giovanni Abbate Daga, docente di Psichiatria all’UniTo e direttore del Centro regionale Disturbi alimentari di Torino, ha parlato di «aumento drammatico dei casi, soprattutto tra 14 e 18 anni, fino ai 21-22 anni, situazioni che poi tendono a cronicizzarsi fino all’età adulta». E ha citato i dati raccolti dai centri preposti di Asl Cn1 e Cn2 (struttura Nutrizione e Disturbi del Comportamento alimentare a Verduno): 8% di ragazzi a rischio, includendo tutte le patologie.

Pasqua solidale con Forza Mamme: 100 uova di cioccolato per 100 mamme

Anche quest’anno, la Pasqua della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi si colora di gesti concreti e attenzione verso chi affronta situazioni difficili. In occasione delle festività pasquali, grazie alla generosa collaborazione con l’azienda Borello, verranno donate 100 uova di cioccolato alle mamme del progetto Forza Mamme.

L’iniziativa è in programma per venerdì 18 aprile, e rappresenta molto più di un dono: è un segno di affetto e solidarietà verso donne che ogni giorno affrontano la sfida di crescere i propri figli da sole, spesso in condizioni economiche precarie.

Forza Mamme, giunto alla sua settima edizione, supporta ogni anno 100 donne attraverso un aiuto concreto: dalla spesa settimanale a percorsi di empowerment, dall’assistenza psicologica a consulenze mediche e lavorative. L’obiettivo è offrire strumenti reali per favorire l’autonomia, il reinserimento nel mondo del lavoro e una migliore qualità della vita per mamme e bambini.

La Fondazione ringrazia di cuore Borello per la sensibilità dimostrata, che ha reso possibile regalare un momento di gioia e dolcezza a tante famiglie in difficoltà.

Domenica 20 aprile, durante le Colazioni della domenica a Torino, Specchio dei tempi distribuirà 170 colombe pasquali alle persone senza dimora, sempre grazie al contributo di Borello. Un piccolo gesto di accoglienza e solidarietà, per portare dignità e dolcezza anche nei giorni più difficili.

L'informatica non ha età

“L’informatica non ha età” arriva a Vercelli

La Fondazione Specchio dei Tempi, nell’ambito della sua iniziativa “L’informatica non ha età”, offre un corso gratuito rivolto agli over 65 che desiderano apprendere o perfezionare l’uso del proprio smartphone. Il corso, che si terrà presso La Biblioteca Civica di Vercelli, offrirà ai partecipanti un percorso didattico pensato per imparare ad utilizzare al meglio le funzioni più comuni degli smartphone, indipendentemente dalle loro conoscenze informatiche precedenti.

L’iniziativa non solo ha l’obiettivo di migliorare le competenze digitali degli anziani, ma si inserisce anche nel più ampio impegno della Fondazione nel contrastare la solitudine, un fenomeno che spesso affligge gli anziani, soprattutto in un mondo sempre più digitale e interconnesso. Offrire a queste persone gli strumenti per entrare in contatto con familiariamici e servizi pubblici attraverso la tecnologia è un passo fondamentale per migliorare la loro qualità della vita e fornire loro un momento di socialità e ritrovo.

Il corso

Il percorso didattico parte dalle funzioni di base dello smartphone e si estende fino alle funzioni più comuni che gli utenti utilizzano quotidianamente. Durante il corso, i partecipanti acquisiranno competenze pratiche per navigare il mondo digitale con maggiore facilità e sicurezza.

I principali argomenti trattati nel corso includono: le Impostazioni base dello smartphone (connessione Wi-Fi, gestione della connessione dati, configurazione delle notifiche, aggiornamenti software e applicazioni, e come gestire le impostazioni in modo ottimale); come scaricare e utilizzare applicazioni (posta elettronica, i trasporti pubblici), i servizi sanitariFascicolo sanitario elettronicoGoogleYouTube e molto altro); la gestione della casella di posta (Accesso e gestione delle email, incluse le operazioni di lettura, cancellazione, gestione dello spam, invio e ricezione di allegati); come riconoscere e prevenire le truffe onlinecome utilizzare lo SPID e la CIE (come ottenere le credenziali e come utilizzarle per accedere a servizi online come il portale INPS, Agenzia delle Entrate e altri servizi pubblici digitali).

Il corso, tenuto da Valeria Marchiandi del Circolo Informatico Torino, è strutturato per essere facilmente comprensibile e accessibile, indipendentemente dal livello di esperienza informatica dei partecipanti. Ogni incontro prevede una durata di 2 ore, due volte a settimana, per due settimane, con lezioni pratiche e teoriche, nei seguenti giorni e orari:

  • Lunedì 5 maggio dalle 10 alle 12
  • Venerdì 9 maggio dalle 10 alle 12
  • Lunedì 12 maggio dalle 10 alle 12
  • Venerdì 16 maggio dalle 10 alle 12

Le iscrizioni apriranno il 7 aprile e saranno aperte fino al 2 maggio 2025. Il corso ha un numero limitato di posti. Il corso è gratuito, ma è necessario iscriversi in anticipo.

Non è mai troppo tardi per imparare e migliorare le proprie competenze digitali, e questo corso offre una fantastica opportunità non solo di crescita personale, ma anche di integrazione sociale.

Per iscriversi:

telefonare a: +39 0116568376 oppure inviare una email: info@specchiodeitempi.org (comunica nome e cognome, data di nascita e numero di telefono)

 

Specchio dei tempi alla Deejey Ten a Torino

Domenica 23 marzo, Torino si riempirà di energia con la Deejay Ten, la corsa ideata da Radio Deejay che ogni anno richiama migliaia di appassionati di sport e benessere. Noi di Specchio dei tempi saremo nel Deejay Village, in Piazza Castello (di fronte al Palazzo della Prefettura e lato Palazzo Madama), pronti a raccontarvi i progetti che portiamo avanti ogni giorno e farvi divertire con il nostro gioco quiz!

In questa occasione speciale, abbiamo deciso di donare 10 pettorali all’Associazione Maratonabili, un gruppo straordinario che dal 2009 porta nelle gare podistiche un messaggio potente: “La disabilità non è un mondo a parte, ma una parte del mondo!” I Maratonabili corrono spingendo le carrozzine dei loro “ragazzi speciali”, giovani e adulti con disabilità che, grazie al loro supporto, possono vivere la gioia di tagliare il traguardo.

Sarà l’occasione perfetta per conoscerci, ritirare un gadget e – soprattutto – fare la differenza con una donazione.

La Deejay Ten sarà un’opportunità per correre insieme, divertirsi e dare visibilità a chi ogni giorno si impegna per aiutare chi ha bisogno.

Vi aspettiamo sabato 22 dalle 10 alle 19 e domenica 23 dalle 7 alle 12 per vivere insieme una giornata di sport, solidarietà e divertimento!

Specchio dei tempi e Satispay

Specchio dei tempi torna su Satispay: dona con un semplice gesto e aiuta chi ha bisogno

Da questa settimana, sostenere Fondazione Specchio dei tempi diventa ancora più semplice e immediato: siamo ufficialmente presenti nella sezione Donazioni di Satispay!

Non è la prima volta che Specchio dei tempi e Satispay uniscono le forze per aiutare chi si trova in difficoltà. Nel 2023, in occasione dell’alluvione in Emilia-Romagna, grazie al supporto degli utenti di Satispay, sono stati raccolti ben 775.460 euro da 48.126 donatori, permettendo di portare aiuti immediati e concreti alle comunità colpite. Un risultato straordinario, che dimostra quanto la generosità di tante persone possa trasformarsi in un impatto reale.

Grazie a questa nuova opportunità, fare del bene è ancora più facile: basta aprire Satispay, selezionare la sezione Donazioni, scegliere Specchio dei tempi e confermare l’importo che si desidera donare. Un piccolo gesto che può davvero fare la differenza.

Il servizio Donazioni di Satispay è pensato per rendere la solidarietà accessibile a tutti, permettendo di effettuare sia piccole che grandi donazioni con pochi semplici passaggi.

Non importa l’importo: ogni euro donato rappresenta un aiuto concreto per chi si trova in difficoltà.

Famiglie Barra colpita dall’esplosione di Martiniana Po

Il grande cuore dei lettori per la famiglia che ha perso casa

Verso i 10mila euro per la famiglia che ha perso la casa a Martiniana

Alberto Barra ha trascorso gli ultimi tre giorni passando da banca a carabinieri, dall’ospedale dove è ancora ricoverata sua moglie Francesca, al municipio, per rifare tutti i documenti persi nell’esplosione della sua casa, mercoledì scorso.

La sua famiglia – costituita dalla mamma Susanna, dalla moglie e da due figli (uno era con lui fuori casa al momento dello scoppio) – si è salvata e, ad esclusione della moglie, ancora ricoverata a Savigliano ma fuori pericolo, stanno tutti bene.

Però hanno perso ogni cosa: la casa, sventrata dall’esplosione seguita alla fuga di gas, è inagibile e a rischio crollo. L’auto si è disintegrata per via dell’incendio, gli abiti, così come tutto il materiale scolastico, sono irraggiungibili all’interno di quel che resta della palazzina a due piani.

Tutta la comunità di Martiniana Po e dei comuni vicini si è mobilitata in questi giorni per raccogliere abiti, cibo e materiale scolastico per aiutare i Barra. Anche Fondazione Specchio dei tempi è scesa in campo attivando una raccolta fondi “Per la famiglia Barra”, stanziando fin da subito la somma di 5 mila euro.

In poche ore, dal pomeriggio di venerdì, la stessa cifra è stata quasi raddoppiata grazie alla generosità dei lettori del quotidiano di carta e sul web: oltre ottanta persone hanno sottoscritto la petizione e contribuito ad arrivare, in meno di ventiquattr’ore, quasi a raddoppiare la cifra di partenza. E la raccolta non è ancora conclusa.

Il parroco e il sindaco ringraziano

Don Remigio Luciano, parroco di Martiniana, racconta: “La nostra è una comunità piccola e tutti si conoscono. Ho avvertito nelle famiglie di Martiniana, ma anche in quelle di Revello, Gambasca, Envie e degli altri paesi, la voglia di essere vicini ad Alberto Barra, Francesca, Susanna e ai due figli. Nelle prossime omelie sottolineerò questi valori positivi, così come mi sento in dovere di ringraziare tutti i soccorritori, dai ragazzi africani ai vigili del fuoco, che nel momento della tragedia, con sprezzo del pericolo, si sono mobilitati per salvare le persone in difficoltà tra le macerie e l’incendio“.

Anche il Comune di Martiniana sta giocando un ruolo fondamentale in questa vicenda. “Scriverò una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha detto il sindaco – per chiedere un encomio per i giovani africani, residenti in paese da diversi anni, che per primi sono intervenuti sul luogo del disastro. Siamo ovviamente vicini alla famiglia Barra, anche per il lutto che ha colpito questa comunità, con la morte di Fabrizio Aimo, unica vittima dell’esplosione. E siamo al lavoro per capire il da farsi. Abbiamo delle famiglie sfollate per motivi di sicurezza e una via, una delle principali del paese, chiusa al transito“.

Nei prossimi giorni, non appena arriverà il nulla osta della magistratura, si potrà programmare il funerale di Aimo, l’uomo di 57 anni, disabile, che era ospitato a casa dai Barra. Una volta chiuse le indagini dei vigili del fuoco per stabilire l’origine dell’esplosione e la dinamica dell’incidente, occorrerà stabilire il futuro della palazzina di Via Roma, pericolante e probabilmente destinata alla demolizione.

Orphanage

Specchio dei tempi per l’orfanotrofio di Kekanadura

Angelo Conti

L’Orphanage di Kekanadura, in Sri Lanka, costruito sul finire del 1995 da una fondazione giapponese, si ritrovò, sei anni fa, completamente privo di risorse.

Specchio dei tempi, attivo in Sri Lanka dal dicembre 2004 e cioè dal giorno dopo lo tsunami, decise di intervenire, sostenendolo economicamente.

L’altro giorno all’Orphanage di Kekanadura c’è stata una festa anche per celebrarne la riapertura dopo tre mesi di chiusura per i lavori ai tetti delle strutture, realizzati dall‘impresario volontario torinese Massimo Munafò. I primi 12 bambini rientrati ci hanno accolto col vestito buono, i balli tradizionali ed i canti.

Un bel momento di collaborazione con l’associazione buddhista Oba Mama, sostenuta quest’anno dalla ong torinese MedAcross (ancora con un contributo di Specchio dei tempi). I bambini presto diventeranno 25, con la necessità di un più importante impegno economico.

Se potete, dateci una mano…

L'informatica non ha età

L’informatica non ha età a Novara: iscrizioni aperte!

La Fondazione Specchio dei Tempi, nell’ambito della sua iniziativa “L’informatica non ha età“, offre un corso gratuito rivolto agli over 75 che desiderano apprendere o perfezionare l’uso del proprio smartphone. Il corso, che si terrà presso La Biblioteca Civica Carlo Negroni, in C.so Cavallotti 4/6 a Novara, offrirà ai partecipanti un percorso didattico pensato per imparare ad utilizzare al meglio le funzioni più comuni degli smartphone, indipendentemente dalle loro conoscenze informatiche precedenti.

L’iniziativa non solo ha l’obiettivo di migliorare le competenze digitali degli anziani, ma si inserisce anche nel più ampio impegno della Fondazione nel contrastare la solitudine, un fenomeno che spesso affligge gli anziani, soprattutto in un mondo sempre più digitale e interconnesso. Offrire a queste persone gli strumenti per entrare in contatto con familiari, amici e servizi pubblici attraverso la tecnologia è un passo fondamentale per migliorare la loro qualità della vita e fornire loro un momento di socialità e ritrovo.

Il corso

Il percorso didattico parte dalle funzioni di base dello smartphone e si estende fino alle funzioni più comuni che gli utenti utilizzano quotidianamente. Durante il corso, i partecipanti acquisiranno competenze pratiche per navigare il mondo digitale con maggiore facilità e sicurezza.

I principali argomenti trattati nel corso includono: le Impostazioni base dello smartphone (connessione Wi-Fi, gestione della connessione dati, configurazione delle notifiche, aggiornamenti software e applicazioni, e come gestire le impostazioni in modo ottimale); come scaricare e utilizzare applicazioni (posta elettronica, i trasporti pubblici (GTT), i servizi sanitari, Fascicolo sanitario elettronico, Google, YouTube e molto altro); la gestione della casella di posta (Accesso e gestione delle email, incluse le operazioni di lettura, cancellazione, gestione dello spam, invio e ricezione di allegati); come riconoscere e prevenire le truffe online; come utilizzare lo SPID e la CIE (come ottenere le credenziali e come utilizzarle per accedere a servizi online come il portale INPS, Agenzia delle Entrate e altri servizi pubblici digitali).

Il corso, tenuto da Valeria Marchiandi del Circolo Informatico Torino, è strutturato per essere facilmente comprensibile e accessibile, indipendentemente dal livello di esperienza informatica dei partecipanti. Ogni incontro prevede una durata di 2 ore, una volta a settimana, per quattro settimane, con lezioni pratiche e teoriche, nei seguenti giorni e orari:

· Martedì pomeriggio (14h-16h): 11, 18, 25 marzo e 01 aprile

· Venerdì pomeriggio (14h-16h): 21, 28, 4 marzo, 11 aprile

Le iscrizioni sono aperte fino al 7 marzo 2025. Il corso ha un numero limitato di posti. Il corso è gratuito, ma è necessario iscriversi in anticipo, scegliendo fin da subito il giorno della settimana e la fascia oraria di preferenza, che dovrà rimanere la stessa per tutta la durata del corso.

Non è mai troppo tardi per imparare e migliorare le proprie competenze digitali, e questo corso offre una fantastica opportunità non solo di crescita personale, ma anche di integrazione sociale.

Per iscriversi:

telefonare a: +39 0116568376 oppure inviare una email: info@specchiodeitempi.org (comunica nome e cognome, data di nascita e numero di telefono)

L'informatica non ha età

L’informatica non ha età: al via le lezioni!

Oggi sono iniziate le lezioni di alfabetizzazione informatica per gli anziani, con la docente Valeria Marchiandi del Circolo Informatico Torino.

Un progetto che aiuta i nostri nonni e nonne a usare al meglio lo smartphone, accedere ai servizi online e rimanere connessi con il mondo.

posti disponibili sono andati esauriti in pochissimo tempo, ma siamo già al lavoro per una nuova edizione.

Questo corso è solo uno dei tanti progetti che Specchio dei tempi porta avanti per supportare la terza età, offrendo assistenza, formazione e momenti di socialità.

Aiutaci a fare ancora di più!

Visita al villaggio

Il viaggio solidale in Sri Lanka: l’abbraccio alle nostre bimbe di Ibbawala

Angelo Conti

I viaggi solidali sono uno strumento prezioso. Consentono a tutti coloro che sostengono progetti in paesi lontani di andare a toccare con mano quelle realtà, constatare i risultati concreti dell’impegno di ong e fondazioni, permette di conoscere a fondo realtà trasmesse (non senza errori) prevalentemente dai social. Specchio dei tempi l’ha capito da tempo e già 5 anni fa ha iniziato a progettare la scoperta dello Sri Lanka dove la fondazione torinese ha iniziato ad operare 20 anni fa.  Un impegno che continua con un importante contributo alla ong torinese MedAcross che si è assunta, da quest’anno, l’impegno della gestione dei progetti internazionali di Specchio.

Proprio in questi giorni MedAcross sta guidando un viaggio di 25 piemontesi che, grazie alla regia di Ingirula Viaggi di Carmagnola, stanno scoprendo lo Sri Lanka con occhi turistici ma anche solidali. Così il gruppo ha visitato lo storico Villaggio delle Bambine di Ibbawala dove, insieme ai monaci buddhisti, da 12 anni Specchio dei tempi dà assistenza a bambine abusate, abbandonate o comunque in situazioni familiari terribili.

Ad affidarci le bimbe è il Tribunale di Matara, a garantire la loro corretta educazione è l’associazione buddhista Oba Mama, guidata dal reverendo Rathanasara, uno dei capi spirituali della Southern Province. Specchio dei tempi ed ora MedAcross si sono sempre occupati del sostegno economico, ma anche di un attento controllo sulla vita del Villaggio, portando spesso un tocco di italianità con la condivisione delle nostre tradizioni e della nostra cultura.

L’abbraccio è stato forte: le bimbe hanno accolto i visitatori italiani con la consueta spiritualità cingalese, fra danze e dimostrazioni di affetto. E alla partenza, le lacrime sono state tante…