Forza Mamme!, un pomeriggio al cinema con i figli per assaporare squarci di normalità

Beppe Minello,
La Stampa, 23/12/2023

Quando si fatica a tirare avanti, un sorriso, un momento di serenità valgono di più. Sorrisi e serenità che per un paio d’ore, la scorsa settimana, sono fioriti sui volti di decine di mamme e dei loro bambini invitati a una proiezione gratuita al cinema Ideal Cityplex dalla Fondazione Specchio dei tempi che, ogni anno, segue un centinaio di donne sole con i loro figli (186 quest’anno) ad affrancarsi da una situazione famigliare difficile, generalmente senza lavoro e prospettive incerte. Guardando la favola di “Wonka”, le avventure di Mack, Pam e dei loro anatroccoli in “Prendi il volo” o la magia dei sogni di Asha in “Wish”, erano felici di una parentesi che per tutti è considerata normalità. Per loro, non sempre è così. Una normalità resa possibile da Luigi Boggio, 71 anni, presidente Agis Piemonte e Valle d’Aosta, ultimo discendente di una delle famiglie, dai Reposi ai Ventavoli ai Castagno, che dal secolo scorso offrono la meraviglia del grande schermo a generazioni di torinesi.

Boggio, e prima di lui i genitori e il nonno, sono da sempre vicini alla Fondazione. «Ma quest’anno, invitati da Specchio, abbiamo voluto fare un regalo in più. Mio padre e mia madre avrebbero fatto così…». Un momento di normalità, dicevamo. Ecco, il progetto “Forza mamme”, in piedi da oltre un quinquennio, ha questo obiettivo per donne, i cui mariti o compagni non ci sono più per i motivi più diversi, ritrovatesi sole con figli, spesso piccolissimi. Si parte dalla quotidianità, con borse della spesa gratuite in coop solidali una paio divolte la settimana e dal macellaio una volta al mese, alla disponibilità periodica di servizi solo apparentemente superficiali come il parrucchiere.

Per i figli ci sono pomeriggi di gioco organizzati da “Equilibrismi” e l’inserimento nei doposcuola progettati da “Stella Polare” in Barriera di Milano, “Villaggio che cresce” al Lingotto, “Insieme qui” a Madonna di Campagna. Sempre per i bambini che, quasi mai, hanno potuto godere di una vacanza al mare, e alcuni di loro mai l’hanno visto, d’estate si organizzano soggiorni in colonia.

L’inserimento nel mondo del lavoro, con la collaborazione della coop “Orso”, è un altro cardine di Forza mamme! delle quali vengono raccolte esigenze e curricula per poi essere accompagnate nella ricerca di un impiego. Sono in programma anche incontri con donne che, sole come loro, ce l’hanno fatta a creare un’attività imprenditoriale per sostenere la famiglia. Per adulti e bambini sono a disposizione logopedisti e psicologi, anche alimentari perché non sempre “chi è povero mangia bene”, mentre è più probabile che mangi male con conseguenze sul fisico e l’autostima devastanti. La salute ha poi un altro fronte grazie alla collaborazione con l’Associazione protesi dentaria gratuita”. «E imminente – spiegano Angelo Conti e Elisabetta Galli, in prima linea nel progetto – uno sportello legale gratuito per valutare se violenze, separazioni pesanti, assegni di mantenimento che latitano, riconoscimento di figli o anche solo problemi legati all’abitazione lamentati dalle mamme possono ragionevolmente finire in mano a un avvocato».

Simona, 44 anni, vedova da 7, è arrivata all’Ideal con tutti e sei figli. Sprizza gioia dagli occhi. Ha grandi novità: «Ho finalmente trovato un part time in una mensa scolastica! Mi avete veramente svoltato la vita. Sono così felice che ho mandato a Specchio anche un pensierino, una cosa piccola eh!».

La storia di Simona, vedova con cinque figli: “Ogni giorno lotto per loro”

Beppe Minello,
La Stampa, 17/06/23

Sarà perché la casa è piccola e loro sono in sei, ma mamma Simona quando si muove circondata dai figli sembra una chioccia. Ha 43 anni, è vedova da quasi sei, da quando un melanoma le ha portato via il marito, e se c’è una cosa chela indispettisce è lo stupore di chi le chiede: «Ma come fai? Mai tuoi figli vanno tutti bene a scuola?». Quasi che una giovane vedova non possa che essere disperata e i figli degli sbandati. Non è così. Nella minuscola, linda e luminosa casa di Simona i ragazzi, dai 6 ai 13 anni, dormono in una cameretta con letti a castello e una sola scrivania dove ruotano per studiare e fare i compiti. L’ultima figlia, Celeste di 3 anni e mezzo, frutto di una relazione complicata («Quanti giudizi e occhiate severe ho ricevuto quando è nata…»), dorme con la mamma nell’altra stanza. Quando si siedono attorno al tavolo per giocare a Monopoli, riempiono la cucina.

Simona, fino ad oggi, ha combattuto con le unghie e coni denti per tirare avanti. Quando venne diagnosticato il tumore al marito, dipendente di una cooperativa che lavora per Smat, i ruoli in casa si invertirono: Simona a lavorare in un call center, il marito a occuparsi di casa e figli. Fino a quando il cancro ha avuto il sopravvento con Simona incinta del penultimo figlio. «Con il congedo di maternità ho tirato avanti fino al febbraio scorso – racconta Simona – e ora viviamo con la pensione agli orfani di mio marito invalido e la disoccupazione che però scadrà a novembre».

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Un’impresa difficile per chiunque, complicata dalla logistica per gestire figli che devono essere portati e ripresi all’asilo, alle elementari alle medie: «E al pomeriggio fanno anche sport», sorride Simona che il prossimo autunno vedrà il figlio più grande, Thomas, frequentare il primo anno al “Pininfarina” che, però, è in piazza Bengasi, dall’altra parte della città rispetto a casa, in corso Toscana. «Abbiamo partecipato a tutti gli open day ma al Pininfarina Thomas ha trovato l’indirizzo a lui più congeniale. Ci andrà con il 62 e la metro». Raccontata così, la vita di Simona e i suoi cuccioli sembra tutto sommato serena. E in fondo lo è, ma solo per merito di Simona e dei suoi ragazzi.

Lei dice che ai ragazzi «l’indispensabile, facendo ovviamente delle scelte, non manca». Ma per la “pizzata” di fine anno scolastico, hanno chiesto tutti il permesso, non per andare, ma per sapere se la mamma si poteva privare di qualche euro. Alle feste, se i nonni regalano loro qualche soldo, li consegnano tutti a Simona. Quando ad Alex si sono rotti gli occhiali, è rimasto senza per un mese e mezzo. Ancora Alex e Nicholas avrebbero bisogno del logopedista: per il primo la mutua sta provvedendo, per l’altro, balbuziente, non è previsto se non a pagamento: «Sono 50 euro a seduta che non possiamo permetterci. Lui soffre. Gli piace leggere a voce alta ma si innervosisce, si vergogna. A scuola non ha problemi, ma fra poco andrà alle medie con nuovi compagni che chissà come lo accoglieranno. Non poter dare il necessario ai propri figli è qualcosa che distrugge il mio cuore così come dover quotidianamente stilare una graduatoria tra loro e decidere se spendere quel poco che abbiamo per uno o per l’altro».

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La cosa che non definiremo sorprendente, ché altrimenti Simona si offende, è che si fa un punto d’onore di pagare puntualmente le spese. Un impegno non semplice che le si sta ritorcendo contro: «Non riesco a entrare in graduatoria per una casa Atc perché non sono né morosa né sotto sfratto… Ma le pare?». «Comunque – riflette mamma Simona – non posso vivere per sempre sull’aiuto degli altri. I ragazzi crescono e crescono le loro esigenze. Devo trovare un lavoro, dare loro una prospettiva. Ma quando chiedo e dico che ho 5 figli, immancabilmente mi rispondono “Le faremo sapere”».

Specchio dei tempi ha accolto Simona e i suoi ragazzi nel progetto “Forza Mamme” che, oltre a garantire la quotidianità (borse della spesa, buoni carne), contribuisce a costruire un percorso di crescita sostenendole anche nel difficile lavoro di genitore, offre percorsi formativi finalizzati a trovare un lavoro. Per ora, Specchio ha invitato i figli di Simona ai soggiorni marini per i bambini le cui famiglie non possono permetterselo: «Che bello! Grazie! Un dono inaspettato: così i miei bambini potranno andare al mare».

Come donare per Forza Mamme

Tutti possono sostenere le Forza Mamme. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Forza Mamme”.

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Forza mamme!, il racconto di Judith

Minello Beppe,
La Stampa 09/04/2023

“Avevo un lavoro ma dopo sei mesi il contratto è scaduto e non me l’hanno rinnovato. Mio marito se n’è andato, ora faccio la badante ad Aosta e vado da un anziano 3 volte alla settimana”.

La donna ha chiamato i suoi bambini Precious e Peace, Preziosa e Pace. «Perché cerco la pace, un po’ di tranquillità…», dice con un sorriso timido Judith Ituma, mamma di 34 anni arrivata in Italia «in nave» dalla Nigeria nel 2007. Judith è una delle 100 mamme, metà italiane e metà straniere, seguite dal progetto Forza mamme! della Fondazione che sta vivendo il suo 5° anno di vita.

Il progetto ha l’obiettivo di aiutare – grazie alla generosità dei lettori e di tanti, piccoli e grandi donatori – donne che sono rimaste sole con i loro bambini, tutti minorenni. Per dire, l’ultimo gruppo di madri ha con sè ben 198 ragazzini. Tra loro ci sono anche Precious, bimba che non sta mai ferma e che schizza dal passeggino appena Judith si distrae e che a settembre entrerà alla Materna, e Peace che ha iniziato la prima Elementare alla “De Amicis” poco distante da casa della donna, in corso Regina Margherita.

Judith, che nasconde sotto il cappellino treccine finissime, è una delle mamme seguite da Specchio e sembra avercela fatta. A lei e a altre 14 donne, l’autunno scorso, è stata data la possibilità di partecipare ad altrettante “borse lavoro” finanziate, attraverso Specchio dei tempi, dalla generosità e lungimiranza della Fondazione Lavazza. Finanziamenti finalizzati ad educare e formare persone appartenenti alle “fasce deboli”. L’unica condizione era che le mamme seguite da Specchio fossero residenti nella zona della “Nuvola” Lavazza che ha voluto così aiutare il quartiere attorno alla nuova, affascinante sede, Judith e le altre sono state seguite e aiutate da uno staff che ne ha valutato capacità e desideri.

Judith ha voluto prima terminare la scuola per ottenere la licenza di Terza media, è stata accolta per 6 mesi nella caffetteria “Associazione via Baltea”. «È stato bello – ricorda in un italiano che, ogni tanto, slitta – perché amo pulire e mi piace fare la cameriera. Peccato che alla fine dei 6 mesi non hanno potuto confermarmi». Ma la donna non è stata lasciata sola. Così come s’era data da fare per raggiungere l’Italia 15 anni fa. Perché “la nave” come lei liquida frettolosamente e con imbarazzo il suo lungo viaggio dall’Edo State nigeriano era, in realtà, uno dei tanti barconi che dalla Libia raggiungono più o meno fortunosamente la Sicilia. Da lì, in treno, a Torino, dov’è stata aiutata da connazionali nelle pratiche per l’asilo. Sono seguiti annidi lavori saltuarie in nero, poi l’occasione di Forza mamme! di Specchio dei Tempi. Il papà delle bimbe da tempo se n’è andato. Lei s’è tirata su le maniche, fa la badante di un anziano che vive ad Aosta. «Vado tre giorni alla settimana – racconta Judith -. Mia sorella bada ai bambini. Non è l’ideale e sono pagata poco, ma devo lavorare. Intanto cerco altro». Sogna di trovare qualcosa da fare il sabato e la domenica: «Aggiungerei qualcosa al poco che guadagno durante la settimana». E sorride, incredibilmente, felice.

Come donare per Forza Mamme!

Tutti possono sostenere le Forza Mamme! Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale Forza Mamme!

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Specchio dei tempi a Messer Tulipano a Pralormo fino al 1° maggio

Beppe Minello,
La Stampa, 31/03/2023

È la solidarietà che si sposa al bello. Sono la gioia e la serenità che donano i gesti di affetto, ma anche i colori e i profumi della natura a primavera. Anche quest’anno, e per la seconda volta, il castello di Pralormo ospita, tra i 100 mila calici di petali di ogni colore di “Messer Tulipano”, la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi che, attraverso un suo stand, racconterà ai visitatori – l’anno scorso sono stati 70 mila, molti dei quali stranieri – lo straordinario progetto di “Forza mamme!”.

Sono cento madri sole con i loro bambini che, ogni anno, vengono aiutate nel difficile compito di fare il genitore, soprattutto quando manca il compagno; che sono sostenute nella non sempre facile impresa di affrontare bollette che scadono o la dispensa vuota; che possono affidare i loro figli, tutti in età scolare, a un doposcuola dedicato e, soprattutto, accedere a progetti di inserimento lavorativo o, quantomeno, se lo desiderano, impararne uno.

A loro e a Specchio dei tempi, ha aperto le porte di “Messer Tulipano”, che incanterà i visitatori fino al l° maggio, Consolata Pralormo la Contessa – ma lei si schermisce se la si interpella con il titolo nobiliare – anima e motore inarrestabile da 23 anni della kermesse che si affaccia sulle terre del Roero e che ha fatto del piccolo comune di Pralormo un luogo di eccellenza perla qualità della vita dell’intera comunità.

Qualità della vita grazie ai tulipani che Consolata Pralormo dispensa a piene mani, non solo ai pralormesi ma, da anni ormai, a Torino, nella vicina Chieri, ad Alba, Aosta e Cuneo. “Li consegno ai giardinieri comunali e insegno loro le meraviglie di questo bulbo che, un tempo, non era molto diffuso dalle nostre parti” sorride Pralormo che nel suo curriculum ha una laurea in Storia dei parchi inglesi. A ben guardare, c’è un’assonanza fra l’impegno solidale di “Specchio dei tempi” e quello di Consolata Pralormo la quale, attraverso i tulipani, diffonde l’amore per il bello e la natura. Il bello della natura che si sposa con il bello della solidarietà.

Il dono per le mamme: “Una carezza per l’anima è il nostro regalo di Natale”

Lodovico Poletto,
La Stampa, 13/12/22

Che cosa vorrebbe come regalo di Natale? «Un sorriso». Poi la risposta resta sospesa, senza altre parole, per qualche istante: «Ma io oggi ho già sorriso». Se non hai da mangiare il pane è la salvezza. Ma anche l’anima ha bisogno di carezze di gesti di attenzione. E a una mamma che fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, che spesso non ha nemmeno i soldi per il cibo, e la vita è stata più avara di quel che sognava, una coccola è quel qualcosa in più.

Oxana ha 29 anni. È nata e cresciuta in Ucraina. Due figli ancora piccolissimi. Un marito. La vita in un paese che respira la guerra. Oxana, in quel posto dal nome assolutamente impronunciabile, preparava dolci in una panetteria. Suo marito faceva il muratore. Da sette mesi abita a Torino, sfollata con altre migliaia di persone. Niente lavoro, all’orizzonte nessuna possibilità di riavere la sua vecchia vita: «Le telefonate a casa le faccio tutti i giorni: stanno tutto bene, per fortuna. E la mia casa è ancora lì, intera. Ma fino a quando?»

Oxana la sua carezza l’ha avuta ieri di primo mattino. L’hanno portata nella sede di una cooperativa in via Madonna de La Salette. Cerano decine di parrucchieri, c’erano le ragazze della «Vedani», un’azienda di Torino che realizza prodotti per acconciature, e quelli del supermercato solidale che si chiama «Terza settimana». E ovviamente, quel monumento alla solidarietà che è «Specchio dei tempi» attraverso l’inziativa Forza Mamme. Lì le hanno fatto la prima acconciatura vera della sua vita. La prima. All’età di 29 anni.

E adesso Oxana è fin imbarazzata quando dice: «Questo è il mio regalo di Natale». Perché – è vero – dal parrucchiere c’era già stata altre volte. Per una sforbiciata, per accorciare i capelli castano chiari. Ma niente di più. Oggi invece è tutto differente. I vertici di «Vedani», da tempo volevano far qualcosa per il sociale. E si sono messi in contatto con quelli di «Terza settimana», che poi è anche la struttura che fornisce i pacchi alimentari che Specchio dei tempi fa arrivare alle persone in difficoltà. Dalla sinergia di questi tre strutture è nata l’idea di fare qualcosa per le donne.

Lo dice bene Vivian, uno dei boss di Vedani: «Ci pensavamo da tempo al modo di aiutare chi sta peggio. Poi, quasi per caso, ha preso forma ciò che sta capitando qui dentro oggi. E questo ci rende più orgogliosi che mai». Il regalo di Natale appunto. Ad Oxana, certo, ma anche ad altre 70 donne, straniere e italiane, assistite dalla fondazione Specchio dei tempi e da Terza settimana. Nell’ambito di progetti che vanno oltre gli aiuti in tema di cibo e di denaro.

E allora ha ragione Bruno Ferragatta del supermercato solidale quando dice: «Regalare una gioia a chi soffre è un altro modo di essere accanto alle persone». Ed eccole qui, dalle 10 alle 16, le mamme, « aiutate» in questo modo inusuale. E una volta tanto tutte sorridono mentre le ragazze tagliano i capelli, li pettinano, modellano acconciature con quella foga che solo i coiffeur sanno tirare fuori. Un velo di trucco. Le unghie da laccare. Essere belle richiede tempo e dedizione.

Fortunelle, 49 anni, origini somale, mamma di sette figlie, dai 15 ai 5 anni, ha scelto il rosso per la sua chioma. Dice. «L’ultima volta dal parrucchiere? E chi se la ricorda». La coiffeuse bionda intanto taglia i capelli ad una cinquantenne ucraina. E poi con energia modella le ciocche di un’altra donna fino a darle la forma che vuole. «È come essere in un grande salone di bellezza» dice qualcuna. No, questo è un salone di bellezza. In una strada di periferia. Un salone più bello di mille altri e che apparecchia sorrisi sulla bocca di donne in difficoltà.

Forza Mamme 2022, quest’anno sarà possibile chiedere aiuto anche online

Elisabetta Rosso

Da quest’anno è possibile richiedere direttamente online, attraverso un modulo di iscrizione, di partecipare all’iniziativa “Forza mamme!”. Le madri sole, residenti nel torinese, che desiderano candidarsi al progetto potranno farlo compilando la domanda di adesione.

Da quattro anni il progetto di Specchio dei tempi  “Forza Mamme”  sostiene le madri sole e i loro bambini. Un’iniziativa che vuole aiutare le famiglie monogenitoriali in difficoltà di Torino. Situazioni difficili, caratterizzate spesso da un passato di violenza e di esclusione.

Scopri il progetto

Verranno selezionate 100 mamme per volta. Durante l’anno di assistenza, oltre agli aiuti alimentari e assistenza per i figli, riceveranno anche una formazione specifica per l’avviamento o il ritorno al lavoro.

Le madri che aderiscono al progetto avranno la possibilità di partecipare ai corsi di formazione genitoriale e professionale offerti dalla fondazione, dalle lezioni di informatica a quelle sulla gestione del denaro per le spese della famiglia. Non solo, i bambini potranno partecipare alle attività organizzate dalla Fondazione, dall’aiuto per i compiti alle attività di animazione. Un modo per permettere alle madri sole di dedicare del tempo alla formazione e alla ricerca di un impiego.

A Natale scegli i nostri Regali Solidali

Lucia Caretti

Si può donare una colazione a un senzatetto: bastano solo 5 euro. Pagare una bolletta a un anziano: 28 euro. Fare la spesa per una mamma in difficoltà e i suoi bimbi: 60 euro. Offrire la retta scolastica, per un anno, a uno studente in Ruanda: 150 euro.

Gesti semplici, aiuti veri, come tutti i regali solidali proposti da Specchio dei tempi per questo Natale. Ce ne sono di ogni prezzo, e servono a portare soccorso immediato a chi soffre. Sono donazioni speciali: oltre alla classica ricevuta per i vantaggi fiscali, permettono di ottenere anche un biglietto personalizzato, da inviare alla persona a cui si vuole fare un regalo.

Il funzionamento è molto semplice. Nella sezione regali solidali di Natale si sceglie quale iniziativa benefica sostenere. La fondazione dei lettori de La Stampa ne porta avanti più di 70 in Piemonte, in Italia e nel mondo: ci si può impegnare a favore dei bambini, delle donne sole, dei più poveri o dei nonni fragili. Quindi si effettua il versamento (con carta di credito o Paypal) e si inserisce una dedica o un messaggio di auguri, con il nome e l’indirizzo del destinatario. A questo punto si può decidere di inviare il regalo via mail in automatico, oppure di stampare il biglietto e metterlo in una busta sotto l’albero.

Una cosa è certa: prima che il pacchetto venga scartato, Specchio avrà già trasformato quel regalo in progetti concreti, che donano speranza.

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Elena, una mamma più forte del buio

Angelo Conti

Elena* ha 2 bambini piccoli, un matrimonio finito, un lavoro precario di quelli che oggi è così e domani chissà. Vive ai bordi di Torino, in una di quelle case troppo care per uno stipendio incerto e troppo piene di falle e di spifferi quando arriva l’inverno. Affitto più riscaldamento possono diventare insostenibili. “E così, ogni tanto, giro la manopola e mettiamo un maglione in più”.

Dona per Elena e le nostre 100 mamme sole

La storia di Elena sembrava perfetta. “Avevo una casa, un marito, un lavoro e due bellissimi bambini. Facevo la maestra elementare in una scuola paritaria. Ma poi si è rotto tutto. Mio marito si è allontanato, e ci siamo separati. Mi sono ritrovata con un bambino piccolo e con un lavoro che non era semplice gestire. Non ho trovato comprensione, anzi c’è chi ha fatto in modo da costringermi ad andarmene, a licenziarmi. E così mi sono ritrovata sola. E con la depressione”.

La depressione è davvero una brutta bestia. E il ritorno sopra la linea di galleggiamento è stato lungo e complesso. Decisivo l’inserimento nel progetto “Forza mamme” di Specchio dei tempi. “Cercavo comprensione, ho trovato dialogo. Al di là degli aiuti concreti, è davvero importante incontrare qualcuno capace di ascoltare e consigliare. Quando si è disperati è soprattutto importante il contatto umano. Gli esperti di Specchio mi hanno aiutato a gestire meglio le mie poche risorse, le volontarie mi sono state sempre vicine, mettendo a mia disposizione la loro esperienza”.

Dona per Elena e le nostre 100 mamme sole

Gli aiuti alimentari sono sempre una risorsa preziosa: “Ho apprezzato soprattutto la disponibilità del bonus macellaio. Soprattutto pensando ai bambini che possono così ricevere una alimentazione più regolare”.

Ora Elena attende il futuro con più serenità. “Forza Mamme dura un anno, poi sappiamo che dobbiamo lasciare spazio ad altre in difficoltà come eravamo noi. Ma restano gli insegnamenti, la condivisione e la speranza. Oltre alla certezza di avere sempre qualcuno a portata di mano, se avrò bisogno di essere di nuovo ascoltata”.

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*Nome di fantasia per proteggere la mamma.

Torna Forza Mamme, per 100 donne sole e i loro bimbi

Angelo Conti

Torna, per il terzo anno consecutivo, “Forza mamme!”, il progetto di Specchio dei tempi pensato per aiutare le famiglie monogenitoriali, quasi tutte mamme sole con uno o più bambini. Situazioni difficili, spesso caratterizzate da un passato di violenza. Sempre da una concreta povertà.

Partito tre anni fa, questo progetto prevede l’assistenza a 100 mamme per volta: nell’anno di assistenza, insieme ad aiuti alimentari di varia natura (dalle spese tradizionali a quelle in macelleria), queste donne trovano anche una formazione specifica per l’avviamento od il ritorno al lavoro.

I consulenti di Specchio dei tempi aiutano poi le mamme ad acquisire competenze sulla gestione del denaro e le aggiornano su tutte le possibili facilitazioni (dalla rateizzazione delle bollette al fondo sociale Atc) che potrebbero rendere meno drammatica la loro vita. Un gruppo di volontarie è poi sempre disponibile per valutare anche interventi straordinari di fronte a particolari emergenze familiari.

Frutta e verdura per gli anziani più poveri

Angelo Conti

Con le prime 42 consegne di frutta e verdura a decine di anziani del progetto forza nonni ed al team di Suor Cristina che si occupa delle Colazioni dei poveri, è da ieri operativo il progetto che lega Specchio dei tempi ai giovani di Solidarietà Alimentare.

L’invenduto dei mercati generali Cat agli anziani, alle mamme sole, ed ai senza tetto dei progetti di Specchio dei tempi. E presto faremo ancora di più, insieme.

Frutta e verdura per migliaia di famiglie in difficoltà

Angelo Conti

Oggi, 15 aprile, il CdA di Specchio dei tempi ha approvato il progetto congiunto della nostra fondazione e dell’Associazione Solidarietà Alimentare. L’associazione è composta da circa 250 ragazzi (fra i 18 ed i 20 anni) che prestano la loro opera di volontariato per il recupero e la distribuzione di frutta e verdura invenduta al Cat, i Mercati Generali di Torino. Abbiamo messo a punto una interazione per la distribuzione, tutti i venerdì pomeriggio, di frutta e verdura agli over 80 del Progetto Forza Nonni ed a Casa Santa Luisa per le nostre Colazioni ei poveri. Allo studio estensione servizio alle mamme di “Madri e figli in difficoltà” e presso i nostri due doposcuola torinesi (all’ex Moi ed ai Giardini Saragat).

I ragazzi di Solidarietà Alimentare

Specchio dei tempi acquisterà un furgone Ducato ed anche nuove scaffalature per il magazzino dell’associazione al Cat per una spesa di 26.800 euro. Solidarietà Alimentare è un’Organizzazione di volontariato prevalentemente di universitari, tornata attiva a seguito del primo lockdown e dell’attuale crisi socio economica. L’attività di recupero e distribuzione di alimenti, iniziata a maggio 2020, ha velocemente coinvolto oltre 200 volontari, distribuendo più di 500 tonnellate di frutta, verdura e alimenti a lunga conservazione, grazie ad una rete di 55 realtà territoriali di Torino e provincia.

Il nostro obiettivo è recuperare più alimenti possibili, contrastando una triste contraddizione: aziende costrette a buttare frutta e verdura perché nessuno va a prenderle e, nella stessa città, famiglie in difficoltà che non sanno cosa mettere sulla tavola. Il cibo, inoltre, è un grande strumento per rafforzare i legami comunitari, siano comunità culturali, religiose, territoriali, digitali e ludiche. Sentirsi parte di una comunità, dedicarvi del tempo come volontari o ricevere un sostegno in un momento difficile è il più grande successo al quale miriamo.

Antonella, mamma in lotta per una vita migliore

Beppe Minello, La Stampa 25/02/21

C’è dignità anche e soprattutto nell’indigenza. C’è coraggio nell’affrontare il male e il dolore che colpisce una figlia. C’è orgoglio nel  cercare un lavoro, uno qualunque, per affrontare a testa alta la vita. Antonella C., 41 anni e due grandi occhi verdi, madre di tre figli, è tutto questo e anche di più.

Come altre 99 mamme sole e in cerca d’aiuto, Antonella è stata “adottata” da Specchio dei tempi che l’ha inserita nel progetto “Madri e figli in difficoltà” seguiti con corsi di formazione, spese gratuite, supporto psicologico e avviamento al lavoro.

Antonella, che vive in una casa Atc delle Vallette con due ragazzi di 7 e 19 anni e una ragazza di 17 avuti da un uomo che li ha lasciati oltre 15 anni fa, ha chiesto aiuto a Specchio con una mail, l’unica strada percorribile in questo periodo di lockdown. “Avevo accumulato così tante bollette arretrate – racconta – che non sapevo più a che santo rivolgermi”.

Figlia di ambulanti di frutta e verdura, Antonella è cresciuta tra i banchi del mercato e ha coltivato una passione importante per la cucina. Con la caparbietà che la contraddistingue ha iniziato a lavorare come lavapiatti fino a diventare aiuto cucina in ristoranti stellati torinesi. La pandemia e il conseguente lockdown, soprattutto nel campo della ristorazione, ha messo Antonella e i suoi tre figli su una strada. Per un anno ha tirato avanti con la Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione, “poi ho provato con il reddito di cittadinanza, ma prendendo in considerazione il mio stipendio di un paio d’anni prima, avrei ricevuto solo 49 euro: ci ho rinunciato perché, accettarlo, avrebbe bloccato ogni altro aiuto”.

Insomma, una vita difficile. Diventata drammatica quando alla figlia di 17 anni, Giada, studentessa di “Scienze umane” con il sogno di diventare chirurga, è stato diagnosticato un tumore alla tiroide. “Sin da piccola – ricorda mamma Antonella – mia figlia ha sofferto di tremori, svenimenti, attacchi di tachicardia. Ci siamo sempre preoccupati ma quando hanno scoperto la causa ci è crollato il mondo addosso”. La ragazza è stata operata il 21 gennaio: “Non so se sia un segno, ma quando l’ho accompagnata verso la sala operatoria ho letto all’ingresso che la struttura, bellissima, era stata donata da voi, da Specchio dei tempi: siete incredibili e non so come potrò mai ringraziarvi”.

Da quel giorno, Antonella e la figlia hanno vissuto “in apnea e solo pochi giorni fa abbiamo, e ho quasi paura a dirlo, tirato un sospiro di sollievo perché l’esame istologico ha confermato la diagnosi che, certo, obbligherà la mia bambina a una vita piena di attenzioni ma intanto vivrà. Ovvio che ci potrà essere una ricaduta, ma ora non voglio nemmeno pensarci”.

A darle coraggio è la stessa figlia: “E’ ormai una donna ed è consapevole di ciò che le sta accadendo. E’ brava a scuola, sa di cosa si sta parlando. E’ entrata in quella sala operatoria tranquilla, senza una lacrima anche se mi ha confidato di averne versato qualcuno quando è stata sola. Di quell’intervento è rimasta una cicatrice ben visibile ma lei non se ne cura, dice che non gliene frega niente”.

Mamma Antonella sostiene che si sta godendo questo momento, ma non è vero. La sua mente corre al patentino Haccp, il vecchio libretto sanitario, che le è scaduto e senza il quale non potrà accettare, sempre che glielo confermino, un contratto da aiuto cucina in un asilo. “Ecco, in questo – dice Antonella – mi avete aiutato molto: i vostri collaboratori mi hanno insegnato a fare meglio il curriculum vitae per trovare lavoro, qualsiasi lavoro: pulizie, commessa, sono pronto per ogni  impiego, anche il più umile”. Anche lei, come le altre mamme seguite da Specchio de tempi, ha imparato a destreggiarsi fra bollette e debiti: “Nessuno fa quello che fate voi, nessuno mi aveva mai  spiegato i miei diritti e doveri. Ora, quando mi chiamano per qualche debito non permetto più loro di mordermi: hanno capito che non possono più abusare di me e della mia ignoranza”.

 Antonella, oltre alla spesa in piccoli supermarket convenzionati (“Non ho mai trovato frutta ormai da buttare come mi è capitato altrove”)  riceve anche un buono spesa per la carne da spendere nella “Bottega della carne” di via Berthollet: “E’ ottima. Nel mio peregrinare da un’associazione caritatevole all’altra o in parrocchia, non ho mai trovato nessuno che ti aiuta dandoti la carne, siete solo voi”. Una vita, quella di Antonella, difficile: “Mi vergogno di me, non ho più dignità e mi sento una fallita. A volte ho letto di persone che si sono uccise. Sono arrivata a capirle ma poi mi sono detta ‘No! Bisogna tirare avanti’”.

Sostieni Antonella e le 100 mamme aiutate da Specchio dei tempi.

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