Angelo Conti
La Stampa, 29/06/2021
Ieri mattina a Pinerolo, Specchio dei tempi ha incontrato le due famiglie (con 6 figli) che hanno perso la casa nel rogo dello scorso maggio ad Angrogna. La fondazione ha consegnato loro 18.180 euro, raccolti fra i lettori de La Stampa.
La sottoscrizione comunque continua: i resti della baita dovranno infatti essere rasi al suolo e la struttura ricostruita. Un percorso che si annuncia lungo e complicato, anche da non poche difficoltà burocratiche. «Purtroppo – ha spiegato Silvia Bertin – la nostra vecchia casa non sarebbe in alcun modo irrecuperabile. Il fuoco avrebbe danneggiato persino le lose e le pietre che la sostenevano, come tutte le baite delle nostre montagne. Ci hanno persino detto che dovremo assumerci i costi di smaltimento di queste pietre, fatto che ci sembra quasi incredibile trattandosi appunto di pietre che provengono da quella stessa montagna».
Continua Bertin: «Stiamo cercando di capire se tutte queste valutazioni siano corrette. Ed intanto attendiamo il contributo che ci potrebbe venire dalle assicurazioni, ma anche qui il percorso verso un parziale risarcimento è partito con molta calma. Intanto abbiamo affittato una casa e vivremo lì sino a quando non sarà possibile rientrare in quella baita, che vorremmo comunque ricostruire».
Per le due sfortunate famiglie di Angrogna si può ancora donare qui.