Specchio dei tempi apre una sede anche ad Aosta per offrire aiuto

La Stampa,
19/03/2023

Specchio dei tempi apre una sede in ogni capoluogo di provincia di Piemonte, Liguria di Ponente e anche in Valle d’Aosta, per essere sempre più vicino alle esigenze di tutti.

La Fondazione de La Stampa, nata da una rubrica delle lettere negli Anni Cinquanta, è diventata una grande catena di solidarietà che dall’Italia si è estesa al mondo, senza dimenticare i problemi di chi vive nella porta accanto, ha scelto come sede le redazioni del territorio. A testimonianza del legame forte con il quotidiano.

Da martedì 21 marzo Specchio dei tempi apre ad Aosta, negli uffici de La Stampa di piazza Chanoux 28. Gli incaricati della Fondazione saranno in redazione una volta al mese per informare sulle attività della fondazione, raccogliere le segnalazioni dei cittadini per la rubrica Specchio dei tempi, le donazioni di chi vuole offrire aiuto o le richieste di chi invece ne ha bisogno. Verranno poi raccolte anche le richieste di aiuto proposte per le Tredicesime dell’amicizia, i contributi agli anziani per il Natale che rappresentano una delle iniziative storiche della Fondazione.

Lo sportello di Specchio tempi sarà aperto dalle 11 alle 14 di martedì, pronto ad accogliere chiunque voglia mettersi in contatto con la Fondazione o anche solo semplicemente conoscerne meglio le finalità.

L’ambasciatore di Kiev ringrazia la Regione e Specchio per la solidarietà

Cla. Lui.
La Stampa, 10/03/23

Il momento più emozionante – e fuori programma – della visita dell‘ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, è stata la consegna di alcuni disegni fatti dai bimbi con malattie oncologiche scappati dalla guerra e curati all’ospedale Regina Margherita. Un modo per sottolineare il sostegno ricevuto in Piemonte e l’amicizia tra le due nazioni. Ieri il diplomatico è venuto in visita a Torino, prima regione italiana che ha voluto ringraziare per l’impegno nel prestare assistenza ai cittadini ucraini.

La giornata in Piemonte, che attualmente ospita ancora quasi 12.000 rifugiati, è iniziata al Regina Margherita dove sono ricoverati i bambini ucraini malati oncologici portati in Italia la scorsa primavera con una missione umanitaria. Poi un incontro al grattacielo di via Nizza e l’appuntamento con il sindaco, Stefano Lo Russo, a Palazzo di Città. «Il rapporto di collaborazione con l’Ucraina – ha ricordato Cirio – va avanti a diversi livelli dal primo momento dello scoppio di una guerra ingiusta e ingiustificabile che ha visto la Russia invadere uno Stato sovrano. Alla condanna del conflitto abbiamo associato i fatti: abbiamo dato assistenza sanitaria a queste persone, abbiamo aperto le nostre scuole dando supporto con attività di interpretariato. A rendere possibile tutto questo sono stati gli enti locali, tantissime famiglie, realtà del terzo settore e molti imprenditori, oltre ai volontari della Protezione civile».

Un ringraziamento speciale alla Fondazione Specchio dei tempi, che ha condotto una straordinaria campagna di raccolta fondi per attuare interventi di sostegno a favore degli sfollati, ricostruire villaggi in zone di guerra e realizzare un intenso programma di rimpatri: «Le persone si fidano di Specchio dei tempi, quando lancia un’iniziativa viene seguita. Grazie di averci messo la faccia – ha detto il presidente della Regione – perché è un volto ben riconoscibile e affidabile». Cirio ci ha tenuto anche a sottolineare la continuità tra il governo Draghi e il governo Meloni. Da Roma sono arrivati 22 milioni per coprire le spese di assistenza.

«Dal Piemonte – ha affermato l’ambasciatore Melnyk  aspettiamo cooperazione sul piano economico e culturale. Lavoreremo per creare un gemellaggio con una regione dell’Ucraina. Con il presidente abbiamo parlato anche di futuro. Il mese prossimo a Roma l’Ucraina organizza una conferenza dedicata alla ricostruzione e invitiamo gli imprenditori piemontesi a partecipare per dare il proprio contributo alla ripartenza del Paese». Invito prontamente raccolto da Cirio a nome degli imprenditori. «Manterremo uno stretto contatto con l’ambasciata – ha assicurato il presidente della Regione – per portare le migliori capacità dell’imprenditoria del Piemonte» Oltre all’assistenza sanitaria e scolastica, la solidarietà si è concretizzata anche con offerte lavorative tanto che nel 2022 le assunzioni in Piemonte hanno riguardato 4.119 ucraini.

E il sostegno continua: nei prossimi giorni, il 18 marzo, arriverà in città un poliziotto ucraino di 30 anni, ferito al volto da schegge di un’esplosione durante la difesa della città di Lisichansk. Verrà seguito dai chirurghi maxillo facciali, dagli otorinolaringoiatri e dagli oculisti di Città della Salute per curarne il trauma maxillo facciale.

Come donare per i rifugiati ucraini

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

Dona ora

Anche in redazione a Cuneo aperto lo sportello di Specchio dei tempi

Paola Scola,
La Stampa, 08/03/23

Ogni martedì mattina uno spazio di ascolto nella sede de La Stampa in corso Nizza 11

La targa c’è, accanto al portone della redazione di Cuneo de La Stampa, al civico 11 di corso Nizza, nel cuore della città: «Specchio dei tempi». E ora la novità: la Fondazione del quotidiano torinese apre una sede nella Granda. Per essere sempre più vicino alle esigenze di tutti. E ha scelto come «casa» la redazione del territorio, a testimonianza del forte legame che esiste con La Stampa.

A Cuneo lo sportello ha esordito ieri mattina. Sarà attivo ogni martedì. Un’opportunità per incontrare un operatore o uno dei volontari di Specchio dei tempi, pronto ad accogliere chiunque voglia mettersi in contatto con la fondazione, fornire segnalazioni e richieste di aiuto, oppure conoscerne meglio le finalità (informazioni a La Stampa e telefonando allo 0171-452411).

Da quando è nata, partendo da una rubrica delle lettere negli Anni ’50, quella di Specchio dei tempi è diventata una grande catena di solidarietà, che dal Nord Ovest si è estesa a tutta l’Italia e al mondo, andando a intervenire in modo concreto in situazioni di povertà, ma anche nelle grandi emergenze (alluvioni, carestie, terremoti, tsunami). Tutto questo, però, senza dimenticare i problemi di chi vive nella porta accanto. Ed ecco, ad esempio, le «Tredicesime dell’Amicizia», storica iniziativa di contributi agli anziani per il Natale, così come «Forza Nonni!»«Forza Mamme!» o le «colazioni della solidarietà».

Una delle caratteristiche della onlus è quella di «arrivare subito», per dare un aiuto immediato. La sua storia ne è la testimonianza – per parlare soltanto del periodo recente -, scritta per esempio attraverso gli assegni ai negozianti alluvionati nel 2020, da Limone all’alta valle Tanaro. Oppure i fondi per ripristinare il parco giochi Pollicino a Ormea, la struttura polivalente del Gurei a Nucetto, la dotazione degli Aib del territorio, il Cfp, l’asilo e la Passerella a Ceva. E Ceva ha detto grazie anche dell’aiuto erogato per la messa in sicurezza della «piccola cittadella della carità» della San Vincenzo. Oppure della fornitura di dispositivi di protezione Covid donata alla Croce Bianca. Nella pandemia Specchio dei tempi ha portato avanti anche la campagna di sostegno ai negozi chiusi. Ed è stato generosamente in prima linea fin dallo scoppio della guerra in Ucraina: là ha allestito due villaggi e trasportato tonnellate di materiale (in tandem con varie aziende del Cuneese e la preziosa collaborazione di Confartigianato Cuneo); in Italia ha accompagnato e assistito centinaia di profughi, soprattutto madri con figli. Da non dimenticare, in terra cuneese, la sottoscrizione per l’allevatore di bovini a Sommariva Bosco, che perse un terzo della mandria, uccisa dal sorgo che stava brucando. E quella in corso per Susanna, l’ex insegnante di Pezzolo Valle Uzzone che ha perso la casa.

Infine lo sguardo alla scuola: la campagna di sicurezza stradale per le biciclette e il corso di giornalismo in classe.

«Specchio Nord», lo sportello per mamme e bimbi in Barriera a Torino

Leonardo Di Paco,
La Stampa, 03/03/23

Specchio dei tempi trova una nuova casa in Barriera di Milano, quartiere simbolo delle periferie, epicentro del meltin pot di Torino, area in perenne trasformazione dal punto di vista urbanistico e anche custode di problemi di integrazione, criminalità e descolarizzazione. L’impegno di «Specchio Nord», il quarto sportello in città, aperto in via Cimarosa 26 all’interno di locali messi a disposizione dall’Atc, l’ente delle case popolari, si concentrerà soprattutto su quest’ultimo aspetto.

In questi locali a due passi da via Bologna, con scorcio in lontananza del palazzone dimenticato ex Poste di via Monteverdi, il fulcro dell’attività sarà rappresentato dal progetto “Forza bimbi!”. Si tratta di un percorso rivolto ai più giovani offrendo attività formative nel tempo libero dalla scuola, per evitare frequentazioni di altro tipo, e il progetto “Forza Mamme!” che sostiene 100 donne sole capofamiglia e i loro 198 bambini.

Il centro sarà aperto in concomitanza delle attività. Cioè tutti i pomeriggi della settimana e il sabato mattina per i doposcuola mentre diverse mattine la settimana per gli incontri di Forza Mamme. A partire da aprile il centro sarà aperto anche la domenica: ospiterà una serie di laboratori dedicati ai ragazzi.

Ieri mattina il presidente della fondazione, Lodovico Passerin d’Entreves, assieme al direttore de La Stampa Massimo Giannini ha presentato i locali al prefetto Raffaele Ruberto, al sindaco Stefano Lo Russo, al comandante provinciale dei carabinieri, il generale Claudio Lunardo, e all’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca. «Le sfide di Specchio si stanno ampliando sempre di più – ha spiegato Passerin e crescono di pari passo con un contesto sociale sempre più sofferente, stretto fra i rincari del costo della vita. C’è sempre più solitudine, anche da un punto di vista civile. Siamo venuti in Barriera perché è uno dei quartieri dove la nostra rete ha raccolto più richieste di aiuto e qui metteremo in campo due interventi decisivi dedicati a due grandi sfide per il futuro delle nuove generazioni e per la crescita civile della nostra città».

Concetti ripresi anche dal sindaco di Torino: «Questa zona della città, proprio per la sua complessità, è terreno fertile per la nascita di luoghi e progetti che possano aiutare a sostenere la crescita del quartiere e migliorarne la vivibilità» ha detto Lo Russo, che parlando delle trasformazioni urbanistiche di Barriera di Milano ha indicato i12023 come l’anno della svolta per la nuova linea della metropolitana con l’arrivo dei primi bandi. «Il rilancio della zona Nord – ha aggiunto il primo cittadino – è uno degli obiettivi della nostra amministrazione e passa anche attraverso i fondi legati al Pnrr (oltre 800 milioni per la Città, ndr) che per il 60% riguarderanno progetti legati all’inclusione sociale e alla sicurezza per aumentare la qualità della vita di chi vive e lavora in questo tipo di quartieri».

Su questo tema il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, ha parlato della riscoperta «anche da una parte della politica della lotta alle disuguaglianze e questa non può che essere una buona notizia perché le periferie possono diventare luoghi per ripartire. Quello che ancora manca, a volte, è la presenza di strutture che consentano a chi vive ai margini di poter avere dei luoghi dove riconnettere una trama solidale interrotta».

 

Sostegno a Susanna dopo l’incendio, “Aspetto gas, elettricità e acqua”

Arami Manuela,
La Stampa, 10/03/23

«Ringrazio tutte le persone che mi stanno dando una mano, da chi porta coperte per me e i miei animali a quanti mi ospitano nelle loro case in attesa che i tecnici effettuino gli allacciamenti agli impianti della casetta prefabbricata che i volontari hanno posizionato nel punto vicino alla mia abitazione. Sono grata anche per le sottoscrizioni che hanno avviato Specchio dei tempi e Comune di Pezzolo. In questo momento, però, mi servono anche guanti, scope e pale per togliere la neve dalla macchina e dalla strada che si congiunge alla provinciale e che qualche caseificio sia disposto a ritirare il latte che ogni giorno mungo dalle mie capre».

Susanna Wüst ha perso tutto nell’incendio che ha distrutto la sua casa in località Porcavio a causa di un guasto alla stufa a legna, ma non la speranza. Perché la pensionata di origine svizzera che martedì scorso ha compiuto 80 anni (in Italia da 37) riesce a trovare sempre il lato positivo in tutte le cose. Anche quando la neve rende tutto più difficile. «Dormo dai vicini, ma l’altra sera ho voluto rimanere nel prefabbricato, nonostante gli impianti non funzionassero – dice Susanna -: avevo paura che la neve mi impedisse di tornarci. Mi scaldavano i cani e i gatti che
dormivano vicino alle mie gambe. Poi al mattino un amico mi è venuto a prendere perché si stava preoccupando. La neve non mi fa paura, è necessaria, è una manna per la natura».

L’ex insegnante rimasta vedova 21 anni fa non si perde d’animo nonostante il freddo e i disagi. Cerca di organizzare le giornate e di non far mancare nulla ai suoi animali. Parla della sua «piccola arca di Noè» formata da cani, gatti, galline, galli e capre. «Sto aspettando che mettano in funzione il riscaldamento, l’elettricità e l’acqua – continua -. Intanto mungo le capre in una stalla provvisoria e regalo il latte a una famiglia che ha un bimbo piccolo e alle amiche che cucinano budini e torte: non voglio che vada sprecato. Ho anche provato a fare il formaggio da loro, ma non so ancora come verrà. La mia attrezzatura, purtroppo, è rimasta distrutta nell’incendio».

Quando osserva il mucchio di macerie che un tempo era una cascina in pietra e in legno, scrolla la testa e dice: «Chissà cosa starà pensando mio marito dal cielo di fronte a un disastro così. Ci aveva messo l’anima a costruire questa piccola fattoria». Poi, però, si consola: «Non ho grosse esigenze, tutto si può aggiustare». E quando qualcuno le propone di andare per un periodo in albergo, risponde: «Non ci penso nemmeno, il mio posto è qui».

Specchio dei tempi a Vercelli, il 2 marzo apre lo sportello in redazione

Specchio dei tempi aprirà una sede in ogni capoluogo di provincia di Piemonte, Lombardia e Liguria di Ponente, per essere sempre più vicino alle esigenze di tutti. La Fondazione de La Stampa, nata da una rubrica delle lettere negli Anni Cinquanta è diventata una grande catena di solidarietà, che dall’Italia si è estesa al mondo, senza dimenticare i problemi di chi vive nella porta accanto, ha scelto come sede le redazioni del territorio. A testimonianza del legame forte con il quotidiano.

Da giovedì 2 marzo Specchio dei tempi apre a Vercelli, negli uffici de La Stampa di via Duchessa Jolanda 20. Gli incaricati della Fondazione saranno in redazione una volta al mese per informare sulle attività della fondazione, raccogliere le segnalazioni dei cittadini per la rubrica Specchio dei tempi, le donazioni di chi vuole offrire aiuto o le richieste di chi invece ne ha bisogno. Verranno raccolte anche le richieste di aiuto per le Tredicesime dell’amicizia, i contributi agli anziani per il Natale che rappresentano una delle iniziative storiche della Fondazione.

Lo sportello di Specchio tempi sarà aperto dalle 10 alle 13 di giovedì, pronto ad accogliere chiunque voglia mettersi in contatto con la Fondazione o anche solo semplicemente conoscerne meglio le finalità.

“Con Specchio dei tempi avete dato una casa a chi scappava dall’orrore”

Padre Alessio ha accompagnato la Fondazione de La Stampa nella consegna degli assegni di “primo sostegno” ai profughi arrivati in provincia di Cuneo

Paola Scola,
La Stampa, 26/02/2023

L’alta valle Tanaro è diventata la sua seconda casa. Ha tanti amici, i parrocchiani hanno imparato ad apprezzarlo. Lui e il confratello non si risparmiano nella cura delle comunità che il vescovo di Mondovì, Egidio Miragoli, ha affidato loro. Padre Alessio Budziak e padre Michele ora vivono nella canonica del Santuario di Valsorda, a Garessio, uno dei luoghi della fede mariana tra Piemonte e Liguria. E si occupano, da vicari con altri sacerdoti, di Garessio, Priola, Alto e Caprauna. Messe, incontri, preghiera, animazione dei giovani, visite ad anziani e malati.

Il cuore di Alessio e Michele è sempre in mezzo alla gente. Ma anche altrove. Nella loro terra. L’Ucraina distrutta dalla guerra. Quando la Russia l’ha invasa, un anno fa, padre Budziak era già in Italia da qualche tempo. E si è battuto per aiutare sia i connazionali in Patria, sia quelli arrivati nelle province di Cuneo e Savona (è il referente di un’ampia comunità religiosa). Diventando punto di riferimento per quanti si sono mobilitati da subito con i sostegni, come Specchio dei tempi.

Il sacerdote ha collaborato anche quando la fondazione de La Stampa ha distribuito gli assegni di «primo aiuto» per i profughi nel Cuneese. Interprete, consigliere per le famiglie in difficoltà, sostegno per sbrigare la burocrazia, trovare cibo, abiti, casa e lavoro, soprattutto per le madri fuggite dalle bombe con i bambini. Ieri padre Alessio ha raccontato: «Un anno è trascorso e non ci sentiamo soli. Avremmo anche potuto disporre di molti mezzi, ma provare abbandono. Qui, invece, la gente non ha permesso che accadesse. Anche a livello mondiale, sentiamo il sostegno dei tanti leader che non hanno paura di dire con chiarezza che la Russia porta distruzione. E per noi ucraini è il momento di liberarci, come fece il popolo d’Israele dal Faraone d’Egitto: siamo pronti a offrire tutti la vita, se ci dovessero richiamare nel nostro Paese».

Dei profughi riparati nel Cebano e Monregalese, metà sono tornati in Ucraina. «C’era la difficoltà di inserirsi, della lingua – ha spiegato il sacerdote -. Così sono rientrati nelle zone dove la guerra è più lontana. Le donne volevano rivedere i mariti e i bambini i loro papà. Altri, invece, sono rimasti qui, dove hanno deciso di ricominciare. Gli italiani hanno dato denaro, cibo, ospitalità, lavoro come badanti, a far le pulizie e in fabbrica. E non possiamo che dire grazie, ricambiando con il migliore dei comportamenti». Ma le difficoltà ci sono: «C’è da imparare la lingua, fronteggiare le spese. Una mamma di 39 anni, ad esempio, con tre figli, ha casa in affitto, ma per pagare la prima bolletta dovrà spendere quasi tutto lo stipendio della fabbrica. Cercheremo di esserci anche lì».

Alluvione ’94, la nostra sottoscrizione e l’aiuto di Maurizio Costanzo

Paola Scola,
La Stampa, 26/02/2023

Alluvione del 5 e 6 novembre 1994. Il Piemonte è in ginocchio. La provincia di Cuneo subisce danni incalcolabili e piange 29 morti, tra acqua e fango. La gara di solidarietà che Specchio dei tempi riesce a porre in campo rimane tuttora la più alta sottoscrizione non televisiva: 24 miliardi di vecchie lire.

I lettori de La Stampa donano con generosità, per sostenere quanti hanno perso tanto o tutto, lungo l’asta del Tanaro e degli affluenti inferociti e sulle colline graffiate dalle frane. Si mettono in coda nelle redazioni del quotidiano, versano su conto corrente postale e in ogni modo possibile con i mezzi di 29 anni fa. Quanto raccolto viene distribuito come aiuti concreti a privati (9.804 famiglie), borse di studio (2.000) o sostegni alle aziende. E poi le opere pubbliche: in una manciata di mesi si ricostruiscono la storica Passerella di Ceva e il ponte sul Cherasca ad Alba.

In quest’emergenza, dove tutto serve e tutto manca, ma non la solidarietà, s’inserisce un ulteriore atto di altruismo, che Bagnasco (in alta val Tanaro) ricorda in queste ore, segnate dalla morte di chi ne fu il motore: Maurizio Costanzo.

Il sindaco di oggi, Beppe Carazzone, a nome dei cittadini, dice: «Ricordiamo con affetto e gratitudine il dottor Costanzo, promotore della raccolta fondi tramite la quale l’amministrazione comunale, guidata dall’allora sindaco Roberto Colombo, ha potuto costruire il nuovo ponte sul Tanaro dopo l’alluvione ’94».

Nell’esondazione del 5-6 novembre ’94 il ponte «romano» diventa inagibile per i mezzi della Cartiera. Ma la mobilitazione permette di realizzare un nuovo viadotto. Come? L’ex primo cittadino Roberto Colombo racconta, nel libro «Più forti dell’alluvione»: «La sera del 5 novembre il danno al ponte romano era evidente. Quella notte non ho dormito. Poi ho sentito in tv Maurizio Costanzo, che esprimeva la volontà di aiutare qualche paese alluvionato. Il mattino, in municipio, ho composto il numero di fax che avevo annotato, inviando l’appello: “Il Tanaro ha spazzato via il ponte romano, unico accesso alla Cartiera, che rischia di lasciare 70 persone senza lavoro”. Sinceramente non ci speravo». Invece: «Poco più tardi hanno telefonato da Roma, perché negli studi della trasmissione avevano ricevuto il mio fax. Hanno detto di averci scelti, ma in quel momento ho pensato che fosse uno scherzo del vicesindaco. Non ci credevo».

Ma il dubbio resta. Colombo: «Ho richiamato io, per verificare. Ci hanno subito fissato il viaggio aereo per Roma. La raccolta fondi è proseguita fino a marzo. Nel frattempo, come sindaco, ho girato per l’Italia, nei paesi dove ci invitavano anche per pubblicizzare i loro aiuti agli alluvionati. Siamo riusciti a raccogliere oltre un miliardo di lire».

La «causa» del ponte da regalare a Bagnasco approda sul palco del Maurizio Costanzo Show. Una delegazione del paese viene invitata come ospite, il 17 novembre ’94: in onda con il sindaco ci sono, fra gli altri, Damiana Briatore, Pasquale Rubaldo e Guglielmo Ghigo, un alpino quasi centenario, che diventa il «testimonial» di quella raccolta. Ed è così che Bagnasco viene «adottata» dal teatro Parioli come «simbolo di tutti i piccoli centri alluvionati».

Il Comune non rimane indifferente di fronte a tanta solidarietà. Le dedica un monumento in pietra, una sorta di obelisco, collocato all’imbocco del ponte, che è stato costruito andando a «ricucire» le sponde del fiume e scongiurando così la perdita di posti di lavoro. Lo inaugura il 24 novembre ’96. Con la scritta: «Agli amici che ci hanno offerto aiuto. A Maurizio Costanzo Show, Il Messaggero, Cartasì. Grazie». E il «grazie» a Costanzo Bagnasco e i suoi abitanti lo ripetono adesso, dicendogli addio.

*Nell’immagine di repertorio, la delegazione di Bagnasco al Maurizio Costanzo Show nel ’94 (foto di Beppe Carazzone) 

Specchio dei tempi formato provincia, su La Stampa Cuneo più spazio per le Lettere

Specchio dei tempi, rubrica ideata dal direttore Giulio De Benedetti, è stata inserita la prima volta il 17 dicembre 1955 nella pagina di cronaca di Torino del quotidiano La Stampa, dove continua ad essere pubblicata. È la parte del giornale rigorosamente riservata ai lettori che possono scrivere pareri, raccontare esperienze personali, denunciare ingiustizie e disfunzioni della società o degli apparati pubblici e privati.

Ma è anche il cuore dei lettori, che apprendendo dalle pagine della cronaca o dalle lettere stesse episodi di sofferenza, decidono di offrire un aiuto concreto a chi si trova in difficoltà.

Negli anni la rubrica ha generato una straordinaria catena di solidarietà tra i lettori, da cui è nata la fondazione Specchio dei tempi: una onlus che ha ormai 65 progetti attivi in tutto il Piemonte, in Italia e nel mondo. Anche in provincia di Cuneo, Specchio dei tempi assiste gli anziani soli, le famiglie bisognose, i malati, i senzatetto, i bambini e le popolazioni vittime di calamità. L’ultima gara di solidarietà lanciata pochi giorni fa servirà per aiutare Susanna Wüst, la pensionata di origine svizzera che nei giorni scorsi ha perso la sua casa di Pezzolo Valle Uzzone in un incendio.

Le lettere vengono selezionate quotidianamente da Angelo Conti, giornalista e consigliere d’amministrazione della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. Le migliori verranno pubblicate.

Per inviare le vostre Lettere, potete seguire le indicazioni che trovate cliccando qui.

A fianco di Susanna che ha perso tutto nell’incendio della casa

Manuela Arami,
La Stampa, 19/02/23

La tragedia che domenica scorsa ha colpito Susanna Wüst, ottantenne di origine svizzera la cui casa sulle alture di Pezzolo Valle Uzzone è stata distrutta da un incendio, non ha lasciato insensibile Specchio dei tempi, da sempre protagonista di significativi interventi anche in provincia di Cuneo. Così la Fondazione ha stanziato subito 2 mila euro e consegnerà alla donna, che ha perso tutto – dagli effetti personali alla stalla dove ricoverava le capre, agli attrezzi per fare il formaggio – ogni altro contributo che i lettori de La Stampa e gli amici di Specchio vorranno aggiungere con versamenti alla Fondazione.

Susanna, ex insegnante di Zurigo, lasciò la Svizzera 37 anni fa e con il marito decise di ristrutturare una vecchia cascina in campagna in località Porcavio a Pezzolo (che già, scherzo del destino, aveva subìto un incendio) e dedicarsi all’agricoltura biologica. Ventuno anni fa è rimasta vedova e da allora ha vissuto da sola con cani, gatti, capre, galline e galli. Fino alla scorsa settimana, la pensionata trascorreva le sue giornate coltivando l’orto e facendo il formaggio. Con i vicini di casa organizzava partite a giochi di società e non mancava mai la «pizzata» settimanale a Cairo Montenotte il giorno della spesa grande. Una vita genuina, fatta di cose semplici e di valori.

Poi tutto è stato stravolto dall’incendio: domenica, dopo pranzo, stava ascoltando un concerto in radio quando le fiammate originate dalla stufa a legna hanno bruciato la sua abitazione, distruggendo anche la stalla. Susanna ha avuto la prontezza di chiamare i vigili del fuoco e i vicini, evitando il peggio per sé e i suoi animali.

In tanti la stanno aiutando portandole viveri, coperte e libri. Alcune amiche la stanno ospitando, mentre il Comune e la Protezione civile hanno montato per lei una casetta prefabbricata. «Ho perso tutto nell’incendio, tranne la cassetta della posta che mi aveva costruito mio figlio, morto a 50 anni», dice Susanna.

Si può donare qui. Oppure si può versare un aiuto tramite un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi onlus, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. O ancora sul conto corrente postale 1035683943, scrivendo nella causale: «Per Susanna». Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili. 

Info: specchiodeitempionlus@lastampa.it

Il Cuneese è solidale: già cento donazioni per i terremotati

Angelo Conti,
La Stampa, 17/02/23

Sono circa cento le donazioni arrivate a Specchio dei tempi dal Cuneese a sostegno degli aiuti che la Fondazione de La Stampa sta portando, ormai da otto giorni, alle popolazioni terremotate di Siria e Turchia. Le offerte dalla Granda ammontano a oltre 12 mila euro.

Per quanto riguarda l’intera sottoscrizione, Specchio dei tempi (con il supporto della Fondazione Specchio d’Italia) ha superato quota 300 mila euro. Sinora i donatori sono stati complessivamente 2002: circa 1200 online sui siti Internet delle due Fondazioni, mentre gli altri hanno utilizzato bonifici e bollettini postali.

Quasi tutte le donazioni sono accompagnate da una frase di sostegno alla gente che lotta contro il freddo e la fame, oltre che contro i drammi conseguenti a lutti pesantissimi ed alla perdita delle case. Tutto questo in un’area povera e marginalizzata già prima del sisma.

Dona ora

Anche l’arrivo dei soccorsi ha subìto pesanti rallentamenti dovuti allo stato della viabilità e alle condizioni meteo, ma anche agli eccessi della burocrazia. Ostacoli che non hanno comunque fermato Specchio dei tempi, operativo sia in Turchia sia in Siria da venerdì pomeriggio.

In Turchia si è scelta la zona a nord di Antiochia, più precisamente nella provincia di Hatay, dove è attiva la cucina da campo in grado di preparare mille pasti al giorno, appoggiata da una ambulanza-ambulatorio. In distribuzione anche kit sanitari e coperte.

In Siria (dove spostarsi è molto difficile) si è scelta la cittadina di Latakia (più nota in Italia come Laodicea): anche qui abbiamo avviato distribuzioni di viveri e generi di primissima necessità.

Gli interventi vengono condotti in partnership con Remar Sos (Turchia) e Terre des Hommes (Siria).

Come donare per il terremoto di Siria e Turchia

Si può donare dalla pagina Terremoto Turchia e Siria con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale “Terremoto Siria Turchia”. E’ anche possibile versare presso l’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35, tutte le mattine dalle 10 alle 13, presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa, in via Lugaro 15 o presso Reale Mutua Agenzia Principale, piazza Castello 113.  I versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Info: 

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Con “Forza Mamme” siamo accanto anche a Sonia

Maria Teresa Martinengo

Sonia è una giovane madre rimasta sola con un bambino di 11 anni, gravemente disabile, e una bambina di 9, seria e consapevole delle preoccupazioni tra le quali si dibatte la mamma. Sonia, operatrice scolastica precaria, è entrata qualche mese fa nel progetto “Forza Mamme!” della Fondazione Specchio dei tempi. Alle volontarie e ai volontari ha potuto confidare le sue ansie per la gestione del figlio, Alessio.

“Abitiamo in Borgo Vittoria e io lavoro a Trofarello, nell’unica scuola che all’inizio dell’anno mi ha concesso di avere un orario fisso, senza turni. Le norme non prevedono facilitazioni né cambi in corso d’anno. Tra andare e tornare impiego tre ore”, racconta Sonia. La sua vita è un difficile gioco di incastri in cui non si deve mai sbagliare una mossa.

“Dopo le diciotto ore settimanali a scuola, Alessio ha quattro ore settimanali coperte da educatori, nove ore di affidatari e sei di assistenza di una operatrice socio sanitaria. Per qualche ora, poi, intervengono i genitori del padre. I trasferimenti sono numerosi e necessari. E siccome Alessio è cresciuto, il sedile che viene spostato da un’auto all’altra tra pochissimo non servirà più. Dovremo averne uno fisso su un veicolo che dovrà servire per tutti gli spostamenti e che possa contenere anche la carrozzina, ma io non sono assolutamente in grado di acquistarlo”, spiega la donna.

Ancora: “Il venerdì uso i permessi della legge 104 perché quasi tutto il giorno è scoperto. Ma presto anche il giovedì lo sarà e non so come farò”. Invano da anni fa domanda al Comune per inserire il figlio nei centri Cesm per disabili gravissimi. “So che altre mamme sono state costrette a licenziarsi perché non ce la fanno più. Io non ho alternative, devo lavorare. I bambini li voglio con me”.

E’ forte Sonia, anche se è minuta e sembra la sorella maggiore dei suoi figli. Ma è anche stanca, ha problemi di salute. “Oggi dovevo fare un esame al Mauriziano e ci siamo andati tutti e tre in pullman, poi dal Mauriziano siamo venuti alla Gran Madre per il laboratorio multisensoriale”. Quando arriverà a casa, dove non c’è ascensore e per il montascale non c’è posto, dovrà far salire Alessio fino al secondo piano, tirandolo su ogni volta che lui si butterà a terra.

Una vita difficile, raccontata davanti a un caffè mentre Alessio è al laboratorio. “Ringrazio Specchio e Forza Mamme! per le cose utili che mi insegnano, oltre che per gli aiuti concreti che ricevo”, dice Sonia con riconoscenza. Poi va a riprendere Alessio e con i bambini si avvia alla fermata. Il 56 arriva e l’autista scende per mettere a terra la pedana e far salire la pesante carrozzina. Sonia è un po’ in difficoltà, l’uomo le sorride e l’aiuta. Ecco, comprensione e solidarietà. A Sonia e ai suoi serve questo. E Specchio dei tempi, insieme ai lettori de La Stampa, le starà vicino.

Come donare per Forza Mamme

Tutti possono sostenere Forza Mamme. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Forza Mamme”.

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