Lapo Elkann nominato presidente del CdA della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi

Torino, 18 aprile 2024

La Famiglia Agnelli conferma l’impegno nel sociale.

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, rinnovato nei giorni scorsi come da Statuto e riunitosi oggi, ha nominato Presidente Lapo Elkann, già attivo in numerose iniziative sociali. Consigliere Delegato sarà Andrea Gavosto, che mantiene la carica di direttore della Fondazione Agnelli.

Fra gli altri Consiglieri sono confermati Mario Barbuto, Roberto Bellato, Lavinia Borromeo, Angelo Cappetti, Franca Fagioli, Anna Ferrino, Andrea Malaguti, Tiziana Nasi, Lodovico Passerin d’Entrèves. Entrano per la prima volta nel Consiglio Lapo Elkann, Andrea Gavosto,  Donatella Genisio e Franco Prina.

Il rinnovo del Consiglio si inserisce nell’ambito di un progetto che propone un maggiore coordinamento del forte impegno nelle diverse iniziative che la Famiglia Agnelli promuove nell’arte, nell’istruzione, nella salute e nel sociale, con un focus particolare su Torino. A questo scopo è stato costituito un Comitato presieduto da John Elkann. Lodovico Passerin d’Entrèves è stato nominato Senior Advisor con l’incarico di Segretario Esecutivo.

Osa Estetica: un rifugio di bellezza e benessere!

L’ingresso è piccolo ma luminoso. Come il sorriso di Simona D’Alessandro che a 42 anni ha realizzato il suo sogno di aprire un centro estetico tutto suo: Osa Estetica. L’ha creato in via Mazzini 50/f nell’autunno scorso e a Natale era già tra i “Negozi amici” impegnati a dare una mano per i concerti gospel nella chiesa di San Massimo.

Osa” è l’acronimo che mette insieme le iniziali dei tre soci che stanno dietro l’impresa commerciale “Ma anche le iniziali di ‘Ora sei amata’ o anche l’esortazione a osare per se stesse” sorride Simona che sul rapporto intimo, coinvolgente con la cliente che entra nel suo “nido” ha puntato tutte le carte: “É importante riuscire a capire chi si è, cosa si vuole. Chi vive bene, sta bene anche esteticamente”. Simona ha alle spalle una lunga esperienza di lavoro. Via Mazzini è stata “una liberazione. Anche qui l’aspetto commerciale è fondamentale, ovvio. Ma non è il solo”.

I bambini della Sant’Antida in sala con Specchio dei tempi

09/04/2024
Roberta Martini

«Questa mattina abbiamo imparato che bisogna ascoltare e incoraggiare le idee di tutti», dice Vittoria. «E che dobbiamo essere più gentili e riflettere sulle bellezze della natura», le fa eco il compagno seduto accanto. I 106 bambini della scuola Santa Giovanna Antida di Vercelli, accompagnati dalla dirigente suor Giancarla Galazzi e da un gruppo di maestre, ieri hanno «ritirato» il primo premio vinto al concorso «Il presepe nel mondo»: la proiezione, organizzata appositamente per loro, grazie alla Fondazione di Specchio dei tempi, del film di animazione «Mavka e la Foresta incantata».

Puntualissimi, poco prima delle 9,30, gli alunni della scuola primaria sono arrivati in piazza Pajetta: giubbotti, scarpe da ginnastica e sorrisi a formare il piccolo cordone colorato guidato dalla maestra Lorena Fonsato. Ordinatissimi, in pochi minuti i bambini hanno trovato posto sulle comode poltrone del Nuovo Italia, pronti a vedere il film scelto dalla scuola perché sensibilizza sui rapporti tra uomo e natura e racconta che, con amore e rispetto, la convivenza è possibile.

«È stata una mattinata felice anche per le insegnanti», commenta Lorena Fonsato, anima artistica della scuola che, insieme ai bambini promette un disegno, ispirato a Mavka, dedicato proprio a Specchio dei tempi. Per il secondo anno la Fondazione accompagna il concorso «Il presepe nel mondo», offrendo il primo premio ai vincitori della sezione dedicata alle scuole. E per il secondo anno, con una messe di voti inviati dai lettori che hanno scelto il presepe tra i tanti esposti nella chiesa di San Paolo, è stata la primaria di via San Cristoforo ad aggiudicarselo. L’anno scorso tutti i bambini avevano con frequentato con entusiasmo i laboratori artistici del museo Borgogna. «Ci riproveremo anche l’anno prossimo», sorride la maestra Lorena, che ringrazia anche il personale in servizio al Nuovo Italia, pronto ad accompagnare con gentilezza la presenza di tanti piccoli scolari.

La libreria Luxemburg: un faro letterario nel cuore di Torino

05/04/2024
Beppe Minello

La libreria Luxemburg è lì, all’angolo fra via Cesare Battisti e piazza Carignano, dal 1872. É tra le più antiche di Torino. Un tempo si chiamava Casanova. C’è chi, come il Clarin, il quotidiano più diffuso in Argentina, l’ha giudicata tra le dieci più importanti al mondo. La sua posizione, poco lontano dal Museo Egizio, il primo piano tutto dedicato alla narrativa e alla saggistica straniera e il continuo viavai, negli anni, di monumenti della letteratura da Philip Roth ad Amos Oz o a Jorge Amado, ne hanno fatto una calamita per i turisti che arrivano a Torino. Più vicino a noi, è stata la “casa” di Angelo Pezzana, “padre nobile” della libreria, tra i fondatori del Fuori e da sempre impegnato contro la discriminazione degli omosessuali.

Alla Luxemburg, quando serve “tra un consiglio su cosa leggere, due parole sull’ultimo Carrére, diffondiamo – dicono – anche il messaggio di Specchio dei tempi”.

Le donne di Vezza d’Alba a sostegno di Forza Mamme!

Carla Bonino e Maria Angela Moresco sono due preziose amiche di Specchio dei tempi.

Con altre 14 signore organizzano da 33 anni, a Vezza d’Alba, una lotteria di beneficenza in occasione della Giornata internazionale della donna.

I biglietti della lotteria venduti in questi anni hanno sostenuto i progetti di Specchio dei tempi nei quali credono: nel 2023 gli interventi di emergenza per il terremoto in Siria e Turchia, negli anni precedenti aiuti a singole donne bisognose o alle donne arrivate dall’Ucraina e ospitate ad Alba.

Quest’anno è stata la volta di Forza Mamme!

103 donatrici hanno raccolto una generosissima somma per il nostro progetto a sostegno delle mamme in difficoltà.

Sostieni anche tu Forza Mamme! Dona ora

É uscito il nuovo numero di Specchio Magazine

In questi giorni è in distribuzione il numero di marzo di “Specchio Magazine“. Racconta cosa abbiamo fatto, costa stiamo facendo e cosa sogniamo di fare. Raggiungerà a casa 20.000 nostri sostenitori.

Manda

Specchio dei tempi da 10 anni contro l’Alzheimer

Beppe Minello 

Il Comune di Torino sostiene, ma il dato non è recentissimo, di seguire circa “5 mila malati di Alzheimer”: La Regione, e anche qui i dati sono poco aggiornati, dichiara di averne “in carico 60 mila in tutto il Piemonte”. La realtà assodata è che, per rimanere in città, esistono solo tre Cdcd (Centro disturbo cognitivo e demenze) ospitati all’Amedeo di Savoia, al Martini e alle Molinette, in grado di valutare i disturbi neuro cognitivi, tra cui l’Alzheimer. Tre centri per 800 mila persone di fronte a una malattia che, secondo gli esperti, è destinata a colpirne il doppio entro due decenni e che nel 2030 potrebbe contare, a livello mondiale, 82 milioni di persone. Ed è da questi numeri che si sviluppa l’impegno di Specchio dei tempi a sostegno dei malati e delle loro famiglie, un impegno che è cresciuto negli anni, sino alla creazione di tre Alzheimer Caffè, in tre diversi quartieri della città. L’Alzheimer, infatti,  non colpisce solo l’ammalato, le cui cellule del cervello degenerano creando danni irreversibili nel linguaggio, nel ragionamento, nella memoria, ma anche i famigliari che gli vivono accanto. “Per avere un quadro realistico del peso che questa malattia ha sulla società, bisogna moltiplicare per tre il numero dei malati accertati. E quindi, se in Italia sono circa 1,5 milioni, gli italiani ostaggio dell’Alzheimer sono 4,5 milioni” dicono i medici.

Ma quale aiuto riceve una famiglia quando il Cdcd accerta il disturbo neuro cognitivo di qualche caro? Poco. Anzi, pochissimo. E tutto è lasciato alla buona volontà del primario e dei sanitari che si trovano anche a fare i conti con risorse scarsissime. Per fare cosa? Ad esempio, corsi di stimolazione cognitiva  per il malato ma, soprattutto, gruppi di ascolto per aiutare, sorreggere anche psicologicamente i “caregiver”, cioè chi, in famiglia, deve seguire il paziente. Per dire. A Torino esiste un solo centro diurno a gestione mista (assistenza e sanità), in via Valgioie, dove i famigliari di un malato di Alzheimer possono affidare per alcune ore il parente malato e trovare un momento di sollievo. Ma in via Valgioie possono accudire solo 16 ammalati al giorno!

Ecco, in questo quadro drammatico, s’inserisce l’iniziativa della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi che, ormai da anni, finanzia l’iniziativa degli “Alzheimer caffé” che fanno capo all’associazione Asvad,  che dal 1995 ha erogato migliaia di ore di assistenza gratuita con iniziative per sostenere psicologicamente e ascoltare le famiglie dei malati, alla loro formazione e informazione. Attività che offrono aiuto e contrastano l’isolamento dei parenti dei malati, dando loro un sostegno morale. Gli “Alzheimer caffè” sono in tutto il Piemonte e tre a Torino: il più antico è nato in via Virle e s’è poi spostato in via Luserna di Rorà e, ora, in piazza Massaua. Gli altri due sono in corso Vercelli e via Rubino. Il progetto è coordinato dallo psicologo psicoterapeuta Davide GalloOgni “Caffè” offre ai partecipanti stimolazioni cognitive a caregiver e assistiti che possono partecipare anche a tutti gli incontri. Sono sempre 30-40 persone per volta. Oltre a gruppi per la gestione dello stress, sostegno domiciliare e un laboratorio musicale, si tengono lezioni di “Pet therapy” con i professionisti dell’Associazione Aslan, che con Specchio dei tempi, operano pure nelle case di riposo, nelle scuole e con i pazienti oncologici di Candiolo.  I malati e soprattutto i loro famigliari sono seguiti a distanza con telefonate settimanali di controllo, di sostegno psicologico, invio di materiale ludico ricreativo, video per attività domiciliari, training di stimolazione cognitiva. Tutte cose previste dal Piano Demenze nazionali di sostegno alle famiglie che però, è senza fondi.

Il progetto Asvad sta in piedi grazie a Specchio dei tempi, alle donazioni delle famiglie toccate dal problema Alzheimer e al 5 per mille. “Ma purtroppo non è un problema solo di scarse risorse – riflette il dottor Davide Gallo -. L’Alzheimner è una malattia cronica e visti i numeri delle persone coinvolte ci dovrebbe essere un sistema, una rete simile a quella oncologica che, in Piemonte, è un’eccellenza. Per i malati, significherebbe essere curati seguendo lo stesso protocollo in ogni angolo della regione, con una rete di monitoraggio coordinata. Invece, i tre Cdcd di Torino non sono nemmeno in rete tra loro e dell’unico centro diurno abbiamo detto…”

Chi vuole sostenere l’impegno di Specchio dei tempi in aiuto delle famiglie colpite da questo dramma può farlo qui: DONA ORA

 

L’Alzheimer Caffè arriva anche in piazza Massaua

Beppe Minello

Già dal nome, “Alzheimer Caffé”, risulta evidente l’obiettivo di un progetto che prova ad umanizzare un dramma che sconvolge migliaia di famiglie – dati ufficiali non ne esistono: il Comune di Torino sostiene di seguire circa 5 mila casi, la Regione parla di 60 mila in tutto il Piemonte – alle prese con un congiunto colpito dalla forma più comune di demenza degenerativa.

La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi è dunque in prima linea a fianco dell’associazione ASVAD a cui fa capo il progetto degli Alzheimer Caffé. Che sono tre e sono luoghi dove accogliere malati e loro parenti per far loro incontrare i professionisti, dai medici agli avvocati, dai fisioterapisti agli infermieri, che rappresentano i tantissimi fronti di una guerra che, spesso, i parenti dell’ammalato si trovano ad affrontare in solitudine.

La notizia è che il caffè più antico, nato in via Virle un decennio fa, spostatosi poi in via Luserna di Rorà, ha cambiato ancora sede ed è ora in piazza Massaua 17, ospitato nei locali della Circoscrizione nell’ex stabilimento Venchi, dove il progetto coordinato dallo psicologo psicoterapeuta Davide Gallo, ha già ripreso l’attività due pomeriggi al mese come le altre due sedi di corso Vercelli e via Rubino.

Ogni Caffé affronta problematiche diverse e insegna stimolazioni cognitive a caregiver e assistiti che possono partecipare anche a tutti gli incontri. Sono trenta, quaranta persone alla volta seguite a distanza con telefonate settimanali di controllo, di sostegno psicologico, invio di materiale ludico ricreativo, video per attività a domicilio, training di stimolazione cognitiva.

Possono apparire cose straordinarie, ma è solo ciò che prevede il Piano Demenze nazionale di sostegno alle famiglie che però è senza fondi.

Vco, le Tredicesime dell’Amicizia a 31 anziani

Cristina Pastore,
La Stampa, 06/01/2022

Alle 12 Tredicesime dell’Amicizia finanziate da «Chef in quota», per questo Natale la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi è riuscita ad aggiungerne altre 19. In tutto sono state 31 le buste per nonni e nonne del Vco. Sono state consegnate ai Consorzi per i servizi sociali di Domodossola, Verbania e Omegna che hanno provveduto a farle avere ai beneficiari. Il vice presidente operativo della Fondazione Angelo Conti e Anastasia Sironi (che per Specchio dei tempi segue gli aspetti organizzativi e amministrativi legati ai progetti in Piemonte), hanno incontrato i responsabile del Ciss. A Domodossola, nella sede di via Mizzoccola, sono stati accolti dalla consigliera Raffaella Zoldan, dalla referente dell’Area sociale Sonia Manini, dall’educatrice Arianna Barboni e dall’assistente sociale Elisa Magistris. Tutte donne che ogni giorno intervengono con competenze professionali e sensibilità ad alleviare il disagio di tanti che faticano a provvedere a se stessi.

«Da 40 anni sono una lettrice de La Stampa – ha detto Zoldan – e la rubrica di Specchio dei tempi, che dà voce a chi molto spesso non ne ha, è uno spazio in cui ritroviamo i valori che condividiamo nell’impegno quotidiano della nostra attività».

La consigliera del Ciss Ossola ha sottolineato come l’emergenza Covid abbia fatto esplodere situazioni di bisogno e come il caro bollette in arrivo andrà ad abbattersi su tanti già in difficoltà, con condizioni fisiche e psicologiche peggiorate dopo due anni di pandemia.

Le Tredicesime dell’Amicizia sono nate negli Anni Settanta con assegni da 30 mila lire per aiutare anziani soli e in ristrettezze economiche a comperare il carbone per la stufa. Allora, come oggi, le spese di riscaldamento sono un problema che in parecchi non riescono ad affrontare. «Per noi – ha aggiunto Zoldan – è molto importante questo segno di vicinanza di una realtà tanto presente in Piemonte. Oggi riceviamo nel segno della reciprocità, certi che il nostro territorio vorrà dare una sua risposta a questa attenzione di Specchio dei tempi».

Proprio per poter mettere in campo sinergie su progetti condivisi, Conti e Sifoni hanno anche incontrato la commissaria di Fondazione Cariplo Francesca Zanetta e la segretaria generale della Fondazione Comunitaria del Vco Federica Corda.

Per questo Natale Specchio dei tempi ha assegnato in Piemonte 2.200 Tredicesime dell’Amicizia per un valore di 1,2 milioni, raccolti attraverso la rete dei lettori de La Stampa. Le iniziative della Fondazione torinese ora si stanno estendendo a livello nazionale con le iniziative di «Specchio d’Italia».

Clicca qui per vedere il video pubblicato su La Stampa

Seimila euro per gli anziani grazie al progetto Domobianca

Cristina Pastore,
La Stampa, 06/01/2022

Come promesso sono arrivate prima di Natale le Tredicesime dell’Amicizia che una squadra di ossolani è riuscita a mettere sotto l’albero di anziani in difficoltà economica.

Il dono della Vigilia è arrivato anche per merito dell’evento «Chef in quota». La serata di beneficenza tenuta il 27 settembre a Domobianca era nata dalla collaborazione tra i migliori talenti della cucina in Ossola con il valore aggiunto del campano Gennaro Esposito. Il frutto dell’iniziativa sono stati i 6 mila euro che attraverso la fondazione La Stampa-Specchio dei tempi si sono trasformati in dodici «buoni» da 500 euro che i destinatari – individuati dai tre consorzi intercomunali per i servizi sociali del Vco – hanno ricevuto.

Il sigillo al risultato dell’evento di solidarietà è stato messo a fine dicembre tornando al Lusentino, alla baita Motti, dove si è svolta la cena gourmet e dove si sono ritrovati i promotori dell’iniziativa su invito di Paolo Zanghieri. È il presidente del gruppo Altair che nel 2020 ha rilevato la stazioni sciistica dei domesi e la sta rilanciando con importanti investimenti per farne un grande parco sportivo in mezzo alla natura, ai piedi del Moncucco, da vivere tutto l’anno: in inverno con sci e ciaspole, d’estate con mountain bike e trekking e tra non molto con bob su rotaia e zipline.

L’attività sociale è nel Dna del gruppo Altair e Zanghieri, per chiudere la stagione estiva, aveva voluto ospitare al Lusentino un appuntamento benefico con l’obiettivo di svilupparlo nel tempo. Con i suo collaboratori e gli chef Giorgio Bartolucci, Gianni Bona, Stefano Allegranza, Matteo Sormani e Andrea Ianni ha promosso una serata gourmet andata a ruba, «il tempo di far correre la voce su cosa stavamo preparando che i posti erano tutti esauriti» ricorda Federico Sciagata, cheCom per Altair si occupa di Domobianca.

«Siamo riconoscenti a Gennarino Esposito, un grandissimo chef, una splendida persona. Ha trovato spazio tra mille impegni ed è venuto per noi in amicizia sostenendoci in questa iniziativa» tiene a sottolineare chef Bartolucci. L’utile della serata alla baita Motti – un locale completamente ristrutturato – è stato consegnato ad Angelo Conti, vice presidente operativo di Specchio dei tempi, a Ivan Fossati, responsabile della redazione del Vco de La Stampa, e ad Anastasia Sironi, funzionario della Fondazione torinese. Presente alla cerimonia anche Valerio Beltrami, presidente nazionale di Amira (l’associazione italiana dei maître), che durante l’evento ha diretto la sala, dove i commensali sono stati serviti dagli studenti del Formont e della scuola alberghiera Rosmini e dai soci Ais.

Haiti, il nostro impegno per i terremotati continua

Angelo Conti

Il container di Specchio dei tempi, giunto a Port Au Prince la vigilia di Natale, ha portato un briciolo di speranza nelle comunità di Haiti a cui siamo vicini dopo il recente terremoto, ma che già erano state destinatarie di importanti aiuti in passato.

Haiti è infatti, anche per la sua fragilità politica e per la totale assenza di sicurezza, uno dei paesi più poveri del mondo. Continueremo anche nel 2022 a stare vicini a questa gente, in stretta collaborazione con i Padri Camilliani di Torino che laggiù gestiscono anche un ospedale a cui Specchio dei tempi non ha mai fatto mancare aiuti e strumentazioni sanitarie.

Dona per i terremotati di Haiti

Specchio 2021, il valore di una comunità

Angelo Conti

L’ultimo giorno dell’anno, ormai da un decennio, prendo il portatile e scrivo qualche riga per raccontare come sono stati i dodici mesi appena trascorsi di Specchio dei tempi. Non ho mai voluto sottolineare cifre, perché quelle le vedrò nel primo consiglio di amministrazione di gennaio e so già che, anche quest’anno, saranno tutte cifre belle, sane, positive.

Di solito, al momento di salutare l’anno che se ne andava, ho raccontato di sottoscrizioni, di passioni e di sentimenti. Quest’anno vorrei offrirvi una riflessione sul come questa fondazione, un po’ strana perché nata e coccolata in seno alla più antica rubrica di lettere di un quotidiano italiano, sia soprattutto una straordinaria comunità. Una comunità che si stringe intorno ad una città, ad un giornale, ad un modo di vivere e pensare che appartengono a gente cresciuta ai piedi di montagne forti, che l’hanno quasi protetta dalla volubilità di un mondo schizofrenico, rendendola così capace di mantenere i valori di una profonda tradizione solidale.

Un fenomeno ed un esempio che non sono sfuggiti, in questi ultimi mesi, a chi ci ha chiesto di andare a raccogliere risorse in tutta Italia per replicare, in altre città, il “fenomeno Specchio dei tempi”. È così nato Specchio d’Italia che ci sta impegnando da Trieste a Palermo, in una avventura che all’inizio ci ha fatto tremare i polsi, ma che ora stiamo affrontando con quell’entusiasmo e quella determinazione che uno staff giovane (negli anni ma soprattutto nella testa) è in grado di mettere in campo. L’obiettivo è di creare altre comunità capaci di aiutare chi soffre, chi sta ai margini, chi non ha spesso nemmeno la forza di tendere la mano.

Un bel modo di replicare Torino nel mondo, attraverso un percorso di cui siamo orgogliosi e che ci impegnerà a fondo anche nei prossimi mesi. Mantenendo sempre il cuore, la testa e i sogni, qui sotto la Mole, dove siamo nati.

E, consentitemi, per chiudere questo pistolotto e pure l’anno, di abbracciare idealmente Lodovico, Franco, Anastasia, Marta, Anna, Raffaella, Maurizio, Federico, Vanessa, Carla, Lucy e Lucia. E tutti i preziosi volontari. Insomma, NOI di Specchio dei tempi.