“Bambini mai in vacanza”, con il tuo aiuto potremo mandarne altri al mare

Angelo Conti

Non tutti i bambini vanno in vacanza. Tante famiglie non hanno risorse. E così un giorno di evasione può restare un miraggio. Specchio dei tempi, da anni, propone il progetto “Bambini mai in vacanza” che prevede un viaggio e soggiorno in Liguria. Quest’anno l’opportunità è offerta ai bambini che hanno frequentato la scuola primaria ed ai ragazzi che hanno appena concluso la prima media. Due turni sono già stati effettuati a luglio, per complessivi 50 bambini.

Ne aggiungeremo altri la prima settimana di settembre. Le richieste di partecipare possono essere inoltrate, entro il 20 agosto 2023, a specchiodeitempi.ets@lastampa.it indicando nome, cognome, età dei bambini, classe appena frequentata, numero di telefono e Isee della famiglia.

Le donazioni ci consentiranno di offrire la vacanza ad un numero maggiore di bambini.  

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L’estate di Specchio dei tempi, non si fermano i progetti

Angelo Conti

C’è una stagione dell’anno in cui la povertà emerge, più netta, più evidente, più carica di diseguaglianze. E non è l’inverno, quando il freddo fa scattare meccanismi imponenti di difesa dei più fragili, che trovano alleati anche per battere la solitudine. La stagione più critica è l’estate, quando le città si svuotano e la marginalità affiora senza filtri, senza la barriera dei “normali” che non ci sono più, lontani dagli asfalti bollenti. Restano tanti anziani, quelli delle pensioni minimissime, e restano tanti bambini, quelli delle famiglie che non possono permettersi, spesso, nemmeno una giornata al mare. Ecco perché Specchio dei tempi c’è, non chiude, resta operativo anche a Ferragosto.

I progetti pensati per gli anziani più fragili non perdono un colpo, anche di fronte a qualche difficoltà logistica: ecco così che le spese gratuite continuano ad essere consegnate, le colf che aiutano chi si muove con difficoltà restano operative, il servizio di emergenza garantito dai volontari resta quotidiano, persino la psicologa resta a portata di telefono.

E i bambini? Per quelli anche quest’anno c’è un progetto speciale: si chiama “bambini mai in vacanza” e consente ad almeno 50 under 12 anni di trascorrere una settimana al mare, ovviamente spesati di tutto, costume compreso. Forse solo lampi di solidarietà, in un contesto sociale di nuove povertà pesante ed obiettivamente più grande delle nostre forze. Ma noi ci siamo e ci saremo. Accanto a chi ha bisogno davvero. Con l’aiuto di tutti.

Bambini mai in vacanza, dopo i turni di luglio opportunità anche a settembre

La Stampa Torino, 27/07/2023

Non tutti i bambini vanno in vacanza. Tante famiglie non hanno risorse. E cosi un giorno di evasione può restare un miraggio. Specchio dei tempi, da anni, propone il progetto “Bambini mai in vacanza” che prevede un viaggio e soggiorno in Liguria.

Quest’anno l’opportunità è offerta ai bambini che hanno frequentato la scuola primaria ed ai ragazzi che hanno appena concluso la prima media. Due turni sono già stati effettuati a luglio, per complessivi 50 bambini. Ne aggiungeremo altri la prima settimana di settembre.

Le richieste di partecipare possono essere inoltrate, entro il 15 agosto 2023, a specchiodeitempi.ets@lastampa.it indicando nome, cognome, età dei bambini, classe appena frequentata, numero di telefono e Isee della famiglia.

Eventuali donazioni ci consentiranno di offrire la vacanza ad un numero maggiore di bambini.

Arrivati a Vallecrosia i primi ragazzi del progetto “Bambini mai in vacanza”

Beppe Minello

Sono arrivati nel cortile dove li attendeva il bus che li avrebbe portati al mare, alcuni per la prima volta, con un sorriso timoroso sulle labbra. Le mamme in chador a incoraggiarli, a spingerli verso gli altri compagni di avventura. Il signor Wang trascinando una improbabile fat-bike con i suoi due ragazzini, Davide e Nico, quasi in divisa: maglietta e pantaloncini camouflage con finti gradi militari sulle spalle. Si sono messi in disparte, in silenzio, a studiare la situazione. Nicholas e Alex, gemelli di 9 anni, orfani di padre, sembravano quelli più a loro agio. D’altra parte, con altri tre fratelli e sorelle, sono abituati cavarsela perché hanno capito da tempo che la mamma, da sola, non ce la può fare. Yelizaveta, 8 anni, un sorriso dolce e gli occhi svegli sotto due treccine che le solcano il viso, ha subito individuato in Daniel, zazzera riccia e bionda, rifugiato ucraino con la sua famiglia, quello più simile a lei e non si sono più lasciati. Come Yujia, 8 anni, un visino dolcissimo compreso tra orecchie clamorosamente a sventola, tutta un fiocchetto dalle scarpe al vestitino bianco e blu, che ha arpionato la mano di Youtong, di appena due anni più vecchia ma già consapevole del suo ruolo di sorella-mamma, e l’ha lasciata praticamente solo a Vallecrosia, tra Bordighera e Ventimiglia.

Lì, nella casa salesiana a pochi minuti a piedi dal mare, si stanno consumando le due settimane di vacanza pagate dalla Fondazione Specchio dei tempi ai bambini di quelle famiglie che non se le sarebbero mai potute permettere. La generosità dei lettori de La Stampa e gli amici di Specchio hanno permesso di allargare un po’ il numero dei partecipanti – sono una sessantina in totale – ma purtroppo non è stato possibile accontentare tutti.

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L’ansia dei genitori ha seguito la partenza dei loro bambini fin nelle strade attorno al Valdocco. Sventolar di mani e baci lanciati al vento hanno accompagnato il bus per via Rovigo e via Cigna. Una banda colorata e multietnica – nei due diversi  periodi di vacanza ci sono bambini di ben 12 nazionalità diverse – affidata alle cure di Antonio, religioso salesiano che si è appassionato alle avventure di Garfield il gatto, saggiamente mandato a manetta sugli schermi della tv interna del bus per distrarre i piccoli viaggiatori, quanto e più dei ragazzini. Con lui tre giovani animatrici, Vittoria, Valeria e Paola che hanno avuto subito il loro daffare ad arginare il mal d’autobus che, implacabile, ha colpito 2 o 3 bambini quando ancora non s’era superato il casello di Carmagnola. E non si sono ripresi fino a Savona. Poco male, la sosta nel primo autogrill incontrato sull’Autofiori, ha permesso di tirare il fiato e mescolare le carte.

Le battute da un sedile all’altro, gli scherzetti, i sorrisi, le urla hanno lasciato il posto a un contatto più fisico e coinvolgente per tutti. Amir (“per gli amici Mohamed” ci tiene a precisare) 9 anni, ne ha approfittato per raccontare a tutti di essere “caduto dal balcone”. Stupore generale. “Ma ero al primo piano!”. Ah be’. Come tanti, segue la dieta musulmana, ma la mamma ha aggiunto che è “allergico al pesce e che prima di fare ogni sforzo ha bisogno di inalare il Ventolin”.

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Come capita fra i ragazzini, l’imbarazzo di non aver mai fatto o visto qualcosa, li ammutolisce quando chiedi loro se sono mai stati al mare. Amir sta zitto. Alfa, 7 anni, un bellissimo bambino ivoriano che il papà ha fotografato in mille pose prima della partenza, tergiversa e fa sorridere tutto il bus per cambiare discorso. Anche la sosta all’autogrill è una novità per molti di loro. I gemelli, Alex e Nicholas, sono rimasti affascinati dal rubinetto che si apre a pressione e, soprattutto, dai soffioni di aria calda per asciugare le mani che si sono lavate tre volte.  Un gioco a quiz sulle avventure del gatto Garfield con premio finale un ghiacciolo da ritirare in colonia, ha consumato l’ultima ora di viaggio.

La vista di campi da calcio, basket e pallavolo, tutti incastrati uno nell’altro alla moda delle strutture salesiane, ha scatenato l’entusiasmo di tutti i maschietti, già eccitati dall’idea delle sfide che di lì a poco avrebbero affrontato con i tanti ragazzini che frequentano l’Estate ragazzi dell’oratorio e con la testa già al giorno in cui faranno la gita al parco acquatico “Le Caravelle” di Ceriale. L’ultima fatica, prima di correre in spiaggia, è stata quella di farsi il letto, distinguere lenzuola e federe, il telo mare dall’asciugamano. Per alcuni un’impresa mai affrontata.

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Scopri “Bambini mai in vacanza”

Angelo Conti
DA CINQUE ANNI SPECCHIO PROPONE BAMBINI MAI IN VACANZA un progetto pensato per offrire una settimana al mare ai bambini delle famiglie che non se lo possono permettere.
Quest’anno saranno almeno cinquanta i piccoli, fra i 6 ed i 12 anni, che andranno a Vallecrosia, in una struttura salesiana, per trascorrere sette giorni di vacanza e di allegria. L’iniziativa, completamente finanziata da Specchio dei tempi, è una appendice del progetto Forza Mamme che ha l’obiettivo di sostenere le mamme sole.
Quest’anno i bambini partecipanti sono di sette diverse nazionalità: si tratterà dunque anche di un momento di inclusione concreta, fra un tuffo in mare ed una gita al parco acquatico. Eventuali nuove donazioni ci aiuteranno ad aumentare il numero dei bambini beneficiati (abbiamo anche una fitta lista d’attesa), in una possibile replica dell’iniziativa a fine estate.
Ieri sera abbiamo incontrato le mamme dei partecipanti ai primi due turni (partenze 3 e 10 luglio) presso lo Specchio Nord, la struttura della nostra fondazione in via Cimarosa.
Fra tante domande e tanta gioia.
Puoi donare qui.

La storia di Simona, vedova con cinque figli: “Ogni giorno lotto per loro”

Beppe Minello,
La Stampa, 17/06/23

Sarà perché la casa è piccola e loro sono in sei, ma mamma Simona quando si muove circondata dai figli sembra una chioccia. Ha 43 anni, è vedova da quasi sei, da quando un melanoma le ha portato via il marito, e se c’è una cosa chela indispettisce è lo stupore di chi le chiede: «Ma come fai? Mai tuoi figli vanno tutti bene a scuola?». Quasi che una giovane vedova non possa che essere disperata e i figli degli sbandati. Non è così. Nella minuscola, linda e luminosa casa di Simona i ragazzi, dai 6 ai 13 anni, dormono in una cameretta con letti a castello e una sola scrivania dove ruotano per studiare e fare i compiti. L’ultima figlia, Celeste di 3 anni e mezzo, frutto di una relazione complicata («Quanti giudizi e occhiate severe ho ricevuto quando è nata…»), dorme con la mamma nell’altra stanza. Quando si siedono attorno al tavolo per giocare a Monopoli, riempiono la cucina.

Simona, fino ad oggi, ha combattuto con le unghie e coni denti per tirare avanti. Quando venne diagnosticato il tumore al marito, dipendente di una cooperativa che lavora per Smat, i ruoli in casa si invertirono: Simona a lavorare in un call center, il marito a occuparsi di casa e figli. Fino a quando il cancro ha avuto il sopravvento con Simona incinta del penultimo figlio. «Con il congedo di maternità ho tirato avanti fino al febbraio scorso – racconta Simona – e ora viviamo con la pensione agli orfani di mio marito invalido e la disoccupazione che però scadrà a novembre».

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Un’impresa difficile per chiunque, complicata dalla logistica per gestire figli che devono essere portati e ripresi all’asilo, alle elementari alle medie: «E al pomeriggio fanno anche sport», sorride Simona che il prossimo autunno vedrà il figlio più grande, Thomas, frequentare il primo anno al “Pininfarina” che, però, è in piazza Bengasi, dall’altra parte della città rispetto a casa, in corso Toscana. «Abbiamo partecipato a tutti gli open day ma al Pininfarina Thomas ha trovato l’indirizzo a lui più congeniale. Ci andrà con il 62 e la metro». Raccontata così, la vita di Simona e i suoi cuccioli sembra tutto sommato serena. E in fondo lo è, ma solo per merito di Simona e dei suoi ragazzi.

Lei dice che ai ragazzi «l’indispensabile, facendo ovviamente delle scelte, non manca». Ma per la “pizzata” di fine anno scolastico, hanno chiesto tutti il permesso, non per andare, ma per sapere se la mamma si poteva privare di qualche euro. Alle feste, se i nonni regalano loro qualche soldo, li consegnano tutti a Simona. Quando ad Alex si sono rotti gli occhiali, è rimasto senza per un mese e mezzo. Ancora Alex e Nicholas avrebbero bisogno del logopedista: per il primo la mutua sta provvedendo, per l’altro, balbuziente, non è previsto se non a pagamento: «Sono 50 euro a seduta che non possiamo permetterci. Lui soffre. Gli piace leggere a voce alta ma si innervosisce, si vergogna. A scuola non ha problemi, ma fra poco andrà alle medie con nuovi compagni che chissà come lo accoglieranno. Non poter dare il necessario ai propri figli è qualcosa che distrugge il mio cuore così come dover quotidianamente stilare una graduatoria tra loro e decidere se spendere quel poco che abbiamo per uno o per l’altro».

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La cosa che non definiremo sorprendente, ché altrimenti Simona si offende, è che si fa un punto d’onore di pagare puntualmente le spese. Un impegno non semplice che le si sta ritorcendo contro: «Non riesco a entrare in graduatoria per una casa Atc perché non sono né morosa né sotto sfratto… Ma le pare?». «Comunque – riflette mamma Simona – non posso vivere per sempre sull’aiuto degli altri. I ragazzi crescono e crescono le loro esigenze. Devo trovare un lavoro, dare loro una prospettiva. Ma quando chiedo e dico che ho 5 figli, immancabilmente mi rispondono “Le faremo sapere”».

Specchio dei tempi ha accolto Simona e i suoi ragazzi nel progetto “Forza Mamme” che, oltre a garantire la quotidianità (borse della spesa, buoni carne), contribuisce a costruire un percorso di crescita sostenendole anche nel difficile lavoro di genitore, offre percorsi formativi finalizzati a trovare un lavoro. Per ora, Specchio ha invitato i figli di Simona ai soggiorni marini per i bambini le cui famiglie non possono permetterselo: «Che bello! Grazie! Un dono inaspettato: così i miei bambini potranno andare al mare».

Come donare per Forza Mamme

Tutti possono sostenere le Forza Mamme. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Forza Mamme”.

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“Bambini mai in vacanza”: partito il primo pullman per la Liguria

Elisabetta Rosso

“Il mare è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare” scriveva Verga. Non sempre. Nicole, Hilary e Noemi hanno otto anni e non hanno mai visto o sentito il mare. “Me lo immagino grande, salato e frizzante”, dice Nicole. “Fa tipo shhhh, un suono così”, aggiunge Noemi. “Io non vedo l’ora di toccare la sabbia”, sussurra Hilary sfregando i polpastrelli. Sono le nove e in piazza Sassari si ferma il pullman grigio diretto a Vallecrosia, in provincia di Imperia. Parte da qui “Bambini mai in vacanza”, il progetto completamente finanziato dalla fondazione Specchio dei tempi e realizzato con la logistica dei salesiani: una settimana al mare per i bambini di famiglie che non se lo possono permettere.

Nel cortile le grosse valigie colorate corrono sul selciato, trascinate dai bambini impazienti. Le mamme sistemano le felpe legate ai fianchi e rincorrono i figli con le ultime raccomandazioni: “chiama”, “non andare in mare senza braccioli”, “fa quello che ti dicono”. È l’inquietudine bella, quella che morde lo stomaco di fronte alle prime volte. C’è chi corre sul pullman, come Youssef e Israa, che prendono i posti in prima fila e si sussurrano qualcosa all’orecchio ridendo. Josue invece è attaccato al ginocchio della mamma con il viso nascosto tra le pieghe della gonna, “sta piangendo, non è mai andato via senza di me”, dice piano la madre. Di fianco c’è Marco che continua a chiedere a Don Matteo se può rimanere al mare due settimane invece che una, “non vede l’ora di tornarci, non è stato tante volte al mare ma gli piace tantissimo, starebbe tutto il giorno in acqua”, spiega la mamma.

Il progetto, nato nel 2018, si inserisce nel lungo percorso attivato da Specchio dei Tempi per aiutare le famiglie e in particolare le madri in difficoltà. Il programma è semplice, “mare, mare e mare” spiega don Matteo, “organizzeremo giochi, passeggiate, e anche una gita al parco acquatico le Caravelle.”

Il pullman comincia a riempirsi, Josue ha la mano appiccicata al finestrino e guarda la mamma con gli occhi grandi e umidi, Samuele abbraccia forte il papà, la madre di Sama emozionata grida “ci vediamo tra una settimana, ti voglio bene”. Noemi mentre carica lo zainetto in spalla dice “spero di fare anche colazione vedendo il mare, voglio vederlo sempre così poi me lo ricordo per bene.” Lei, il mare, lo conosce solo grazie alle descrizioni degli amici e non vede l’ora di poterlo raccontare con le sue parole.

Torna “Bambini mai in vacanza”, per loro una settimana al mare

Angelo Conti

Con l’incontro illustrativo con i genitori dei 50 bimbi prescelti (svoltosi ieri a Casa Santa Luisa), è entrato nel vivo il progetto “Bambini mai in vacanza” di Specchio dei tempi.

L’iniziativa, che è alla terza edizione e che riprende dopo una pausa di due anni dovuta alla pandemia, vuole offrire una settimana di vacanza al mare a bambini appartenenti a famiglie particolarmente disagiate. Bambini che non hanno possibilità di andare in altro modo in vacanza.

Il primo gruppo di 25 bambini partirà lunedì 11 luglio ed il secondo lunedì 18 luglio. Destinazione Vallecrosia, in Liguria.