Specchio con i bimbi curdi sopravvissuti all'Isis

di Angelo Conti

Specchio dei tempi è anche un grande papà. Aiuta, fa crescere, a volte coccola bambini in ogni parte delle mondo. Ma i piccoli curdi yazidi, che ho reincontrato stamattina nel campo di Duok, nelle due strutture che la nostra fondazione ha realizzato qui in Kurdistan, sono bambini speciali. Negli occhi hanno anni passati in un clima non solo di guerra, ma anche di violenze inaudite, di ogni tipo. Non è un mistero che, per aberranti questioni religiose, l’odio del califfato fosse profondissimo verso questa etnia di agricoltori, educati e rispettosi. Moltissimi gli uomini yazidi uccisi, moltissime anche le donne vendute nei mercati di Mosul.

Siamo dunque orgogliosi, adesso, di poter dare loro una mano assistendoli nella gigantesca tendopoli che li ospita. Tutto questo grazie al generoso impegno dei lettori de La Stampa, autori di un’altra straordinaria impresa di solidarietà. Con il supporto tecnico e logistico del Gruppo Umana Solidarietà.

⇒ DETTAGLI SUL PROGETTO (basta un clic per donare)
 
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SPECCHIO COSTRETTO A RINVIARE L'INAUGURAZIONE IN KURDISTAN

KURDISTAN, AEROPORTI CHIUSI E ONG RIMPATRIATE DOPO IL REFERENDUM
SPECCHIO DEI TEMPI RINVIA L’APERTURA DEL “PUNTO RAGAZZI” NEL CAMPO PROFUGHI DI DUHOK
di Angelo Conti

Il precipitare della situazione in Kurdistan, dopo il referendum che ha visto i curdi chiedere a grande maggioranza l’indipendenza dall’Irak e dalla Turchia, ci costringe a rinviare, stimiamo di una quindicina di giorni, l’apertura del “punto ragazzi” che Specchio dei tempi e Gruppo Umana Solidarietà hanno realizzato nel campo di Duhok, nel nord del Kurdistan Iracheno, nell’ambito del progetto “Mirror of Peace”. E’ stato il console italiano ad Erbil, Serena Muroni, una amica di Specchio dei tempi, a comunicarci che la Farnesina, di fronte alle minacce di guerra dei turchi e alla chiusura degli aeroporti disposti dall’Irak, ha chiesto il rientro di tutti gli operatori delle organizzazioni solidali che operano nei campi profughi (i campi sono 5 ed ospitano circa 250.000 persone fuggite da Mosul, distrutta dall’Isis). Ottemperiamo alla richiesta del nostro console, in attesa di averla con noi (come ha promesso) nella prossima inaugurazione, appena sarà possibile. 

La struttura di Duhok è composta da due prefabbricati e sarà in grado di accogliere sino a 50 ragazzi, tutti i pomeriggi. I giovani yazidi potranno utilizzare computer connessi con Internet e potranno partecipare a momenti ludici e formativi. In calendario anche corsi di inglese. La struttura sarà uno dei punti del progetto “Connettiamo i bambini del mondo” che metterà in rete le scuole costruite o ristrutturate da Specchio dei tempi in Italia, in Nepal, in Sri Lanka e in India. Nella foto un momento del montaggio dei due prefabbricati di Specchio dei tempi che presto ospiteranno i ragazzi di etnia Yazidi sfuggiti al Califfato. In alto il logo di “Mirror of Peace”: accanto alle vittime delle bestiali violenze del califfato vogliamo diventare “Specchio di Pace”.

DEFINITO IL PROGETTO MIRROR OF PEACE

di Angelo Conti

Ieri sera a Civitanova, Marche, con Paolo Bernabucci, presidente del Gus (Gruppo Umana Solidarietà), Specchio dei Tempi ha fatto un altro passo avanti verso la creazione di una struttura ludico-educativa a favore dei bambini che vivono nel campo di Khanke, nella zona di Duok, nel nord del Kurdistan. Qui, sotto circa 8000 tende, sono ospitati 50.000 yazidi fuggiti dalle angherie dell’Isis, il 40% minorenni. Il progetto, ora definito nei dettagli e nei costi, verrà sottoposto al CdA di Specchio dei tempi martedì pomeriggio per passare alla fase esecutiva già nelle prossime settimane. Al progetto, svolto sotto il coordinamento di Onu e Unhcr e che ha l’appoggio del Consolato Italiano in Kurdistan, è stato dato il nome di “Mirror of peace”, cioè “Specchio di pace”.