L’educatrice del nido che non sa quando riaprirà: “Grazie Specchio, il sussidio è ossigeno”

Di Beppe Minello
Pubblicato su La Stampa il 15 giugno 2020

Grazie Specchio! Ci avete dato ossigeno in un momento difficile e pieno d’incognite. Non so ancora quando potrò riaprire l’attività e con l’estate mio marito, precario della scuola primaria, non avrà stipendio. Ora possiamo guardare con un minimo di serenità ai prossimi mesi”.  La voce di Maristella Moffa è squillante, certamente per i suoi 34 anni, ma soprattutto perché è felice. All’orizzonte, dall’ormai lontano 24 febbraio, intravvede la concreta possibilità di riaprire il suo “nido in famiglia” che in dieci anni ha visto passare oltre 50 bambini dagli zero ai 3 anni, nell’alloggio-nido  “che – dice – comporta un affitto importante”. Alloggio ancora sbarrato per i bambini che abitualmente ospita ma che non sono stati abbandonati un giorno in questi mesi di stop.

Maristella, educatrice della prima infanzia e lei stessa mamma di due bambini di 6 e 3 anni e mezzo, ha infatti creato una didattica a distanza per i suoi piccoli allievi con video, letture di fiabe, videochiamate, che le hanno permesso – gratuitamente,  di mantenere un legame. Ora Maristella si sta organizzando per riaprire: “Oltre ad attrezzarmi con mascherine e visiere, immagino che dovrò anche cambiare l’accoglienza e l’uscita – riflette – perché tutto dovrà avvenire sul pianerottolo di casa: i nidi come il mio, proprio per la loro particolarità, forniscono un servizio tagliato sul bambino che ci viene affidato”.

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