Madri e figli, stamattina la consegna dei buoni alimentari

Articolo di Angelo Conti

Questa mattina, a Casa Santa Luisa, in via Nizza 24, c’è stato il primo incontro del mese di marzo riservato alle donne inserite nel progetto “madri e figli” di Specchio dei tempi, che assiste donne sole con figli. Una quarantina di partecipanti si sono confrontate con Marta Versaci ed Angelo Conti, hanno ricevuto indicazioni sul pagamento di bollette e affitti, hanno ritirato i buoni alimentari di questo mese (del valore di 100 euro ciascuno) e sono state informate sul progetto “Bambini mai in vacanza” che consentirà a molti dei loro bambini di trascorrere gratuitamente, fra giugno e luglio, una settimana al mare in Liguria, ospiti di Specchio dei tempi. L’iniziativa coinvolge attualmente oltre 100 famiglie.

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madri e figli in difficoltà

Barbara, sola e disabile, con cinque figli e un cancro da affrontare

Articolo di Beppe Minello, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Sulla porta della casa di Barbara, all’ultimo piano di un vecchio e ammuffito caseggiato Atc di via Cravero, c’è il disegno di un gattino degli Aristogatti. Sarà pure finto, ma il suo sorriso ti fa dimenticare i cinque piani fatti faticosamente a piedi e che per Barbara, 45 anni, ammalata di cancro con il 100 per cento di disabilità, sono una sofferenza e un rischio continuo. Il sorriso di quel gattino è però, anche un po’ il simbolo della famiglia di Barbara, separata e con 5 figli a carico, la più piccola di 3 anni, il più grande di 14, mentre un sesto, di 24, se n’è già andato di casa.

Un simbolo, perché la famiglia di Barbara è, a suo modo, solida. Anche perché, e giusto per fare un esempio, quando hai 10 anni come Alessia, la penultima di casa, e vorresti andare in gita con i compagni di classe e ti senti rispondere che «non si può» perché mamma non se lo può permettere – e servirebbero poi solo 30 euro! – come si può essere felici? E dire che, a scuola, Alessia è tenuta in palmo di mano perché solo con lei una compagna down, incrociata già all’asilo e mai lasciata, sta volentieri in classe.

E non è che ad Aurora, la più grande, a Michael, 14 anni, che l’anno scorso ha potuto vedere il mare grazie a un progetto di Specchio dei tempi dall’eloquente titolo: «Bambini mai in vacanza» o a Nicola, 8 anni, vada meglio. Quest’ultimo ha provato, gratuitamente, un corso di nuoto alla Colletta. «Piaceva tanto ad entrambi, ma l’iscrizione?», s’interroga Barbara che tira avanti con l’aiuto di Specchio dei tempi, dei servizi sociali, di quanto offre la solidarietà pubblica e privata.

Pure Atc ha in bella vista la sua pratica per cambiarle l’alloggio di due stanze, cucina e bagno che ha le pareti ammuffite. Barbara, con il Rei, il reddito d’inclusione di renziana memoria, riusciva a pagare le bollette: «Ora è sospeso e attendo, se mai arriverà, il reddito di cittadinanza». Una vita, insomma, nella quale ci si veste e ci si ciba con ciò che passa la carità più o meno travestita.

Guai, dunque, a immaginare qualcosa di diverso, fare un progetto, guardare un po’ più in là del giorno dopo. Barbara non si vergogna, è una donna forte, sia dentro sia, alta com’è e mai piagnucolosa, fuori. A tenerla così, nonostante disgrazie che distruggerebbero chiunque è l’amore per i figli. Come una chioccia, ha combattuto per tenere lontano dai tre più piccoli il suo ultimo compagno e loro padre. «Un tossico che, dicono, stia uscendo dalla dipendenza e che vive in un garage: non voglio che i suoi e miei figli lo vedano così. Lui s’è rivolto al giudice, ma i servizi sociali si sono complimentati con me per il mio atteggiamento» ricorda, con orgoglio, Barbara. La quale, ora attende un secondo intervento chirurgico. Il suo pensiero dominante, indovinate un po’ per chi è? «Come faranno i bambini senza di me?»

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mamme sole

Cento mamme da aiutare insieme

Articolo di Angelo Conti, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Donne sole, con figli, spesso senza lavoro, di fronte ad una vita difficile. È una fascia sociale debole, esposta alle povertà, sostanzialmente dimenticata da un welfare troppo distratto. Così Specchio dei tempi si è avvicinato a queste madri sole, a queste famiglie prive di risorse, spesso costrette a sopravvivere in situazioni complesse che coinvolgono anche i bambini.

Nella valutazione delle migliaia di richieste di aiuto presentate allo Specchio Point, lo sportello di ascolto di via Santa Maria 6 aperto da Specchio dei tempi nel novembre 2017, è emerso con evidenza che è questo tipo di famiglie quello più in difficoltà. La carenza di strumenti pubblici di sostegno economico (assurde le periodiche sospensioni della Carta Rei) e la totale latitanza di molti padri concorrono a rendere insostenibili le condizioni di madri spesso completamente abbandonate.

Elemento che aggiunge criticità, è la obiettiva difficoltà di donne, anche giovani ma con figli, a reperire occasioni di lavoro. Specchio dei tempi ha quindi evidenziato, traendole dalle richieste di aiuto già in nostro possesso, 100 situazioni particolarmente gravi. Queste famiglie hanno goduto di un accompagnamento di 3 mesi con l’erogazione di un contributo di 350 euro al mese (complessivamente 1050 euro per ogni nucleo famigliare, fra l’agosto e l’ottobre scorso).

È poi seguita una fase di aiuti alimentari (con buoni spesa) che continua anche oggi. A queste due iniziative abbiamo aggiunto o stiamo aggiungendo in queste settimane anche momenti di consulenza sulla gestione delle bollette per utenze e affitti (spesso morose), sui temi della genitorialità (spesso piena di paure), sulle conflittualità legali (spesso verso i padri inadempienti verso i figli). Presto scatterà, per le più volenterose, anche un piano di accompagnamento al lavoro. La scelta delle famiglie è avvenuta sfruttando dati raccolti dallo Specchio Point. I criteri per l’individuazione delle famiglie sono state le condizioni economiche, il numero dei figli, la situazione abitativa, la disponibilità delle madri nel seguire un percorso comune di reinserimento.

#storiedimamme – Conosciamo alcune madri sole aiutate da Specchio

Sola, senza lavoro e con due figli: Specchio accanto alle mamme come Antonella
Maria, nata in Italia e con figlia italiana, ora rischia di essere espulsa
Barbara, sola e disabile, con cinque figli e un cancro da affrontare
 
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madri e figli in difficoltà

Maria, nata in Italia e con figlia italiana, ora rischia di essere espulsa

Articolo di Beppe Minello, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Maria ha 28 anni, un sorriso che la illumina e una figlia di 8, Chiara, vivace come sanno esserlo i bambini felici a prescindere. Maria però, ha perso la speranza. La speranza di avere un lavoro che non sia nel retrobottega di qualche ristorante pagata in nero, o magari 20 euro al giorno – sempre in nero, sia chiaro – per riparare iPhone . La speranza di abitare una casa che sia un po’ più grande dei 27 metri quadrati che occupa oggi per 320 euro al mese: «Il padrone ci ha compreso 50 euro per una cantina che non ho mai visto», sorride. In realtà, questa mamma ragazzina che nel disastro generale della sua vita concentra ogni fatica sulla piccola Chiara che deve andare a scuola, deve poter avere tutto – o quasi – ciò che hanno i suoi amichetti presto perderà anche la casa perché a novembre è stata sfrattata per morosità e ora attende l’arrivo degli ufficiali giudiziari.

«Dal gennaio 2018 – ricorda – non ce l’ho più fatta a stare dietro all’affitto. Ho perso l’ultimo lavoro, cacciata dal ristorante dove facevo di tutto mentre il contratto parlava solo di pulizie». Licenziata perché era finita l’ennesima storia sbagliata con un uomo che, oltre a trovarle l’impiego, aveva garantito per lei anche per la casa. Andato via l’uomo, se n’è andato il lavoro e se n’è andata la casa. La prima di Maria, nata in Italia da genitori bosniaci, quart’ultima di nove tra fratelli e sorelle. Spiegare perché, lei che è nata qui sia pur da genitori non italiani (il padre è morto poco dopo la sua nascita), oggi si trovi con il permesso di soggiorno scaduto è impresa degna di Kafka. Non avere il prezioso documento, per Maria significa non potere accedere a nessun lavoro regolare, anche il più umile. Lo sfratto poi, privandola della residenza, le impedisce di richiederlo. Senza, anche ottenere quel po’ di assistenza là dove ne avrebbe diritto diventa impresa impossibile.

Maria, per la burocrazia, è un fantasma. Di lei si sono occupati, con le difficoltà che dicevamo, i servizi sociali e, occasionalmente, la generosità di professionisti che l’hanno indirizzata a volte bene altre male. Bene quando l’hanno portata dal giudice dei minori e sono riusciti a farle ottenere un permesso di 24 mesi – scaduto a settembre – per assistere la figlia. Male, quando le hanno suggerito, sempre per ottenere un pezzo di carta su cui costruire uno straccio di vita, di chiedere all’Ufficio stranieri la documentazione della sua disoccupazione con il risultato di vedersi intimare dalla questura di presentarsi per la notifica del decreto di espulsione. «Espulsione? Ma dove? Sono nata e cresciuta qui» ride, amara, Maria. Oggi gira con il terrore che la fermi la polizia, alla quale può sperare di sfuggire solo esibendo il ricorso contro l’espulsione. Il tutto, in attesa del 12 marzo quando sempre il giudice dei minori valuterà se concederle ancora il permesso di soggiorno per accudire Chiara.

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Lloyd a Torino: "Ecco cosa mi lega a questa città e al suo giornale"

«Torino è la città della magia. Torino è la città dei re. Torino è la città della Slam Poetry e del Cinema. Torino è la città in cui lavoratori e studenti si incontrano dando origine a un’energia propulsiva che rende questo cuore di Piemonte pulsante di vita. Non so quantificare quanto ci sia di torinese e piemontese nel maggiordomo Lloyd, il mio immaginario, ma so che l’idea di vivere in una grande magione, in compagnia di un maggiordomo, guardando inverni bianchi di gelo e autunni brumosi mentre intorno il mondo cambia in maniera sempre troppo drastica, arriva da qui. Da Torino. «C’è poi un’altra cosa che mi lega a Torino. Pochi sanno che le mie radici famigliari affondano nell’Alta Valle Stura, in un paese a confine con la Francia che si chiama Pietraporzio. A Pietraporzio, dove ho passato lunghe estati in compagnia dei miei nonni tra passeggiate, tè con i biscotti e interminabili partite a scacchi, non avevamo la televisione. Non avevamo la radio. Il telefono nemmeno a parlarne. Ma avevamo La Stampa, l’unico quotidiano che arrivasse nell’unica edicola del paese. La Stampa per me è stata, per anni, sinonimo di casa. Ancora oggi, nel vedere quel titolo che spunta in edicola, mi ricordo di mio nonno Giglio, un uomo riconosciuto universalmente come buono, che sfogliava quel giornale, umettandosi di tanto in tanto il dito, senza proferire parola che potesse rompere quella quiete sottile come bava di ragno. Essere domani, mercoledì, a La Stampa, a presentare il mio libro a favore di Specchio dei tempi, è per me un orgoglio grande più di quanto si creda perché penso a mio nonno. E penso che lui, oggi, sarebbe molto contento di me».

[TorinoSette] Il maggiordomo Lloyd per Specchio dei tempi

Articolo di Angelo Conti

Dialoghi fra un uomo spaesato e la sua coscienza in livrea. Certamente. Ma soprattutto perle di saggezza e di vita, dispensate da Lloyd, maggiordomo austero e a tratti ingessato, ma depositario di un patrimonio semplice eppure raro, il buonsenso.  Ne sono usciti libri di successo, un successo meritato sia dallo stile e sia anche dal modo, con la massiccia condivisione su Facebook dove Lloyd ha trovato decine di migliaia di fans.

Dopo i grandi successi editoriali di “Vita con Lloyd” e “In viaggio con lloyd”, Simone Tempia torna ora con una nuova selezione dei dialoghi surreali, agrodolci e delicatamente profondi. “Un anno con Lloyd”  (365 giorni in compagnia di un maggiordomo immaginario)  è un libro ricco di inediti che accompagna i suoi lettori giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, regalando una quotidiana pillola di saggezza, talvolta ironica ma talvolta anche profonda sino a far male: sono 365 lampi di genio e dolcezza per riconciliarsi con il mondo, o almeno per tentare di comprenderlo.

Simone Tempia, piemontese di Biella, scrive su Vogue e sul Corriere della Sera. E’ un uomo dai sentimenti profondi, legato alla sua terra, vicino agli ideali di Specchio dei tempi. E così la Fondazione de La Stampa lo ospiterà nell’Auditorium di via Lugaro 15 mercoledì 6 febbraio alle ore 18, per un “Incontro con l’autore” davvero singolare. Simone ci racconterà di lui, dei suoi libri e del maggiordomo. Risponderà alle domande dei suoi lettori. E lascerà anche un tangibile aiuto a Specchio dei tempi, visto che parte del ricavato delle vendite dei libri (gestite da Binaria del Gruppo Adele) verranno destinati alla iniziativa “Madri e figli”, che aiuta 100 famiglie monogenitoriali in gravi difficoltà economiche.

Tempia ci ha anche raccontato di uno speciale legame: “Torino è la città della magia. Torino è la città dei re. Torino è la città della Slam Poetry e del Cinema. Torino è la città in cui lavoratori e studenti si incontrano dando origine a un’energia propulsiva che rende questo cuore di Piemonte pulsante di vita. Non so quantificare quanto ci sia di torinese e piemontese nel mio maggiordomo immaginario, ma so che l’idea di vivere in una grande magione, in compagnia di un maggiordomo, guardando inverni bianchi di gelo e autunni brumosi mentre intorno il mondo cambia in maniera sempre troppo drastica, arriva da qui. Da Torino.  C’è poi un’altra cosa che mi lega a Torino e a questa presentazione. La storia è un po’ lunga, ma non troppo. Pochi sanno che le mie radici famigliari affondano nell’alta Valle Stura, in un paese a confine con la Francia che si chiama Pietraporzio. A Pietraporzio, dove ho passato lunghe estati in compagnia dei miei nonni tra passeggiate, tè con i biscotti  e interminabili partite a scacchi, non avevamo la televisione. Non avevamo la radio. Il telefono nemmeno a parlarne. Ma avevamo La Stampa, l’unico quotidiano che arrivasse nell’unica edicola del paese. La Stampa per me è stata, per anni, sinonimo di casa. Ancora oggi, nel vedere quel titolo che spunta in edicola, mi ricordo di mio nonno Giglio, un uomo riconosciuto universalmente come buono, che sfogliava quel giornale, umettandosi di tanto in tanto il dito, senza proferire parola che potesse rompere quella quiete sottile come bava di ragno. Essere a La Stampa è per me un orgoglio grande più di quanto si creda perché penso a mio nonno. E penso che lui, oggi, sarebbe molto contento di  me”.

Il 6 febbraio Simone Tempia e il maggiordomo Lloyd all'Auditorium La Stampa

Articolo di Angelo Conti

Non sarà la presentazione di un libro… Anche se i libri ci saranno, e parleremo anche tanto del maggiordomo Lloyd, ma sarà soprattutto un incontro fra amici. Un amico di Specchio dei tempi, Simone, che incontra tanti altri amici di Specchio dei tempi, i nostri donors e i nostri sostenitori.Un momento di festa, di allegria, di serenità. E chi vorrà acquistare uno dei libri di Simone sarà contento di sapere che una parte del prezzo di copertina sarà devoluto a Specchio dei tempi per il progetto “Madri e figli”, che aiuta 100 madri povere e sole.
Mercoledì 6 febbraio alle 18 in via Lugaro 15. A Torino. 
Salvate la data e l’ora. Con Simone, vi aspettiamo.

Protesi dentarie gratuite, stanziati 40.000 euro da Specchio per il 2019

Articolo di Angelo Conti

Salirà a 40.000 euro il contributo annuo per il 2019 di Specchio dei tempi all’Associazione Protesi Dentarie Gratuite. La decisione è stata presa dal CdA della nostra fondazione in relazione al grande impegno dei professionisti dell’associazione di via Negarville (tutti dentisti e odontotecnici volontari oppure in pensione) che cura gratuitamente ogni anno centinaia di indigenti. E’ stato anche siglato un accordo per l’assistenza gratuita dentistica alle famiglie del progetto di Specchio dei tempi “Madri e figli” che aiuta cento famiglie monogenitoriali in gravi difficoltà, quasi tutte madri sole con bimbi.

Progetto Madri & Figli, partita la educazione alla spesa

Di Angelo Conti

In due incontri a Casa Santa Luisa, Specchio dei tempi incontra oggi 100 mamme sole in difficoltà. Per spiegare loro come continueremo ad aiutarle nei prossimi mesi e per un incontro con Antonio Cajelli il nostro esperto nella corretta spesa del denaro, soprattutto quando i soldi sono pochi. Tanti consigli preziosi per le mamme, insieme al nostro aiuto concreto che oggi consiste nella distribuzione di Buoni Spesa per 300 euro ciascuna, donati da Specchio dei tempi.

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Sola, senza lavoro, due figli: Specchio accanto alle mamme come Antonella

Articolo di Angelo Conti pubblicato su “La Stampa” del 13 agosto

Antonella (la chiameremo così) è una di quelle donne che non si danno mai per vinte. Giovane, forte, tenace ha alle spalle storie complicate: “Ho incontrato due uomini sbagliati, i padri dei miei due figli, un maschio e una femmina, 2 e 7 anni. Ho lasciato il primo quando ho scoperto che aveva problemi di droga, il secondo perché si ubriacava tutte le sere e dopo l’alcol erano botte. Situazioni insostenibili. Ma mi sono rimasti loro, i miei piccoli. Sola, con loro per mano, ho capito presto quanto fosse difficile sopravvivere, in una società che lascia sole le donne come me”.

A tante di queste donne non manca però la volontà di fare. “Certo. Personalmente non ho mai smesso un attimo di cercare lavoro. Ho il diploma di un istituto tecnico.  Prima dei bimbi ho fatto la commessa e l’impiegata. Me la cavavo bene. Poi, dopo i bimbi, ho avuto solo occasioni per brevissime sostituzioni. C’è poco da fare: al colloquio di lavoro ti chiedono quanti figli hai, e lì parte la prima smorfia, poi quando ti chiedono la loro età, parte la seconda. E in pratica il colloquio di lavoro finisce lì. Due bimbi piccoli stanno a significare varicelle, morbilli, influenze e tutto il resto… Con rischi di ritardi ed assenze dal lavoro delle mamme…”. E poi c’è pure il problema degli orari: “E’ vero che c’è il prescuola e il doposcuola, ma ci sono alcuni lavori che non è proprio possibile fare con i bambini piccoli”.

Una soluzione sono le nonne: “Già, la mia nonna è stata preziosa sino a quando non è mancata, due anni fa. Purtroppo mia madre è seriamente malata, passa frequenti periodi in ospedale, vive con un pacemaker e forse dovrà essere trapiantata di cuore. Insomma, non mi può certo essere di aiuto con i bimbi”.

Ma quali sono le entrate garantite dalla struttura sociale alle mamme come Antonella? “Ci sono 302 euro della carta Rei mensile più circa 40 euro al mese della Carta Acquisti. Quindi la mia disponibilità è di 342 euro al mese. Più il pacco viveri che ricevo di suor Cristina, di Casa Santa Luisa. I padri dei bambini non mi versano nulla. Il primo ha anche subito una ingiunzione dal giudice perché contribuisca con 200 euro al mese. Ma non ha adempiuto. Il secondo è praticamente sparito. Non riesco più a trovare nemmeno le sue tracce. Ovvio che così  si comincia a fare debiti, non si pagano più le bollette, e nemmeno l’affitto. Ma non è una questione di scelta. Io non scelgo di non pagare. Io semplicemente non posso”. Porte chiuse anche all’Atc: “Non basta essere due volte ragazza madre, con due figli piccoli e senza lavoro per avere un alloggio popolare…”.

La povertà è una brutta bestia da affrontare, soprattutto con i bambini piccoli. “La vita scolastica ha comunque un costo: è un problema persino acquistare le matite colorate. Non parliamo delle gite… Sotto Natale, praticamente cerco di non uscire di casa. I bimbi vedono le vetrine illuminate, i giocattoli, i regali. E io non posso comprare assolutamente niente per loro. Qualche volta per questo piangono. E sono momenti di dolore grandissimo anche per me”.

Specchio dei tempi ha inserito Antonella nel programma “Madri & figli”: riceverà 350 euro al mese per i prossimi tre mesi. “Un aiuto di cui sono profondamente grata ai lettori de La Stampa, che voglio ringraziare tanto”. Ma a 31 anni sta cercando soprattutto la fiducia di qualcuno. “Solo un lavoro potrà cambiare la mia vita, anche modesto, umile.  Non pretendo nulla di particolare e non ho paura di faticare. Perché io una ricchezza comunque ce l’ho: i miei bambini meravigliosi