Coronavirus, cento scatti d'autore per aiutare Specchio

Si è conclusa il 31 maggio l’iniziativa dei circoli Fiaf torinesi a favore di Specchio dei tempi. Qui i dettagli.

Di Elisa Cassisa
Pubblicato su La Stampa il 24 aprile 2020

Foto, virus, solidarietà. Attimi colti da un obiettivo che si cristallizzano in una foto, figure lontane che vanno a braccetto con gli Istanti di questo periodo: flash archiviati dalla nostra memoria, durante la quarantena inattesa e indesiderata. E poi altri scatti: di luoghi distanti, di momenti belli e brutti, ma anche di scorci torinesi a noi ben noti, specie quando uscire di casa era un diritto elementare, tanto scontato da sembrare inattaccabile, incomprimibile. Istanti colti con sapienza e arte, che con l’aiuto di chi vorrà contribuire, diventeranno fondi immediati: Specchio dei tempi li metterà subito a disposizione per superare l’emergenza Covid-19.

RICHIEDI UNA FOTOGRAFIA

«100 fotografie contro il Covid» è l’iniziativa lanciata dal gruppo fotografico La Mole, che attraverso la Fiaf (Federazione italiana associazioni fotografiche) di Torino, ha coinvolto 20 circoli, tra fotoamatori e professionisti, tutti del torinese. «Ognuno ha selezionato 5 immagini che potessero rispondere ai gusti del pubblico e ai diversi ambienti e arredi della casa», spiega Riccardo Rebora, presidente del Gruppo La Mole. Foto naturalistiche come lo scatto di Luca Casale, uno degli autori più noti del genere. Fotografie minimaliste dalle linee semplici ed elementi architettonici immediati. E poi c’è Torino. Portici, strade, monumenti immortalati in istanti magici. Le foto si possono ottenere con un contributo minimo di 40 euro su www.100fotografiecontroilcovid.it. Tolte le spese, il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Specchio dei Tempi per i progetti contro il virus.

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I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
In un mese di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito novecentomila di dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 90 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 146, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 16 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.  Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un  bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare  Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.

Infospecchiodeitempionlus@lastampa.it; 011.6568376.

La solidarietà dei creativi torinesi: nasce "Postered", 25 manifesti da collezione per aiutare Specchio

L’iniziativa Postered si è conclusa il 1° giugno. Tutte le info per il ritiro dei poster qui

Di Elisa Cassisa
Pubblicato su La Stampa il 18 aprile 2020

La solidarietà si può anche mettere al muro. In senso buono, naturalmente: la si può fissare nella memoria, appendendola alle pareti di casa, per ricordare con disegni, idee, slogan e tanto estro artistico questo stranissimo periodo della nostra vita. Tra attese, speranze, lutti, smartworking e reclusione domiciliare forzata. Mentre il contenimento del virus arranca, non si può arrestare la creatività ed ecco quindi tanti poster concettuali, realizzati da altrettante agenzie creative e illustratori torinesi, che chiunque può acquistare, in modo che il ricavato sia devoluto a Specchio dei tempi. I fondi così raccolti saranno utilizzati per l’acquisto di macchinari sanitari, di dispositivi di protezione personale e materiali di consumo, distribuiti gratuitamente agli ospedali piemontesi.

PRENOTA IL TUO POSTER PREFERITO

L’iniziativa è dell’agenzia Ikigai Media di Nicola Martini e Fabio Russo, nata un anno fa da un collettivo di grafici. “Pensando a un modo per declinare la creatività al servizio dell’emergenza, abbiamo lanciato una ‘call’ ai designer della città, accolta con favore da agenzie e free lance e, nonostante le difficoltà del momento, è partito il progetto ‘Postered’”, spiega Nicola. “Il rosso è al centro dell’ideazione concettuale: colore dell’emergenza, delle zone più colpite dal virus e in quarantena. Ma è anche colore simbolo di passioni, di frutti estivi, come fragole e ciliegie. Nei poster l’inventiva riflette similitudini e contraddizioni. Come i lemmi positivo e negativo che oggi hanno accezioni strane, quasi contrapposte”.

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Case connesse da fili invisibili di cellulari, internet e tv che mantengono in piedi la socialità. La primavera che sboccia al di là delle finestre. La vita sui balconi di un palazzo, tra chi legge, chi è perso nei propri pensieri, chi presenta cani e gatti ai vicini. Le relazioni o la loro assenza sono al centro della visione dei 25 artisti che hanno risposto alla chiamata, tra nomi di illustratori storici e giovani professionisti, tutti operanti in città.

Il vino è tra le allegorie protagoniste. “La convivialità di ritrovarsi con gli amici davanti a una bottiglia si è annullata”, spiega il creativo Gianluca Cannizzo. La sua ‘red zone’ è una bottiglia capovolta, “rovesciata, quasi in cerca di una via d’uscita”. Il bere in compagnia appare su un telefonino, “unico mezzo che oggi garantisce il rimanere in contatto”: per l’illustratore Davide Ibba è un nostalgico ‘I miss you’ “Ho aperto da poco un‘enoteca, l’attività è ferma e il cellulare è diventato strumento di lavoro per ordini e consegne”.

Strappa un sorriso ‘Tirare a campari’. “C’è un chiaro gioco di parole – racconta Damayanti Zanesco dello studio Spazio Primavera – il cocktail per antonomasia e il classico modo di dire hanno tutto un altro sapore adesso che siamo tra le mura domestiche anziché in un locale con amiche o colleghe”. Paradigma della resilienza a cui tutti noi siamo chiamati è ‘Ha da passa ‘a nuttata’: la celebre battuta di ‘Napoli Milionaria’ di Eduardo de Filippo ritorna per Rubra Studio più attuale che mai, evocando lo spirito italo-napoletano capace di rialzarsi dalle vicissitudini. Poi c’è la famiglia che deve coniugare il lavoro da casa e i bambini che non vanno a scuola. ‘Let me be your quarantine’ è la dolce rappresentazione della quarantena di Ikigai Media.

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Le 25 illustrazioni si trovano sul sito www.postered.it. Scelto quello che si preferisce, si procede all’ordine, devolvendo 25 euro (o più) direttamente alla Fondazione di Specchio dei Tempi. Ikigai Media si fa carico dei costi di stampa in formato 50 per 70. Una volta allentate le restrizioni, i poster si potranno ritirare al Circolo del Design, partner nel progetto con Graphic days Torino e Sixeleven che in tempo record ha messo a punto il sito web. “Appena avuta l’idea l’abbiamo condivisa con la Onlus che è stata subito reattiva e disponibile”, aggiunge Nicola. Per la Fondazione è una nuova possibile ondata di solidarietà, nata dal fervore social di Instagram, che coinvolge una fascia di pubblico giovane e dinamica.   

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I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
In un mese di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito ottocentomila di dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 90 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 146, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 16 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.  Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un  bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare  Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”.  Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.
Infospecchiodeitempionlus@lastampa.it; 011.6568376.
arte e donazioni per l'emergenza coronavirus

Nespolo crea un'opera per aiutare Specchio: "Così strappiamo la felicità ai giorni futuri"

Una frase di Majakovskij che galleggia nel colore del sole – «Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri» – e poi un’esplosione di vita: musica, danze, sorrisi, fiori. Con un’opera inedita creata per Specchio dei tempi e i progetti a supporto dell’emergenza coronavirus, l’artista torinese Ugo Nespolo ha voluto partecipare alla gara di solidarietà che la Fondazione sta portando avanti dallo scoppio della pandemia. La tiratura dell’opera, 500 litografie 35×50 su cartoncino di pregio delle Cartiere Fedrigoni, è in corso presso L’Artistica Savigliano: si potrà ottenere la tavola con un’offerta minima di 50 euro. Ogni copia sarà firmata e dedicata da Nespolo al donatore, L’Artistica Savigliano si occuperà di spedirla a casa in un’apposita confezione.

Per ottenere l’opera di Ugo Nespolo al momento della donazione si può, ma non è obbligatorio, inserire la causale specifica: «Nespolo – Emergenza Coronavirus». È invece necessario inviare una mail all’indirizzo nespoloperspecchio@gmail.com specificando nome, cognome, indirizzo di spedizione dell’opera, estremi/ricevuta della donazione, numero di telefono.

 DONA ORA    COME DONARE

L’INTERVISTA DI MARIA TERESA MARTINENGO A UGO NESPOLO
PUBBLICATA SU LA STAMPA IL 7 APRILE 2020

L’opera contiene un messaggio incoraggiante, resterà come segno di un tempo difficile, drammatico, sospeso…
«La frase di Majakovskij mi è venuta in mente quando ho cominciato a pensare a questa tavola dedicata a Specchio dei tempi: un’immagine piena di cose belle, che piacciono, che sono vive. Che nel futuro ci saranno. È un messaggio positivo. Anche l’arte questa volta può fare la sua piccola parte. Speriamo sia qualcosa che le persone considerino prezioso. Io dedicherò ognuna delle tavole alla persona che l’ha acquistata».

Un ricordo di un tempo da dimenticare?
«Credo sia giusto tenere un ricordo, un ricordo non drammatico. Io sulla scrivania ho un teschietto di ambra, un piccolo oggetto ottocentesco. Dobbiamo sempre ricordare che la vita non è solo una corsa verso la felicità, il successo. In studio ho anche incorniciato una copertina di Time Magazine con la foto delle Torri gemelle. Nessuno prima poteva pensarci, ma è accaduto, può succedere».

Davvero questa epidemia cambierà il nostro modo di essere?
«Speriamo prima di tutto che questa esperienza insegni a prendere provvedimenti perché non capiti un’altra volta. Poi, c’è chi dice moralisticamente che questo periodo ha il senso di una pausa di meditazione, che dopo non saremo gli stessi. Può essere. Certo ricorderemo la dimensione pazzesca che ha avuto».

Come vive questo tempo un artista?
«Io sono in studio, disegno, lavoro, soprattutto scrivo. Sto scrivendo un libro per Einaudi, scrivo articoli. Dal punto di vista intellettuale c’è più tempo per pensare, ragionare. L’Università di Torino dedicherà un convegno a Pavese per il settantesimo anniversario delle morte, ho disegnato il logo. Per gli artisti è un momento per ripensarsi. Essere un artista non vuol dire solo muovere la mano, ma pensare, progettare».

Ripensarsi in una dimensione nuova?
«L’arte da tempo si è tirata fuori dalla vita reale. È diventata un mestiere, si produce per vendere, per la mostra. Vale solo ciò che costa. Oggi si capisce che non può essere così, vedremo come andranno le cose dopo la pandemia. L’arte dovrebbe essere più umile. Ben venga oggi una piccola cosa che può dare gioia, come la nostra tavola di Specchio. Meglio che tenersi in salotto uno squalo putrefatto di Hirst».

Ha qualche suggerimento per queste giornate in casa?
«Tirare fuori le poesie dei diciotto anni scritte alla fidanzata che poi ha sposato un altro, il romanzo mai finito… Perché no? Ma la nostra non è vera reclusione. Tocca stare a casa e allora prendiamoci il tempo per pensare un po’ a noi stessi, facendo qualcosa che diverte, che fa piacere. A volte stiamo in casa con i nostri cari, ma non c’è tempo per incontrarsi davvero. Cogliamo l’occasione. E poi approfittiamone per sentire musica, per fare ciò che in tempi normali non potremmo fare, per coltivare l’interesse per la bellezza che troppi hanno dimenticato. È un’occasione, sperando che non ritorni mai più. E poi “Strappiamo la felicità ai giorni futuri”».