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Haiti, partito il container per i terremotati

Angelo Conti, La Stampa 31/10/2021

Ad Haiti la situazione resta molto critica. Paese poverissimo e in più con vasti territori controllati da bande criminali, non riesce a risollevarsi dopo il terremoto di Ferragosto. I circa 2500 morti hanno trovato sepoltura, ma sono ancora centinaia i feriti che necessitano di cure e terapie. Ed accanto a questo c’è la grande povertà che il terremoto ha reso più grave e spaventosa.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono stati vicini da subito a questa gente, che conosciamo per avere operato laggiù anche dopo il terremoto del 2010 (quando ristrutturammo le sale operatorie dell’Ospedale Saint Camille di Port-Au-Prince), grazie agli 88.000 euro raccolti in poche settimane.

Ma ora vogliamo continuare ad aiutare questa gente e venerdì 29 ottobre abbiamo fatto partire un grande container colmo di apparecchiature sanitarie, dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, gambali, camici) oltre a riso, pannolini, scatolame. Tutti possono aiutarci (anche aziende che volessero mettere a disposizione i loro prodotti), con una donazione, a rendere più cospicua questa spedizione e quelle che seguiranno. In coordinamento con i Padri Camilliani di Torino, con l’Ospedale Saint Camille di Port Au Prince, con l’associazione Lakay Mwen di Maurizio Barcaro.

Sri Lanka, casi di Covid nel nostro villaggio delle bambine

Angelo Conti

Il nostro villaggio di Ibbawale (dove Specchio dei tempi ha costruito, 15 anni fa, cinque case famiglie per ospitare le bambine vittime di abbandoni, violenze ed abusi) è stato raggiunto dalla pandemia: alcune delle bimbe e delle ragazze sono positive e, stamattina, si è proceduto ad ulteriori tamponi di controllo.

Nessuna delle bimbe è grave, ma molte sono colpite da sintomi (febbre e tosse). Ovviamente Specchio segue da vicino la situazione, costantemente informata dall’Associazione buddhista Oba Mama di Matara, nostro partner nell’intervento.

Tutti potete aiutarci nell’assistenza di queste bambine.

Haiti, raccolti 74 mila euro: cosa stiamo facendo

Un mese fa il terremoto di Haiti. Il bilancio è davanti a tutti: 2500 morti, almeno quattro volte tanti i feriti, decine di migliaia i senza tetto, 500 persone ancora disperse. Specchio dei tempi (anche con il brand nazionale Specchio d’Italia) si è mosso subito: conosciamo la povertà di quell’isola, anche per averci lavorato a lungo nel 2010, dopo un altro catastrofico sisma. E conosciamo anche le grandi difficoltà di quel sistema sanitario (quasi inesistente) e della rete stradale, già precaria ma collassata dopo le scosse.

Ai nostri sostenitori abbiamo chiesto di darci una mano con tre obiettivi: sostenere l’ospedale Saint Camille di Port Au Prince, aiutare la ricostruzione di Jeremee (il centro più colpito, sulla costa occidentale), essere vicini ai tanti bambini di questa terra, che di fronte alle catastrofi hanno bisogno di ogni tipo di sostegno. Nonostante il mondo (e tutti i media) guardassero in quei giorni soprattutto all’Afghanistan, in tanti hanno accolto il nostro appello.

Dona

Così, ad oggi, abbiamo raccolto 73.547 euro da 493 donatori. Di questa somma 40.000 euro sono già stati impiegati sul campo per i primi soccorsi e per le prime cure. Questa fase dell’intervento è stata condotta in stretta collaborazione con i padri camilliani che operano da anni in quel paese, alcuni dei quali sono piemontesi.

Ora puntiamo a sostenere, con i restanti 33.547 euro e con quanto riusciremo ancora a raccogliere, la ricostruzione delle abitazioni (una casa, capace di ospitare una famiglia numerosa, laggiù costa fra 7 e 9 mila euro) e ad aiutare le scuole, così da avvicinare il più rapidamente possibile genitori e bambini ad una vita normale.

Ad Haiti c’è ancora tanto da fare. Continuate a darci una mano.

Haiti, aperta una raccolta fondi per i terremotati

Angelo Conti

Centinaia di morti, sistema sanitario pressoché inesistente, bande armate che ostacolano i soccorsi con rapine e rapimenti, lo spaventoso terremoto (di 7,1 gradi) che ha devastato Haiti la vigilia di Ferragosto richiede l’attenzione di tutti. Soprattutto per noi che abbiamo già vissuto il dramma del precedente terremoto (meno violento, ma con epicentro la capitale Port Au Prince, quindi con migliaia di morti). Per questo, insieme alla nostra fondazione sorella Specchio d’Italia, abbiamo aperto una raccolta fondi e iniziato a lavorare per portare aiuti concreti come undici anni fa.

Allora intervenimmo per sostenere l’attività dell’Ospedale Saint Camille di Port Au Prince, contribuendo anche alla realizzazione di un ambulatorio a Jeremee, nella parte più meridionale dell’isola, che risulta essere oggi anche la zona più colpita dall’ultimo terremoto.

DONA ORA PER HAITI

“Al momento le priorità sono due – spiega padre Antonio Menegon – l’assistenza ai feriti che spesso si trovano in villaggi completamente privi di strutture mediche di base e il reperimento di alternative abitative alle case distrutte. La prima emergenza è resa più critica sia dalle strade che attraversano la tormentata e montuosa area colpita e la dalla presenza di bande di criminali che, dopo le recenti traversie politiche del paese, hanno preso forza e che compiono continuamente rapine, rapimenti e violenze. Accanto al dramma del terremoto, qui dobbiamo dunque fare i conti anche con un profondo dramma sociale”.

Padre Robert Daudier è il direttore dell’Ospedale Saint Camille: “La scossa è stata violentissima anche nella capitale, ma è nella zona di Jeremee che la situazione è davvero tragica. Di fatto, è difficile potare soccorsi via terra perché l’area di Martissant, lungo il percorso, è in mano ai banditi da più di 2 mesi: sparano alle auto di passaggio, aggrediscono i passanti, rapiscono chi può pagare qualcosa, ed i bianchi sono i più a rischio. Abbiamo bisogno di aiuto per superare queste situazioni difficili, magari cercando di utilizzare anche un elicottero. La popolazione non ce la faceva già più di fronte a queste terribili condizioni socio-politiche. Ed ora è arrivato il terremoto, con centinaia e centinaia di morti, migliaia di case distrutte, decine di migliaia di famiglie in gravissima difficoltà, anche alimentare”.

DONA ORA PER HAITI

La Fondazione Specchio d’Italia è il braccio solidale delle testate del Gruppo Editoriale Gedi. Nasce dall’esperienza torinese di Specchio dei tempi ma è autonoma e diffusa in tutta Italia. Specchio d’Italia ha sede a Milano e realizza progetti a Roma, Bari, Genova, Trieste, Venezia, Palermo, Crotone e Sassari. All’estero è presente in Sri Lanka, Ruanda, Somaliland, Messico e Brasile. Vive della solidarietà di chi vuole dare concretamente una mano per rendere il mondo un pochino migliore.

Tutti possono aiutarci con una donazione online cliccando qui. Oppure con bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione – La Stampa Specchio dei tempi Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943, intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa in via Lugaro 21 a Torino (anche con carta di credito o bancomat) in via Lugaro 15 dal lunedì al venerdì ore 9.30-13.00 (sabato e domenica chiuso). In orario di ufficio è possibile versare anche negli uffici di Reale Mutua, Agenzia Principale Torino Castello, Piazza Castello 111/113. Nella causale va indicato “Per Haiti”.

*Foto Ansa / La Stampa

Orto, frutteto, serre e galline per le famiglie libanesi

Angelo Conti

Il primo polo di agricoltura solidale pensato e realizzato da Specchio dei tempi con la Brigata Alpina Taurinense è attivo dalla scorsa settimana ad Al Mansouri, nel Libano meridionale. Il progetto è stato realizzato, in particolare grazie alla collaborazione con il reggimento Nizza Cavalleria (inquadrato nella Taurinense), ed ha permesso di realizzare un’isola agricola pilota con orto, serre, frutteto e allevamento di animali da cortile.

E’ una concreta azione volta a contrastare la grande povertà di chi vive in questi difficili territori: l’obiettivo è di dare una autonomia alimentare a famiglie indigenti, cercando di offrire loro anche la possibilità di modesti ricavi con la vendita delle produzioni agricole e delle uova. Specchio dei tempi ha sviluppato il progetto (sostenendone tutti i costi) d’intesa, oltre che col Comando della Taurinense, anche con la Imam Sadr Foundation, che ha due sedi: una a Beirut ed un’altra nella provincia di Tiro. Questa fondazione, riconosciuta dalle Nazioni Unite, è impegnata soprattutto nell’assistenza scolastica ai bambini delle famiglie più povere e ad alla formazione delle donne.

La collaborazione dei Caschi Blu del contingente italiano con le realtà locali ha permesso di individuare le famiglie maggiormente bisognose di aiuto, mentre i terreni sono stati selezionati dall’ufficiale agronomo della Riserva, scegliendoli in base alla qualità e alla resa del terreno, nonché alla reale possibilità di utilizzo da parte dei destinatari. La particolarità di questo progetto, che lo rende prezioso quanto esemplare, è la sua completa autosostenibilità, essendo dotato di cisterne per l’approvvigionamento idrico e aree di compostaggio, un motocoltivatore, incubatrici per uova, mangiatoie ed abbeveratoi per il pollame. Non necessitando di ulteriori apporti esterni, il progetto potrà quindi diventare un modello replicabile anche per altri enti e per le associazioni che operano per il supporto alle fasce più deboli della popolazione.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il Comandante del Sector West Generale di Brigata Davide Scalabrin, il Comandante di ITALBATT Colonnello Paolo Scimone, il Direttore Generale della Fondazione locale e il Sindaco di Tiro. L’obiettivo è ora quello di realizzare altre aree di agricoltura solidale in questa area del Libano.

Libano, al via i lavori di agricoltura solidale

Angelo Conti

Sono cominciati nei giorni scorsi a Al Mansouri, in Libano, i lavori di agricoltura solidale a favore delle famiglie più povere di un’area che resta fra le più pericolose e difficili del mondo. Specchio dei tempi è partner della Brigata Alpina Taurinense e, in particolare, del Nizza Cavalleria, inquadrato nella brigata.

Specchio dei tempi sta operando nella realizzazione di “isole agricole” con orti, serre, frutteti e allevamenti di animali da cortile, per contrastare la grande povertà di chi vive in questi territori. L’obiettivo è di dare una autonomia alimentare ad ogni famiglia indigente, cercando di offrire loro anche la possibilità di modesti ricavi con la vendita delle produzioni agricole e delle uova.

Specchio dei tempi ha sviluppato il progetto grazie alla collaborazione, oltre che del Comando della Taurinense, anche della Imam Sadr Foundation, che ha due sedi: una a Beirut ed un’altra nella provincia di Tiro. Questa fondazione, riconosciuta dalle Nazioni Unite, è impegnata soprattutto nell’assistenza scolastica ai bambini delle famiglie più povere ed alla formazione delle donne.

Specchio dei tempi realizzerà delle isole di agricoltura sociale, ognuna delle quali disporrà di una serie di moduli, ampliabili e replicabili: una serra, un orto in pieno campo, un pollaio integrati da un frutteto, un’area servizi ed un’area compostaggio. Primo step sarà la serra, dotata di impianto di irrigazione a goccia: il progetto prevede una estensione da 80 a 300 metri quadrati. Secondo step sarà la realizzazione di un pollaio (con 90 galline ovaiole e 10 galli) su una superficie di circa 100 metri quadrati con annesso ricovero notturno a protezione dai predatori. Il pollaio sarà dotato di reti ombreggianti ed antipioggia oltre a mangiatoie ed abbeveratoi. In un’area collegata verranno sistemate due incubatrici da 200 uova complessive, così da garantire un costante apporto di pulcini.

L’orto verrà realizzato in pieno campo con pratiche di agricoltura biologica (per quanto possibile in un’area complessa) con l’obiettivo di una progressiva riduzione di concimi e fitofarmaci. La concimazione verrà gradatamente integrata con l’humus prodotto nell’area di compostaggio (dotata di biotrituratore). L’isola agricola verrà inoltre dotata di un motocoltivatore, di un serbatoio per la riserva d’acqua, delle relative tubature e di attrezzi agricoli.

L’obiettivo è quello di avviare una valida produzione destinata all’autoconsumo, offrendo contemporaneamente alle famiglie interessate l’acquisizione delle conoscenze necessarie alla gestione dell’area agricola e di quella allevatoria. Per questa ragione è anche prevista una attività formativa da parte degli agronomi della Taurinense.

Libano, così aiuteremo le famiglie più povere

Angelo Conti

E’ stato firmato ieri ad Al Mansouri l’accordo fra il contratto Specchio dei tempi e la Brigata Alpina Taurinense da una parte ed una organizzazione di Tiro per la realizzazione di un progetto di agricoltura sociale a favore delle popolazioni più povere del sud del paese.

Specchio opererà con i militari del Nizza Cavalleria (inquadrati nella Turinense) e realizzerà delle “isole agricole” con orti, serre, frutteti e allevamenti di animali da cortile, per contrastare la grande povertà di chi vive in questi territori. L’obiettivo è dare una autonomia alimentare ad ogni famiglia indigente, cercando di offrire loro anche la possibilità di modesti ricavi con la vendita delle produzioni agricole e delle uova.

Specchio ha sviluppato il progetto grazie alla collaborazione, oltre che del Comando della Taurinense, anche della Imam Sadr Foundation, che ha due sedi: una a Beirut ed un’altra nella provincia di Tiro. Questa fondazione, riconosciuta dalle Nazioni Unite, è impegnata soprattutto nell’assistenza scolastica ai bambini delle famiglie più povere e ad alla formazione delle donne.

Specchio realizzerà delle isole di agricoltura sociale, ognuna delle quali disporrà di una serie di moduli, ampliabili e replicabili: una serra, un orto in pieno campo, un pollaio integrati da un frutteto, un’area servizi ed un’area compostaggio. Primo step sarà la serra, dotata di impianto di irrigazione a goccia: il progetto prevede una estensione da 80 a 300 metri quadrati. Secondo step sarà la realizzazione di un pollaio (con 90 galline ovaiole e 10 galli) su una superficie di circa 100 metri quadrati con annesso ricovero notturno a protezione dai predatori. Il pollaio sarà dotato di reti ombreggianti ed antipioggia oltre a mangiatoie ed abbeveratoi. In un’area collegata verranno sistemate due incubatrici da 200 uova complessive, così da garantire un costante apporto di pulcini.

L’orto verrà realizzato in pieno campo con pratiche di agricoltura biologica (per quanto possibile in un’area complessa) con l’obiettivo di una progressiva riduzione di concimi e fitofarmaci. La concimazione verrà gradatamente integrata con l’humus prodotto nell’area di compostaggio (dotata di biotrituratore).

L’isola agricola verrà inoltre dotata di un motocoltivatore, di un serbatoio per la riserva d’acqua, delle relative tubature e di attrezzi agricoli.

L’obiettivo è quello, nel giro di un mese, di avviare una valida produzione destinata all’autoconsumo, offrendo contemporaneamente alle famiglie interessate l’acquisizione delle conoscenze necessarie alla gestione dell’area agricola e di quella allevatoria. Per questa ragione è anche prevista una attività formativa da parte degli agronomi della Taurinense.

Capodanno cingalese, auguri ai nostri bimbi di Matara

Angelo Conti

Un abbraccio forte ai nostri bambini dell’Orphanage di Matara ed alle nostre bambine del Villaggio di Ibbawale, che oggi festeggiano il capodanno cingalese.
Grazie anche al venerabile Kegalle Rathanasa, la massima autorità buddista dello Sri Lanka del sud, che ha visitato entrambi i nostri progetti.

Isole agricole in Libano con la Taurinense

Angelo Conti, La Stampa 13/04/2021

Specchio dei tempi e la Brigata Taurinense operano insieme in Libano in un progetto di agricoltura sociale a favore delle popolazioni più povere del sud del paese. Il Nizza Cavalleria di stanza a Bellinzago Novarese, il battaglione Saluzzo di stanza a Cuneo e il reparto logistico della brigata, di stanza Rivoli (tutti inquadrati nella Taurinense), sono da qualche settimana attivi nella zona di Al Mansouri, quale componente di manovra del contingente italiano in Libano nell’ambito della missione Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite.

Specchio dei tempi, insieme ai militari, realizzerà delle “isole agricole”  con orti, serre, frutteti e allevamenti di animali da cortile, per contrastare la grande povertà di chi vive in questi territori. L’obiettivo è di dare una autonomia alimentare ad ogni famiglia indigente, cercando di offrire loro anche la possibilità di modesti ricavi con la vendita delle produzioni agricole e delle uova.

Specchio dei tempi ha già sviluppato il progetto grazie alla  collaborazione, oltre che del Comando della Taurinense,  anche della Imam Sadr Foundation, che ha due sedi: una a Beirut ed un’altra nella provincia di Tiro. Questa fondazione, riconosciuta dalle Nazioni Unite, è impegnata soprattutto nell’assistenza scolastica ai bambini delle famiglie più povere e ad alla formazione delle donne.

Specchio dei tempi realizzerà delle isole di agricoltura sociale, ognuna delle quali disporrà di una serie di moduli, ampliabili e replicabili: una serra, un orto in pieno campo, un pollaio integrati da un frutteto, un’area servizi ed un’area compostaggio. Primo step sarà la serra, dotata di impianto di irrigazione a goccia: il progetto prevede una estensione da 80 a 300 metri quadrati.  Secondo step sarà la realizzazione di un pollaio (con 90 galline ovaiole e 10 galli) su una superficie di circa 100 metri quadrati con annesso ricovero notturno a protezione dai predatori. Il pollaio sarà dotato di reti ombreggianti ed antipioggia oltre a mangiatoie ed abbeveratoi. In un’area collegata verranno sistemate due incubatrici da 200 uova complessive, così da garantire un costante apporto di pulcini.

L’orto verrà realizzato in pieno campo con pratiche di agricoltura biologica (per quanto possibile in un’area complessa) con l’obiettivo di una progressiva riduzione di concimi e fitofarmaci. La concimazione verrà gradatamente integrata con l’humus prodotto nell’area di compostaggio (dotata di biotrituratore). L’isola agricola verrà inoltre dotata di un motocoltivatore, di un serbatoio per la riserva d’acqua, delle relative tubature e di attrezzi agricoli.

L’obiettivo è quello, nel giro di un mese e cioè entro la fine di maggio, di avviare una valida produzione destinata all’autoconsumo, offrendo contemporaneamente alle famiglie interessate l’acquisizione  delle conoscenze necessarie alla gestione dell’area agricola e di quella allevatoria. Per questa ragione è anche prevista una attività formativa d parte degli agronomi della Taurinense.

Un ambulatorio gratuito per i profughi birmani

Angelo Conti

Specchio dei tempi e Medacross sono impegnati nell’organizzare aiuti per le centinaia di profughi in fuga dal Myanmar dopo le violenze dei militari golpisti che hanno provocato oltre 500 morti. Lavoriamo in stretta sinergia con il sacerdote cattolico Suwat Luangsaard.

La scorsa settimana, con Daniele Regge ed Erika Vitale di Medacross e con Anastasia Sironi di Specchio dei tempi abbiamo definito i termini del nostro intervento che comincerà dall’avvio di un ambulatorio sanitario gratuito nella città thailandese di Ranong, la prima oltre il confine birmano. Qui i profughi che sono riusciti a lasciare il Myanmar sono ospitati nello stadio del calcio, mentre sono in fase di allestimento due tendopoli. Lavoreremo anche qui, nei prossimi mesi, per dare speranza ad un popolo poverissimo ed ora colpito anche dalla violenza del regime militare.

Aiutiamo i profughi della Birmania

Angelo Conti

Il popolo birmano attraversa un periodo drammatico ed oscuro, funestato dalle violenze successive al golpe militare con decine di morti e terrore per le strade. Specchio dei tempi lancia un progetto per aiutare i profughi che cercano rifugio nella vicina Thailandia, ma che sono privi di qualsiasi risorsa. Centinaia di birmani lasciano infatti ogni giorno il Myanmar, terrorizzati anche dal sistematico lancio di granate da parte dell’esercito per scoraggiare qualsiasi dimostrazione e qualsiasi assembramento.

L’unica strada per lasciare il paese è attraversare il fiume Kraburi, che di fronte a Kawthaung presenta un largo istmo e così raggiungere la cittadina thailandese di Ranong. Sono soprattutto donne, anziani e bambini, perché la maggioranza degli uomini preferisce, in questa fase, restare nei campi ad accudire gli animali, oppure continuare a badare alla raccolta del caucciù dagli alberi della gomma.  E’ gente povera, poverissima, del tutto priva di risorse adatte ad una fuga tanto disperata. Che, per raggiungere la Thailandia, deve anche fare i conti con i militari thai che hanno spesso respinto con la forza questi tentativi di emigrazione.

Comunque, quasi tutti prima o poi riescono a raggiungere la città di Ranong, nei pressi della quale è in costruzione un campo per accoglierli. La grande maggioranza trova ripari di fortuna o, semplicemente, dorme sotto le stelle, approfittando della stagione secca, che però sta per finire.  La grande maggioranza dei profughi appartiene all’etnia Karen, la più invisa ai militari birmani perché portatrice di storiche istanze separatiste. I karen vivono tutti nel sud del paese, sono in prevalenza buddhisti ma con una crescente componente cattolica. Gente fiera e coraggiosa, forte della propria identità, legatissima alla propria terra. Accanto ai karen ci sono anche tanti birmani scesi dal nord, da Yangoon e persino da Mandalay, che stanno migliaia di chilometri più a nord.

Specchio dei tempi è attivo da 16 anni in questa area. Dopo lo tsunami, a Surat Thani ed a Batong, ha costruito una scuola professionale ed un orfanotrofio. Da tre anni sostiene a Kawthaung l’attività della onlus torinese Medacross, guidata dal professor Daniele Regge dell’IRCC di Candiolo che offre servizi medici gratuiti nei villaggi e sulle isole dell’arcipelago.

I forti rapporti con il vescovo salesiano (cha ha studiato a Torino) Joseph Prathan ci hanno consentito di allacciare subito importanti contatti a Ranong dove ci prefiggiamo di offrire, in tempi molto brevi, assistenza sanitaria ai profughi (che non possono accedere, in quanto irregolari, alla sanità thailandese) nonché aiuti alimentari alle famiglie.

Operativi in Libano con l’ONU e il Nizza Cavalleria

Angelo Conti

Specchio dei tempi e il Nizza Cavalleria opereranno insieme in Libano in un progetto di agricoltura sociale. I militari del reggimento di stanza a Bellinzago, vicino a Novara, sono da qualche settimana attivi nella zona di Al Mansouri, quale componenti di manovra del contingente italiano in Libano nell’ambito della missione Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite.

Insieme ai militari realizzeremo delle piccole isole agricole famigliari, con orti e allevamenti di animali da cortile, per contrastare la grande povertà di chi vive in questi territori. Nei prossimi giorni definiremo i dettagli del progetto che entrerà in fase operativa all’inizio di aprile. Orgogliosi di lavorare con i nostri militari impegnati in operazioni di pace.