Per i bambini di Bari c’è l’Accademia dei pirati

La Repubblica Bari, 14/11/2023
Beppe Minello

Dall’amore per il turismo e i beni culturali raccontati giocando con i visitatori dentro musei, castelli, centri storici, al gioco inteso come crescita sociale che coinvolge  gli attori principali e naturali dei giochi stessi: i bambini e, per naturale estensione, i loro genitori. È questo il cuore e l’originalità del progetto “Forza Bimbi” finanziato dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi nel quartiere Libertà, uno dei più problematici di Bari.

Problematico come i quartieri Barriera di Milano e Lingotto-Filadelfia di Torino, la Città vecchia di Crotone, il Bastogi della Capitale e il Sant’Antonio Abate a Napoli, dove analoghi progetti di “Forza Bimbi” vengono portati avanti grazie a Specchio dei tempi, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato da Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, Associazione BeChildren, Fondazione Carlo e Maria Pia Ballerini ONLUS, Critical Case Srl, oltre a due realtà coperte da anonimato.

Da quell’amore per il turismo culturale e il gioco pedagogico, nel 2016 è nato ‘Tou.Play’ – ricorda il fondatore Andrea Natale, 35 anni -. Ben presto però, gli eventi semplicemente culturali degli esordi, su richiesta del quartiere barese dove si registrano i tassi di povertà e multiculturalità più alti, si sono evoluti in attività di animazione socio-educativa rivolti ai bambini, in particolare quelli che frequentano le scuole elementari e medie dei quattro plessi dell’istituto comprensivo ‘Garibaldi’ diventato nostro partner”.

Forti dell’esperienza maturata nel tempo a livello sia nazionale sia internazionale con i tanti scambi favoriti dal programma Erasmus, il primo progetto creato da “Tou.Play” è stato un centro estivo, il “Pirate Game Camp”, dove a dominare, come si evince dal nome, è il gioco educativo ispirato alla figura dei pirati. Un “camp” dove “addestriamo giovani pirati – spiega Andrea Natale – suddivisi in ‘ciurme’ e con un ‘capo ciurma’, tutti impegnati a raccogliere ‘gemme’ che si conquistano in base alle dinamiche comportamentali dei singoli. È stato un successone e, finita l’estate, le famiglie dei ragazzi ci hanno chiesto: e adesso, cosa si fa?”.

Da quell’interrogativo, smesso il cappello estivo e indossato quello invernale, è nata “l’Accademia dei pirati” rivolta, come dicevamo, principalmente, ma non solo, alle centinaia di ragazzini che frequentano le scuole dell’Istituto comprensivo “Garibaldi” e che rappresenta il cuore del progetto “Forza Bimbi”. Anche in questo caso la metodologia adottata da “Tou.Play” di Andrea Natale è quella consolidata dall’esperienza: un racconto creativo applicato alla ludo-pedagogia per trasmettere valori.

“E dunque, ogni pomeriggio della settimana, tranne il sabato e la domenica – racconta Natale – i nostri giovani pirati, sempre suddivisi in ciurme e seguiti anche da una psicologa e una pedagogista, affrontano prima il doposcuola, in molti casi coordinato con gli insegnanti di riferimento. Questo momento, importantissimo, è però una sorta di antipasto delle attività di ludo-pedagogia che chiudono il pomeriggio”.

Per valutare quanto queste attività incideranno sui giovani del quartiere Libertà, è stato anche avviato uno studio sia sui giovani che frequentano l’Accademia, sia sugli altri “che si protrarrà nei due anni seguenti il termine del progetto previsto nel 2025”. A completare il lavoro di coinvolgimento di bambini e genitori del quartiere Libertà, ogni settimana si tiene una festa, la Play Academy, “aperta a tutti, anche chi non frequenta doposcuola e ludo-pedagogia: un modo per ampliare la platea”. Così come, una volta alla settimana e per tutte le 8 settimane di luglio e agosto, “apriamo uno sportello chiamato ‘L’ora del tè (freddo)’ dedicata a incontri individuali con la nostra psicologa e aperto in particolare alle mamme e ai papà, unito a laboratori di arte terapia di gruppo”.

Specchio dei tempi cerca volontari

Da molti anni la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi supporta l’Associazione Protesi dentaria gratuita, finanziandone le attività rivolte ai più poveri ed ai più fragili.

Cerchiamo come volontari:

  • medici odontoiatri specializzati in protesi e in cure dentistiche
  • amministrativi

L’associazione si trova in Via Negarville 8/28 a Torino, per informazioni scrivere a specchiodeitempi.ets@lastampa.it

Al Madama Spring Fest con “Negozi Amici”

Da qualche mese via Madama Cristina ospita InfoSpecchio, il contact-point della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi aperto tutte le mattine dei giorni feriali.

Saremo perciò contenti, domenica dalle 9 alle 19, di partecipare alla “Madama Spring Fest” che animerà l’arteria che percorre San Salvario con live music, cabaret, balli, giochi per bambini e tanto altro ancora. Il front-desk di Specchio dei tempi sarà aperto al numero 35, sia al mattino e sia al pomeriggio, per offrire informazioni su tutte le nostre attività e, perché no? Anche per ricevere donazioni a supporto dei progetti.

Un grazie speciale alle decine di attività di via Madama che hanno intanto aderito al nostro progetto dei “Negozi Amici” (che raccoglie oltre 300 attività commerciali in tutto il Piemonte) ed anche a Cristina Zabardi, segretaria e tesoriere dell’Associazione Commercianti Madama Cristina, che sarà disponibile a raccogliere donazioni presso “Anna Mauro Boutique” al numero 116/b della via.

“Forza mamme”, il racconto di Judith

Minello Beppe,
La Stampa 09/04/2023

“Avevo un lavoro ma dopo sei mesi il contratto è scaduto e non me l’hanno rinnovato. Mio marito se n’è andato, ora faccio la badante ad Aosta e vado da un anziano 3 volte alla settimana”.

La donna ha chiamato i suoi bambini Precious e Peace, Preziosa e Pace. «Perché cerco la pace, un po’ di tranquillità…», dice con un sorriso timido Judith Ituma, mamma di 34 anni arrivata in Italia «in nave» dalla Nigeria nel 2007. Judith è una delle 100 mamme, metà italiane e metà straniere, seguite dal progetto “Forza mamme” della Fondazione che sta vivendo il suo 5° anno di vita.

Il progetto ha l’obiettivo di aiutare – grazie alla generosità dei lettori e di tanti, piccoli e grandi donatori – donne che sono rimaste sole con i loro bambini, tutti minorenni. Per dire, l’ultimo gruppo di madri ha con sè ben 198 ragazzini. Tra loro ci sono anche Precious, bimba che non sta mai ferma e che schizza dal passeggino appena Judith si distrae e che a settembre entrerà alla Materna, e Peace che ha iniziato la prima Elementare alla “De Amicis” poco distante da casa della donna, in corso Regina Margherita.

Judith, che nasconde sotto il cappellino treccine finissime, è una delle mamme seguite da Specchio e sembra avercela fatta. A lei e a altre 14 donne, l’autunno scorso, è stata data la possibilità di partecipare ad altrettante “borse lavoro” finanziate, attraverso Specchio dei tempi, dalla generosità e lungimiranza della Fondazione Lavazza. Finanziamenti finalizzati ad educare e formare persone appartenenti alle “fasce deboli”. L’unica condizione era che le mamme seguite da Specchio fossero residenti nella zona della “Nuvola” Lavazza che ha voluto così aiutare il quartiere attorno alla nuova, affascinante sede, Judith e le altre sono state seguite e aiutate da uno staff che ne ha valutato capacità e desideri.

Judith ha voluto prima terminare la scuola per ottenere la licenza di Terza media, è stata accolta per 6 mesi nella caffetteria “Associazione via Baltea”. «È stato bello – ricorda in un italiano che, ogni tanto, slitta – perché amo pulire e mi piace fare la cameriera. Peccato che alla fine dei 6 mesi non hanno potuto confermarmi». Ma la donna non è stata lasciata sola. Così come s’era data da fare per raggiungere l’Italia 15 anni fa. Perché “la nave” come lei liquida frettolosamente e con imbarazzo il suo lungo viaggio dall’Edo State nigeriano era, in realtà, uno dei tanti barconi che dalla Libia raggiungono più o meno fortunosamente la Sicilia. Da lì, in treno, a Torino, dov’è stata aiutata da connazionali nelle pratiche per l’asilo. Sono seguiti annidi lavori saltuarie in nero, poi l’occasione di “Forza mamme” di Specchio dei tempi. Il papà delle bimbe da tempo se n’è andato. Lei s’è tirata su le maniche, fa la badante di un anziano che vive ad Aosta. «Vado tre giorni alla settimana – racconta Judith -. Mia sorella bada ai bambini. Non è l’ideale e sono pagata poco, ma devo lavorare. Intanto cerco altro». Sogna di trovare qualcosa da fare il sabato e la domenica: «Aggiungerei qualcosa al poco che guadagno durante la settimana». E sorride, incredibilmente, felice.

Come donare per Forza Mamme

Tutti possono sostenere le Forza Mamme. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Forza Mamme”.

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Biella: aperto uno sportello per aiutare chi è in difficoltà

La Stampa, 06/04/2023

Specchio è da molti anni vicino a Biella ed alla sua provincia con la distribuzione di contributi economici alle famiglie in difficoltà e la consegna di Tredicesime dell’amicizia ogni Natale. Durante il periodo Covid-19 a Biella è stato donato un ecografo polmonare al pronto soccorso dell’Ospedale degli Infermi, sono state consegnate 450 borse della spesa alle famiglie bisognose e donati migliaia di dispositivi di sicurezza alla Protezione civile che ha distribuito in tutto il territorio.

Nel 2022 abbiamo donato, oltre alle Tredicesime dell’amicizia, 500 euro a numerose famiglie di profughi ucraini fuggiti dalla guerra ed organizzato il convegno di educazione finanziaria “Come sopravvivere alle bollette”.

Nel 2023 Specchio aumenta il suo impegno inaugurando uno sportello aperto al pubblico per raccogliere le lettere di segnalazione per la rubrica e le richieste di aiuto di persone ed enti, per raccogliere donazioni. Dal 27 aprile, ogni quarto giovedì del mese, dalle 11 alle 14 in via Via XX Settembre 17, presso la Redazione La Stampa. 

Oltre mezzo milione di euro per le popolazioni terremotate di Turchia e Siria

Angelo Conti

Specchio dei Tempi attivo a Defne e Latakia.

Ieri la sottoscrizione di Specchio dei tempi a sostegno delle popolazioni terremotate di Turchia e Siria ha toccato quota 502.116 euro da ben 3.178 donatori. Una nuova, grande prova di solidarietà, che sta sostenendo l’azione della fondazione vicina da sempre a La Stampa, che ha subito messo in atto interventi sia in Turchia (a Defne, una località prossima ad Antiochia) e sia in Siria (a Latakia ed Aleppo).

L’intervento di Specchio dei tempi (che opera in Turchia con la fondazione gemella Specchio d’Italia) ha vissuto sinora due momenti: il primo nell’immediatezza del sisma, quando la fondazione ha deciso di spostare una cucina mobile che si trovava a Cernivci, in Ucraina, e che era in questo periodo sottoutilizzata, verso la Turchia.  Trasferimento che ha richiesto tre giorni per l’abbondante nevicata che ha colpito, proprio in quelle ore, la Bulgaria.

Raggiunta la Turchia, è stata individuata nella provincia di Hatay (Antiochia) l’area che aveva le più impellenti necessità e, d’intesa con le autorità locali, è stato scelto di operare nel quartiere di Defne, colpito da una impressionante serie di crolli di condomini anche di 7/8 piani. Qui è stata individuata una ex discoteca/sala da ballo costruita in cemento armata, ad un piano solo, parzialmente interrato, e quindi con tutte le caratteristiche per offrire sicurezza anche di fronte alle numerose repliche che hanno continuato a scuotere questo territorio per tre settimane. Qui, è stata attrezzata un’area notte di emergenza, capace di ospitare oltre un centinaio di brandine. All’esterno è stata sistemata la cucina mobile, una tensostruttura-refettorio ed è stata attrezzata un’area giochi per i tanti bambini rimasti senza scuola e senza casa.

Secondo passo è stato l’avvio dell’allestimento di una tendopoli, d’intesa con i volontari di Renar Sos. Specchio dei tempi ha acquistato un Daily Iveco ed ha sistemato a bordo tende pneumatiche e tende tradizionali (fornite in tempi record dalla Ferrino) , oltre a 50 brandine e migliaia di confezioni di farmaci di pronto utilizzo. Il furgone è partito via mare il 16 marzo ed il 19 è sbarcato ad Istanbul, da cui ha poi proseguito via terra per Defne. Qui, già nella notte fra il 19 ed il 20 marzo è iniziato l’allestimento della tendopoli che verrà adeguatamente implementata nei prossimi giorni, sino ad accogliere 500 sfollati.

In Siria, invece, Specchio dei tempi ha individuato, con Terre des Hommes, una serie di priorità. Nelle prime due settimane è stata privilegiata la distribuzione di kit sanitari e viveri nella zona di Latakia (rimasta un po’ ai margini dei primi interventi, nonostante i gravissimi danni) per poi passare alla progettazione e all’assegnazione di casette prefabbricate, nella zona di Aleppo,  che possono consentire una vita meno precaria.

Gli obiettivi delle prossime settimane sono quelli di completare l’allestimento della tendopoli di Defne, aumentare la potenzialità della cucina da campo sino a 3000 pasti/giorno, dotare quell’area di una logistica adeguata (mancano, per esempio, mezzi per trasferire le derrate alimentari da aree meno colpite), e soprattutto aumentare il numero dei pacchi viveri distribuiti nei villaggi dimenticati lungo il confine siriano, abitati in prevalenza da curdi.

In Siria verrà aumentato il numero delle casette prefabbricate da mettere a disposizione dei terremotati, con un occhio sempre all’approvvigionamento  delle derrate alimentari, la cui importazione in Siria è anche soggetta a controlli e limitazioni da parte delle autorità locali.

Tutti possono aiutare le popolazioni colpite dal sisma.

Come donare per il terremoto di Siria e Turchia

Si può donare dalla pagina Terremoto Turchia e Siria con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale “Terremoto Siria Turchia”. E’ anche possibile versare presso l’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35, tutte le mattine dalle 10 alle 13, presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa, in via Lugaro 15 o presso Reale Mutua Agenzia Principale, piazza Castello 113.  I versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Info: specchiotempi@lastampa.it

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Come donare un pacco viveri ai terremotati della Turchia

Angelo Conti

Il rumore dei badili che frugano fra le macerie, l’odore dei cadaveri che prende la gola, la polvere ovunque che entra nei polmoni.

Il terremoto ha colpito Siria e Turchia il 6 febbraio, ma ad Antiochia il clima di morte e devastazione si respira ancora tutto. Le case distrutte, qualcuna a pezzi ed altre accartocciate su se stesse, non possono ospitare la gente che così vive per strada, nelle macchine, nelle tende – molte di fortuna – che privati e poche organizzazioni internazionali sono riuscite a portare qua.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, sono qui dal 25 febbraio, tre giorni dopo il sisma. Quando una colonna mobile, dirottata da Cernivci in Ucraina verso la Turchia, ha potuto raggiungere Antiochia. I nostri mezzi, insieme ai volontari di Remar SoS, hanno garantito subito 300 pasti al giorno, saliti oggi a oltre un migliaio (800 preparati dalla mensa mobile e oltre 200 distribuiti con pacchi viveri nei paesi più devastati).

A Defne siamo riusciti ad affittare un ex salone per le feste di matrimonio, in cemento armato e quindi rimasto intatto dopo le mega scosse, e qui accogliamo un centinaio di profughi ogni notte, su brandine improvvisate. Ma è già partita la realizzazione di una tendopoli capace di 500 persone. Le tende, pneumatiche e tradizionali, sono attese qui la prossima settimana dopo un viaggio via nave.

I viveri per le mense sono acquistati in Turchia e vengono trasferiti ogni giorno da Adana, 200 chilometri più a nord. Tutti i supermercati della zona terremotata sono infatti inagibili. Intanto stiamo attrezzando un corner sanitario che ha necessità di continui rifornimenti di medicinali.

Continua la distribuzione dei pacchi viveri nei villaggi a ridosso del confine con la Siria. Ognuno contiene pasta, riso, legumi, olio, latte, scatolame e generi sanitari per un valore di 25 euro.  Puoi donarne qualcuno anche tu.

Ogni pacco viveri distribuito ai terremotati ha un valore di 25 euro. Ne doniamo 300 ogni giorno, con la tua offerta potremmo fare di più. 

Come donare per il terremoto di Siria e Turchia

Si può donare dalla pagina Terremoto Turchia e Siria con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale “Terremoto Siria Turchia”. E’ anche possibile versare presso l’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35, tutte le mattine dalle 10 alle 13, presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa, in via Lugaro 15 o presso Reale Mutua Agenzia Principale, piazza Castello 113.  I versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Info: specchiotempi@lastampa.it

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Due cuori e un’automobile: “Con la mia compagna vivo dentro una Lancia Y”

Irene Famà,
La Stampa, 20/11/2022

«Una vita spesa male». Carlo non si fa sconti. I suoi 54 anni sono tutti lì, stipati dentro un vecchio modello di Lancia Y, ammucchiati sul tetto. E c’è pure una gabbia: «Ora è vuota, ma quando le cose andavano bene ospitava due cocorite». Quando aveva una casa ed era corriere per una ditta all’ingrosso. «Poi, due anni fa, mia madre è morta d’infarto improvvisamente, ho perso il lavoro e sono finito così. A vivere in macchina». A Santa Rita, in via Barletta. Nella sua zona, quella dove è cresciuto e per 38 anni ha vissuto con la sua ex compagna e suo figlio. «Di certo non pensavo di finire così. Ma l’affitto non sono più riuscito a pagarlo, ho avuto dei problemi, anche questioni giudiziarie. Le cose sono diventate difficili e questo è il risultato».

La sua storia, dice Carlo, «non è di certo lunga. È semplice ed è un po’ sfortunata». Meccanico gommista, sa fare «un po’ l’elettricista e un po’ l’idraulico». Al mercato lì vicino, capita che qualcuno gli chieda di gonfiare una gomma: cinque euro. Tanto basta, a volte, per comprare qualcosa da mangiare. «Nulla però che dia stabilità o sicurezza. Ma non stiamo a parlare in giardino. Le faccio vedere la mia dimora». L’ironia, Carlo dagli occhi blu, non l’ha di certo persa.

«Scusi, ma lei non vive da solo». In auto, c’è la sua compagna: Maria, 53 anni, viveva in Kenya e in Italia è arrivata nel 2017. «Ci siamo conosciuti fuori dal supermercato. Un colpo di fulmine». La storia è più complessa e più dolorosa di così, ma in quella macchina parcheggiata in via Barletta non è importante. «Non è facile vivere in macchina, ma non voglio lasciarlo da solo qui». Maria, qualche volte di notte ha paura: «C’è stato un ragazzo che mi ha seguita, mi ha detto che voleva stuprarmi. Quella sera ho chiesto a Carlo di spostarci, di andare via. A volte penso che qualche balordo potrebbe dare fuoco alla nostra macchina. Qualcuno ci addita. Certo, la nostra macchina non è un bel vedere, ma cosa possiamo farci?» Poi ci sono le difficoltà quotidiane, «lavarsi alla fontana la mattina e la sera, fare pipì in un barattolo, stare seduti, non potersi mai coricare. E poi l’intimità, quella manca più di tutto». Carlo smorza con una battuta: «Siamo due cuori e un’automobile». Il pranzo lo si recupera alla mensa di via Belfiore, la cena dalle parti di Porta Nuova.

La fondazione Specchio dei Tempi ieri gli ha consegnato un contributo per Natale di cinquecento euro, frutto delle donazioni dei lettori. Un punto di partenza. La speranza? «Trovare un posto dove appoggiare la testa di sera. Anche piccolo, ormai siamo abituati a stare allo stretto. E poi un lavoro». Sino al 2021, Maria ha fatto la baby sitter. Per 24 anni, Carlo è stato corriere di materiale elettrico e di piccoli elettrodomestici per una ditta all’ingrosso. «I titolari sono andati in pensione e la ditta ha chiuso». Il lavoro non si trova? «No, non sono d’accordo. Se uno vuole, un’occupazione la trova. Io però non posso andare a scaricare le cassette al mercato di Porta Palazzo. Non ho più vent’anni, dopo mezz’ora devo fermarmi perché mi fa male la schiena».

Il percorso di emergenza abitativa per ottenere una casa Atc? Carlo ci ha provato, o almeno così dice. «Ma ci vogliono dei mesi. E devo togliere la residenza. Non ho più una casa, è vero. Ma quell’indirizzo mi conforta. Pensi che avevo sette cani: a cinque badavo io, altri tre mia madre».

La sua abitazione, ora, è quella Lancia Y, su cui, verso le 18, sale e accende il motore per riscaldarsi un po’. «È completamente in regola – assicura – con tanto di bollo e assicurazione. Meno male che c’è, ci sono persone che non hanno nemmeno questa. Io sto male, sì. Ma c’è gente che sta peggio. Quelli che stanno meglio, non li guardo nemmeno».

Carlo non è un sognatore, semmai è un caparbio ottimista. Guarda Maria: «Domani andiamo al mare. Ti porto al mare». Poi scoppia a ridere. Nell’immediato, va da sé, non potrà mantenerla, ma per lui «questa è una promessa senza scadenza. Non trova che in ogni coppia funzioni così?».

(Video e foto di Maurizio Bosio)

Come donare a Specchio dei tempi
Si può donare su qui con carta di credito e Paypal o con un bonifico bancario sul conto intestato a Fondazione La Stampa – Specchio de tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, banca Intesa Sanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943.

I progetti solidali di Specchio

Abbiamo donato 500.000 colazioni ai senzatetto di Torino

Elisabetta Rosso

Via Nizza 24, 7.30 di mattino. C’è un portone aperto in mezzo a un lungo palazzo giallo. Qualcuno entra subito, mentre altri cominciano ad avvicinarsi, quasi tutti provenienti dal centro.

All’ ingresso di Casa Santa Luisa c’è suor Cristina, ha una felpa a zip tirata su fino al collo e una muffola grigia alla mano destra. Saluta, invita ad entrare, conosce tutti e li accoglie con un sorriso, «ogni mattina serviamo la colazione ai poveri, è un progetto nato con l’arrivo delle Suore qui, nel 1800, che poi si è strutturato con tanti volontari a partire dagli Anni Settanta», spiega.

Un’iniziativa che Specchio dei tempi e i lettori de La Stampa finanziano da oltre dieci anni, in cui sono state donate oltre 500.000 colazioni ai più indigenti. Grazie ai fondi della fondazione è stato possibile costruire unità abitative di emergenza, una tettoia per il cortile, nuovi servizi igienici, e garantire le forniture alimentari necessarie ogni giorno. Recentemente la fondazione ha donato un furgone per il trasporto delle derrate alimentari e per le esigenze di assistenza sul territorio ai senza fissa dimora.

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Casa Santa Luisa infatti non è solo una mensa, «abbiamo docce, vestiti, un ambulatorio, si parte dalla colazione si, ma per dare inizio a un progetto di recupero, vogliamo far capire alle persone un po’ perse che valgono e noi siamo qui per aiutarli. Li accompagniamo in un cammino verso l’autonomia e cerchiamo di creare spazi di socializzazione, vogliamo che non si sentano soli, abbandonati», spiega suor Cristina, poi la interrompe un ragazzo, ha 30 anni, è del Bangladesh, è appena entrato e le chiede informazioni sulla sua chitarra, «è qui» risponde suor Cristina indicando il gabbiotto, «te l’ho accordata».

La struttura del refettorio di via Nizza riflette le intenzioni del progetto. Nel cortile, ampio e arioso, sono sparse panchine colorate. La cucina sa di casa. Le piastrelle bianche e lucidissime, la teiera enorme in latta sistemata in mezzo al tavolo, e Donata, che con un grembiule con i ricami verdi porge il caffè e dice: «ho il mio metodo per farlo venire buono. Ho ottant’anni e da 21 faccio la volontaria qui, mi rende felice».

Il banco della colazione è ricco e vario. «Anche noi, in certi momenti, abbiamo dovuto dare sacchetti già pronti, ma appena si è potuto siamo tornati a far scegliere a ognuno quello che preferisce, d’altronde quando vai al bar non decidono per te cosa mangiare», spiega suor Cristina. Più avanti lungo il corridoio c’è una saletta con una libreria e alcune sedie, poi un salottino dove i volontari si preparano per il servizio, poi il locale docce, e in fondo l’ambulatorio. Ogni anno in Casa Santa Luisa vengono servite oltre 40 mila colazioni, nel periodo pre Covid erano state anche più di 50.000.

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I volti degli ospiti del refettorio sono tutti diversi, di ogni età, nazione, religione, e ognuno porta addosso una storia a suo modo difficile. «C’è l’anziano che ha avuto discussioni con la famiglia e si trova solo, ragazzi stranieri mandati in Italia perché erano scomodi e creavano problemi, chi non c’è più tanto con la testa e va curato, persino laureati che hanno perso il lavoro, la famiglia e la casa». Tutti devono vedersi come esseri umani di valore». C’è un ascolto vero e continuo tra il cortile e il bancone, una forte sensazione di comunità che porta a immaginare nuovi obiettivi.

«Per ora serviamo la colazione, ma c’è l’idea di fare anche attività al pomeriggio. È un progetto che avevamo già in mente ma la pandemia ha rallentato. Stiamo cominciando a riparlarne, anche con Specchio dei tempi», conclude suor Cristina. Passi avanti per allargare Casa Santa Luisa e renderla ancora più accogliente, anche se il sogno delle suore vincenziane rimane sempre lo stesso: aprire un giorno il portone di via Nizza 24 e non trovare più nessuno.

Come donare per i senzatetto

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo. Nella causale “Colazioni dei poveri“.

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A Natale scegli i nostri Regali Solidali

Lucia Caretti

Si può donare una colazione a un senzatetto: bastano solo 5 euro. Pagare una bolletta a un anziano: 28 euro. Fare la spesa per una mamma in difficoltà e i suoi bimbi: 60 euro. Offrire la retta scolastica, per un anno, a uno studente in Ruanda: 150 euro.

Gesti semplici, aiuti veri, come tutti i regali solidali proposti da Specchio dei tempi per questo Natale. Ce ne sono di ogni prezzo, e servono a portare soccorso immediato a chi soffre. Sono donazioni speciali: oltre alla classica ricevuta per i vantaggi fiscali, permettono di ottenere anche un biglietto personalizzato, da inviare alla persona a cui si vuole fare un regalo.

Il funzionamento è molto semplice. Nella sezione regali solidali di Natale si sceglie quale iniziativa benefica sostenere. La fondazione dei lettori de La Stampa ne porta avanti più di 70 in Piemonte, in Italia e nel mondo: ci si può impegnare a favore dei bambini, delle donne sole, dei più poveri o dei nonni fragili. Quindi si effettua il versamento (con carta di credito o Paypal) e si inserisce una dedica o un messaggio di auguri, con il nome e l’indirizzo del destinatario. A questo punto si può decidere di inviare il regalo via mail in automatico, oppure di stampare il biglietto e metterlo in una busta sotto l’albero.

Una cosa è certa: prima che il pacchetto venga scartato, Specchio avrà già trasformato quel regalo in progetti concreti, che donano speranza.

Regaladona-ora

container haiti

Haiti, partito il container per i terremotati

Angelo Conti, La Stampa 31/10/2021

Ad Haiti la situazione resta molto critica. Paese poverissimo e in più con vasti territori controllati da bande criminali, non riesce a risollevarsi dopo il terremoto di Ferragosto. I circa 2500 morti hanno trovato sepoltura, ma sono ancora centinaia i feriti che necessitano di cure e terapie. Ed accanto a questo c’è la grande povertà che il terremoto ha reso più grave e spaventosa.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono stati vicini da subito a questa gente, che conosciamo per avere operato laggiù anche dopo il terremoto del 2010 (quando ristrutturammo le sale operatorie dell’Ospedale Saint Camille di Port-Au-Prince), grazie agli 88.000 euro raccolti in poche settimane.

Ma ora vogliamo continuare ad aiutare questa gente e venerdì 29 ottobre abbiamo fatto partire un grande container colmo di apparecchiature sanitarie, dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, gambali, camici) oltre a riso, pannolini, scatolame. Tutti possono aiutarci (anche aziende che volessero mettere a disposizione i loro prodotti), con una donazione, a rendere più cospicua questa spedizione e quelle che seguiranno. In coordinamento con i Padri Camilliani di Torino, con l’Ospedale Saint Camille di Port Au Prince, con l’associazione Lakay Mwen di Maurizio Barcaro.

Il nostro Ferragosto con gli ultimi

Angelo Conti

Per noi di Specchio dei tempi Ferragosto è cominciato presto, con le colazioni che, ogni mattina, serviamo ai poveri di Torino nella Casa Santa Luisa di via Nizza 24, in stretta collaborazione con la formidabile suor Cristine, le altre suore, ed i volontari vincenziani. Oggi le colazioni servite, almeno sino a questo momento, sono state poco meno di un centinaio. Molte meno del solito perché il blocco ferragostano dei mezzi pubblici impedisce ai poveri che abitano più lontano di raggiungere via Nizza. E il caldo è già opprimente di prima mattina.

Comunque è stata l’occasione per valutare il progetto di copertura del cortile interno, analizzare la situazione dei green pass (ce l’hanno poco meno del 40% dei clochard torinesi), decidere un intervento a favore di un anziano in condizioni disperate.

Adesso l’attività continua in ufficio a valutare un intervento ad Haiti (colpito ieri da un grave terremoto), a sentire lo Sri Lanka dove le bambine del nostro villaggio di Ibbawale sono in quarantena dopo casi di covid, studiare un progetto autunnale che potrà consentire a tutti di fare qualcosa di concreto contro la violenza sulle donne, andando ben oltre le scarpette rosse abbandonate sulle piazze. Si lavora anche oggi. Per noi, non è mai Ferragosto…