Limone, 3000 euro per il negozio di Carla: “Grazie a voi ripartirò”

Di Barbara Morra 

È un bel negozio quello di Carla Balletti. Dalle vetrine in legno e pietra in altri tempi si vedevano le prelibatezze locali da acquistare e le bellezze un po’ magiche di addobbi in legno e oggetti di arredamento da montagna. La sua attività, a Limone, rientra tra quelle raggiunte dall’aiuto dalla Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa, dopo l’alluvione che ha colpito la provincia di Cuneo nella notte tra il 2 e il 3 ottobre. Sono 65 i titolari di attività cui è andato il sostegno economico, con il collaudato meccanismo dei lettori che aiutano la gente.

«Il mio negozio non è in centro, dove ci sarebbero state più possibilità di ripresa – spiega Carla -, ma in via Nizza, ovvero la statale 20 che attualmente è chiusa. Nessuno passa di qui: dopo un mese non ho ancora riaperto e non so se ce la farò. Sono molto preoccupata per il futuro: se qui mancheranno i turisti dalla Liguria e dalla Francia o comunque un passaggio di persone, sarà dura».

Oltre al negozio di alimentari e souvenir, la commerciante ha un’attività di taglio e cucito con vendita di stoffe e tendaggi. «Il laboratorio è quello che ha subito più danni perché è nella parte passa dell’edificio – aggiunge -. L’acqua ha sommerso attrezzature, stoffe, materie prime. Abbiamo impiegato molto tempo a ripulire. I 3000 euro di Specchio dei tempi li userò per ricostituire un minimo del necessario per quest’attività, che svolgo da tanti anni».

Ceva, così abbiamo riaperto l’asilo dopo l’alluvione

Da La Stampa Cuneo 

Nel novembre ’94 era quasi stato spazzato via dalla piena del Tanaro. L’avevano ricostruito gli alpini di Limone e gli amici del Friuli, riconoscenti per l’aiuto che Ceva portò in quelle terre, in occasione del terremoto del 1976. E il restyling diede all’asilo comunale di Ceva l’aspetto allegro e le facciate colorate.

Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre scorsi, però, il fiume è tornato a danneggiare il basso edificio, «disteso» sulla sponda: giardino, giochi, aule e locale caldaia colpiti. Ma anche la solidarietà è tornata: con il lavoro di tanti volontari (Aib e alpini in particolare), docenti, collaboratrici scolastiche e genitori, e anche un aiuto (10 mila euro) di Specchio dei tempi. Così, poco più di un mese dopo il disastro, la scuola materna ha ripreso l’attività. Lunedì 9 novembre insegnanti e piccoli alunni sono tornati in classe, accolti anche dal vicesindaco Lorenzo Alliani, che ha sottolineato: «Ringraziamo tutti quelli che, senza risparmiarsi, si sono impegnati perché questa ripresa per i nostri bimbi avvenisse il prima possibile».

Alluvione, l’Unione Industriale di Torino dona 35 mila euro

Di Angelo Conti

L’Unione Industriale di Torino, insieme a i sindacati Cgil, Cisl e Uil, ha scelto Specchio dei tempi per sostenere la ripartenza delle aree piemontesi colpite dall’alluvione di un mese fa.

“Dopo il contributo che nello scorso mese di marzo l’Unione Industriale di Torino e le Segreterie sindacali torinesi di CGIL CISL UIL avevano devoluto agli Ospedali torinesi per sostenere l’emergenza Covid, – si legge in un comunicato –  le stesse Associazioni hanno donato congiuntamente 35.000 euro alla fondazione Specchio dei tempi-La Stampa di Torino per sostenere le popolazioni vittime dell’alluvione che ha colpito alcuni territori della Regione Piemonte nel mese scorso. Con questa donazione giunge a compimento il ruolo del Comitato che si era costituito fin dal 1994 in occasione di precedenti calamità naturali per reperire congiuntamente fondi destinati all’aiuto di strutture di interesse comune colpite da catastrofi sostenendole anche economicamente”.

Limone, il Bando Alluvione salva la pista di fondo

Di Barbara Morra 

«Oggi ho tirato fuori il battipista, ho gonfiato le ruote ed ora è pronto a partire». Ottimista Giambattista Leonardi, origini trentine e gestore da quarant’anni della pista da sci di fondo di Panice Sottana a Limone.  A contribuire al suo buonumore è stata anche la notizia che la Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa lo ha individuato con un bando fra i 65 alluvionati che riceveranno il contributo di 3000 euro per le piccole attività colpite.

«L’acqua nella notte fra il 2 e il 3 ottobre ha scavato nei prati e ammucchiato sassi. Un finimondo, la pista non c’era più – racconta -. Ci sono voluti quattro giorni e il lavoro di due ruspe per spianare e togliere le pietre. Ora sono convinto che, quando daranno la possibilità di riaprire, saremo pronti con i nostri tre km di pista». L’attività di Leonardi, che comprende l’affitto dell’attrezzatura per lo sci di fondo e il trekking con le racchette da neve, dura da quarant’anni. Dice: «Sono arrivato dal Trentino che non sapevo cos’era lo sci di fondo. Mio cognato Giovanni Astegiano era stato olimpionico a Sapporo nel ’72 ed è morto in un’escursione sul Gelas. Avevamo già la gestione della pista, ho dovuto imparare il fondo e sono diventato maestro di questa disciplina». 

Sulla chiusura del Tenda, Leonardi non è così preoccupato come altri: «I monegaschi e i liguri che hanno la casa a Limone o trascorrevano qui la settimana bianca verranno lo stesso. Passare dal Nava allunga di due ore, che nella permanenza di una settimana si possono ammortizzare».

Garessio, il grazie delle imprese: “Solo Specchio ci ha aiutato”

Di Barbara Morra
Su La Stampa il 13/11/2020

I negozi e le botteghe sono stati travolti da fango e acqua la notte del 2 e 3 ottobre e gli aiuti di Specchio dei tempi sono già arrivati. È la velocità quella che i destinatari di questi aiuti notano di più. Sono in tutto 337.207 euro. Inizialmente i beneficiari dovevano essere 43, poi Specchio ha deciso, visto l’aumento dei contributi, di estendere l’aiuto a tutte le 65 attività richiedenti. Il bando era aperto a piccoli imprenditori degli otto centri cuneesi più colpiti. Il comune che ha inviato più richieste è stato Garessio con 25, poi Limone con 16, Ormea 13, Ceva 6, Bagnasco e Pamparato 2, Priola 1.

A Garessio tra i beneficiari c’è lo storico Caffè Curini proprio davanti al ponte Generale Odasso che è stato da poco abbattuto. Guerrino Curini, il titolare, ne ha già viste diverse di alluvioni. «Il bar è stato completamente rifatto dopo l’alluvione del ’94 e ha subito danni nel 2016 – spiega insieme al figlio Luca – , oggi siamo alla terza alluvione che ha messo a rischio l’esistenza stessa dell’attività». Il magazzino è stato completamente sommerso. Nel laboratorio l’acqua è arrivata oltre i due metri e ha compromesso tutta l’attrezzatura, anche la veranda ha subito dei danni. La famiglia, aiutata dai garessini, si è rimboccata le maniche e quando anche la chiusura per le misure anti-covid sarà finita, è pronta a riaprire.

«Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutati – dicono -. Tutti i volontari, in particolare in gruppo Aib di Peveragno che molto ha operato nell’attività in coordinamento con Marco Balbo. Il Comune, che ha subito attivato una task force, e una realtà come Specchio dei tempi che, con iniziative come questa, riversa sul territorio soprattutto speranza e una boccata di ossigeno». Altri 3000 euro sono destinati alla cartoleria-edicola di Donatella Buscaglia. «Sabato 3 ottobre 2020 sarà una data che non dimenticherò facilmente- racconta Donatella che ha il negozio da dieci anni-. Come al solito alle 6,45 del mattino sono andata ad aprire e ho notato sulla strada principale fango, fango e ancora fango. C’erano alberi interi dove non ci dovevano essere, dove non li avevo mai visti». «Arrivata al negozio – continua -, non sono più riuscita a capire nulla. Non sapevo da dove cominciare. C’era fango ovunque: sugli scaffali, sul pavimento sui muri, sui mobili. Pian piano sono arrivati familiari e amici e abbiamo incominciato a ripulire. In dieci ci abbiamo messo nove giorni lavorando dal mattino alla sera». L’attività ora ha riaperto. «Molti scaffali sono ancora vuoti – conclude – il retro non so se riuscirò mai a riempirlo come prima, non ho il coraggio: il pensiero che ci si possa ritrovare in quella situazione mi spaventa ma la cosa importante è che siamo riusciti a riaprire. Grazie a Specchio dei tempi, l’unico aiuto economico che ho avuto fino ad ora».

Alluvione, crescono i sussidi: aiuteremo 65 imprese

di Angelo Conti, su La Stampa del 7/11/20

Settecentocinquanta donazioni, grandi e piccole, per un totale di 337.207 euro. In questi numeri lo slancio solidale della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi, vicina alle popolazioni del Piemonte colpite dall’alluvione di un mese fa. Nel Cuneese la stragrande maggioranza degli interventi, che nelle ultime ore (anche grazie ad una nuova importante donazione) hanno visto crescere il loro numero. Specchio dei tempi ha infatti deciso a estendere a tutte le 65 attività che hanno partecipato al bando (lanciato nelle scorse settimane con Reale Foundation, Confartigianato Cuneo, Banca Alpi Marittime) il contributo da 3000 euro, un regalo importante che potrà servire per far fronte alle prime spese delle piccole imprese, artigiane, commerciali ed agricole, più danneggiate. Molti bonifici sono già partiti, gli altri verranno inviati nel giro di pochissimi giorni, certamente entro la fine della settimana prossima. Il bando era aperto a piccoli e piccolissimi imprenditori degli otto centri cuneesi più colpiti. Il comune che ha inviato più richieste è stato Garessio con 25, seguito da Limone Piemonte con 16, Ormea con 13, Ceva con 6, Bagnasco e Pamparato con 2, Priola con 1, nessuna richiesta da Nucetto.

Tutti coloro che hanno partecipato riceveranno in dono il contributo di Specchio. Questo è stato reso possibile anche da una generosa donazione dell’Unione Industriale di Torino: “Dopo il contributo che nello scorso mese di marzo – hanno spiegato i vertici dell’associazione torinese –  l’Unione Industriale di Torino e le Segreterie sindacali torinesi di CGIL CISL UIL avevano devoluto agli Ospedali torinesi per sostenere l’emergenza Covid, le stesse Associazioni hanno donato congiuntamente 35.000 euro alla fondazione Specchio dei tempi-La Stampa di Torino per sostenere le popolazioni vittime dell’alluvione che ha colpito alcuni territori della Regione Piemonte nello scorso mese di ottobre. Con questa donazione giunge a compimento il ruolo del Comitato che si era costituito fin dal 1994 in occasione di precedenti calamità naturali per reperire congiuntamente fondi destinati all’aiuto di strutture di interesse comune colpite da catastrofi sostenendole anche economicamente”.

Ma le buone notizie non sono finite. Specchio dei tempi aveva visitato, proprio nei giorni immediatamente successivi all’alluvione, i locali del Centro di Formazione Professionale di Ceva. Era stato deciso uno stanziamento di 10.000 euro, subito consegnati, a cui adesso Specchio ha deciso di aggiungere altri 50.000 euro per consentire l’acquisto di un macchinario a controllo numerico, indispensabile per la formazione dei ragazzi. “Siamo felici di questa scelta – ha spiegato Mario Barello, il direttore generale del CFP Cebano Monregalese – che ci consentirà di riprendere presto appieno tutte le nostre attività. Il CFP ha tre sedi operative in provincia di Cuneo: Ceva, Mondovì e Fossano. Negli ultimi anni formativi, nelle tre sedi, complessivamente si sono rivolte circa 5000 persone (giovani dopo la scuola media e adulti per riqualificazione e aggiornamento professionale) per svariate attività formative. Se consideriamo la sola sede di Ceva le persone sono state oltre 2.000. Per quanto concerne le attività legate al solo settore meccanico della sede di Ceva gli studenti che usufruiscono dei nostri laboratori mediamente superano le 200 unità all’anno, compresi anche gli adulti”.

Specchio dei tempi ha poi deciso di effettuare alcuni interventi minori a favore di due attività duramente colpite nel comune di Lisio, un po’ dimenticato nei giorni successivi all’evento calamitoso, nonostante danni ingenti. Compatibilmente con gli ulteriori sviluppi della sottoscrizione, la fondazione de La Stampa intende poi valutare la possibilità di intervenire anche in Val Gesso, nell’ambito del Parco Alpi Marittime, per sostenere un turismo verde che potrebbe ridare slancio economico a questa zona. Al momento solo idee, che potrebbero però trasformarsi in realtà, se lo slancio solidale dei sottoscrittori ce lo consentirà.

Questo è quanto abbiamo aggiunto, in queste ore, ai precedenti interventi: asilo e passerella di Ceva, area polifunzionale di Nucetto, parco Pollicino di Ormea. Ma l’orgoglio forte sono gli aiuti alle 65 piccole attività del cuneese a cui abbiamo dato un po’ di respiro, insieme alla nostra amicizia ed alla comune speranza.

Alluvione, le storie degli imprenditori salvati dal bando

Di Barbara Morra, su La Stampa 04/11/2020

«L’aiuto di Specchio dei tempi, insieme a quello ricevuto dalla Associazione Fotografi di cui faccio parte, mi ha fatto decidere di continuare nonostante tutto». Parole di Adolfo Ranise, fotografo di Garessio, che ha un negozio in centro. La piena del Tanaro di un mese fa ha spazzato e spezzato l’interno del locale e portato via buona parte dell’attrezzatura. Venerdì ricomincerà a lavorare, partendo da una postazione temporaneamente allestita nella vicina pasticceria (pure alluvionata). Tutto questo grazie, dice, alla solidarietà fra negozianti garessini.

Ranise è uno dei 43 titolari di attività colpite dal disastro a cui andranno i 3000 euro di sostegno economico attraverso la Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa. Ancora una volta la «gente che aiuta la gente», con oltre 300 mila euro raccolti per la val Tanaro e Limone. «Avevo già subito danni dall’alluvione 2016 – aggiunge il professionista-. Gli aiuti pubblici erano arrivati in ritardo e con molte incombenze burocratiche. Avevo dovuto reinvestire con le mie forze e stavolta è di nuovo andato tutto perso. Ora, con l’abbattimento del ponte, sono più fiducioso, ma la paura che ricapiti resta».

Locale danneggiato e magazzino sott’acqua anche per il Kavarna pub, altra attività destinataria degli aiuti di Specchio dei tempi. «Abbiamo rilevato il locale nel 2018 – spiega Tristano Lisanti che conduce il locale, riaperto due settimane fa, con il cognato Christian Garzo e le rispettive mogli -. I 3000 euro sono una boccata di ossigeno soprattutto in un periodo in cui, anche per le chiusure dell’emergenza sanitaria, ci sono altri problemi. Sulla riapertura all’inizio abbiamo vacillato, poi è arrivata la decisione di ripartire e, con sforzi, stiamo riuscendo a non lasciare nessuno dei dipendenti a casa». Su quel venerdì notte racconta: «La sera, prima che arrivasse la piena, avevamo provato a mettere la merce in sicurezza, ma è stato inutile, perché nessuno si aspettava un fenomeno di questa portata».

Franco Pistone costruisce e cura la manutenzione di gruppi elettrogeni a Ceva: un’attività che prosegue quella del padre e che dal 2006 si è trasferita in un’officina in via Cameroni. E’ anche il presidente della sezione Ana cittadino. «Già nel 2016 ero stato alluvionato, ma l’acqua si era fermata a un’altezza di 75 cm. Stavolta è arrivata ben oltre- spiega-. Ho un segnale vicino alla sede che mi permette di capire quando il Tanaro esce fuori: lo capisco quando straripa una vecchia bealera. Grazie a questo sono riuscito a mettere in salvo le scorte, ma non i macchinari perché pesanti e non spostabili. L’aiuto di Specchio dei tempi è prezioso». E conclude: «Dobbiamo capire che in certe zone non si può e non si sarebbe dovuto costruire».

Alluvione, così faremo rinascere la passerella simbolo di Ceva

Di Paola Scola

Stavolta ha resistito al Tanaro in piena, nella notte tra il 2 e 3 ottobre. Ma con qualche acciacco, in particolare alle protezioni laterali, che la forza dell’acqua e la spinta dei tronchi hanno danneggiato in alcuni punti. La Passerella è uno dei simboli di Ceva. E una targa di metallo avvitata sul montante ricorda il legame che il piccolo ponte pedonale sul fiume ha con Specchio dei tempi“La Stampa con la rubrica Specchio dei tempi in aiuto alla comunità di Ceva nei tristi giorni dell’alluvione del 5/11/94 volle la ricostruzione della Passerella che venne riconsegnata il 26/3/95”.  Solidarietà che, dopo 25 anni, si ripete dopo l’alluvione d’inizio ottobre. Perché Specchio dei tempi aiuterà il ripristino del “suo” ponticello con un bonifico da 5.000 euro al Comune di Ceva.  

La storia inizia la sera del 5 novembre ’94 e porta alla ricostruzione, con i fondi generosamente donati dai lettori de La Stampa. Prima opera pubblica restituita alla città dopo il disastro di allora.A Ceva di chi è povero si diceva che non ha i soldi neppure per passare Tanaro – dichiarò in quei giorni il sindaco Gianni Taramasso -. Noi eravamo così, ma Specchio dei Tempi ci ha soccorsi”. Quella notte, quando si diffonde la notizia che il Tanaro ha spazzato via la Passerella, i cebani capiscono che è davvero il disastro. Tutti, in città e non solo, hanno un ricordo che li lega ad essa. A partire dal 1834, quando gli abitanti di borgo Torretta chiesero al Comune di poter costruire un passaggio sul fiume: venne autorizzato, purché fosse a loro spese, più resistente della piccola nave che faceva già traghetto e senza far pagare il pedaggio. Di volta in volta si realizzarono pedancole in legno, che le piene del Tanaro regolarmente portavano via. Fino al 1890, quando il Municipio deliberò di posarne una di ferro: costruita dalle Officine di Savigliano nell’aprile 1892 e costata 15 mila lire finanziate dalla Cassa Depositi e Prestiti, resistette fino al termine della seconda guerra mondiale, quando fu distrutta dai tedeschi in fuga. 

Dopo la seconda guerra mondiale gli abitanti devono rimetterla in piedi. Come il 5 novembre ’94. Il fiume impazzito allaga il centro di Ceva e strappa il passaggio di ferro tra i rioni Brolio e Filatoio. E l’abbandona meno di cento metri più avanti. Un groviglio di rottami accartocciati. “Ormai la città era tagliata in due – scrive La Stampa, il 12 dicembre ’97 –. L’alluvione aveva devastato oratorio, asilo, scuole, caserma, decine di case, fabbriche, negozi. La perdita della Passerella, uno dei simboli del paese, fu un colpo terribile. Come se il Tanaro, dopo aver ferito i cebani, avesse voluto anche separarli”. Il sindaco di allora, Gianni Taramasso, ricorda: “Quando Specchio dei Tempi portò i primi aiuti agli alluvionati, pochi giorni dopo il disastro, ci fu chiesto cosa la città rivolesse. Sono bastati pochi istanti per decidere: la Passerella”.  

Ed ecco l’intervento di Specchio dei tempi. Gli ingegneri della Conicos di Mondovì la progettano come la struttura originaria. In più, ci sono le rampe d’accesso in calcestruzzo. Lunga 45 metri e larga 2, pesante 29 tonnellate, è fatta da cinque elementi imbullonati fra loro e pavimentata con tavole in rovere. Un paio di mesi di lavoro, 227 milioni di lire di costo coperti dalla fondazione del quotidiano torinese. Pezzi assemblati in piazza d’Armi e, poco dopo, la nuova posa come custode sul Tanaro. Alla cerimonia d’inaugurazione, il 26 marzo ’95, in centinaia a ricordano commossi che cosa è avvenuto. E come la generosità dei lettori de La Stampa abbia riunito i due rioni, di qua e di là dal fiume, con la Passerella usata anche dagli studenti per andare a scuola. 

Per i vent’anni dal disastro, nel 2014 Ceva organizza come cerimonia ufficiale una festa di “compleanno” del ponticello. Ora – ottobre 2020 – è di nuovo Specchio a prendersene cura.

Alluvione, raccolti 300 mila euro: come li stiamo usando

Di Paola Scola, da La Stampa del 1/11/20

La speranza è che questa primavera i bambini di Ormea e dell’entroterra ligure (che qui hanno la casa dei nonni e delle vacanze) possano tornare a giocare nel Parco Pollicino, ritrovandolo così come lo avevano lasciato, prima dell’alluvione d’inizio ottobre. I volontari hanno ripulito gli spazi quanto possibile, ma il lavoro da fare è tanto, per ripristinare quello che la piena ha portato via o danneggiato. Per aiutare nel difficile cammino della ricostruzione, Specchio dei tempi è intervenuto con un primo bonifico da 10 mila euro al Comune di Ormea.

Così come ha fatto con Nucetto per la struttura polivalente del Gurei, cuore del paese, e Ceva, dove lo stesso sostegno economico è andato per il Centro di formazione professionale e l’asilo comunale. Mentre un contributo da 5 mila euro permetterà di riparare la Passerella cebana, già «adottata» dai lettori de La Stampa dopo l’alluvione del novembre 1994. E altri possibili progetti sono in corso di valutazione da parte di Specchio dei tempi. La raccolta della fondazione torinese è arrivata ieri a 302.000 euro.

È giunto anche il contributo (5 mila euro) dell’Astra, l’associazione degli autotrasportatori. «Nel nostro piccolo ci è sembrato doveroso aiutare il territorio – hanno detto il direttore Guido Rossi, con i presidenti di Astra, Diego Pasero e Matteo Toselli -. Si tratta di intere aree che nell’alluvione hanno subito danni ad attività e collegamenti: quelli che i nostri associati percorrono per lavoro ogni giorno». Ieri anche un esempio di generosità da Racconigi; devoluti alla raccolta 309,73 euro, «un’ora della retribuzione di ottobre dei dipendenti del Comune». Nuove offerte permetteranno di continuare con altri interventi sul territorio. Anche a Limone e nell’alta valle del Tanaro. Entro la metà del mese è prevista, per esempio, la consegna di un defibrillatore (donazione già deliberata da Specchio) alla scuola elementare di Bagnasco, perché sia utile a tutta la comunità.

Intanto è stato redatto l’elenco delle 43 piccole imprese cuneesi piegate dal disastro, alle quali, secondo i rigorosi criteri stabiliti nel bando, Specchio dei tempi ha destinato complessivamente 129 mila euro. Tutti hanno già ricevuto una mail con la richiesta degli estremi bancari per procedere immediatamente alle erogazioni via bonifico. Alcuni hanno già visto accreditati i 3000 euro, mentre per gli altri avverrà nel corso della settimana. I fondi sono messi a disposizione da Specchio dei tempi (54.000 euro), Reale Foundation (50.000 euro), Confartigianato Cuneo (15.000) e Banca Alpi Marittime (10.000). «Anche la ventina di piccoli imprenditori esclusi – spiegano da Specchio dei tempi -, se la sottoscrizione lo consentirà, potranno nelle prossime settimane essere in qualche modo aiutati con interventi di solidarietà extra bando, finanziati direttamente da Specchio». La raccolta continua: per loro e per tutti gli alluvionati.

Bando alluvione, scelti i 43 vincitori: via agli aiuti

Di Angelo Conti

Come promesso. Come promesso, tre settimane dopo l’alluvione, Specchio dei tempi ha individuato i 43 beneficiari del bando a favore delle piccole imprese cuneesi colpite dalla furia delle acque. Hanno tutti già ricevuto oggi una mail con la richiesta degli estremi bancari per procedere immediatamente, e cioè già nella giornata di domani, alle prime erogazioni via bonifico. Ognuno riceverà in dono un contributo di 3000 euro. Distribuiremo dunque, in riferimento al bando, 129.000 euro.

I fondi sono messi a disposizione da Specchio dei tempi (54.000 euro), Reale Foundation (50.000 euro), Confartigianato Cuneo (15.000 euro) e Banca Alpi Marittime (10.000 euro). Anche la ventina di piccoli imprenditori esclusi, se la sottoscrizione lo consentirà, potranno nelle prossime settimane  essere in qualche modo aiutati con interventi di solidarietà extra bando, finanziati direttamente da Specchio. 

Mentre continua la raccolta di Specchio dei tempi per gli altri interventi sul territorio. Dopo Ceva, Nucetto ed Ormea stiamo valutando altri aiuti in altre zone ed altri comuni dell’Alto Tanaro. E’ stata intanto deliberata anche la donazione di un defibrillatore di Specchio dei tempi alla scuola elementare di Bagnasco, che potrà essere utile a tutta la comunità, poiché sarà allocato presso il Comune così da essere utilizzabile da tutti gli abitanti. Consegna prevista entro la metà di novembre.

Oltre 600 donatori fanno il tifo per gli alluvionati: “Forza Piemonte”

di Lucia Caretti, da La Stampa 24/10/20

C’è chi lo dice con orgoglio, come Renato: “Forsa Piemont, mola nen”. Chi con amore, come Simone: “Un abbraccio fortissimo al mio paese natale, Ormea”. Chi con grinta, come Paola, da Ceva: “Rialziamo la testa”. Poi c’è chi dona con un ricordo nel cuore: “Specchio dei tempi aiutò la mia famiglia dopo l’alluvione del 1994” scrive Ugo da Verzuolo. “Purtroppo c’è nuovamente bisogno del vostro intervento. Un abbraccio alle comunità colpite”. Sono decine i messaggi che la fondazione sta ricevendo insieme alle offerte per gli alluvionati. Parole di speranza da tutta la regione, e non solo: 85 euro sono arrivati pure da Everett, negli Stati Uniti, con una breve dedica. “To the people of Piedmont”, “per la gente del Piemonte”. Quella gente che non si arrende e sta commuovendo i lettori de “La Stampa”.

Piero, ad esempio, che sa che i suoi 50 euro saranno “una goccia nel mare… ma gli oceani sono fatti di gocce”. Oppure Giancarlo, che ieri ha versato la stessa cifra: “Un piccolo contributo per chi ha subito danni ingenti”. “Piccolo aiuto”, “piccolo gesto”: sono le formule che si ripetono di più, tra i pensieri dei donatori. Come se da subito la comunità di Specchio avesse capito la gravità dell’emergenza. La sproporzione tra pochi euro e montagne di fango.

“Purtroppo la valle Tanaro è stata ferita più volte dalle alluvioni, che hanno messo a terra collegamenti e persone, famiglie, commercianti e artigiani” spiegano i fratelli Antonio e Paolo Viglino, professionisti di Garessio, che hanno partecipato con generosità alla sottoscrizione. “Chi resiste a vivere e lavorare nelle nostre terre merita di non essere lasciato a lottare da solo. Anche con segni concreti, come la solidarietà e il dovere civico. E Specchio dei tempi è sempre stato vicino nei momenti di difficoltà”.

Vicino e tempestivo: per questo la Confartigianato di Cuneo ha scelto di affidarsi ancora una volta alla fondazione dei nostri lettori. E ha stanziato 15 mila euro per sostenere il bando destinato alle piccole imprese alluvionate. “L’idea è nata a poche ore dal disastro” racconta il presidente Luca Crosetto. “Dopo l’esperienza della primavera, quando abbiamo lanciato una iniziativa analoga per il Covid, ci è venuto spontaneo risentirci con Specchio. Sapevamo che sarebbe stato il modo più serio per raccogliere donazioni e il modo più rapido per dare un segnale. Alle imprese servono aiuti diretti e veloci come questo. Chi governa deve capirlo”.

Le candidature al bando si sono chiuse venerdì 24 e il 30 ottobre partiranno i bonifici ai vincitori: un sollievo immediato. “Le imprese hanno necessità impellenti – prosegue Crosetto – devono togliere il fango dalle aziende, pulire, ripartire. Non deve passare troppo tempo per la riapertura, fare in fretta dà positività e aiuta a guardare al futuro. Siamo profondamente preoccupati: questa alluvione è un evento devastante e rischiamo di essere dimenticati, perché siamo ai confini dell’impero e perché siamo bravi a rimboccarci le maniche da soli. Finora c’è stata un’attenzione inferiore a quella che di solito viene data ad altre zone d’Italia. Eppure siamo una provincia laboriosa che onora questa nazione. Abbiamo già sofferto molto per il Covid, ora vogliamo tenere accesi i riflettori sul nostro territorio. E stare accanto a chi si sente accerchiato da tutte queste difficoltà”.

Bando, 70 richieste di aiuto dalle imprese alluvionate

Sono 70 le candidature avanzate a Specchio dei tempi per accedere ai 43 contributi da 3 mila euro ciascuno previsti dal bando sostenuto, oltre che da Specchio dei tempi (55 mila euro), anche da Reale Foundation (50 mila), Banca Alpi Marittime (10 mila) e Confartigianato Cuneo (15 mila). Un tesoretto da 130 mila euro per aiutare la ripresa di decine di piccole e piccolissime attività commerciali, agricole ed artigiane negli otto comuni più colpiti (Ormea, Garessio, Priola, Bagnasco, Pamparato, Nucetto, Ceva e Limone).

Fra oggi e domani (i week end non hanno mai fermato Specchio dei tempi) verranno verificati i requisiti di tutti i candidati, analizzate le singole situazioni dei danni, e lunedì verrà effettuata la selezione finale, tenendo come sempre in maggior evidenza i piccoli imprenditori più colpiti dalla furia dell’acqua e quelle attività il cui sollecito ripristino appare fondamentale per la ripresa della vita nelle comunità. Contiamo di contattare i vincitori martedì (via email o via telefono) e cominciare ad inviare i primi bonifici già mercoledì, non appena in possesso dei riferimenti bancari. Come sempre senza perdere tempo.

L’iniziativa è stata anche personalmente seguita dal presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves: «Il bando alluvione, che prosegue analoghi interventi fatti in estate per sostenere le imprese più danneggiate dal lockdown, rappresenta il più efficace strumento per consentire una rapida ripresa. Consente anche di raggiungere tutti i comuni più gravemente colpiti, dividendo in modo costruttivo le risorse fra coloro che ce le hanno richieste». Specchio dei tempi è comunque attivo anche sul territorio.

Sono già stati decisi ed inoltrati una serie di aiuti facendo riferimento alla sottoscrizione popolare che ha già permesso di raccogliere complessivamente oltre 285 mila euro (130 dei quali riferiti al bando) attraverso 610 singole donazioni. Già erogati consistenti aiuti al Centro di formazione professionale di Ceva (10 mila euro), all’asilo comunale ancora di Ceva (10 mila), al Centro polifunzionale di Nucetto (10 mila euro) ed al Parco Pollicino di Ormea (10 mila euro). In queste ore sono in fase di valutazione interventi anche in altri comuni, tenendo in evidenza anche alcune richieste arrivate dai sindaci. Scelte, comunque, che verranno completate entro tre-quattro giorni al massimo. Sempre per garantire la tempestività, che in queste situazioni è fondamentale per dare slancio e speranza a chi è stato colpito.