Ceva, il Cfp rinasce dopo l’alluvione: ecco le officine

Stampa Cuneo, 29/10/2021

La giornata del «grazie». Per il sostegno «molto concreto» che in tanti hanno dato, dopo i terribili giorni dell’alluvione del 2 e 3 ottobre 2020. Sostegno che ha permesso al Centro di formazione professionale Cebano Monregalese, colpito dalla piena del Tanaro per la terza volta in ventisei anni (accadde anche nel ’94 e nel 2016), di rialzarsi. E ricominciare, anche quando la situazione e i danni sembravano non lasciare aperta alcuna porta per il futuro.

Ieri l’inaugurazione ufficiale delle nuove officine, con il «centro lavoro» (cioè il macchinario di ultima generazione, acquistato grazie al generoso contributo di Specchio dei tempi), si è trasformata in un’occasione per ringraziare tutti. Dai volontari agli studenti, dagli insegnanti alle associazioni, alle Fondazioni. Compresa quella de «La Stampa». E sono state Lucia e Anastasia di Specchio dei tempi a tagliare il nastro dell’apparecchiatura, del valore di 65mila euro, che permetterà ai ragazzi del Cfp non solo di riprendere la formazione tecnica e pratica, ma anche di farlo in modo ancora più moderno e performante.

Alla cerimonia è arrivato anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, che ha fatto visita alle officine, ora così diverse da come le vide immerse nel fango la mattina di domenica 4 ottobre, quando giunse a Ceva e in valle Tanaro, poche ore dopo il disastro. Negli spazi dell’ex Ilsa ieri c’erano il sindaco Vincenzo Bezzone, la presidente del Cfp Cinzia Gonella, la responsabile della sede di Ceva, Simona Giacosa, e il direttore generale, Mario Barello. Colui che, dopo 40 annidi servizio e tre esondazioni del Tanaro a cui rimediare, a inizio 2022 andrà in pensione, passando la mano al nuovo dirigente, Marco Lombardi. Anche lui «esperto» di alluvioni, vissute da amministratore comunale di Lisio.

(Fotoservizio di Francesco Doglio)

Alluvione, pronta la nuova aula informatica a Ceva

Angelo Conti

E’ pronta, operativa da questo venerdì, l’aula informatica dell’Istituto tecnico di Ceva. Completamente alluvionata tre mesi fa, l’aula è stata ripristinata grazie a Specchio dei tempi che ha coordinato le donazioni di Fondazione Eandi (Sistemi) e del Gruppo Editoriale Gedi (La Stampa, Repubblica, Secolo XIX e le testate Gnn).

Presto arriverà la nuova macchina a controllo numerico, in sostituzione di quella danneggiata dal Tanaro. L’impegno di Specchio dei tempi su questa scuola supera i 60.000 euro.

Ceva, 25 computer per il Cfp alluvionato

Angelo Conti

Specchio dei tempi ha consegnato giovedì mattina all’istituto professionale di Ceva devastato dalla recente alluvione del Tanaro, 25 computer, completi di monitor, tastiera e mouse, per l’immediato ripristino dalla sala informatica della scuola. Il materiale è stato messo a disposizione dalla Fondazione Eandi e dal Gruppo Gedi-Editrice La Stampa.

Erano presenti: Cinzia Gonella, presidente Cfpcemon, Simona Giacosa, preside sede Ceva Cfpcemon, Renato Casti, assessore alla Cultura Comune di Ceva.

La fondazione Specchio dei tempi ha inoltre già erogato a favore dell’istituto professionale 60.000 euro per l’acquisto di altri macchinari distrutti dall’alluvione.

Come abbiamo usato le donazioni per l’alluvione

Di Angelo Conti, La Stampa 17/12

Settanta giorni fa il Tanaro impazzito portò paura e devastazione in una decina di comuni cuneesi. Ore difficili, al termine delle quali ci furono da contare danni pesantissimi.  L’acqua non si era nemmeno ritirata che al telefono di Specchio dei tempi, in via Lugaro a Torino, arrivò la telefonata del capo della redazione cuneese de La Stampa, Massimo Mathis: “Qui è un disastro. Dobbiamo fare qualcosa”.

E qualcosa abbiamo fatto: 354.065 euro raccolti, 65 piccole attività artigianali, agricole, commerciali immediatamente aiutate ognuna con un assegno da 3000 euro, un primo sostegno all’Istituto professionale di Ceva e poi l’acquisto di una importante macchina a controllo numerico per i suoi laboratori, un intervento immediato per il ripristino dell’asilo comunale di Ceva e poi un altro per la passerella pedonale,  un contributo per la rimessa in esercizio del centro polifunzionale di Nucetto ed un intervento per aiutare Ormea a ripristinare il Parco Pollicino, due piccoli aiuti al comune di Lisio che si sentiva dimenticato da tutti, un importante intervento nel Parco Naturale della Val Gesso a cui va riconosciuta la forte attrattiva turistica, un intervento anche a favore degli Aib volontari di Ceva, una importante fornitura di mascherine e dispositivi di protezione alla Croce Bianca. Più lontano anche una presenza nel Verbano, anch’esso colpito da gravi eventi alluvionali, quel giorno.

Dei 354.065 euro ne sono stati spesi oltre 295.000, quasi 35 sono in questo momento a disposizione degli assegnatari (già individuati) e 24 (15 nel Verbano) sono in fase di attribuzione. Entro la fine dell’anno l’intera somma verrà erogata, con quel tempismo che è tipico della fondazione de La Stampa.

Per Specchio dei tempi è stata anche l’occasione di un ritorno in aree già tristemente note per i danni subiti nell’alluvione del 1994. A Ceva siamo intervenuti per ripristinare proprio la passerella realizzata dalla fondazione 26 anni fa. Pezzi del passato che vanno ad incastrarsi nel presente, grazie ad un lavoro ed un impegno che non si sono mai arrestati. Con il solito, particolare, affettuoso occhio di riguardo per le terre del nostro Piemonte.

La sottoscrizione non era facile, in una annata difficile. “Sapevamo che i nostri abituali sostenitori – ha spiegato il presidente di Specchio dei tempi, Lodovico Passerin d’Entreves – ci avevano già aiutati in modo importante durate la sottoscrizione per fronteggiare il Coronavirus, che ha raccolto quasi 11 milioni di euro, ed ipotizzavamo una risposta modesta. Invece il coinvolgimento è stato forte, continuo, generoso. E la raccolta è cresciuta in fretta”.

Strategico l’immediato supporto alle piccole attività agricole, commerciali ed artigiane. “Sì, abbiamo voluto replicare l’iniziativa che avevamo proposto tre mesi prima per sostenere le attività in crisi per il lungo lockdown, questa volta a favore di quelle alluvionate di nove comuni.  Abbiamo ricevuto 65 segnalazioni ed abbiamo deciso di accoglierle tutte, consapevoli che la frammentazione degli interventi in questi casi è certamente un pregio perché consente la capillarità dell’intervento, senza tralasciare nessun comune”.

Di rilievo anche l’aiuto al mondo della scuola. “Abbiamo visitato l’istituto di formazione professionale cebano monregalese ed abbiamo capito che dovevamo fare qualcosa di importante di fronte ai laboratori attraversati del fiume. E lo abbiamo fatto, nell’ottica di sostenere concretamente l’occupazione e l’economia. Un pensiero speciale è stato rivolto anche all’asilo comunale di Ceva, che aveva “ospitato” anch’esso l’acqua del Tanaro. Ne abbiamo consentito la riapertura nel giro di tre settimane”.

Limone, 3000 euro per il negozio di Carla: “Grazie a voi ripartirò”

Di Barbara Morra 

È un bel negozio quello di Carla Balletti. Dalle vetrine in legno e pietra in altri tempi si vedevano le prelibatezze locali da acquistare e le bellezze un po’ magiche di addobbi in legno e oggetti di arredamento da montagna. La sua attività, a Limone, rientra tra quelle raggiunte dall’aiuto dalla Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa, dopo l’alluvione che ha colpito la provincia di Cuneo nella notte tra il 2 e il 3 ottobre. Sono 65 i titolari di attività cui è andato il sostegno economico, con il collaudato meccanismo dei lettori che aiutano la gente.

«Il mio negozio non è in centro, dove ci sarebbero state più possibilità di ripresa – spiega Carla -, ma in via Nizza, ovvero la statale 20 che attualmente è chiusa. Nessuno passa di qui: dopo un mese non ho ancora riaperto e non so se ce la farò. Sono molto preoccupata per il futuro: se qui mancheranno i turisti dalla Liguria e dalla Francia o comunque un passaggio di persone, sarà dura».

Oltre al negozio di alimentari e souvenir, la commerciante ha un’attività di taglio e cucito con vendita di stoffe e tendaggi. «Il laboratorio è quello che ha subito più danni perché è nella parte passa dell’edificio – aggiunge -. L’acqua ha sommerso attrezzature, stoffe, materie prime. Abbiamo impiegato molto tempo a ripulire. I 3000 euro di Specchio dei tempi li userò per ricostituire un minimo del necessario per quest’attività, che svolgo da tanti anni».

Alluvione, l’Unione Industriale di Torino dona 35 mila euro

Di Angelo Conti

L’Unione Industriale di Torino, insieme a i sindacati Cgil, Cisl e Uil, ha scelto Specchio dei tempi per sostenere la ripartenza delle aree piemontesi colpite dall’alluvione di un mese fa.

“Dopo il contributo che nello scorso mese di marzo l’Unione Industriale di Torino e le Segreterie sindacali torinesi di CGIL CISL UIL avevano devoluto agli Ospedali torinesi per sostenere l’emergenza Covid, – si legge in un comunicato –  le stesse Associazioni hanno donato congiuntamente 35.000 euro alla fondazione Specchio dei tempi-La Stampa di Torino per sostenere le popolazioni vittime dell’alluvione che ha colpito alcuni territori della Regione Piemonte nel mese scorso. Con questa donazione giunge a compimento il ruolo del Comitato che si era costituito fin dal 1994 in occasione di precedenti calamità naturali per reperire congiuntamente fondi destinati all’aiuto di strutture di interesse comune colpite da catastrofi sostenendole anche economicamente”.

Garessio, il grazie delle imprese: “Solo Specchio ci ha aiutato”

Di Barbara Morra
Su La Stampa il 13/11/2020

I negozi e le botteghe sono stati travolti da fango e acqua la notte del 2 e 3 ottobre e gli aiuti di Specchio dei tempi sono già arrivati. È la velocità quella che i destinatari di questi aiuti notano di più. Sono in tutto 337.207 euro. Inizialmente i beneficiari dovevano essere 43, poi Specchio ha deciso, visto l’aumento dei contributi, di estendere l’aiuto a tutte le 65 attività richiedenti. Il bando era aperto a piccoli imprenditori degli otto centri cuneesi più colpiti. Il comune che ha inviato più richieste è stato Garessio con 25, poi Limone con 16, Ormea 13, Ceva 6, Bagnasco e Pamparato 2, Priola 1.

A Garessio tra i beneficiari c’è lo storico Caffè Curini proprio davanti al ponte Generale Odasso che è stato da poco abbattuto. Guerrino Curini, il titolare, ne ha già viste diverse di alluvioni. «Il bar è stato completamente rifatto dopo l’alluvione del ’94 e ha subito danni nel 2016 – spiega insieme al figlio Luca – , oggi siamo alla terza alluvione che ha messo a rischio l’esistenza stessa dell’attività». Il magazzino è stato completamente sommerso. Nel laboratorio l’acqua è arrivata oltre i due metri e ha compromesso tutta l’attrezzatura, anche la veranda ha subito dei danni. La famiglia, aiutata dai garessini, si è rimboccata le maniche e quando anche la chiusura per le misure anti-covid sarà finita, è pronta a riaprire.

«Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutati – dicono -. Tutti i volontari, in particolare in gruppo Aib di Peveragno che molto ha operato nell’attività in coordinamento con Marco Balbo. Il Comune, che ha subito attivato una task force, e una realtà come Specchio dei tempi che, con iniziative come questa, riversa sul territorio soprattutto speranza e una boccata di ossigeno». Altri 3000 euro sono destinati alla cartoleria-edicola di Donatella Buscaglia. «Sabato 3 ottobre 2020 sarà una data che non dimenticherò facilmente- racconta Donatella che ha il negozio da dieci anni-. Come al solito alle 6,45 del mattino sono andata ad aprire e ho notato sulla strada principale fango, fango e ancora fango. C’erano alberi interi dove non ci dovevano essere, dove non li avevo mai visti». «Arrivata al negozio – continua -, non sono più riuscita a capire nulla. Non sapevo da dove cominciare. C’era fango ovunque: sugli scaffali, sul pavimento sui muri, sui mobili. Pian piano sono arrivati familiari e amici e abbiamo incominciato a ripulire. In dieci ci abbiamo messo nove giorni lavorando dal mattino alla sera». L’attività ora ha riaperto. «Molti scaffali sono ancora vuoti – conclude – il retro non so se riuscirò mai a riempirlo come prima, non ho il coraggio: il pensiero che ci si possa ritrovare in quella situazione mi spaventa ma la cosa importante è che siamo riusciti a riaprire. Grazie a Specchio dei tempi, l’unico aiuto economico che ho avuto fino ad ora».

Alluvione, crescono i sussidi: aiuteremo 65 imprese

di Angelo Conti, su La Stampa del 7/11/20

Settecentocinquanta donazioni, grandi e piccole, per un totale di 337.207 euro. In questi numeri lo slancio solidale della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi, vicina alle popolazioni del Piemonte colpite dall’alluvione di un mese fa. Nel Cuneese la stragrande maggioranza degli interventi, che nelle ultime ore (anche grazie ad una nuova importante donazione) hanno visto crescere il loro numero. Specchio dei tempi ha infatti deciso a estendere a tutte le 65 attività che hanno partecipato al bando (lanciato nelle scorse settimane con Reale Foundation, Confartigianato Cuneo, Banca Alpi Marittime) il contributo da 3000 euro, un regalo importante che potrà servire per far fronte alle prime spese delle piccole imprese, artigiane, commerciali ed agricole, più danneggiate. Molti bonifici sono già partiti, gli altri verranno inviati nel giro di pochissimi giorni, certamente entro la fine della settimana prossima. Il bando era aperto a piccoli e piccolissimi imprenditori degli otto centri cuneesi più colpiti. Il comune che ha inviato più richieste è stato Garessio con 25, seguito da Limone Piemonte con 16, Ormea con 13, Ceva con 6, Bagnasco e Pamparato con 2, Priola con 1, nessuna richiesta da Nucetto.

Tutti coloro che hanno partecipato riceveranno in dono il contributo di Specchio. Questo è stato reso possibile anche da una generosa donazione dell’Unione Industriale di Torino: “Dopo il contributo che nello scorso mese di marzo – hanno spiegato i vertici dell’associazione torinese –  l’Unione Industriale di Torino e le Segreterie sindacali torinesi di CGIL CISL UIL avevano devoluto agli Ospedali torinesi per sostenere l’emergenza Covid, le stesse Associazioni hanno donato congiuntamente 35.000 euro alla fondazione Specchio dei tempi-La Stampa di Torino per sostenere le popolazioni vittime dell’alluvione che ha colpito alcuni territori della Regione Piemonte nello scorso mese di ottobre. Con questa donazione giunge a compimento il ruolo del Comitato che si era costituito fin dal 1994 in occasione di precedenti calamità naturali per reperire congiuntamente fondi destinati all’aiuto di strutture di interesse comune colpite da catastrofi sostenendole anche economicamente”.

Ma le buone notizie non sono finite. Specchio dei tempi aveva visitato, proprio nei giorni immediatamente successivi all’alluvione, i locali del Centro di Formazione Professionale di Ceva. Era stato deciso uno stanziamento di 10.000 euro, subito consegnati, a cui adesso Specchio ha deciso di aggiungere altri 50.000 euro per consentire l’acquisto di un macchinario a controllo numerico, indispensabile per la formazione dei ragazzi. “Siamo felici di questa scelta – ha spiegato Mario Barello, il direttore generale del CFP Cebano Monregalese – che ci consentirà di riprendere presto appieno tutte le nostre attività. Il CFP ha tre sedi operative in provincia di Cuneo: Ceva, Mondovì e Fossano. Negli ultimi anni formativi, nelle tre sedi, complessivamente si sono rivolte circa 5000 persone (giovani dopo la scuola media e adulti per riqualificazione e aggiornamento professionale) per svariate attività formative. Se consideriamo la sola sede di Ceva le persone sono state oltre 2.000. Per quanto concerne le attività legate al solo settore meccanico della sede di Ceva gli studenti che usufruiscono dei nostri laboratori mediamente superano le 200 unità all’anno, compresi anche gli adulti”.

Specchio dei tempi ha poi deciso di effettuare alcuni interventi minori a favore di due attività duramente colpite nel comune di Lisio, un po’ dimenticato nei giorni successivi all’evento calamitoso, nonostante danni ingenti. Compatibilmente con gli ulteriori sviluppi della sottoscrizione, la fondazione de La Stampa intende poi valutare la possibilità di intervenire anche in Val Gesso, nell’ambito del Parco Alpi Marittime, per sostenere un turismo verde che potrebbe ridare slancio economico a questa zona. Al momento solo idee, che potrebbero però trasformarsi in realtà, se lo slancio solidale dei sottoscrittori ce lo consentirà.

Questo è quanto abbiamo aggiunto, in queste ore, ai precedenti interventi: asilo e passerella di Ceva, area polifunzionale di Nucetto, parco Pollicino di Ormea. Ma l’orgoglio forte sono gli aiuti alle 65 piccole attività del cuneese a cui abbiamo dato un po’ di respiro, insieme alla nostra amicizia ed alla comune speranza.

Alluvione, le storie degli imprenditori salvati dal bando

Di Barbara Morra, su La Stampa 04/11/2020

«L’aiuto di Specchio dei tempi, insieme a quello ricevuto dalla Associazione Fotografi di cui faccio parte, mi ha fatto decidere di continuare nonostante tutto». Parole di Adolfo Ranise, fotografo di Garessio, che ha un negozio in centro. La piena del Tanaro di un mese fa ha spazzato e spezzato l’interno del locale e portato via buona parte dell’attrezzatura. Venerdì ricomincerà a lavorare, partendo da una postazione temporaneamente allestita nella vicina pasticceria (pure alluvionata). Tutto questo grazie, dice, alla solidarietà fra negozianti garessini.

Ranise è uno dei 43 titolari di attività colpite dal disastro a cui andranno i 3000 euro di sostegno economico attraverso la Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa. Ancora una volta la «gente che aiuta la gente», con oltre 300 mila euro raccolti per la val Tanaro e Limone. «Avevo già subito danni dall’alluvione 2016 – aggiunge il professionista-. Gli aiuti pubblici erano arrivati in ritardo e con molte incombenze burocratiche. Avevo dovuto reinvestire con le mie forze e stavolta è di nuovo andato tutto perso. Ora, con l’abbattimento del ponte, sono più fiducioso, ma la paura che ricapiti resta».

Locale danneggiato e magazzino sott’acqua anche per il Kavarna pub, altra attività destinataria degli aiuti di Specchio dei tempi. «Abbiamo rilevato il locale nel 2018 – spiega Tristano Lisanti che conduce il locale, riaperto due settimane fa, con il cognato Christian Garzo e le rispettive mogli -. I 3000 euro sono una boccata di ossigeno soprattutto in un periodo in cui, anche per le chiusure dell’emergenza sanitaria, ci sono altri problemi. Sulla riapertura all’inizio abbiamo vacillato, poi è arrivata la decisione di ripartire e, con sforzi, stiamo riuscendo a non lasciare nessuno dei dipendenti a casa». Su quel venerdì notte racconta: «La sera, prima che arrivasse la piena, avevamo provato a mettere la merce in sicurezza, ma è stato inutile, perché nessuno si aspettava un fenomeno di questa portata».

Franco Pistone costruisce e cura la manutenzione di gruppi elettrogeni a Ceva: un’attività che prosegue quella del padre e che dal 2006 si è trasferita in un’officina in via Cameroni. E’ anche il presidente della sezione Ana cittadino. «Già nel 2016 ero stato alluvionato, ma l’acqua si era fermata a un’altezza di 75 cm. Stavolta è arrivata ben oltre- spiega-. Ho un segnale vicino alla sede che mi permette di capire quando il Tanaro esce fuori: lo capisco quando straripa una vecchia bealera. Grazie a questo sono riuscito a mettere in salvo le scorte, ma non i macchinari perché pesanti e non spostabili. L’aiuto di Specchio dei tempi è prezioso». E conclude: «Dobbiamo capire che in certe zone non si può e non si sarebbe dovuto costruire».

Alluvione, così faremo rinascere la passerella simbolo di Ceva

Di Paola Scola

Stavolta ha resistito al Tanaro in piena, nella notte tra il 2 e 3 ottobre. Ma con qualche acciacco, in particolare alle protezioni laterali, che la forza dell’acqua e la spinta dei tronchi hanno danneggiato in alcuni punti. La Passerella è uno dei simboli di Ceva. E una targa di metallo avvitata sul montante ricorda il legame che il piccolo ponte pedonale sul fiume ha con Specchio dei tempi“La Stampa con la rubrica Specchio dei tempi in aiuto alla comunità di Ceva nei tristi giorni dell’alluvione del 5/11/94 volle la ricostruzione della Passerella che venne riconsegnata il 26/3/95”.  Solidarietà che, dopo 25 anni, si ripete dopo l’alluvione d’inizio ottobre. Perché Specchio dei tempi aiuterà il ripristino del “suo” ponticello con un bonifico da 5.000 euro al Comune di Ceva.  

La storia inizia la sera del 5 novembre ’94 e porta alla ricostruzione, con i fondi generosamente donati dai lettori de La Stampa. Prima opera pubblica restituita alla città dopo il disastro di allora.A Ceva di chi è povero si diceva che non ha i soldi neppure per passare Tanaro – dichiarò in quei giorni il sindaco Gianni Taramasso -. Noi eravamo così, ma Specchio dei Tempi ci ha soccorsi”. Quella notte, quando si diffonde la notizia che il Tanaro ha spazzato via la Passerella, i cebani capiscono che è davvero il disastro. Tutti, in città e non solo, hanno un ricordo che li lega ad essa. A partire dal 1834, quando gli abitanti di borgo Torretta chiesero al Comune di poter costruire un passaggio sul fiume: venne autorizzato, purché fosse a loro spese, più resistente della piccola nave che faceva già traghetto e senza far pagare il pedaggio. Di volta in volta si realizzarono pedancole in legno, che le piene del Tanaro regolarmente portavano via. Fino al 1890, quando il Municipio deliberò di posarne una di ferro: costruita dalle Officine di Savigliano nell’aprile 1892 e costata 15 mila lire finanziate dalla Cassa Depositi e Prestiti, resistette fino al termine della seconda guerra mondiale, quando fu distrutta dai tedeschi in fuga. 

Dopo la seconda guerra mondiale gli abitanti devono rimetterla in piedi. Come il 5 novembre ’94. Il fiume impazzito allaga il centro di Ceva e strappa il passaggio di ferro tra i rioni Brolio e Filatoio. E l’abbandona meno di cento metri più avanti. Un groviglio di rottami accartocciati. “Ormai la città era tagliata in due – scrive La Stampa, il 12 dicembre ’97 –. L’alluvione aveva devastato oratorio, asilo, scuole, caserma, decine di case, fabbriche, negozi. La perdita della Passerella, uno dei simboli del paese, fu un colpo terribile. Come se il Tanaro, dopo aver ferito i cebani, avesse voluto anche separarli”. Il sindaco di allora, Gianni Taramasso, ricorda: “Quando Specchio dei Tempi portò i primi aiuti agli alluvionati, pochi giorni dopo il disastro, ci fu chiesto cosa la città rivolesse. Sono bastati pochi istanti per decidere: la Passerella”.  

Ed ecco l’intervento di Specchio dei tempi. Gli ingegneri della Conicos di Mondovì la progettano come la struttura originaria. In più, ci sono le rampe d’accesso in calcestruzzo. Lunga 45 metri e larga 2, pesante 29 tonnellate, è fatta da cinque elementi imbullonati fra loro e pavimentata con tavole in rovere. Un paio di mesi di lavoro, 227 milioni di lire di costo coperti dalla fondazione del quotidiano torinese. Pezzi assemblati in piazza d’Armi e, poco dopo, la nuova posa come custode sul Tanaro. Alla cerimonia d’inaugurazione, il 26 marzo ’95, in centinaia a ricordano commossi che cosa è avvenuto. E come la generosità dei lettori de La Stampa abbia riunito i due rioni, di qua e di là dal fiume, con la Passerella usata anche dagli studenti per andare a scuola. 

Per i vent’anni dal disastro, nel 2014 Ceva organizza come cerimonia ufficiale una festa di “compleanno” del ponticello. Ora – ottobre 2020 – è di nuovo Specchio a prendersene cura.

Alluvione, raccolti 300 mila euro: come li stiamo usando

Di Paola Scola, da La Stampa del 1/11/20

La speranza è che questa primavera i bambini di Ormea e dell’entroterra ligure (che qui hanno la casa dei nonni e delle vacanze) possano tornare a giocare nel Parco Pollicino, ritrovandolo così come lo avevano lasciato, prima dell’alluvione d’inizio ottobre. I volontari hanno ripulito gli spazi quanto possibile, ma il lavoro da fare è tanto, per ripristinare quello che la piena ha portato via o danneggiato. Per aiutare nel difficile cammino della ricostruzione, Specchio dei tempi è intervenuto con un primo bonifico da 10 mila euro al Comune di Ormea.

Così come ha fatto con Nucetto per la struttura polivalente del Gurei, cuore del paese, e Ceva, dove lo stesso sostegno economico è andato per il Centro di formazione professionale e l’asilo comunale. Mentre un contributo da 5 mila euro permetterà di riparare la Passerella cebana, già «adottata» dai lettori de La Stampa dopo l’alluvione del novembre 1994. E altri possibili progetti sono in corso di valutazione da parte di Specchio dei tempi. La raccolta della fondazione torinese è arrivata ieri a 302.000 euro.

È giunto anche il contributo (5 mila euro) dell’Astra, l’associazione degli autotrasportatori. «Nel nostro piccolo ci è sembrato doveroso aiutare il territorio – hanno detto il direttore Guido Rossi, con i presidenti di Astra, Diego Pasero e Matteo Toselli -. Si tratta di intere aree che nell’alluvione hanno subito danni ad attività e collegamenti: quelli che i nostri associati percorrono per lavoro ogni giorno». Ieri anche un esempio di generosità da Racconigi; devoluti alla raccolta 309,73 euro, «un’ora della retribuzione di ottobre dei dipendenti del Comune». Nuove offerte permetteranno di continuare con altri interventi sul territorio. Anche a Limone e nell’alta valle del Tanaro. Entro la metà del mese è prevista, per esempio, la consegna di un defibrillatore (donazione già deliberata da Specchio) alla scuola elementare di Bagnasco, perché sia utile a tutta la comunità.

Intanto è stato redatto l’elenco delle 43 piccole imprese cuneesi piegate dal disastro, alle quali, secondo i rigorosi criteri stabiliti nel bando, Specchio dei tempi ha destinato complessivamente 129 mila euro. Tutti hanno già ricevuto una mail con la richiesta degli estremi bancari per procedere immediatamente alle erogazioni via bonifico. Alcuni hanno già visto accreditati i 3000 euro, mentre per gli altri avverrà nel corso della settimana. I fondi sono messi a disposizione da Specchio dei tempi (54.000 euro), Reale Foundation (50.000 euro), Confartigianato Cuneo (15.000) e Banca Alpi Marittime (10.000). «Anche la ventina di piccoli imprenditori esclusi – spiegano da Specchio dei tempi -, se la sottoscrizione lo consentirà, potranno nelle prossime settimane essere in qualche modo aiutati con interventi di solidarietà extra bando, finanziati direttamente da Specchio». La raccolta continua: per loro e per tutti gli alluvionati.

Bando alluvione, scelti i 43 vincitori: via agli aiuti

Di Angelo Conti

Come promesso. Come promesso, tre settimane dopo l’alluvione, Specchio dei tempi ha individuato i 43 beneficiari del bando a favore delle piccole imprese cuneesi colpite dalla furia delle acque. Hanno tutti già ricevuto oggi una mail con la richiesta degli estremi bancari per procedere immediatamente, e cioè già nella giornata di domani, alle prime erogazioni via bonifico. Ognuno riceverà in dono un contributo di 3000 euro. Distribuiremo dunque, in riferimento al bando, 129.000 euro.

I fondi sono messi a disposizione da Specchio dei tempi (54.000 euro), Reale Foundation (50.000 euro), Confartigianato Cuneo (15.000 euro) e Banca Alpi Marittime (10.000 euro). Anche la ventina di piccoli imprenditori esclusi, se la sottoscrizione lo consentirà, potranno nelle prossime settimane  essere in qualche modo aiutati con interventi di solidarietà extra bando, finanziati direttamente da Specchio. 

Mentre continua la raccolta di Specchio dei tempi per gli altri interventi sul territorio. Dopo Ceva, Nucetto ed Ormea stiamo valutando altri aiuti in altre zone ed altri comuni dell’Alto Tanaro. E’ stata intanto deliberata anche la donazione di un defibrillatore di Specchio dei tempi alla scuola elementare di Bagnasco, che potrà essere utile a tutta la comunità, poiché sarà allocato presso il Comune così da essere utilizzabile da tutti gli abitanti. Consegna prevista entro la metà di novembre.