Così permettiamo ai profughi ucraini di rimpatriare

Angelo Conti, La Stampa

Oggi Specchio dei tempi ha avviato, per primo in Italia, il programma di rientro in Patria dei profughi ucraini. L’operazione avviene d’intesa con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma e con il Consolato dell’Ucraina in Piemonte. Oggi prima partenza da Torino, ma nei prossimi giorni anche altre da Roma e Napoli.

Mio padre è al fronte. I miei due fratelli pure. Il mio posto è in Ucraina, ecco perché sono felice di poter tornare a casa”. Karina Sharipova ha 22 anni ed è di Kiev. È una dei profughi ucraini che hanno aperto stamattina, con il primo viaggio, il progetto “Io ritorno a casa” promosso dal Consolato dell’Ucraina del Piemonte con il sostegno economico di Specchio dei tempi e con la supervisione dell’Ambasciata dell’Ucraina in Italia. Si tratta della prima iniziativa nazionale per agevolare il rientro in Patria dei profughi con partenze da Torino, Roma e Napoli.

Il pulmino in partenza da Torino

“La scelta della vostra fondazione – ha voluto sottolineare Oleksandr Kapustin, il Segretario Generale dell’Ambasciata – viene incontro ad una richiesta sempre più diffusa fra i profughi che si sono rifugiati in Italia. Il 60% di loro vuole tornare in patria e non ha i mezzi per farlo”. Mancano infatti servizi di linea strutturati verso il confine fra Polonia ed Ucraina e, sul mercato nero, un posto su un pullmino viene venduto anche ad oltre 150 euro. Se pensiamo che quasi tutte le famiglie si compongono di una mamma con diversi bambini, questa spesa diventa non affrontabile con proprie risorse.

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Specchio dei tempi ha così colto, ancora una volta per primo, questa richiesta (ci sono state 180 prenotazioni in appena 4 giorni) ed ha immediatamente attivato le navette di rientro: questa mattina è partita la prima, da Torino, domenica prossima sarà la volta di due pullman da 54 posti mentre nelle prossime ora verranno calendarizzate partenze anche da Roma e Napoli. I profughi vengono accompagnati sul confine polacco, a scelta fra Przemysl (dove possono prendere il treno per Leopoli) oppure alla barriera di Medyka, a pochi metri dall’Ucraina, dove possono essere facilmente accolti da parenti o amici.

Tutti coloro che partono hanno una storia ed una propria motivazione. Come Olena Podpovidna, 41 anni da Kherkasy, che viaggia con il figlio Oleksii, 16 anni: “Torniamo per due ragioni: la prima è che la situazione sembra essere migliorata ed in molte città, come la nostra, la vita è tornata a scorrere in modo quasi normale. La seconda è che io ho lasciato laggiù un posto di lavoro. Per legge non mi possono licenziare, ma è anche vero che molti profughi interni stanno cercando impieghi nelle città lontane dalla guerra e questo potrebbe complicare il mantenimento del mio livello di lavoro”.

Poco prima della partenza

Nessuno sembra avere paura. Nemmeno Miroslava Biesedina, 7 anni, che appare ansiosa di rientrare a casa, anche se Kharkiv, la sua città, è stata anche di recente attaccata dai russi: “Non vedo i miei compagni da oltre tre mesi e mi mancano. Sì, in qualche modo ci siamo scambiati messaggi, ma ora li voglio riabbracciare. Non mi sembra vero che domani o dopodomani li potrò rivedere. Abbiamo tante cose da raccontarci”.

Niente paura nemmeno per Karina Sharipova, 22 anni, che ha deciso solo sabato di partire: “Kiev nelle ultime settimane è stata relativamente tranquilla, quindi ci sono tutti i presupposti per il mio rientro. Ho preso il posto di un’amica, che ha scelto di restare ancora un po’ in Italia, non se l’è sentita. Io invece voglio stare vicina alla mia famiglia, a mio padre ed ai miei fratelli che combattono. È il momento di avere coraggio”.

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Tutti hanno parole di grande riconoscenza verso l’Italia. Anastasia Bychkova, un’interprete della task force del Consolato di Torino, traduce da tutti le medesime parole: “Grazie Italia! Sia per come ci avete accolto e sia per come ci avete assistito. Torniamo con la consapevolezza di avere trovato alleati ed amici. Non ci avete mai fatto sentire soli”. Da tutti anche una richiesta: “Molti, fra quelli che resteranno in Italia, lo devono fare perché hanno lasciato in Ucraina città devastate e case distrutte. Loro hanno ancora bisogno di tutto il vostro aiuto e di tutta la vostra simpatia”.

Come donare per i rifugiati e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

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Donare a specchio dei tempi

Iniziano i rimpatri dei profughi ucraini: 150 richieste

Angelo Conti

Partirà domenica alle 13 da corso Marconi, il primo mezzo di Specchio dei tempi impegnato nel riportare a casa, in Ucraina, i profughi che sono stati ospitati in questi primi tre mesi di guerra in Piemonte. L’iniziativa rappresenta la risposta alle tantissime richieste (siamo già a circa 150 in appena tre giorni) giunte alla fondazione attraverso il Consolato di Torino.

I rientri avvengono attraverso il confine polacco. I profughi possono raggiungere due diverse destinazioni, a loro scelta: Przemysl da dove potranno proseguire facilmente verso Leopoli e Medyka dove potranno superare a piedi il confine ed essere accolti da parenti ed amici.

La scelta di rientrare è motivata dal fatto che la stragrande maggioranza del territorio ucraino resta estraneo ai combattimenti e, in tutta questa area, la vita scorre in modo sostanzialmente normale. Anche molti ucraini che provengono dalle città bombardate appaiono sempre più orientati a ricevere assistenza nei centri profughi all’interno dell’Ucraina (Specchio dei tempi ne ha aperto uno a Cernivci che assiste circa 1800 persone).

L’area giochi del nostro villaggio a Cernivci

 

Ucraina, aiutiamo chi vuole tornare a casa

Angelo Conti

Specchio dei tempi riporterà a casa i profughi ucraini che dal Piemonte vogliono rientrare nel loro Paese. La decisione è arrivata ieri, rispondendo a una precisa richiesta del console ucraino a Torino, Dario Arrigotti, e dopo il rifiuto della Protezione Civile a effettuare questa operazione.

Le richieste sono cominciate ad arrivare a maggio e sono già stati alcuni i rimpatri autonomi. Ma, parallelamente, si è creato un mercato nero di autotrasportatori improvvisati che chiedono per il tragitto fra Torino e il confine polacco cifre che arrivano a 200 euro a persona. Il tragitto viene coperto talvolta in auto e più frequentemente con minibus a 9 posti, gli stessi usati alla fine di febbraio e a marzo nelle prime ondate migratorie verso l’Italia. Ma si tratta di cifre impossibili per le tante donne che sono arrivate con i loro bambini.

In Piemonte abbiamo aiutato mille famiglie ucraine

Che cosa è successo? Perché queste richieste di rimpatrio?

«Premesso che tutti gli ucraini sono grati ai piemontesi per quello che hanno fatto per loro – spiega il console Arrigotti -, ci sono due situazioni da tenere presente. La prima è che la guerra sta colpendo aree dell’Ucraina ben precise e la gran parte del Paese continua a vivere in modo abbastanza normale. Questo è quanto viene anche continuamente raccontato, per telefono, dai parenti dei profughi. Chi era fuggito da regioni poi rimaste al di fuori dai combattimenti, ora ha capito che può tornare a casa. Poi c’è un secondo fattore: alcuni gruppi vengono ospitati, qui in Piemonte, in località lontane dai centri abitati e trovano difficile vivere con scarsi contatti con la comunità. Fermo restando che l’assistenza di Croce Rossa e Protezione Civile continua a essere continua ed ammirevole, è comprensibile che in tanti vogliano tornare a casa».

Il console ha chiesto alla Protezione Civile di organizzare alcuni pullman: «Mi hanno riposto che l’istanza non era ammissibile. Non mi spiego questo rifiuto, perché portare a casa gente che vuole lasciare il Piemonte significa anche un minor impegno economico delle istituzioni italiane».

Il nostro villaggio a Cernivci distribuisce 1800 pasti ogni giorno

Specchio dei tempi, prima e unica fondazione italiana ad aprire a marzo un villaggio profughi all’interno dell’Ucraina, a Cernivci, non poteva restare insensibile alla richiesta: «Siamo stati vicini alla popolazione ucraina dallo scoppio della guerra – sottolinea il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves -, curando l’arrivo in Italia o il sostegno in Ucraina di migliaia di profughi. Questo desiderio di rientrare a casa merita una risposta, anche perché è un segnale di speranza».

Chi volesse avvalersi di questa disponibilità non deve far altro che contattare il consolato ucraino a Torino. Specchio si occuperà di trasferire i profughi sino al confine polacco, da dove è possibile utilizzare la rete dei trasporti ucraini.

Come donare per i rifugiati

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Allarmi aerei a Cernivci, ma il nostro villaggio non si ferma

Angelo Conti

Momenti difficili a Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia hanno costruito il Villaggio profughi che viene sostenuto da regolari invii di autotreni di viveri e medicinali (oltre 250 tonnellate dall’inizio della guerra). Sono circa 1800 i profughi che vengono assistiti ogni giorno.

Sabato notte a Cernivci ci sono stati continui allarmi aerei per il passaggio di velivoli e missili diretti verso l’area di Leopoli, un’altra zona considerata sino a pochi giorni fa relativamente tranquilla. Non si è dormito sino alle 5 del mattino. I russi stanno infatti cercando di colpire le armi che vengono inviate all’Ucraina su strade e ferrovie che la collegano con Polonia e Romania.

Noi comunque continuiamo nel nostro impegno: oggi è partito infatti il consueto tir settimanale con oltre 40 tonnellate di aiuti.

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Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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500 birre Baladin per aiutare il villaggio in Ucraina

Lucia Caretti,
La Stampa, 12/05/22

L’adesivo dei birrai ucraini è giallo e azzurro, come la bandiera. La scritta, in inglese, porta un messaggio semplice: “Siamo contro la guerra”. Quello che pensano anche a Piozzo, nel quartier generale di Birra Baladin, dove negli scorsi giorni lo staff ha appiccicato 500 di questi bollini su altrettante bottiglie di Nazionale. Da oggi la serie è in vendita su shop.baladin.it, e tutto il ricavato andrà alla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi per sostenere il villaggio di Cernivci, in Ucraina, dove ogni giorno vengono accolti 1300 rifugiati.

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«Abbiamo riflettuto su come poter far arrivare concretamente un messaggio di sostegno al popolo ucraino» raccontano dal gruppo di Teo Musso. «Vorremmo lanciare un messaggio ai colleghi birrai italiani perché si uniscano a noi in piena libertà di scelta se applicare l’adesivo come messaggio di solidarietà oppure per attivare una raccolta fondi». In Ucraina moltissime aziende del settore hanno chiuso o sono in crisi gravissima a causa dei bombardamenti: anche vicino a Cernivci, dove opera Specchio. Qui, grazie ad oltre 6500 donatori è stata costruita una tensostruttura di 1500 mq, dotata di mensa, ambulatori, dormitorio, area giochi.

Come donare per i profughi della guerra

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Il coro Edelweiss del CAI in concerto per l’Ucraina

Redazione

L’arte ha un’unica lingua e con il concerto “Per l’Ucraina e per la Pace” vuole diventare uno strumento di solidarietà. Sabato 14 maggio, alle ore 21, il Conservatorio di Torino ospiterà una serata di musica e poesia. Sul palco gli artisti si esibiranno per unire tradizione italiana e cultura ucraina.

L’idea dell’evento è di Tarcisio Condini, ex direttore del coro Edelweiss. “Ci siamo chiesti cosa potessimo fare per sostenere il popolo ucraino – racconta – e abbiamo deciso di organizzare una raccolta fondi attraverso quello che sappiamo fare meglio: cantare”.

Il ricavato sarà infatti devoluto in beneficenza per sostenere le iniziative di Specchio dei tempi. La fondazione non solo sostiene le famiglie ucraine in Italia, ma ha costruito a Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, un villaggio per accogliere chi ancora non può o non vuole fuggire dal conflitto.

Dove acquistare i biglietti

L’ingresso costa 15 euro. È possibile acquistare i biglietti presso:

  • la libreria La Montagna, (via Sacchi 28 bis)
  • la Segreteria CAI di Torino, (via Barbaroux 1)
  • il ristorante al Monte dei Cappuccini, (salita al CAI Torino 12)

 

Il programma della serata

Sul palco si susseguirà un tandem di musica e poesia. In apertura i testi di Lina Kostenko, celebre poetessa ucraina, letta e interpretata da Patrizia Scianca, attrice e doppiatrice. Poi il coro genovese Monte Cauriol diretto da Massimo Corso canterà brani della tradizione italiana ed europea.

A seguire il coro Nigritella diretto da Willem Tousij, che alterna un repertorio classico a canti popolari, e il coro Edelweiss del CAI di Torino, diretto da Marcella Tessarin, che da oltre settantadue anni tramanda di generazione in generazione i canti tradizionali della montagna. L’amalgama tra i cori saranno le letture del pilastro della letteratura ucraina Taras Scevchenko.

Il coro Edelweiss

“Vogliamo valorizzare l’identità del popolo ucraino, che possiede una cultura forte e ricca”, sottolinea Condini. A chiudere infatti sarà l’inno nazionale ucraino cantato da tutti e tre i cori in segno di solidarietà e vicinanza.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Ucraina, Farmaonlus dona 40 mila euro di materiale sanitario

Elisabetta Rosso

“Siamo riusciti a raccogliere 40mila euro di materiale sanitario”, racconta Simona Arpellino, direttrice di Farmaonlus, l’associazione nata per gestire e organizzare le attività di beneficenza e solidarietà dall’Associazione Titolari di Farmacia di Torino e provincia. Garze, cerotti, siringhe, guanti chirurgici e pannolini stanno viaggiando per raggiungere il villaggio di Cernivci, nel cuore dell’Ucraina.

Un centro di accoglienza voluto da Specchio dei tempi insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia. Costruito grazie ad oltre 6400 donazioni, è diventato la meta per chi fugge dalle città ucraine bombardate, soprattutto Kharkiv, Odessa e Mariupol. Un villaggio di 1500 metri quadri che offre cucine, mensa, dormitorio, ambulatori e un’area giochi.

Il carico di prodotti in viaggio per Cernivci

Ogni giorno vengono accolti più di 1500 rifugiati. “Abbiamo anche raccolto medicinali generici, come anti tosse o anti infiammatori, perché ormai le farmacie ucraine sono vuote” spiega Simona Arpellino. Si è attivata così una rete solidale per offrire un aiuto concreto: “Vorrei ringraziare i cittadini e soprattutto le farmacie, insieme a loro siamo riusciti a raccogliere moltissimo materiale. Siamo felici di poter aiutare, ed è bello vedere una partecipazione così viva”.

Come donare per i profughi della guerra

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Sabato 7 alla Wins sport e solidarietà per l’Ucraina

Comunicato stampa

WINS – World International School of Torino organizza, sabato 7 maggio, WINS SPORT DAY. Un pomeriggio gratuito all’insegna di attività sportive, giochi, arti marziali, danza, e-Sports, magia e scambio delle intramontabili figurine dei calciatori, dedicato a bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni e alle loro famiglie, in una struttura d’eccellenza attrezzata con tutto ciò che serve per vivere lo sport a 360 gradi.

Per l’occasione la WINS, dotata di piscina, palestra, campi da basket, pallavolo e calcetto, si trasforma in un enorme playground, una sorta di parco tematico attrezzato dove i bambini, muniti di una mappa contenente tutte le attività proposte dallo Sport Day, si sposteranno da uno spazio all’altro per praticare le loro attività preferite e scoprirne di nuove.

Grazie alla collaborazione con Specchio dei tempi a WINS Sport Day parteciperanno anche alcune famiglie ucraine con i loro bambini; un modo per vivere e condividere un pomeriggio di gioia e spensieratezza tutti insieme!

Tanti gli sport da sperimentare: basket, judo, hip hop, nuoto, corpo in movimento, preparazione presciistica, tennis, calcetto, pallavolo, espressione corporea, hockey su prato, capoeira e break dance kids.

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Spazio anche agli e-Sports, con tornei e competizioni a suon di videogiochi – rigorosamente a tema sportivo! – e alla magia, con il laboratorio del mago Zeno Streetmagic.

Per gli amanti delle collezioni di figurine il Wins Sport Day è anche un momento di scambio e amicizia: basterà portare le doppie delle proprie figurine dei Calciatori 2021/22 (ma anche quelle degli anni passati) per partecipare ad uno “scambione” dove l’unica regola è il divertimento, una super festa alla quale sono tutti invitati, bimbi, genitori, nonni, zii, babysitter e tutti nostalgici del celebre ritornello “Celo, celo, manca!”.

Tutte le attività si svolgeranno sotto l’attenta guida degli insegnanti di WINS e degli istruttori sportivi che accompagneranno bambini e ragazzi in un pomeriggio all’insegna di sport e divertimento!

La realizzazione dei laboratori e delle attività è possibile grazie alla collaborazione dei tanti partner che hanno creduto nel progetto e che partecipano alla giornata: Arkè asd, Centro Cultural Senzala Torino Mestre Pelè, Codè CRAI Ovest, Fondazione Wins, Monviso Sporting Club, H.C.U. Rassemblement Torino, Judo Nubret, Muyo Basket School e Novipiù Campus, Nacon, Nivà, SCS – Sci Club Sestriere, Specchio dei tempi, Studio 21 Street Dance School e Zeno Streetmagic.

La partecipazione è libera e gratuita. È necessario portare un paio di scarpe da ginnastica e, per chi lo desidera, l’occorrente per la piscina.

Prenotazione obbligatoria su www.worldinternationalschool.com

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Come donare per i profughi ucraini

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Forza Mamme Ucraine, iniziato il corso di italiano

Angelo Conti

E’ iniziato questa settimana il primo corso di italiano inserito nel progetto ‘Forza Mamme Ucraine!’ della Fondazione Specchio dei tempi, in collaborazione con la Cooperativa Crescere 1979. Sarà un corso di base, per insegnare alle mamme ucraine come destreggiarsi nelle piccole incombenze della vita di ogni giorno, ed iniziare a comprendere la nostra cultura, oltre che la nostra lingua.Le lezioni affronteranno temi della quotidianità, e poi ci saranno compiti e supporti informatici per proseguire l’apprendimento a casa. Il corso ha avuto molto successo, e si sta già pensando di replicarlo anche fuori Torino.

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Abbiamo aiutato mille famiglie ucraine

Angelo Conti
La Stampa, 01/05/2022

Con la consegna, lo scorso pomeriggio, degli ultimi 25 aiuti ad altrettante famiglie ucraine, Specchio dei tempi ha concluso uno dei progetti attivati per l’emergenza profughi: a 1000 famiglie è stato consegnato un aiuto in contanti da 500 euro, per una spesa complessiva di mezzo milione di euro. Nel dettaglio sono state soccorse 605 famiglie a Torino, 260 a Novara, 70 a Cuneo, 62 ad Alessandria e 3 a Savona.

I destinatari degli aiuti sono stati in 985 casi donne e in 15 casi uomini, prevalentemente anziani. In questi gruppi famigliari erano presenti 3247 bambini, con una media di 3,2 bambini. Sono state anche sostenute famiglie molto numerose con punte sino a 9 figli. L’area di provenienza è stata nel 26% dei casi quella di Mariupol, nel 22% Odessa, nel 17% Kiev, nel 12% Kharkiv. Il restante 23% proveniva da altre province, quasi tutte dell’est Ucraina.

La collaborazione con il Consolato

Il progetto è stato realizzato in stretta collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino e con il console Dario Arrigotti: un team di volontarie ucraine, tutte da tempo residenti in Piemonte, si è occupato della ricezione delle telefonate di aiuto e di una prima valutazione delle richieste. Lo staff di Specchio dei tempi ha poi curato la convocazione e la consegna degli aiuti appoggiandosi a Torino su Casa Santa Luisa di via Nizza 24 e nelle province sulle redazioni locali de La Stampa, che hanno collaborato mettendo a disposizione locali e servizi.

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Innumerevoli le attestazioni di gratitudine per questa iniziativa: “E’ stato commuovente – spiega il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves – leggere i messaggi che queste famiglie ci hanno fatto pervenire. Moltissime donne erano fuggite dalle loro case con per mano i bambini ma senza portare via altro. Un primo importante aiuto in contanti ha consentito loro un approccio meno difficile verso un paese sconosciuto. L’assistenza ovviamente continuerà ancora per casi di emergenza o situazioni di particolare gravità”.

Il progetto per le mamme

Specchio dei tempi ha inoltre da subito attivato, con la Cooperativa Crescere 1979, anche il progetto “Forza Mamme Ucraine!” che sta accompagnando l’integrazione a Torino di decine di famiglie attraverso incontri, corsi di italiano, percorsi di conoscenza della città e momenti ludici per i bambini (nella foto sopra, il gruppo in visita al Castello di Pralormo).

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia hanno infine realizzato ed aperto, ormai da un mese, con la logistica di Remar Onlus, il Villaggio profughi di Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, dove vengono accolti ed assistititi migliaia di profughi che, in fuga dalle città bombardate, non vogliono però lasciare l’Ucraina, cercando riparo in una città relativamente più tranquilla.  Qui Specchio ha acquistato tensostrutture per oltre 1000 metri quadrati, schierato lo Specchiobus con due ambulatori, garantito l’assistenza medica e invia, ogni settimana, un Tir carico di viveri e generi di prima necessità.

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Specchio dei tempi ha sinora raccolto, nel progetto “Per la gente dell’Ucraina”,  1.578.472 euro da 6444 donatori .La sottoscrizione resta ovviamente aperta, anche perché c’è ancora moltissimo da fare, soprattutto nel Villaggio di Cernivci dove forniamo un pasto a 1300 profughi al giorno. 

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Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Cosa ci serve in Ucraina

Angelo Conti

Per sostenere l’attività del nostro villaggio profughi di Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, ci servono:

  • Piatti (a forma di ciotolina)
  • Bicchieri (di cartone perché distribuiscono anche le zuppe nei bicchieri)
  • Posate (forchette e cucchiai)
  • Dolci (biscotti, caramelle, cioccolatini)
  • Zucchero
  • The in bustine
  • Brodi pronti (granulari e liquidi)
  • Cioccolata calda (solubile)
  • Acqua minerale in bottiglie di plastica
  • Farina
  • Riso
  • Pasta
  • Scatolame

Possono essere recapitati in:
via Lombroso 16 (c/o Lombroso16) in orario 9-12 / 15-18
presso la Remar
, strada Pellerina 25, dal lunedì al venerdì in orario 9-12 / 15-18

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Attacco a Leopoli, ora il Villaggio di Cernivci è sotto pressione

Angelo Conti

In Ucraina stanno succedendo fatti che Specchio dei tempi e Specchio d’Italia monitorano in continuazione, così da portare più efficacemente aiuti alla popolazione. Dopo l’attacco di questa mattina nella zona di Leopoli (probabilmente non l’ultimo, considerato che si tratta di area interessata dal passaggio delle armi inviate in Ucraina dall’Occidente) è scontato che il flusso di profughi in arrivo da est investirà ancora più direttamente la zona di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia stanno sostenendo l’attività del Villaggio costruito e reso completamente operativo nelle scorse settimane.

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Cernivci è stata sino ad ora risparmiata dagli attacchi e per questo è considerato rifugio valido per i profughi dalle città bombardate dell’est che non vogliono lasciare il Paese.

Noi siamo pronti, insieme ai volontari di Remar Spagna e Remar Italia, partener logistici preziosi e puntuali, ad affrontare le nuove attese emergenze. Ma le prossime settimane, se non si riuscirà ad avviare una mediazione fra le parti, si annunciano molto difficili e impegnative. Anche per noi. Dateci una mano, se potete.

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Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito oppure Paypal.

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