Addio a Massimo, con il pulmino di Specchio portò in salvo donne e bambini ucraini

Mureddu Zaira
La Stampa, 13/08/2023

Un uomo che non aveva paura di realizzare i propri sogni e dal cuore grande. Così in molti ricordano Massimo Orlando, imprenditore cebano che trent’anni fa aveva esportato a Kiev le sue «eccezionali doti manageriali», senza dimenticare la sua terra e la sua casa. È morto ieri mattina all’Hospice di Busca per un tumore. Avrebbe compiuto 63 anni a novembre.

Quando esplose il conflitto in Ucraina Orlando si trovava in Etiopia, dove aveva esteso la sua impresa. Guidò tutta la notte per raggiungere la moglie e il figlio a Kiev e portarli in salvo in Italia, a Ceva. Ma voleva fare di più. Si mise a disposizione per accompagnare donne e bambini ucraini fuori dalla terra del conflitto e Specchio dei tempi accolse il suo appello, fornendo un pulmino da nove posti per realizzare l’impresa. «Avessi avuto 10 pulmini, un bus da 2000 posti, un treno, li avrei riempiti» aveva raccontato a La Stampa nel prezioso reportage delviaggio. La sua famiglia era originaria di Poggi San Siro di Ceva. Diplomato all’istituto «Garelli» di Mondovì, con i fratelli Marco e Paolo aveva gestito, prima di partire per l’Ucraina, il bar Cento in paese. «Mi piaceva il suo coraggio nel mettersi in gioco nell’affrontare la vita, tutto con il sorriso di chi sa di potervincere o di perdere comunque con onore e di essere pronto per una nuova sfida» scrive un amico su Facebook.

Il ritratto che ne fa il fratello sui social è di un uomo coraggioso, caparbio nel raggiungere i propri obiettivi, nel lavoro e nella vita privata, dal brevetto di volo alla passione per i rally. «Una notizia che ha scosso la comunità cebana — dice il sindaco Vincenzo Bezzone -: Massimo e i suoi fratelli sono molto conosciuti e stimati in città. A loro, alla moglie e ai figli di Massimo il cordoglio mio e di tutta l’amministrazione». Stasera, alle 19, veglia funebre in Duomo a Ceva. Domani, alle 15,30, la cerimonia di commiato al Tempio crematorio di Magliano Alpi. Orlando lascia la moglie Kateryna, i figli Enrico e Marco e i fratelli Marco e Paolo.

L’ambasciatore di Kiev ringrazia la Regione e Specchio per la solidarietà

Cla. Lui.
La Stampa, 10/03/23

Il momento più emozionante – e fuori programma – della visita dell‘ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, è stata la consegna di alcuni disegni fatti dai bimbi con malattie oncologiche scappati dalla guerra e curati all’ospedale Regina Margherita. Un modo per sottolineare il sostegno ricevuto in Piemonte e l’amicizia tra le due nazioni. Ieri il diplomatico è venuto in visita a Torino, prima regione italiana che ha voluto ringraziare per l’impegno nel prestare assistenza ai cittadini ucraini.

La giornata in Piemonte, che attualmente ospita ancora quasi 12.000 rifugiati, è iniziata al Regina Margherita dove sono ricoverati i bambini ucraini malati oncologici portati in Italia la scorsa primavera con una missione umanitaria. Poi un incontro al grattacielo di via Nizza e l’appuntamento con il sindaco, Stefano Lo Russo, a Palazzo di Città. «Il rapporto di collaborazione con l’Ucraina – ha ricordato Cirio – va avanti a diversi livelli dal primo momento dello scoppio di una guerra ingiusta e ingiustificabile che ha visto la Russia invadere uno Stato sovrano. Alla condanna del conflitto abbiamo associato i fatti: abbiamo dato assistenza sanitaria a queste persone, abbiamo aperto le nostre scuole dando supporto con attività di interpretariato. A rendere possibile tutto questo sono stati gli enti locali, tantissime famiglie, realtà del terzo settore e molti imprenditori, oltre ai volontari della Protezione civile».

Un ringraziamento speciale alla Fondazione Specchio dei tempi, che ha condotto una straordinaria campagna di raccolta fondi per attuare interventi di sostegno a favore degli sfollati, ricostruire villaggi in zone di guerra e realizzare un intenso programma di rimpatri: «Le persone si fidano di Specchio dei tempi, quando lancia un’iniziativa viene seguita. Grazie di averci messo la faccia – ha detto il presidente della Regione – perché è un volto ben riconoscibile e affidabile». Cirio ci ha tenuto anche a sottolineare la continuità tra il governo Draghi e il governo Meloni. Da Roma sono arrivati 22 milioni per coprire le spese di assistenza.

«Dal Piemonte – ha affermato l’ambasciatore Melnyk  aspettiamo cooperazione sul piano economico e culturale. Lavoreremo per creare un gemellaggio con una regione dell’Ucraina. Con il presidente abbiamo parlato anche di futuro. Il mese prossimo a Roma l’Ucraina organizza una conferenza dedicata alla ricostruzione e invitiamo gli imprenditori piemontesi a partecipare per dare il proprio contributo alla ripartenza del Paese». Invito prontamente raccolto da Cirio a nome degli imprenditori. «Manterremo uno stretto contatto con l’ambasciata – ha assicurato il presidente della Regione – per portare le migliori capacità dell’imprenditoria del Piemonte» Oltre all’assistenza sanitaria e scolastica, la solidarietà si è concretizzata anche con offerte lavorative tanto che nel 2022 le assunzioni in Piemonte hanno riguardato 4.119 ucraini.

E il sostegno continua: nei prossimi giorni, il 18 marzo, arriverà in città un poliziotto ucraino di 30 anni, ferito al volto da schegge di un’esplosione durante la difesa della città di Lisichansk. Verrà seguito dai chirurghi maxillo facciali, dagli otorinolaringoiatri e dagli oculisti di Città della Salute per curarne il trauma maxillo facciale.

Come donare per i rifugiati ucraini

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

Dona ora

Emergenza Ucraina: testimonianze e racconti ad un anno dal conflitto

Venerdì 3 marzo alle ore 18, presso Villa Bria in strada Bussolino 149 a Gassino Torinese, si terrà un incontro dedicato alle testimonianze ed ai racconti dopo un anno di conflitto in Ucraina.

L’incontro, aperto a tutti, vedrà gli interventi di:

  • Angelo Conti, vice presidente di Specchio dei tempi
  • Dario Arrigotti, Console onorario dell’Ucraina per il Piemonte
  • Testimonianza di un volontario ucraino
  • Roberto Scalafiotti, Amici volontari San Raffaele Cimena

A seguire verrà offerto un aperitivo.

Con supporto di:

Con il patrocino di:

“Con Specchio dei tempi avete dato una casa a chi scappava dall’orrore”

Padre Alessio ha accompagnato la Fondazione de La Stampa nella consegna degli assegni di “primo sostegno” ai profughi arrivati in provincia di Cuneo

Paola Scola,
La Stampa, 26/02/2023

L’alta valle Tanaro è diventata la sua seconda casa. Ha tanti amici, i parrocchiani hanno imparato ad apprezzarlo. Lui e il confratello non si risparmiano nella cura delle comunità che il vescovo di Mondovì, Egidio Miragoli, ha affidato loro. Padre Alessio Budziak e padre Michele ora vivono nella canonica del Santuario di Valsorda, a Garessio, uno dei luoghi della fede mariana tra Piemonte e Liguria. E si occupano, da vicari con altri sacerdoti, di Garessio, Priola, Alto e Caprauna. Messe, incontri, preghiera, animazione dei giovani, visite ad anziani e malati.

Il cuore di Alessio e Michele è sempre in mezzo alla gente. Ma anche altrove. Nella loro terra. L’Ucraina distrutta dalla guerra. Quando la Russia l’ha invasa, un anno fa, padre Budziak era già in Italia da qualche tempo. E si è battuto per aiutare sia i connazionali in Patria, sia quelli arrivati nelle province di Cuneo e Savona (è il referente di un’ampia comunità religiosa). Diventando punto di riferimento per quanti si sono mobilitati da subito con i sostegni, come Specchio dei tempi.

Il sacerdote ha collaborato anche quando la fondazione de La Stampa ha distribuito gli assegni di «primo aiuto» per i profughi nel Cuneese. Interprete, consigliere per le famiglie in difficoltà, sostegno per sbrigare la burocrazia, trovare cibo, abiti, casa e lavoro, soprattutto per le madri fuggite dalle bombe con i bambini. Ieri padre Alessio ha raccontato: «Un anno è trascorso e non ci sentiamo soli. Avremmo anche potuto disporre di molti mezzi, ma provare abbandono. Qui, invece, la gente non ha permesso che accadesse. Anche a livello mondiale, sentiamo il sostegno dei tanti leader che non hanno paura di dire con chiarezza che la Russia porta distruzione. E per noi ucraini è il momento di liberarci, come fece il popolo d’Israele dal Faraone d’Egitto: siamo pronti a offrire tutti la vita, se ci dovessero richiamare nel nostro Paese».

Dei profughi riparati nel Cebano e Monregalese, metà sono tornati in Ucraina. «C’era la difficoltà di inserirsi, della lingua – ha spiegato il sacerdote -. Così sono rientrati nelle zone dove la guerra è più lontana. Le donne volevano rivedere i mariti e i bambini i loro papà. Altri, invece, sono rimasti qui, dove hanno deciso di ricominciare. Gli italiani hanno dato denaro, cibo, ospitalità, lavoro come badanti, a far le pulizie e in fabbrica. E non possiamo che dire grazie, ricambiando con il migliore dei comportamenti». Ma le difficoltà ci sono: «C’è da imparare la lingua, fronteggiare le spese. Una mamma di 39 anni, ad esempio, con tre figli, ha casa in affitto, ma per pagare la prima bolletta dovrà spendere quasi tutto lo stipendio della fabbrica. Cercheremo di esserci anche lì».

Guerra Ucraina, 1 anno di Specchio dei tempi

Angelo Conti

In 365 giorni di guerra in Ucraina, Specchio dei tempi ha raccolto 1,75 milioni di euro da 7.035 donatori. Abbiamo quindi costruito 3 villaggi profughi a Leopoli, Cernivci e Rivne. Abbiamo anche sostenuto 1.200 famiglie in Italia e trasportato 250 tonnellate di aiuti.

Febbraio 2022

  • Lancio della sottoscrizione attraverso le due fondazioni vicine al Gruppo Editoriale GEDI, Specchio dei tempi e Specchio d’Italia.
  • Attivazione di navette e pullman per il trasporto in Italia di cittadini ucraini in fuga dalla guerra.
  • Consegne di un aiuto economico da 500 euro ciascuno alle prime 1000 famiglie di profughi giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino.
  • Avvio a Torino del progetto “Forza Mamme Ucraine” per assistere circa 200 mamme ed i loro 400 bambini.

Marzo 2022

  • Acquisto di una cucina da campo e successivo suo trasferimento in Ucraina.

Marzo/Maggio 2022

  • Invio di decine di mezzi per trasportare complessive 250 tonnellate di viveri, attrezzature, medicinali, materiali, acqua minerale, kit sanitari.

Aprile 2022

  • Apertura del primo villaggio Specchio dei tempi a Cernivci (Ucraina) con la realizzazione di tensostrutture coperte per oltre 1000 metri quadrati. Capacità circa 1.500 pasti al giorno, in collaborazione con i volontari di Remar SoS.
  • Trasferimento a Cernivci dello Specchious con 2 ambulatori medici a bordo (d’intesa con Associazione Lorenzo Greco).

Giugno 2022

  • Apertura del secondo Villaggio Profughi in Ucraina, questa volta a Leopoli. Capacità circa 700 pasti al giorno. In collaborazione con i volontari di Remar SoS.
  • Attivazione di una catena di pullman navetta da Roma e Torino verso Leopoli per favorire il rientro in patria dei profughi che lo desideravano. Trasportate oltre 1.500 persone, quasi tutte donne con bambini, in collaborazione con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma.

Ottobre 2022

  • Inizio assistenza agli orfani ed alle vedove di nella città di Rivne, al confine con la Bielorussia. In collaborazione con il Comune di Rivne e con Rema SoS.

Dicembre 2022

  • Apertura terzo Villaggio Profughi a Rivne, con tensostruttura dedicata e coibentata. Fornitura di totem per il riscaldamento e generatori elettrici di grande potenza.

Sino a Giugno 2023

  • Impegno a sostenere, sino all’esaurimento delle risorse a disposizione, gli approvvigionamenti alimentari nei nostri Villaggi Profughi in Ucraina.
  • Proseguimento del progetto Forza Mamme Ucraine a Torino, anche con la disponibilità di psicologi.

Il nostro 2022: dal sostegno agli ucraini all’aiuto per gli alluvionati marchigiani sino al record delle Tredicesime

Angelo Conti
La Repubblica Torino, 17/01/2022

L’annata di Fondazione La Stampa – Specchio del tempi si è chiusa con molti segnali positivi. II 2022 è stato un anno particolare, il primo che ci ha visti, in qualche modo, affrontare anche una guerra.

La raccolta lanciata per aiutare la popolazione dell’Ucraina ha infatti raggiunto e superato gli 1,76 milioni di euro da 6.992 donatori, risorse che sono state utilizzate già dal giorno dopo l’invasione russa per aiutare chi fuggiva verso l’Italia. Poi, dopo aver sostenuto le prime 1.000 famiglie giunte in Piemonte, ognuna con un contributo cash da 500 euro, abbiamo cominciato – già ad aprile – ad aiutare i profughi interni dell’Ucraina: gente che – pur dovendosi allontanare dai luoghi dei combattimenti – preferiva restare nel suo Paese. Ecco, quindi, la costruzione del Villaggio di Cernivci, poi del Villaggio di Leopoli, infine del Villaggio di Rivne. interventi pesanti, difficili, onerosi ma che ci hanno portato ad assistere sino a 2.500 persone ogni giorno.

A partire da luglio abbiamo poi avviato un servizio di navetta per profughi che volevano rientrare in patria con circa 25 corse di pullman da Roma e Torino verso l.eopoli, trasportando oltre 1.500 persone, la metà ragani e bambini. Oggi siamo ancora li: a Cernivci (per la parte che riguarda l’assistenza sanitaria), a Leopoli (con circa 700 pasti forniti ogni giorno) ed a Rivne (accanto a centinaia di piccoli orfani di guerra).

E il nostro impegno continua: abbiamo risorse per aiutare il popolo ucraino sino alla primavera. Poi dipenderà da quanto riusciremo ancora a raccogliere, anche se tutti noi tifiamo fortemente per una prossima pace. L’intervento in Ucraina è stato sostenuto da una continua presenza dello staff della fondazione (anche fisica attraverso sei missioni, anche in zone di combattimento), dalla preziosa collaborazione della onlus spagnola Remar Onlus, dalla perfetta intesa con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma (e con il Segretario Generale Oleksanr Kapustin) e con il Consolato di Ucraina a Torino (e con le sue infaticabili volontarie oltre che con il console Dario Arrigotti).

Sempre nel 2022 c’è stata una seconda emergenza, questa italiana: l‘alluvione nelle Marche di metà settembre. Qui abbiamo raccolto oltre 250.000 euro che abbiamo investito prima per aiutare le piccole e piccolissime attività dei comuni colpiti e poi per aiutare a realizzare i sogni di studio ma anche di lavoro dei giovani residenti nel territorio alluvionato.

Tornando in Piemonte, la sottoscrizione per le Tredicesime dell’Amicizia 2022 ha ricevuto oltre 5.000 donazioni (+12% sull’anno precedente, record assoluto) che hanno permesso di aiutare 2,280 anziani poveri e soli (il 14% in più del previsto).

Parallelamente alle Tredicesime, abbiamo portato ad oltre 100 il numero degli assistiti nel progetto Forza Nonni: si tratta di anziani molto fragili, prevalentemente over 80, che richiedono di una assistenza continuativa (ricevono gratis le borse della spesa, un aiuto di una colf, una assistenza psicologica, un aiuto se posseggono piccoli animali domestici, il sostegno di un volontario dedicato, un pronto intervento in caso di emergenze tipo rottura degli occhiali o mal funzionamenti domestici, un sostegno nell’acquisto di farmaci non mutuabili, oltre ad un importante aiuto economico a Natale). Questo intervento, come altri, viene realizzato con la logistica della Cooperativa Crescere 1979 e con il contributo economico di Fondazione Bersezio.

Forza Mamme, invece, è il progetto pensato per aiutare le mamme sole. Sono 100 le donne assistite a Torino, insieme ai loro 191 bambini. L’obiettivo di questa iniziativa e aiutare queste donne in difficoltà ad ottimizzare le loro piccole risorse e, contemporaneamente, indicare loro un percorso per il reinserimento nel mondo del lavoro. Quest’anno ha avuto particolare successo la partnership con Lavazza che ha consentito il reinserimento nel lavoro di diverse mamme sole residenti nel quartiere Aurora.

In ambito sanità, Specchio dei tempi ha perfezionato la donazione all’Ospedale Mauriziano di una tac di ultimissima generazione (grazie all’importante intervento di un generoso donatore) oltre che della seconda sala radiologia. Anche quest’anno Specchio ha continuato le donazioni di defibrillatori a scuole, enti, associazioni. Altri sono stati sistemati anche in zone di grande passaggio come piazza San Carlo e il Valentino. In una decina d’anni ne abbiamo donati e collocati oltre 370, salvando vite.

Sempre in ambito sanità, con l’aiuto dell’Associazione Lorenzo Greco, abbiamo replicato gli incontri salvabimbi destinati a genitori e nonni, nonché corsi di prevenzione e rianimazione cardiaca nelle scuole. I Cafè Alzheimer finanziati da Specchio dei tempi sono saliti a tre, con frequenti e molto apprezzati incontri fra gli psicologi dell’Associazione ASVAD, i malati e le loro famiglie. Anche quest’anno Specchio dei tempi è stato il principale sponsor dell’Associazione Protesi Dentarie che ha fornito oltre 250 protesi dentarie gratuite ad anziani, bambini e persone in gravi difficoltà economiche.

Per il dodicesimo anno consecutivo Specchio dei tempi ha sostenuto le Colazioni del poveri che ogni mattina alle 7,30 vengono distribuite a Casa Santa Luisa in via Nizza 24. Anche quest’anno, con le suore ed i volontari vincenziani, abbiamo distribuito 40.000 colazioni, anche grazie alla collaborazione di Borello Supermercati. Qui i clochard (ma con loro tanti nuovi poveri) trovano anche assistenza sanitaria, possono fare la doccia, ricevere farmaci ed un cambio di biancheria, persino prendere in prestito un libro.

Nel mondo della scuola, Specchio dei tempi ha avviato, per il sesto anno consecutivo, il programma della pet therapy nelle scuole piemontesi: in questo anno scolastico saranno 25 quelle raggiunte dai cani e da psicologici e conduttori dell’Associazione Asian. Quest’anno abbiamo ricevuto, con piacere, un contributo da Regione Piemonte. Sempre nella scuola è partito anche quest’anno (per il settimo anno!) di tutoraggio scolastico, che coinvolge una quindicina di scuole della provincia di Torino: i primi della classe aiutano i compagni più in difficoltà, ricevendo un premio (in libri) alla fine dell’anno scolastico. Questo progetto è attuato in stretta sinergia operativa con la Fondazione Ferrero e con il coordinamento del giudice onorario del Tribunale dei Minori Paola Farnia. Qui abbiamo ricevuto, con soddisfazione, un contributo da Fondazione CRT.

Ancora nel mondo della scuola abbiamo continuato ad offrire la nostra disponibilità a corsi sul giornalismo (con i giornalisti Maria Teresa Martinengo, Angelo Conti, Beppe Minello, Giorgio Viberti, Paolo Viberti, Daniele Solavaggione) che vengono condotti sia di persona e sia attraverso video preregistrati. Ancora nel mondo della scuola, in collaborazione con associazione Orme, abbiamo mantenuto e rinforzato il sostegno alle Piccole Orchestre della scuola dell’infanzia e della scuola primaria dell’IC Gabriella Poli di Porta Palazzo. La musica come momento di integrazione per classi composte in maggioranza da bambini stranieri. Un grazie speciale, per questa operazione, alla musicista Nadia Bertuglia.

Specchio dei tempi, con Cooperativa Crescere 1979, ha curato nel corso del 2022, una trentina di incontri presso le Università della Terza Età sui temi del giornalismo (molto richieste le conferenze sulle fake news, sulla guerra in Ucraina e sul giornalismo di emergenza) e della solidarietà. Molte domande, sempre, sul funzionamento della rubrica delle Lettere che porta il nome della fondazione.

Altra iniziativa di successo è stata Sopravvivere alle bollette che ha portato i nostri esperti, guidati da Antonio Cajelli ad incontrare oltre 1.000 persone in teatri di 11 diverse città, in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Sono stati confronti pratici, volti ad insegnare semplici procedure per attutire quello che è stato un colpo alle finanze di tante, troppe famiglie.

Diverse sottoscrizioni ad personam sono state avviate per singole emergenze. Da segnalare quella per la gamba bionica del sanremese Ricky, conclusasi ad inizio anno con una raccolta di 150.000 euro, ma anche quelle in favore dell’agricoltore di Sommariva che ha avuto la mandria sterminata da una erba velenosa o quella in favore del pastore di Lequio Tanaro che ha visto i lupi sbranare il suo gregge. Sul finire dell’anno abbiamo aiutato anche il piccolo Kevin, nato senza una parte di gamba ed ora oggetto di una serie di operazioni negli Stati Uniti.

Il concerto di Natale 2022 di Specchio dei tempi ha avuto un grande successo al Lingotto grazie alla applauditissima performance del maestro Ludovico Einaudi. Già da fine novembre abbiamo cominciato la distribuzione gratuita del nostro calendario 2023 che ha toccato una tiratura di oltre 80.000 copie. Le immagini di ogni mese, quest’anno, sono state il risultato di un contest fotografico fra i lettori de La Stampa.

In tutto il 2022 e continuata l’assistenza alle famiglie tramite l’attività, da remoto, dello Specchio Point: in questa operazione sono state sostenute circa 3.000 famiglie con erogazioni per oltre 600.000 euro. Parallelamente è stato attivo lo sportello settimanale di Pinerolo (ogni mercoledì), in stretta collaborazione con il Rotary locale.

A livello nazionale Specchio di tempi ha continuato la sua presenza ad Arquata del Tronto, colpita dal gravissimo sisma di 6 anni fa: qui sosteniamo l’attività delle scuole ricostruite dalla nostra fondazione (che ne portano il nome), doniamo un bonus da 2.000 euro ad ogni nuovo bimbo nato e finanziamo la accessibilità ad un portale web che pubblicizza le piccole attività di questo territorio.

Nel mondo Specchio dei tempi continua ad essere presente – da 18 anni consecutivi – in Sri Lanka (Villaggio delle bambine violate), all’Orphanage di Matara e alle scuole di Negombo. In Somaliland con MedAcross (ospedale pediatrico di Hargeisa, da 50 posti letto, che qui abbiamo costruito ormai 10 anni fa, ed assistenza sanitaria ai bambini nei campi profughi) ed in Rwanda (scuole di Nganzo e di Kigali).

Nel corso del 2022 è cambiata anche la logistica di Specchio dei tempi. II nostro sportello operativo, Info Specchio, ha cambiato sede: da via Santa Maria si è trasferito in via Madama Cristina 35, una location più fruibile ed in una zona di grande passaggio. Qui è possibile ricevere informazioni sui nostri progetti e effettuare donazioni, come accade anche negli uffici di Reale Mutua – Piazza Castello I11.

I risultati di questo 2022 sono stati resi possibili dalla generosità di 14.496 donatori, dallo slancio dei 48 nostri volontari e dal quotidiano impegno dello staff della fondazione.

E nel 2023 la corsa continua: Specchio dei tempi svilupperà vecchi e nuovi progetti, a Torino, in Piemonte e nel mondo, in una continua lotta alle povertà che necessita del sostegno di tutti.

In partenza per Rvine il generatore che scalderà gli orfani della città

Angelo Conti

Pronto il generatore che Specchio dei tempi, Specchio d’Italia e i volontari AIB Protezione Civile del Polo di San Raffaele Cimena trasferiranno nei prossimi giorni a Rivne, nel nord dell’Ucraina. Si tratta di un maxigeneratore, indispensabile in una città che ha visto le sue centrali elettriche colpite dai missili russi e che ora si trova in gran parte senza luce ed al freddo. Con temperature prossime ai 10 gradi sottozero e con le prime nevicate in atto.

L’intervento di Specchio dei tempi e di Specchio d’Italia è cominciato un mese fa a Rivne con la costruzione di un villaggio destinato ai profughi interni all’Ucraina, dotato di una tensostruttura pesante di 1500 metri quadrati. Ce lo ha chiesto il governatore della città, Oleksandr Tretiak, soprattutto per dare un punto d’appoggio agli oltre cento bambini orfani di guerra che vivono, con non pochi problemi, in città.

Nella tensostruttura troveranno un’area giochi, un’area di distribuzione di indumenti pesanti, un corner con bevande calde dove potranno fare uno spuntino. Tutto questo grazie alla collaborazione fra Specchio dei tempi e Roberto Scalafiotti, l’instancabile animatore del Polo della Protezione Civile di San Raffaele Cimena. Proprio ieri abbiamo raccontato insieme l’operazione di soccorso nel corso di una manifestazione di volontari.

Ucraina, in arrivo temperature polari: pronti ad aiutare

Angelo Conti

Da metà della prossima settimana in Ucraina sono attese nevicate, accompagnate da temperature polari. A Rivnie siamo riusciti a fare in tempo a piazzare la maxi-tensostruttura pensata per i tanti orfani di guerra e per le loro famiglie. In attività anche i villaggi di Leopoli e Cernivci, anche questi sostenuti da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia.

Noi in Ucraina ci siamo, da marzo, per aiutare i profughi che, fuggiti da città distrutte, hanno scelto di restare in altre località del loro Paese.

Specchio a Rivne, la città degli orfani

Angelo Conti

In Ucraina c’è anche la città degli orfani. Si chiama Rivne e sta nel nord ovest, a pochi chilometri dal confine con la temutissima Bielorussia, da dove sono partiti molti dei missili nell’attacco della scorsa settimana a Kiev, Leopoli ed altre città del Paese.

Qui Specchio ha cominciato ad operare dalla scorsa settimana, avviando la costruzione di una tensostruttura d’emergenza nella piazza più centrale ed iniziando a sostenere le tante famiglie che si sono trovate senza il papà, caduto al fronte: “La divisione Rivne dell’esercito ucraino – spiega il governatore della città metropolitana, Alex Tretiak – è stata la prima a contrastare l’invasione russa, già il 24 febbraio all’alba nell’oblast di Kiev, ed è quella che ha avuto più perdite. Solo in città abbiamo quasi 100 orfani di guerra, con le relative mamme. Gente che non dobbiamo assistere solo sotto il profilo economico, ma anche condividendo il loro dramma”.

Alex Tretiak, ex seminarista, è l’astro nascente della politica ucraina. Ha 36 anni ed è il più giovane governatore di una città metropolitana: guida da due anni il distretto di Rivne. Eletto nelle liste dell’ex presidente Poroshenko battuto da Zelensky nel 2019, allo scoppio del conflitto ha subito cancellato ogni divisione: “Ora dobbiamo fare fronte comune e siamo tutti dalla stessa parte”. Zelensky ha apprezzato e spesso, adesso, lo consulta. È una zona delicatissima, quella di Rivne, perché confina con la Bielorussia da cui si attendono attacchi in qualsiasi momento: “Sulla città sono caduti missili che hanno devastato l’aeroporto ed alcune altre strutture logistiche. Ora sappiamo che a Luninets, ad appena 50 chilometri dal nostro confine, ci sono le rampe per i droni kamikaze iraniani, ed abbiamo obbiettivamente paura”.

Ma il vero dramma potrebbe arrivare non dalla Bielorussia ma dal taglio dell’energia: “La nostra è l’area più fredda del paese, e non solo perché è a nord. Il blocco della centrale nucleare di Zaporizhia, che è di gran lunga la più importante dell’Ucraina ma che è in mano ai russi, colpirebbe soprattutto noi. Senza energia qui si corre realmente il rischio di morire di freddo. Lo temiamo molto più dei droni”.

Non c’è materialmente il tempo per trovare soluzioni alternative: “In alcuni comuni già la settimana scorsa abbiamo sfiorato gli zero gradi. In tanti sono tornati alla legna, anche raccogliendola nei boschi. Per fortuna che da noi gli alberi non mancano. Ma sono in pochi ad avere stufe adatte e sul mercato non se ne trovano più…”.

Continuano i rimpatri, oggi partiti in 52 da Roma per Leopoli

Angelo Conti

Specchio dei tempi, ormai da quasi tre mesi, sta aiutando centinaia e centinaia di profughi ucraini a tornare a casa. Si tratta di persone che torneranno ad abitare in Ucraina lontano dalle zone di guerra (in circa l’80% del paese non ci sono combattimenti e la vita scorre in modo quasi normale).
Fra i profughi che rientrano, anche fra quelli partiti stamattina da Roma che vedete nella foto, ci sono moltissimi bambini che tornano a frequentare la scuola nel loro paese. La frequenza nelle scuole italiane per quasi tutti si è rivelata molto difficile per evidenti problemi di lingua: la totalità dei profughi parla ucraino e russo, ma non l’inglese e tanto meno l’italiano.
Noi accanto ai profughi ucraini ci siamo ancora, anche attraverso il sostegno di tre campi profughi interni all’Ucraina, a Cernivci, Leopoli e Mostyska. Qui, ogni giorno, assistiamo sino a 2000 persone.

Gli orfani di Mariupol dopo quasi due mesi rientrano in Ucraina

Elisabetta Rosso

Sono le 12 e il pullman di Specchio dei tempi è fermo in piazza Castello. Ventuno ragazzi e ragazze aspettano, con i loro zaini enormi, sopra ci sono scritti i loro nomi con il pennarello nero. Trainano  grosse valige piene di tutto quello che sono riusciti a portare con sé prima della fuga. Ania è riuscita a scappare con Simba, un gattone bianco con il collare rosso rubino. Katia stringe forte a sé tre bambole di pezza, Omar un orsetto sgualcito.

Sono ragazzi tra i 10 e i 18 anni. Tutti orfani. “Ivan ha perso la mamma durante la guerra”, racconta Daniel, interprete dei ragazzi. Lavorava in un ospedale pediatrico a Mariupol, un giorno sono entrati i russi e hanno sparato a tutti. Anche a lei. “Era il 4 aprile, il compleanno di Ivan, non ha visto tornare sua mamma, e lí ha capito”. Sasha invece ha cominciato a parlare di nuovo da poco. È rimasta 45 giorni in un bunker di Mariupol con le bombe che spaccavano il silenzio. “È l’ultima che abbiamo recuperato prima di fuggire, ha 11 anni ed è ancora molto spaventata”, continua Daniel.

Dopo una fuga nel cuore dell’Ucraina, tra ponti spezzati, sotto il rimbombo dei fucili alle spalle, a luglio riescono ad arrivare in Italia. Grazie a una rete solidale trascorrono due mesi distanti dalla guerra, una vacanza per giocare, svagarsi, allontanarsi da tutto quell’orrore. Ora rientreranno in Ucraina, non nel loro orfanotrofio, che è occupato dai militari russi. “È stata trovata una zona sicura vicino a Leopoli”, spiega Daniel, ” rimarranno lí. Ricomincia la scuola e hanno voglia di tornare tra i banchi e recuperare un po’ di normalità, nel loro Paese”.

Cominciano a salire sul pullman, in mano hanno dei pacchetti di carta, dentro ci sono quaderni, pennarelli, giochi, auricolari, caramelle. Regali della fondazione Specchio dei tempi per il viaggio. Si accende il motore. Ania sorride. “Anche se c’è la guerra, casa è sempre casa”, dice.

Come donare per i rifugiati e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

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Novara-Leopoli, tra i profughi partiti anche una donna con 10 figli

Filippo Massara
La Stampa, 29/08/22

La loro casa è rimasta in piedi, però Mariupol è ormai una città fantasma. Oksana e i suoi dieci figli si trasferiranno quindi sulle montagne ai confini con la Moldavia, il più lontano possibile dai russi. «L’Italia ci ha accolto con amore, ma la nostra terra è l’Ucraina e i bimbi devono andare a scuola» racconta la donna mentre sale sul pullman che li condurrà a Leopoli. Ieri mattina (lunedì 29) è partito dall’autostazione di Novara il terzo bus con a bordo i profughi che hanno chiesto di raggiungere il proprio Paese dopo sei mesi trascorsi in fuga all’estero.

Il viaggio di almeno 20 ore è stato organizzato con il sostegno della fondazione «Specchio dei tempi» de La Stampa e della Fondazione Comunità Novarese per una cinquantina di rifugiati ospiti da marzo in alloggi messi a disposizione in maniera temporanea da cittadini e associazioni del territorio. Tra gli ucraini che hanno spinto per tornare indietro attraversando l’Europa fino al confine c’è anche la famiglia numerosa scappata all’inizio della guerra da una delle zone più devastate dall’aggressione, quella del teatro bombardato.

«Mariupol era una splendida città sul mare – dice Oksana -. Non so se la rivedremo. I russi hanno distrutto tutto e non sappiamo per quanto ancora proseguirà la guerra. Speriamo solo che arrivi presto la pace e la libertà per il nostro popolo e le sue nuove generazioni, che meritano un futuro di giustizia e speranza». Prima di partire, la donna scambia le ultime parole con padre Yuriy Ivanyuta, il sacerdote e punto di riferimento per la comunità ucraina a Novara. Intanto i piccoli, di età tra 3 e 15 anni, salutano alcuni dei professionisti e volontari che si sono presi cura di loro nel delicato processo di integrazione e inserimento in una nuova realtà.

Uno dei bambini è l’unico figlio biologico di Oksana, gli altri nove nati da nuclei disagiati e in affidamento alla donna. Per lei e i suoi piccoli è stata allestita nel Vercellese una vera e propria rete di solidarietà che ha coinvolto i servizi sociali dei Comuni, l’associazione Don Luigi, la Pro loco e la parrocchia di Prarolo e la cooperativa «Nuova assistenza». «Senza il loro supporto, non so proprio come avremmo potuto fare – ammette Oksana -. Ci siamo messi in fuga senza sapere dove andare, mentre mio marito veniva chiamato a combattere. All’inizio è stata davvero dura, poi grazie all’aiuto di tante brave persone ce la siamo cavata. Ora è arrivato il momento di tornare».

Laura Ceraso, educatrice della «Nuova assistenza», spiega che «la preoccupazione principale di Oksana era l’istruzione. In primavera alcuni dei suoi ragazzi hanno potuto seguire le lezioni in didattica a distanza e noi abbiamo organizzato corsi base di italiano in parrocchia. Stavamo completando le procedure per iscrivere i figli alle scuole della nostra zona per il nuovo anno, ma lei ha deciso di partire quando è arrivata l’informazione che a settembre anche in diverse aree dell’Ucraina avrebbero riaperto gli istituti. Questi mesi non sono stati facili – prosegue Ceraso – soprattutto quando si è trattato di affrontare questioni burocratiche. Però ce l’abbiamo messa tutta e ci siamo affezionati tanto alla famiglia».

Il marito di Oksana ha intanto concluso il periodo da militare. Attende la moglie e i figli all’arrivo, poi si trasferiranno nell’alloggio promesso dallo Stato per i connazionali che aderiscono a questi programmi contro la diffusione del disagio sociale.

Come donare per i rifugiati e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

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