Stefano Bollani si racconta in vista del concerto di domani

Giubilei Franco,
La Stampa, 15/12/2023

«Suonare è come meditare la mia mente si pulisce” Il pianista domani sera all’Auditorium Agnelli per Specchio dei tempi: “Sono felice di sostenere con il mio concerto le Tredicesime dell’amicizia»

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«Sono molto felice di essere qui insieme a Specchio dei tempi per sostenere le Tredicesime dell’amicizia, una delle raccolte fondi più longeve e importanti della Fondazione».

Il ritorno di Stefano Bollani a Torino, in concerto domani alle 21 all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto per Specchio dei tempi—biglietti sul sito Vivaticket.com —, oltre a essere un appuntamento importante di beneficenza dà lo spunto per una ricognizione disincantata con l’artista sulla qualità del panorama musicale attuale: fra tesori nascosti che restano tali, perché in Italia non passano, il mare magnum sonoro di internet dove c’è ogni cosa e il suo contrario, e il mainstream commerciale imperante nelle radio. Niente di cui preoccuparsi troppo, secondo il musicista: per lo strapotere delle radio niente di nuovo, quanto all’offerta sconfinata online non c’è che da armarsi di pazienza e mettersi a cercare, qualcosa di buono ne esce sempre.

Stefano Bollani, non trova che quello in cui ci troviamo somigli molto a un deserto musicale in quanto a qualità dell’offerta?
«Diciamo che con l’età diventa sempre più difficile apprezzare quel che si sente, almeno per me. Allora faccio uno sforzo e mi accorgo che ci sono cose veramente interessanti provenienti anche da realtà molto lontane, come Corea e Canada, anche se in realtà ce ne sono da tutte le parti del mondo, basta avere la voglia di trovarle».

È però vero che mediamente, parallelamente e in conseguenza dello scadimento generale della musica in circolazione, sono peggiorati anche i gusti del pubblico e che per rimediare tocca ricorrere allo streaming: che responsabilità hanno le radio in tutto questo?
«Le radio si sono sempre comportate allo stesso modo, è il loro potere, sono amplificatori di una serie di interessi, ma grazie a internet posso andare a sentire i canti tradizionali nigeriani, se ne ho voglia. Da questo punto di vista l’offerta è immensamente più ricca».

E la sua musica in tutto questo come si trova? Che direzioni va percorrendo?
«Si trova bene, attraverso un periodo in cui mi piace molto comporre, anche se non c’è ancora una data di uscita per un prossimo lavoro. Starmene a casa dopo aver girato come un pazzo per suonare è una cosa molto positiva da questo punto di vista. Ho anche composto un paio di colonne sonore e mi piacerebbe continuare a farlo, perché sono un cinefilo e fra gli italiani amo in particolare Matteo Garrone e Alba Rohrwacher».

La musica di un artista dev’essere senza compromessi? Nel suo caso riflette la realtà che lo circonda o proviene da una vena intimista?
«La musica soprattutto scorre, scorre da sola, va nella direzione in cui deve andare. Pat Metheny, riguardo alla seconda domanda, diceva che ci sono due categorie di musicisti: quelli che suonano la musica del mondo in cui vivono e quelli che lo fanno per il mondo in cui vorrebbero vivere. Io appartengo sicuramente alla seconda categoria».

Che effetto le fa suonare?
«Quando mi siedo al pianoforte la mente si pulisce, per me è come fare meditazione o pregare». A breve tornerà in tv, su Rai Tre. Al 18 dicembre ricomincia Via dei matti numero zero, tutte le sere alle 20,15 con Valentina Cenni, mia moglie».

Parlavamo di colonne sonore, sta lavorando a qualche nuovo progetto nel cinema? Cosa ci può anticipare?
«Sì, forse comporrò la musica per un nuovo film il prossimo anno, ma è troppo presto per parlarne e una cosa ancora troppo vaga per dare altri particolari. Posso dire che l’ho trovata una storia molto bella e che il progetto mi piace. È un’esperienza che vorrei ripetere dopo i due film cui ho già lavorato per la colonna sonora»

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Francesco, 79 anni e una vita in altalena

Quante vite sulle “montagne russe” incontra Specchio dei tempi, consegnando le Tredicesime dell’Amicizia. Vite segnate dalla sfortuna, dalla malattia, a volte da una povertà mai potuta cancellare. Salite ripide partite da molto in basso, poi giù una discesa. Ancora una salita, una corsa in piano, ancora giù, su, giù. Ma può succedere che nell’ultima discesa, la persona impari la bellezza del condividere il poco che ha. Che impari a gestire con cautela e intelligenza quel poco. E che sappia farselo bastare. Francesco Basso, 79 anni, è un romanzo vivente ed è questa la sua parabola, anche se lui la generosità l’ha praticata sempre. E se oggi vive, dove lo abbiamo incontrato, in un piccolissimo monolocale il cui affitto gli costa più di metà della pensione da 700 euro al mese, è proprio perché una grossa porzione della sua vita l’ha spesa per solidarietà.

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Difficile riassumere. “Ho perso mio padre durante la guerra, ha lasciato mia madre con dieci figli. Mia madre è morta che avevo a 15 anni. Dopo, sono stato adottato da un americano, ho studiato negli Stati Uniti”. Tempo dopo: “Sono stato otto anni in una missione dei Comboniani in Kenya, all’ospedale dei lebbrosi. Ho pensato per molto tempo che sarei morto li e presto. Il clima era dannoso per la mia salute, avevo collassi continui. Un giorno, il Padre Guardiano mi ha rimandato a casa”. Ma prima, Francesco contribuisce a far diventare più grande il piccolo ospedale: capace di accogliere decine e decine di malati. Quando se ne va dall’Africa, Francesco toma negli Stati Uniti e più tardi in Italia. Non tutto va come dovrebbe andare. È un uomo di mezz’età che comincia un pezzo nuovo di esistenza. È elettricista, per un po’ ha anche dei dipendenti. Nasce una figlia in una relazione che finisce in fretta. Poi sposa una donna molto più giovane di lui e diventa padre di due bambine. Ma anche questo rapporto finisce. E non finisce bene, dal momento che Francesco racconta di non averle mai più viste “le mie bambine”.

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“La prima figlia so che lavora tanto, le due piccole, di 15 e 18 anni, studiano. IL denaro della tredicesima di Specchio lo manderò a tutte e tre, attraverso mia cognata. Ma come sempre dirò a mia cognata di spiegare che si tratta di un suo regalo. A me basta poco, faccio la spesa grande una volta al mese, so dove ci sono le offerte migliori, me la cavo”. Nel mini alloggio di via San Secondo sopra il letto Francesco ha appeso un ritratto di Don Bosco, santo che lo ha ispirato. Su un’altra parete c’è la fotografia di San Giovanni Paolo II, che ha conosciuto. Su una terza piccola parete, tre fotografie ritraggono le figlie bambine. “La vita è andata tosi”, dice Francesco con un sospiro.

Come donare:

Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare qui

Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

Eventi organizzati per raccogliere fondi da destinare alle Tredicesime sono anche:

Messer Tulipano per le Tredicesime, bulbi di tulipano a chi fa una donazione.

Messer Tulipano anche quest’anno sosterrà Specchio dei tempi nella raccolta di donazioni a favore delle Tredicesime dell’Amicizia, il progetto che ha l’obiettivo di aiutare, per Natale, con un assegno da 500 euro oltre 2.000 anziani poveri e soli di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Per sostenere questa causa, Consolata Pralormo ha rinnovato la donazione a Specchio dei tempi di circa 5000 bulbi di tulipano che verranno da oggi consegnati a chi effettuerà un versamento a favore delle Tredicesime dell’Amicizia presso:

  • INFO SPECCHIO – via Madama Cristina 35, tutti i giorni, ore 10-13;
  • UFFICIO ABBONAMENTI LA STAMPA – via Lugaro 21, lunedì – venerdì, ore 9.30-13;
  • UFFICI REALE MUTUA AGENZIA PRINCIPALE TORINO CASTELLO – Piazza Castello 111/113, lunedì – venerdì, ore 8.30-12.30/ 14.45-17.30;
  • Stand di raccolta fondi che Specchio allestirà in via Roma l’8-9-10 dicembre.

Un ringraziamento particolare a Consolata Pralormo che invita tutti alla futura edizione di Messer Tulipano che avrà inizio il 30 marzo 2024 al Castello di Pralormo.

“Con questi soldi vado dal dentista”: l’aiuto di Specchio a un alessandrino

Pantano Adelia
La Stampa, 29/11/2023

«La prima cosa che farò sarà sistemare i denti». Non appena gli viene consegnata la «Tredicesima dell’Amicizia», Giuseppe Zarrillo ha le idee chiare su come utilizzerà il contributo ricevuto dalla fondazione «Specchio dei tempi» de La Stampa che da oltre quarant’anni aiuta gli anziani a sentirsi meno soli. Zarrillo ha 67 anni e abita nel sobborgo di San Michele. Per una vita era stato un meccanico. «Dopo ho iniziato a lavorare come autista personale per un imprenditore di Alessandria — racconta —. Le cose andavano bene perché guadagnavo e avevo la loro fiducia».

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Ad un certo punto cambia tutto. «Qualche anno fa ho commesso un errore — dice —. Mi sono fidato della persona sbagliata e sono finito nei guai. Da allora ho perso il lavoro e la mia vita è cambiata. Avrei voluto chiedere scusa ma non l’ho mai fatto, ho avuto sempre troppa vergogna per quello che era successo. La provo ancora oggi». Poi è stato difficile ricominciare: «Le voci hanno cominciato a girare e trovare di nuovo un lavoro, anche uno qualsiasi, è stato impossibile». Dopo la morte del padre lo scorso anno, Giuseppe Zarrillo si è ritrovato a vivere da solo nella casa a pochi metri dalla parrocchia di San Michele. «Fino a questo mese avrò il reddito di cittadinanza— spiega —, dopo spero di ricevere un po’ di pensione. Ogni tanto vengo qui da don Ivo, trovo sempre qualcuno che mi accoglie». Così come spesso vede anche suo figlio. «Con lui — dice — sono in buoni rapporti, mia moglie invece dopo tutto quello che è successo ha deciso di andare a vivere con l’altra nostra figlia».

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Oltre a un cane e a un gatto che gli fanno compagnia, cura un piccolo orto in casa. «In questo periodo — racconta — riesco a coltivare qualcosa, soprattutto verdure, così evito di comprarle. Ho anche qualche gallina: passo così le mie giornate». Non riesce a nascondere lo stupore e anche la felicità di aver ricevuto la «Tredicesima dell’Amicizia». «Sistemerò questi due denti davanti che sono rovinati, se rimane qualcosa la userò per le bollette», dice». Per Giuseppe, e per tutti gli altri che quest’anno hanno ricevuto e riceveranno l’aiuto di «Specchio dei tempi», il contributo è di 500 euro.

Come donare:

Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare qui

Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

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Venerdì a Racconigi la cena che aiuta Specchio dei tempi

Paola Scola,
La Stampa, 28/11/2023

Sono gli ultimi giorni utili alle prenotazioni per partecipare all’iniziativa di Specchio dei tempi, a sostegno delle Tredicesime dell’Amicizia: la cena solidale nella Tenuta Berroni a Racconigi, questo venerdì, 1° dicembre, dalle 19,30. L’offerta minima è di 60 euro a persona, onnicomprensivi. La donazione è detraibile dalla dichiarazione dei redditi per i bonifici bancari.

La serata a Racconigi, allietata dalla musica della violinista Nadia Bertuglia e del suo team (il gruppo che forma anche le piccole orchestre di Specchio dei tempi in due scuole torinesi), fornirà l’occasione anzitutto per conoscere da vicino la Fondazione, i suoi progetti e sogni. Come le «Tredicesime». Supportano e sponsorizzano la cena benefica alcune aziende, che con i loro prodotti rappresentano vere eccellenze del territorio.

Per info e prenotazioni: anastasia.sironi@specchiodeitempi.org

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L’evento

Abbiamo ricevuto e verificato centinaia di richieste dai nonni più bisognosi e stiamo distribuendo i primi contributi. Ogni offerta che ci viene affidata si trasforma immediatamente in un aiuto concreto. Più fondi raccogliamo, più anziani abbracciamo». Parola degli operatori di Specchio dei tempi, che – vicino al Natale – sono più che mai impegnati nella promozione delle «Tredicesime dell’Amicizia». Gli anziani che l’iniziativa si propone di aiutare non hanno più nessuno oppure alle loro spalle ci sono famiglie divise, in condizioni di povertà quotidiana, spezzate da disgrazie. Persone fragili, in doloroso equilibrio tra la solitudine e l’angoscia. «Per questo vogliamo abbracciarle, offrendo loro un sostegno concreto», spiegano da Specchio dei tempi. La prima edizione delle «Tredicesime dell’Amicizia» risale a11976: «In 47 edizioni del nostro storico progetto, sostenuto dai lettori de La Stampa, abbiamo già consegnato 78.786 sussidi, per un totale di 32 milioni di euro. La cifra è cresciuta fino agli attuali 500 euro ciascuno, che anche quest’anno vogliamo donare ad almeno 2000 persone, a Torino e nelle province di Cuneo, Asti, Alessandria, Biella, Novara, Verbania e Vercelli, oltre che ad Aosta e nel Ponente ligure. L’obiettivo è raccogliere un milione di euro entro Natale». Ma per riuscirci c’è bisogno di un grande e generoso sostegno.

Ed è questo lo scopo della cena benefica che Specchio dei tempi organizza a Racconigi venerdì 1° dicembre, dalle 19,30, nella suggestiva cornice della Tenuta Berroni (in via Tenuta Berroni), ricca dell’atmosfera settecentesca, sabauda e raffinata. Oltre che dalla cucina d’eccellenza, la serata verrà anche allietata dalla musica di un violino e un violoncello. La Fondazione de La Stampa farà conoscere i suoi progetti, sogni e obiettivi. Supportano e sponsorizzano la cena benefica alcune aziende, che con i loro prodotti rappresentano veri gioielli del territorio, fondamentali per la migliore riuscita dell’iniziativa. Si tratta di Cantine Clavesana, Salumificio Benese, Pasta Berruto, Molecole, Peyrano, Baladin e Caseificio Quaglia, oltre che E20 di Carmagnola e Tenuta Berroni. Ed ecco svelato il menù, dove l’alta qualità dei prodotti s’intreccia con le elevate professionalità impegnate nella cucina. Si comincia con l’aperitivo di benvenuto (accompagnato dal saluto del direttore di Specchio dei tempi), quindi toccherà a uovo termale, porro e crema di Bra tenero; fusilli, cime di rapa, bufala e guanciale croccante; cotechino e spuma di patate; Bavarese alla nocciola con gelé di lampone. I vini: Chardonnay delle Langhe, Dolcetto Dogliani, Piemonte doc, Spumante Brut, Moscato Astidocg.

Per info e prenotazioni: anastasia.sironi@specchiodeitempi.org

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Anche nonno Raimondo, artigiano tessile del biellese, ha ricevuto la Tredicesima

Beppe Minello

Forse la prima Tredicesima dell’Amicizia consegnata a Biella si trasformerà in una montagna di bulbi che andranno a colorare, questa primavera, il giardino della “Casa di giorno” del Villaggio Lamarmora. La casa di Raimondo Pichetto: solo di giorno perché la notte si sposta a dormire in un’altra struttura dei servizi sociali in piazza Molise. Raimondo è un uomo che nei suoi 88 anni di vita ne ha viste e passate di tutti i colori, soprattutto in ospedale. Eppure, la sua stretta di mano è ancora una morsa e il suo sogno, ora che sta un po’ meglio, è quello di comprarsi due bastoncini e tornare a passeggiare in montagna: “Se trovo qualcuno che mi ci porta…” dice, sognante.

Ragioniere mancato (“Non mi è mai piaciuto studiare…”), diventa giovane artigiano tessile “lavoravo 12, anche 16 ore al giorno”, prima come padroncino, poi come dipendente pensando alla pensione arrivata a 65 anni. Una vita tutto sommato serena e ricca di soddisfazioni. Sbriciolata in poco tempo: divorzio dalla moglie, abbandonato dai due figli e la salute, un tempo di ferro, che d’improvviso diventa fragile. “Ho subito nove interventi…” ricorda Raimondo, pensieroso. Spariti anche i pochi risparmi di una vita, per l’operoso artigiano tessile si sono aperte, nemmeno una decina d’anni fa, le porte di quello che, un tempo, era chiamato ospizio. Raimondo, entrato la prima volta nella “Casa di giorno” rimase colpito dallo stato di abbandono del grande giardino che circonda l’edificio. “Non riesco stare al chiuso, devo muovermi – ricorda – e, senza che nessuno mi dicesse nulla, ho iniziato a raccogliere le foglie secche”. E poi sono venute “le roselline che strisciavano per terra ed è stato naturale farle salire verso l’alto”.

E poi, con la motosega portata da qualche volontario e con l’approvazione degli assistenti incuriositi e felici di quell’ospite che solo nel lavoro trovava la sua terapia più efficace, aggiustare ceppi e disboscare il groviglio di piante. “Qualche bulbo – sorride Raimondo – mi è stato regalato, qualcun altro l’ho comprato io così come ho sempre comprato io, ma costano poco eh! E mi fanno pure lo sconto, i fiori finti da accoppiare a quelli veri”. Scelta botanicamente discutibile ma che a Raimondo, ormai per tutti “Il giardiniere”, e agli altri ospiti della “Casa di giorno” va bene così perché quando è autunno e inverno quei fiori finti garantiscono lampi di colore che riscaldano il cuore di tutti.

Raimondo vive con poco più della pensione minima con la quale deve contribuire per un terzo alla retta della “Casa di giorno” (le altre due quote sono a carico di Comune e Asl). Nel raccontare le sue peripezie lavorative e di salute, mai si lamenta. Si commuove però, quando gli consegniamo i 500 euro della Tredicesima dell’Amicizia: “Ma sono per me?” chiede, incredulo, il signor Raimondo abituato da una vita a spaccarsi la schiena per guadagnare qualcosa. Un’”abitudine” che non ha perso nemmeno oggi che ha 88 anni. Vedrete: chi avrà la ventura, questa primavera, di passare dal Villaggio Lamarmora e di buttare un occhio nel giardino della “Casa di giorno” rimarrà stupito dall’abbondanza di tulipani, iris e di tutti quei fiori amati da Raimondo.

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

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Tredicesime dell’Amicizia anche ad Alessandria, consegnata la prima ad Angela

Pantano Adelia,
La Stampa, 12/11/2023

«Davvero è mio? Non ci riesco a credere, mi sembra impossibile». Non smette di ripeterlo Angela Farina mentre, commossa, gira tra le mani il foglio che le è stato appena consegnato. È quello in cui è contenuta la Tredicesima dell’amicizia, l’iniziativa che da oltre quarant’anni Fondazione di Specchio dei tempi dona agli anziani per farli sentire meno soli. E Angela, 67 anni e che abita poco fuori dal centro di Alessandria, la solitudine la conosce bene. «Mio marito è morto da 17 anni e da allora la mia vita è come se fosse finita – dice-, è stato tutto in salita, tutto è diventato difficile».

Al dolore della perdita del marito, negli anni si sono aggiunti anche i problemi di salute. «Ho avuto un brutto incidente, poi ho subito diverse operazioni che non mi hanno permesso più di lavorare – racconta -. Prima però avevo fatto qualsiasi cosa, avevo iniziato da ragazzina, guadagnavo soprattutto facendo le pulizie ma arrivata ad un certo punto non sono più riuscita, anche adesso faccio fatica a camminare». Il suo unico sostegno è una piccola pensione che però non le permette arrivare a fine mese. «Sono poche centinaia di euro ma tra affitto, bollette e medicine non rimane nulla per il resto – dice ancora -. Abito nelle case popolari ma negli ultimi mesi è aumentato tutto, non si può andare avanti così». Da qualche tempo ha trovato conforto nella parrocchia nel sobborgo di San Michele.

«Una mia amica mi aveva suggerito di venire qui e ora sono anni che trovo un po’ di aiuto qui per quello che mi serve a casa, almeno – aggiunge – per poter mangiare». Per Angela, e per tutti gli altri che quest’anno hanno ricevuto e riceveranno la Tredicesima, il contenuto è di 500 euro. Chiunque può dare una mano entrando in contano con la Fondazione di Specchio dei tempi. Con il suo regalo Angela cercherà di far fronte a qualche spesa dei prossimi mesi. «Ci sono tanti bollettini da pagare ma spero mi rimanga qualcosa per riuscire a comprare un regalo per me, anche piccolo», racconta. Ma il suo vero sogno è quello un giorno di poter rivedere la sua Sicilia. «Con la mia famiglia, che era molto numerosa, ci siamo trasferiti in Piemonte quando avevo 7 anni per il lavoro di mio papà – dice -. Sono nata a Palermo, nel tempo sono tornata spesso, ma adesso sono 15 anni che non vado più e mi manca tanta, soprattutto il mare. Sarebbe un sogno poter tornare prima o poi».

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

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Caccia al tesoro fotografica per solidarietà, il 24 settembre a Torino

Gherra Loris
Torino Sette, 22/09/2023

Potremmo definirla una “caccia la tesoro” fotografica, ma il vero dono è che il ricavato andrà a sostenere le Tredicesime dell’Amicizia della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. Domenica 24 settembre, con ritrovo alle 9 al click-point allestito in piazza Castello, per la registrazione e la distribuzione kit gara, prende il via l’undicesima edizione della Torino Photo Marathon.

Si tratta di una maratona fotografica rivolta a tutti, fotoamatori e professionisti, che, durante tutta la giornata, dovranno girare per la città alla ricerca di scatti legati a nove temi, che verranno indicati in precisi orari. Alle 10, ci sarà la divulgazione dei primi tre soggetti. I successivi saranno indicati alle 13 e alle 16. Per immortalare ci sarà tempo sino a mezzanotte. Entro martedì 26 settembre, le fotografie – ogni partecipante potrà concorrere con uno scatto per ognuno dei nove temi, per un un massimo di nove immagini- dovranno essere caricate sul portale italiaphotomarathon.it.

I vincitori riceveranno un premio e sul portale verranno pubblicate le foto con tutti gli scatti dei concorrenti. La quota di partecipazione è di 15 euro. L’obiettivo è quello di coniugare la creatività fotografica con l’impegno sociale. Il ricavato, infatti, è destinato a sostenere la storica sottoscrizione di Specchio dei tempi: dal 1976, ogni Natale, vengono consegnate duemila Tredicesime dell’Amicizia agli anziani soli e in condizione di grave indigenza. L’organizzazione è dell’associazione culturale Reflextribe, in collaborazione con Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi.

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Duemila Tredicesime dell’Amicizia record di donatori, 10% in più del 2021

Angelo Conti
La Stampa, 27/12/22

Duemila tredicesime consegnate. Anche quest’anno Specchio dei tempi e i 4.876 lettori che hanno voluto sostenere con una donazione gli anziani più poveri e più soli hanno centrato l’obiettivo. Ma quest’anno faremo di più perché le domande in regola sono state tante, oltre le previsioni: 2.287. Continueremo la raccolta sino all’Epifania per poter consegnare ai 287 anziani ancora fuori dagli aiuti il contributo da 500 euro.

Quest’anno per le Tredicesime è stato un Natale speciale: il numero dei donatori, vicino a quota 5.000, è superiore di 489 unità rispetto a un anno fa. A questo dato ha fatto fronte una diminuzione dell’entità della donazione media, scesa anche per le difficoltà economiche che pesano su tutti, ceto medio compreso. La distribuzione degli aiuti ha interessato l’intera regione.

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«Le Tredicesime dell’Amicizia – dice il presidente di Specchio dei tempi, Lodovico Passerin d’Entreves – si confermano uno straordinario momento di solidarietà e di condivisione. La crescita delle singole donazioni, che è dell’ordine di circa il 10%, conferma la fiducia che viene riposta in questo nostro progetto, che riproponiamo ormai da 47 anni e con un numero sempre crescente di beneficiati. Dieci giorni fa abbiamo consegnato la Tredicesima numero 50.000 dalla prima edizione che fu per il Natale 1976. Aver aiutato, concretamente, tanti anziani in difficoltà è uno stimolo per fare ancora di più verso persone che spesso, accanto ai problemi economici, devono fare i conti anche con l’angoscia della solitudine».

La raccolta continua sino all’Epifania con un duplice obiettivo: quello di portare al tetto di 2.287 le Tredicesime e quello di sostenere il progetto “Forza Nonni” pensato per quegli anziani più fragili per età o per malattia, in grande maggioranza over 80, che necessitano di una assistenza continuativa durante tutto l’anno. Con quest’ultima iniziativa Specchio dei tempi assiste quasi 200 anziani in tutto il Piemonte, anche grazie al contributo della Fondazione Bersezio, curando una logistica complessa che deve però funzionare sempre bene.

Come donare per le Tredicesime dell’Amicizia

Tutti possono sostenere le Tredicesime dell’Amicizia. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per le Tredicesime dell’Amicizia”.

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Elena, da un triste divorzio la scelta di una vita da clochard

Giancarlo Zattoni,
La Stampa, 23/12/2022

“A tutti i costi volevo esserci per ritirare di persona l’assegno da 500 euro e ringraziare, tramite i volontari di Specchio dei tempi, tutti i donatori che mi fanno sentire tanto amata. Mia figlia Lucia mi ha sorretto tutto il tempo, ma ora devo sedermi, non mi reggo più in piedi. Ho avuto il cedimento delle vertebre e il busto mi toglie l’aria”. Elena è una delle oltre 400 persone bisognose che in un freddo pomeriggio di dicembre si sono recate presso Casa Santa Luisa, al 24 di via Nizza, per sentire un po’ di vicinanza e calore umano tramite l’assegno donato dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi nell’ambito dell’iniziativa “Tredicesime dell’amicizia”.

“Mia madre ha una salute molto cagionevole, ha 70 anni, ma ne dimostra ben di più. Siamo una delle tante famiglie del sud che negli anni Settanta parte dalla provincia di Cosenza per il nord in cerca di lavoro e dignità; e si stabilisce prima a Poirino e poi a Trofarello. Pensiamo di essere una famiglia unita, ma dopo poco tempo mio padre ci abbandona per seguire un’altra donna della quale si era invaghito. Chiede e ottiene il divorzio. Ma ancora ci tradisce rifiutandosi di pagare spese e alimenti. Per noi è stata una tragedia: mia madre raggranellava piccole cifre come donna di servizio. Senza soldi, in poco tempo ci troviamo sfrattati da casa. Sono seguiti lunghi anni di disperazione in cui abbiamo cercato di vivere alla meglio”.

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Gli occhi di Elena si riempiono di lacrime e il suo sguardo si fa assente mentre sorseggia una tazza di the caldo, raggomitolandosi sulla sedia nel suo cappotto amaranto che le sta un po’ largo. “Mamma a poco a poco si fa sopraffare dal dolore, cadendo in una forte depressione che la porta a fuggire da casa e a vivere per molti anni da clochard lungo le strade. Siamo rimasti sconvolti. In un attimo aveva fatto perdere le sue tracce”.

Elena vive per strada, vicino agli ospedali, approfitta a volte della sale d’aspetto per restare al caldo: nel suo girovagare senza meta sopravvive alle intemperie e ai pericoli grazie all’aiuto saltuario dei centri di accoglienza e al buon cuore di persone sconosciute che le forniscono un pasto caldo e qualche coperta. Poi il miracolo. Riusciamo con mio figlio a ritrovarla e a portarla a casa, anche se all’inizio sembra un’altra persona: è scontrosa, non vuole restare con noi, vuole tornare in strada. Chiediamo aiuto ai Servizi sociali che se ne fanno carico, ma le consigliano come alternativa il dormitorio pubblico. Lei rifiuta: si sente rinchiusa, senza libertà”.

In questo momento di sentimenti contrastati e altalenanti, Elena si ammala di una forte bronchite che la costringe a essere ricoverata per molto tempo in ospedale. A poco a poco non solo la salute migliora, ma soprattutto la sua solitudine viene curata dall’amore dei suoi cari che la convincono, una volta dimessa, ad accettare nuovamente la convivenza familiare. Ma non si sa quanto durerà. Elena ha nella testa le strade del mondo…

Come donare per gli anziani come Elena

Tutti possono sostenere le Tredicesime dell’Amicizia. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per le Tredicesime dell’Amicizia”.

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Borello Supermercati, un carrello solidale per i nonni delle Tredicesime

La Stampa, 21/12/22

Specchio dei tempi ha tanti compagni di viaggio. Le molte migliaia di amici che ci sostengono con le loro offerte (ad esempio per le Tredicesime dell’Amicizia quest’anno hanno versato già in 3.250) ma anche aziende ed imprenditori che ci offrono materiali o derrate alimentari per sostenere le nostre attività sul territorio, come Forza Nonni, Forza Mamme o le Colazioni dei poveri.

Fra questi sostenitori da ieri c’è anche Supermercati Borello, un’azienda fortemente radicata in Piemonte con 47 punti vendita nelle province di Torino ed Asti. L’intesa con Fiorenzo Borello e con il figlio Gianluca è stata facile ed immediata: la volontà di essere vicini ai più fragili è infatti il forte collante fro questa azienda e la nostra fondazione. “Ringrazio moltissimo Specchio dei tempi – ha spiegato Fiorenzo Borello nell’incontro presso il nuovo supermercato di piazzale Aldo Moro a Torino – per averci coinvolto in questa bellissima iniziativa: donare un carrello solidale con beni di prima necessità per coloro che sono in difficoltà in questi momenti così difficili. La collaborazione con Specchio dei tempi continuerà ancora il prossimo anno per nuove iniziative a sostegno dei più bisognosi.”

Nuove iniziative che sono già allo studio e che andranno ad incidere sulla povertà ma anche per sostenere chi s’impegna in prima linea per il bene di tutti. Anche Lodovico Passerin d’Entrèves, il Presidente di Specchio ha voluto sottolineare le prospettive che offre questa alleanza: “Ci sono aziende con cui progettare insieme è naturale, perché ci muovono gli stessi ideali. Specchio è davvero lieto di avere trovato un nuovo partner, così fortemente radicato sul nostro territorio”.

Come donare per le Tredicesime

Tutti possono sostenere le Tredicesime dell’Amicizia. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per le Tredicesime dell’Amicizia”.

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Angelina: “Per ricevere la Tredicesima ho messo il vestito buono”

Giancarlo Zattoni,
La Stampa, 20/12/2022

La signora Angelina ha 85 anni e abita in un piccolo appartamento in Borgo San Paolo. Ci apre la porta sorretta dalle figlie che la accudiscono. Ci tiene ad accoglierci in piedi nonostante fatichi a mantenere l’equilibrio. “Ormai sono anziana e non sono più capace di svolgere le attività quotidiane, se non mi sostengono rischio di cadere come mi è già successo tante volte. Ho molti acciacchi e dolori in tutto il corpo. Ho perso anche parte dell’udito, ma la voglia di vivere ancora non mi abbandona. Ho sempre fatto la casalinga, vivo di pensione sociale e dell’aiuto dei miei figli. II vostro assegno per me è una boccata di ossigeno. Dio vi benedica.”

Angelina Piccininno si commuove, stringendo con le mani incerte la busta che contiene la Tredicesima dell’Amicizia della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, che le abbiamo appena consegnato. Si esprime a fatica e spesso i suoi pensieri sono interpretati ed esternati dai suoi cari. Nata a Bari, conosce il marito, ormai deceduto da molti anni, a una festa in casa: si innamorano e subito si sposano. “A 20 anni ero già madre e il mio ruolo era quello di stare in casa”. Metterà al mondo sette figli, sacrificando la propria vita e tutta se stessa alla famiglia.

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II boom economico attira, uno dopo l’altro, i componenti della famiglia a Torino. A metà degli anni 70 si traferiscono in un piccolo alloggio al quinto piano di uno stabile senza ascensore in corso Maroncelli. Sono anni di fatiche e difficoltà economiche: l’integrazione nella capitale dell’auto e dell’industria è problematica e dolorosa. “Eppure, stando insieme siamo sempre riusciti a superare tutto. Ci siamo sempre voluti bene. Anche adesso, che continuiamo a non navigare nell’oro, la forza della famiglia e delle nostre tradizioni ci sostiene”. Ricordando la sua giovinezza.

Angelina indica a una figlia di portarle una fotografia che ci mostra orgogliosa: “Ecco, guardate che bella bruna ero. Facevo girare la testa: cosi mio marito appena mi ha visto, mi ha rubato! Era gelosissimo e possessivo, ma mi voleva bene. Ora sono circondata dall’affetto dei figli e nipoti che hanno cura di me come  una bambina. Vedete che bel vestitino a fiori mi ha fatto indossare per l’occasione: mi sembra di rivivere. Lo indosso in onore di tutti i donatori di Specchio dei tempi che abbraccio con tutto il mio affetto.”

Come donare per gli anziani come Angelina

Tutti possono sostenere le Tredicesime dell’Amicizia. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per le Tredicesime dell’Amicizia”.

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