Come funziona il nostro villaggio in Ucraina

Redazione

Costruito grazie ad oltre 6000 donazioni, il villaggio di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, accoglie ogni giorno 1800 profughi, che ricevono un pasto caldo, visite mediche e ospitalità per dormire. La struttura si trova a 30 chilometri dal confine rumeno ed è stata realizzata in collaborazione con la nostra fondazione sorella Specchio d’Italia. In 1500 metri quadri offre cucine, mensa, dormitorio, ambulatori, un’area giochi.

Cosa stiamo facendo per gli ucraini

In due mesi abbiamo raccolto oltre 1,5 milioni di euro. Oltre ai progetti che stiamo portando avanti in Ucraina, ci sono quelli che stiamo sviluppando in Italia, per le famiglie accolte in Piemonte. Abbiamo fornito 1000 aiuti economici da 500 euro ciascuno e stiamo sostenendo le mamme per favorire la loro integrazione a Torino. Continuiamo inoltre a raccogliere derrate alimentari  e beni di prima necessità da inviare al nostro villaggio di Cernivci.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Attacco a Leopoli, ora il Villaggio di Cernivci è sotto pressione

Angelo Conti

In Ucraina stanno succedendo fatti che Specchio dei tempi e Specchio d’Italia monitorano in continuazione, così da portare più efficacemente aiuti alla popolazione. Dopo l’attacco di questa mattina nella zona di Leopoli (probabilmente non l’ultimo, considerato che si tratta di area interessata dal passaggio delle armi inviate in Ucraina dall’Occidente) è scontato che il flusso di profughi in arrivo da est investirà ancora più direttamente la zona di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia stanno sostenendo l’attività del Villaggio costruito e reso completamente operativo nelle scorse settimane.

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Cernivci è stata sino ad ora risparmiata dagli attacchi e per questo è considerato rifugio valido per i profughi dalle città bombardate dell’est che non vogliono lasciare il Paese.

Noi siamo pronti, insieme ai volontari di Remar Spagna e Remar Italia, partener logistici preziosi e puntuali, ad affrontare le nuove attese emergenze. Ma le prossime settimane, se non si riuscirà ad avviare una mediazione fra le parti, si annunciano molto difficili e impegnative. Anche per noi. Dateci una mano, se potete.

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Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito oppure Paypal.

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Ogni giorno mille pasti donati nel villaggio in Ucraina

Paola Scola
La Stampa, 05/04/22

Mille persone assistite e sfamate ogni giorno. Nel Villaggio che ha finanziato e costruito a Cemivci, Specchio dei tempi ha cominciato un’altra settimana (la terza) di impegno per i profughi. Le iniziative continuano anche in Italia, tuttavia si concentrano in Ucraina, dove il rischio è più alto, ma le esigenze più pressanti. Nella cittadina (baricentrica fra Kiev, Leopoli e Odessa), grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, Specchio ha acquistato due tensostrutture da 1000 metri quadrati complessivi, che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto di tecnici del Comune).

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«Remar Spagna e Italia lavorano con noi per la logistica – spiegano dalla fondazione de La Stampa -. Le due onlus internazionali, partner affidabili anche in altri nostri progetti, hanno la disponibilità di un gran numero di volontari. La municipalità di Cernivci ha subito messo a disposizione una piazza centrale e la vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per i magazzini».

Non si ferma neppure la catena solidale che, in collaborazione con Confartigianato Cuneo, ha attivato una fitta rete di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale: circa 180 tonnellate, in maggioranza partite dal centro logistico reso disponibile a Fossano. A Specchio sono arrivati finora anche 1,4 milioni di donazioni in denaro.

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A Ceva serata benefica l’8 aprile

Sarà devoluto pure l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» (ingresso a offerta), venerdì, alle 21, al teatro Marenco di Ceva. Dopo la testimonianza «Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina», ci saranno sfilate di abbigliamento (Gullivere Fie Shu), bodypainting (Estetica Visage à porter), danza (Scuola Doppie Punte), allestimenti (I Fiori di Alessandra) e set fotografico (Photoemozioni).

Organizza l’associazione «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro e volontari. Elena Eraldi, presidente di Botteghe Cebane: «Ringraziamo chi fisicamente ed economicamente ha contribuito all’organizzazione della serata: oltre alle attività che la animano e Merlino Pubblicità, un grazie a Comune, alla direzione del teatro con Alessandra Giovana, a Mario Barra e Pietro Contegiacomo»

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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La cucina delle donne ucraine alle Fonderie Ozanam per dire grazie

Angelo Conti

Una cena ucraina con piatti tradizionali di quel Paese cucinati dalle mamme fuggite qui a Torino insieme a cuochi piemontesi. Un momento di condivisione, di solidarietà, anche un po’ di restituzione: “Siamo contente – ci hanno spiegato le donne ucraine coinvolte nell’iniziativa – di farvi assaggiare due piatti davvero nostri. E’ anche un modo per dirvi grazie”.

Specchio dei tempi ha sposato l’idea ed ha organizzato per giovedì 31 marzo alle Fonderie Ozanam di via Foligno 14 una cena a tema dove tutto sarà ucraino, persino la birra e il vino. La quota è di 40 euro in cui è compreso anche un contributo di solidarietà che si tradurrà, già il giorno dopo, in aiuti in partenza per l’Ucraina. Saranno un paio d’ore spese bene. Con Cooperativa Crescere 1979 e Fonderie Ozanam. Nel quadro del progetto di Specchio dei tempi “Forza Mamme Ucraine!”.

Prenotazioni al 371 428 7911 in orario ufficio (anche WhatsApp h24) oppure mammeucraine.specchio@crescere1979.org.

 

Ogni giorno un furgone dal Piemonte all’Ucraina

Paola Scola,
La Stampa

Ogni giorno un mezzo di Specchio dei tempi lascia il Piemonte, alla volta dell’Ucraina oppure dei suoi confini con la Polonia e la Romania. A portare aiuto e conforto a chi soffre. In fuga dalla guerra e dalle bombe. Sono migliaia e migliaia i profughi che hanno dovuto abbandonare le case e concentrare tutto ciò che, ormai, resta del loro passato in un paio di borse. E forse in uno zainetto, portato sulle spalle piccole, fragili e indifese di bimbi, piegati da un’esperienza infinitamente più grande di quanto è giusto che un bambino debba sopportare.

Hanno bisogno di tanto, se non di tutto: farmaci e kit di primo soccorso, cibo a lunga conservazione, alimenti e materiale per l’infanzia, coperte e cuscini (in buono stato), stoviglie usa e getta, prodotti per l’igiene personale. Stop, invece, ai vestiti, almeno per il momento, vista la grande quantità donata e le difficoltà a portarli nei bagagli minimi di chi cerca un «viaggio della speranza» verso l’Italia.

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«Fra la marea di persone che ci sono lassù – raccontano da Specchio dei tempi -, c’è chi vuole partire, ma anche tanti che chiedono di restare, per seguire da più vicino le sorti del loro Paese, decisi a rientrare, appena possibile, nelle abitazioni. Anche questi cittadini hanno bisogno. Noi siamo pronti a trasportare e a dare calore a chi soffre». Perché la solidarietà non aspetta.

Profughi in partenza da un centro di accoglienza al confine polacco

Come non si sta facendo aspettare il «Villaggio Specchio d’Italia», cioè il complesso di una tensostruttura e una scuola (concessa, quest’ultima, dall’amministrazione locale) che Specchio sta costruendo a Cernivci, in Ucraina, a 30 km dal confine con la Romania. Un luogo di grande passaggio da parte della popolazione ucraina in fuga dalle bombe. «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e giovedì sono iniziati i lavori», spiega Angelo Conti, vicepresidente operativo della fondazione de «La Stampa». Il cronoprogramma prevede che sia operativo in otto giorni.

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Tutto questo è reso possibile grazie al finanziamento di Specchio dei tempi e del suo brand nazionale, Specchio d’Italia. La generosità dei lettori de «La Stampa» e chi offre «quello che può» ieri ha superato i 900 mila euro raccolti e i 4000 donatori.

Buona parte dei quali dalla provincia di Cuneo, sempre in prima linea per quanto riguarda la risposta agli appelli di Specchio. Che è stato presente con i suoi interventi nella Granda dopo le emergenze delle alluvioni del ’94 e del 2020, durante il Covid, con le tredicesime degli anziani e tutte le iniziative solidali. «Ho donato a Specchio per l’Ucraina – dice Luca, alluvionato nel ’94 e nel 2020 – perché non posso dimenticare l’aiuto che mi ha dato in quell’occasione. È un dovere di riconoscenza».

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Come aiutare le mamme ucraine

Angelo Conti

Stanno arrivando, a centinaia ogni giorno. Sono donne e bambini in fuga dalla guerra. Anche Torino, anche il Piemonte sono pronti ad accoglierli. Con l’affetto e le attenzioni che merita la gente che soffre. Specchio dei tempi è in prima linea, anche stavolta, ed anche grazie ai quasi 4000 donatori che hanno affidato alla nostra fondazione quasi 900.000 euro.

Cosa stiamo facendo al confine

Risorse che abbiamo impiegato in un ponte solidale di navette verso il confine ucraino: decine di mezzi, pullman da 54 e 66 posti, furgoni ed autotreni per le merci. Da domenica 27 febbraio l’impegno è stato continuo. Ed ora, accanto ai progetti lassù, a cominciare dal villaggio-rifugio di Cernivci che stiamo costruendo in Ucraina, vogliamo cominciare ad impegnarci anche per le mamme ed i bambini che sono arrivati qua.

Il villaggio che stiamo costruendo a Cernivci

Ecco così che abbiamo recepito volentieri un’idea di Crescere 1979, nostra partner in diverse altre iniziative, per realizzare il progetto “Forza Mamme Ucraine!”. Perché, lo sappiamo tutti bene, saranno queste donne che dovranno ricostruire ciò che gli uomini stanno distruggendo. Il progetto che avviamo a Torino ha i seguenti obiettivi: costruire una rete di donne ucraine (oggi sparpagliate su territori che non conoscono), ascoltare le loro richieste, favorire la conoscenza della nostra cultura.

Nasce il progetto Forza Mamme Ucraine

Si lavorerà creando momenti di incontro ed anche di gioco con mamme e bambini (il primo già mercoledì prossimo), avviando contemporaneamente corsi basici di italiano. Dopo il primo incontro di mercoledì (pensato soprattutto per i bambini) seguirà la scoperta di Torino il 24 marzo, la magia di Torino, la scoperta della cucina e delle ricette piemontesi, l’esperienza con la pet therapy, l’incontro con le realtà sportive torinesi, una guida al jogging nei nostri parchi ed alle attività all’aria aperta. E, per i piccoli, un doposcuola speciale, con educatrici bilingue, per superare le difficoltà di una scuola così diversa da quella che hanno lasciato.

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Un villaggio-rifugio per i profughi in Ucraina

Paola Scola,
La Stampa, 11/03/22

«Villaggio Specchio d’Italia». Sta nascendo a Cernivci, in Ucraina. Un villaggio di tensostrutture finanziato da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Il vicepresidente operativo, Angelo Conti, spiega: «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e oggi sono iniziati i lavori. Sorge in una città piena di storia, a 30 km dal confine romeno, polo di passaggio di migliaia di ucraini in fuga. Sarà un complesso di tensostrutture e di una scuola concessaci dall’amministrazione locale. Sarà operativo in 8 giorni. L’intervento è finanziato da Specchio dei tempi e dal suo brand nazionale, Specchio d’Italia».

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Il luogo di confine romeno più vicino a Cernivci è Siret. Paese verso il quale, ieri, è partito un pullman di Specchio (64 posti), con il suo grande carico di solidarietà: viveri, farmaci e prodotti per la cura della persona, raccolti da Confartigianato Cuneo nel centro logistico a Fossano e nelle 4 sedi zonali a Cuneo, Alba, Mondovì e Savigliano. L’arrivo a destinazione è previsto oggi, intorno alle 12, per ripartire domani (dopo il riposo degli autisti) e portare in Italia una sessantina di profughi. «Un autotreno di Specchio – aggiunge Conti – partirà invece oggi da Fossano, sempre in collaborazione con Confartigianato Cuneo, per Siret e Cernivci. A bordo una ventina di bancali di aiuti. Altri pulmini, ancora finanziati da Specchio, stanno operando sul versante polacco».

Non solo. Ogni giorno la fondazione de «La Stampa» prosegue la distribuzione di aiuti economici alle famiglie indigenti giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino. «La prossima settimana, oltre al completamento della prima parte del Villaggio di Cernivci – conclude Angelo Conti -, ci sarà anche la partenza di 2 pullman, uno dei quali destinato a una trentina di bambini orfani».

Non si ferma neppure la sottoscrizione in denaro di Specchio dei tempi, che ieri ha superato 800 mila euro, da 3371 donatori. Molti dei quali cuneesi. Da Cherasco, per esempio, Neive, Cuneo, Ceva, Fossano, Borgo, Savigliano, Mondovì, Barge, Costigliole, Limone, Treiso, Peveragno, Sant’Albano, Vezza, Monasterolo, Bagnolo, Cervere, Cuneo, Montà, Mango, Cavallermaggiore, Busca, Guarene, Dronero, Cervasca. Fra le dediche, eccone una: «Tanti piccoli aiuti ne creano uno grande. Questo è il mio».

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Bimbo centro commerciale

Duemila donazioni per l’Ucraina: via agli aiuti economici

Angelo Conti

Quasi 490.000 euro da oltre 2200 donatori, questa la “carica solidale” espressa, ancora una volta, da Specchio dei tempi. E la raccolta continua mentre non si ferma il servizio di navette che la fondazione ha attivato verso il confine fra Ucraina e Polonia: ogni mezzo parte stracolmo di viveri, farmaci, articoli sanitari e torna con il carico di speranza di famiglie, con tanti bambini, che sfuggono dalla guerra.

Il ponte di navette per salvare i profughi

Agli ormai tanti pullmini da 9 posti (ne parte uno al giorno) abbiamo aggiunto oggi un pullman da 54: Specchio ha infatti completamente finanziato il viaggio di Arca Solidale verso l’Ucraina, di ritorno questa sera a Volpiano. Tutte le famiglie verranno sistemate presso famiglie canavese che hanno già dato la loro disponibilità.

Il bus di Specchio in viaggio per Torino: a bordo 54 persone

Sui pullmini di Specchio dei tempi non viaggiano solo profughi diretti a Torino: ne abbiamo portati sinora anche a Milano, Modena, Brescia e Roma, utilizzando risorse e contatti anche del brand nazionale di Specchio dei tempi che è Specchio d’Italia.

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Consegnati i primi aiuti economici a Torino

Stamattina, ottemperando ad una richiesta della Regione Piemonte, Specchio dei tempi (d’intesa e in stretta collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino) ha iniziato la distribuzione di aiuti economici alle famiglie di profughi che ne fanno richiesta, previ ovviamente gli accertamenti del caso. Le prime otto famiglie a ricevere il sussidio sono quasi tutte provenienti da Kiev e da Odessa. La distribuzione di aiuti continuerà poi tutti i giorni.

La consegna con il Console Arrigoni

La partenza quotidiana di mezzi verso il confine avrà un’ulteriore accelerazione a metà settimana, quando verrà organizzato il trasporto di un ingente quantitativo di derrate alimentari, farmaci e prodotti sanitari che Confartigianato Cuneo sta raccogliendo a Fossano (info qui)

Specchio da alcuni giorni è anche attivo a Novara e nel Verbano Cusio Ossola dove si è messo a disposizione dei tanti profughi (in queste province sono già oltre 200) per fornire aiuti economici e sostenere la popolazione in fuga dalla guerra.

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Polonia, viaggio nel centro commerciale rifugio dei profughi

Leonardo Di Paco

Przemsyl (Polonia). Uno dei primi approdi di chi scappa dal conflitto è un centro commerciale della catena Tesco a Przemsyl, paesotto polacco a una manciata di chilometri dal confine con l’Ucraina. All’interno non ci sono più negozi, i fondi commerciali sono riempiti da migliaia di persone ammassate. Sono le vittime della guerra che aspettano una via di fuga.

La scena che ci si ritrova davanti varcato l’ingresso è lacerante. Neonati che piangono disperati, stretti alle loro mamme, anziani e ragazzini con sguardi smarriti e pieni di stanchezza, cani al guinzaglio dei loro padroni, migliaia di valigie e sacchi di plastica riempiti con quel poco che è stato possibile recuperare prima della fuga. È qui che una delle navette di Specchio dei tempi è arrivata dopo un viaggio di oltre 1.500 chilometri attraverso il cuore dell’Europa dopo essere partita da Torino carica all’inverosimile di quintali di aiuti. Beni di prima necessità e generi alimentari che sono stati lasciati in custodia ad una neonata associazione di volontari polacchi attiva sul confine, Unitatem Team, che si occupa di gestire la catena di aiuti in arrivo da mezza Europa.

Gli aiuti umanitari consegnati al confine polacco

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All’interno del centro commerciale è il caos più totale, non esiste alcun tipo di coordinamento. Militari? Non pervenuti. Uomini in divisa? Assenti. Ci sono solo una cinquantina di volontari con addosso un giubbetto catarifrangente e una marea di gente che aspetta di fuggire. Bisogna fare così: si prende un pennarello e un pezzo di cartone per scriverci sopra «Italy». Poi si comincia a gironzolare facendo lo slalom tra centinaia di giacigli di fortuna. Così i volontari di Specchio dei tempi sono riusciti ad intercettare nove donne e due bambini, uno di tre e l’altro di appena un anno, che attendevano la comparsa di qualcuno che li portasse in Italia. Sembra una prassi improvvisata, certamente lo è. Ma così fanno tutti quelli arrivati per dare una mano in questa cittadina circondata dai campi.

La situazione nel centro commerciale

«Dove andate?» «Italia». «Ma dove?» «Al nord, a San Giuliano Milanese». Cioè dove li attendono alcuni conoscenti pronti ad accoglierli. Tempo di caricare i pochi bagagli, un paio di passeggini e si parte, direzione Italia passando da Repubblica Ceca e Austria. Appena messi in marcia, è da poco passato mezzogiorno, i profughi (scappati da Leopoli e Kiev) crollano in un sonno profondissimo, piccini inclusi. Dormiranno per buona parte del viaggio verso l’Italia, lungo quasi 17 ore. Voglia di parlare, vicina allo zero. Mancano proprio le energie, quelle poche che sono rimaste vengono utilizzate per mangiare durante le brevi soste di viaggio. La guerra ti prosciuga, fino a toglierti la parola.

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La catena degli aiuti umanitari di questa guerra inaspettata è soprattutto un affare privato. Kamil Prusinowski ha 37 anni e lavora in una società di consulenza informatica a Varsavia, dove ricopre un ruolo di rilievo. Appena scoppiata la guerra ha mollato tutto ed è tornato a Jaroslaw, cittadina dove è cresciuto a quindici chilometri dal confine ucraino. Qui ha ritrovato i suoi vecchi compagni del liceo, con loro ha “costituito” l’associazione Unitaten Team e si è attivato per riconvertire alcuni palazzi pubblici in hub per l’accoglienza.

Il magazzino gestito da Kamil

Qui vengono smistati i beni di prima necessità arrivati su decine di furgoni da tutta Europa, inclusi quelli partiti con uno dei furgoni di Specchio dei tempi, e vengono ospitati i profughi ucraini che non hanno altri posti dove andare e non si vogliono allontanare troppo dal confine. «La comunità europea? Non la sentiamo vicina ma sentiamo vicine le persone di tutta Europa che ci stanno dando una mano» spiega Kamil. «In un momento come questo – aggiunge – non abbiamo tempo di disquisire di geopolitica e del ruolo dei vari governi, dobbiamo solo aiutare. Ogni giorno arrivano qui non meno di 200 persone. Il problema è che aumenteranno e noi dobbiamo farci trovare pronti. Vi prego, non smettete di farci sentire la vostra vicinanza, continuate ad aiutarci».

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Cosa stiamo facendo per i profughi ucraini

Angelo Conti

Vicini all’Ucraina, vicini davvero. Specchio dei tempi è stata la prima fondazione italiana a lanciare una sottoscrizione a favore dell’Ucraina, già domenica 27 febbraio. Contemporaneamente, a sostegno della raccolta, si è subito mossa anche la fondazione gemella, Specchio d’Italia, che opera su tutto il territorio nazionale. Aprendo la sottoscrizione le due fondazioni hanno messo a disposizione, con fondi propri, 100.000 euro, ai quali hanno cominciato da subito ad aggiungersi le donazioni private di tutti: cittadini, famiglie, scuole, aziende. Ieri sera la raccolta ha superato i 400.000 euro.

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Come stiamo usando le donazioni per l’Ucraina

Cosa abbiamo fatto per aiutare gli ucraini? La prima emergenza è apparsa quella delle centinaia di migliaia di profughi che stavano superando i confini polacco e ungherese. In poche ore abbiamo contattato, in quei paesi, associazioni di volontariato, autorità locali e giornalisti delle testate locali per capire bene. Ed è apparso che mentre sul confine ungherese non esistevano criticità (la macchina dell’accoglienza ungherese era efficiente e copriva tutte le necessità di chi arrivava) ben diversa era la situazione sulle due principali direttrici Ucraina-Polonia. E verso queste zone si sono mosse, già lunedì, le prime navette finanziate e sostenute dalla nostra fondazione. E già mercoledì notte i primi profughi sono arrivati in Italia, raggiungendo prima Brescia e poi Torino.

Una catena di navette per gli aiuti umanitari

Da quel momento il collegamento di navette è diventato quotidiano: pullmini da 9 poste ma anche un pullman da 54 posti, partito proprio oggi e che utilizzeremo spesso anche la prossima settimana.  Ovviamente questi mezzi hanno cominciato ad effettuare anche trasporti di generi di prima necessità: soprattutto cibo a lunga conservazione, prodotti per l’igiene personale, farmaci e materiale sanitario vario (con particolare richiesta per siringhe, bende, cerotti, disinfettanti).

A Torino l’accoglienza ai profughi ucraini

Intanto, a Torino, il Comitato di Coordinamento della Regione Piemonte ci ha affidato il compito di assistere le famiglie di profughi in arrivo, offrendo loro un immediato sostegno economico. A questo fine, in stretta collaborazione con il Consolato dell’Ucraina e con le sue volontarie, è stato attivato un numero telefonico di emergenza, a disposizione di chi arriva.

Che cosa faremo la prossima settimana

Il programma della prossima settimana prevede l’intensificazione dei collegamenti con i confini per trasportare in Italia i profughi, ma anche l’invio di materiale sanitario e viveri a chi ha deciso di restare in Ucraina, chi a combattere, chi impossibilitato a muoversi per ragioni di salute, chi per attaccamento verso la propria terra.

Noi continueremo ad essere vicini al popolo ucraino. Tutti ci possono dare una mano per essere ancora più incisivi e più capaci di portare conforto a gente disperata.

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Come aiutare la popolazione ucraina

Chi volesse aiutare il popolo ucraino può donare cliccando qui, con carta di credito o Paypal. Oppure si può versare con bonifico sul conto intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ONLUS, via Lugaro 15 – 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Nella causale “Per la gente dell’Ucraina”. Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Attivato il numero telefonico per i profughi ucraini

Angelo Conti

Specchio dei tempi ha attivato il numero telefonico +39 011 0230075 riservato ai profughi ucraini in arrivo in Piemonte. Risponderanno le volontarie del Consolato dell’Ucraina di Torino che, una volta accertata la situazione, li metteranno in contatto con Specchio dei tempi che fornirà loro un contributo economico in contanti.

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Specchio dei tempi, inoltre, ha aperto un canale con la Regione Piemonte per garantire a tutti i profughi (più della metà degli ucraini non sono vaccinati) una immediata vaccinazione anti-Covid al loro arrivo nella nostra regione.

Ucraina, il primo abbraccio di una famiglia in salvo

Angelo Conti

La prima delle navette di Specchio dei tempi ha raggiunto stamattina all’alba Brescia. In questo abbraccio, tutta l’intensità del dramma che questa famiglia ha superato, grazie ai volontari canavesani di Memoria Viva, finanziati dalla nostra Fondazione.

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Atre navette sono in viaggio da e verso la Polonia, altre famiglie verranno aiutate anche oggi. Intanto prosegue il lavoro della fondazione a Torino, per organizzare l’accoglienza dei profughi che saranno ospitati in Piemonte e i primi aiuti economici che riceveranno. Sosteneteci in questo impegno: ecco come donare per la gente dell’Ucraina con Specchio dei tempi.