La triste vita di Graziella, due tumori e senza denti

Graziella è nata una giornata di luglio, 64 anni fa. “Sono una campagnina” racconta mentre prepara il caffè emette in fila i giorni difficili della sua vita in una casa in mezzo ai campi, quei campi che ha dovuto lavorare fin da piccola con i suoi genitori. Graziella però avrebbe voluto una vita diversa, per questo a 18 anni fugge via e si sposa. “Forse è stato un errore – dice – ma ero giovane volevo solo scappare via, e ho trovato lui, mio marito. Ma non è mai stato quello che ho sperato e l’unica cosa buona che mi ha lasciato sono i miei tre figli. Una però Elisa è morta nove anni fa“.

Graziella tra i tanti dolori ha dovuto provare anche quello di trovare la sua ragazza di poco più di 30 anni morta in casa. “Non so ancora adesso per cosa, era depressa, ci sentivamo tutti i giorni. Poi il suo silenzio mi aveva spaventato, avevo le chiavi di casa e l’ho trovata io”. Per la morte di un figlio non ci sono lacrime abbastanza ma Elisa rivive nella nipotina di Graziella, la bambina del primo figlio Sergio.

Dalla piccola casa di Montemagno ha scritto alla Fondazione Specchio dei Tempi chiedendo un aiuto: “Vorrei solo vivere un po’ serena, riuscire a mangiare qualcosa senza sentirmi male, non ho più i denti. Ho avuto due tumori, però ora sto abbastanza bene. Ma non riesco a pagare l’affitto, o a fare un regalo alla mia nipotina. Ricevo l’aiuto della parrocchia, ma è solo la spesa”. Fino a novembre l’affitto della camera e una cucina arrivava con il reddito di cittadinanza, poi più nulla. Graziella negli anni scorsi ha anche seguito un corso di informatica, usa il computer ma la burocrazia per lei è un buco nero, difficile riuscire ad ottenere l’assegno di inclusione.

La piccola comunità di Montemagno sta cercando di darle una mano, ma la sua minima pensione rende la sua vita difficile, piene di incognite: “Una spesa imprevista, anche se piccola, mi rovina la vita per mesi…”. Negli anni Graziella ha sempre lavorato, ma solo pochi anni ha avuto un’assunzione regolare, poi sempre pagamenti “in nero”, ora può solo sperare nell’assegno di inclusione e nell’aiuto della Fondazione Specchio dei tempi che si occuperà delle sue cure per quanto riguarda le visite dal dentista. E le starà vicino.

Come donare per Graziella

Donazioni online su questa pagina.

Bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943.

Causale: Per Graziella.

E’ possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

    • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
    • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
    • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
    • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;
    • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).

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alluvione emilia romagna

Specchio dei tempi, un anno di solidarietà con i doni dei lettori

Angelo Conti,
La Stampa, 24/12/2023

L’anno che saluteremo fra una settimana è stato molto intenso per Specchio dei tempi, impegnato in decine di progetti a Torino, in Piemonte ed in tutto il Nord Ovest, ma attivo — come sempre — anche di fronte alle grandi calamità. Ed è stato l’anno del record delle donazioni che sono state, complessivamente, ben 83.000 (grazie anche a Satispay). Quattro le linee sulle quali si è mossa la fondazione: l’aiuto agli anziani più fragili, la lotta alla dispersione scolastica, il sostegno alle mamme sole, l’attenzione alla sanità ed agli ospedali.

Inoltre ha lanciato importanti sottoscrizioni in favore dei romagnoli colpiti dall’alluvione di maggio (con interventi di ripristino in 8 scuole), del popolo turco devastato a febbraio dal terremoto (con la realizzazione del villaggio di Antiochia), della gente dell’Ucraina a cui abbiamo continuato a mostrare concreta solidarietà (tre centri assistenza ai profughi e 870.000 pasti serviti) e anche degli operai caduti a Brandizzo (35.000 euro donati ad ogni famiglia). Specchio ha continuato il suo decennale lavoro in Sri Lanka (Villaggio bambine, Orphanage, scuole), in Somaliland (nel nostro ospedale pediatrico di Hargeisa), in Myanmar (cliniche mobili con Medacross) e in Rwanda e Benin. Il primo impegno del 2023 di Specchio è stato “Forza Mamme” (alla sesta edizione) che vive nei primi sei mesi dell’anno il suo momento più intenso. L’obiettivo è quello di far crescere l’autostima e la sicurezza di donne sole, spesso in drammatiche difficoltà economiche. Le mamme partecipanti alla edizione 2023 sono state cento con quasi 200 bambini. Parallelamente Specchio ha sostenuto (con la Fondazione Bersezio) i 150 anziani di “Forza Nonni”. Quasi tutti ultraottantenni, il più delle volte soli, alle prese con il peso degli anni e la povertà.

Il terzo tradizionale progetto di Specchio è da 48 anni quello delle Tredicesime dell’Amicizia, la più antica sottoscrizione popolare italiana, orgoglio di Torino e del Piemonte. Anche quest’anno abbiamo superato il numero di 4.000 donatori che hanno reso possibile la consegna dei primi 2.000 assegni da 500 euro ad altrettanti anziani poveri e soli. E che consentiranno, nelle prossime ore, di far arrivare questo aiuto a tutti coloro che ce l’hanno chiesto e sono in regola con i requisiti. Alla fine saranno 2.547.

Sul fronte della scuola quasi 10.000 ragazzi sono stati coinvolti nelle nostre attività. Innanzitutto nei tre doposcuola cittadini (ex Moi via Pio VII, Barriera Milano via Cimarosa, Vallette via Quincinetto), poi nelle 15 scuole che ospitano il tutoraggio (con Fondazione Ferrero) e nelle 20 in cui sono programmati i cicli di “pet therapy”. Senza dimenticare le nostre piccole orchestre scolastiche, le 24 scuole coinvolte nel progetto “A scuola di bici”, gli incontri dei giornalisti con decine di classi piemontesi. E poi il progetto teatrale “Sana e robusta Costituzione” che ha coinvolto 3.500 ragazzi.

Nel settore della sanità, abbiamo donato apparecchiature d’avanguardia al Mauriziano, al Martini, al Sant’Anna, alle Molinette e agli ospedali di Cuneo e Alessandria. E continuato, per il decimo anno consecutivo, il nostro impegno verso le famiglie dei malati di Alzheimer che possono accedere ai nostri tre Alzheimer Caffè. Abbiamo ampliato e ammodernato gli ambulatori di “Protesi dentarie gratuite” di via Negarville (10.000 viste e circa 300 protesi donate). Da novembre è attivo anche il progetto “Mille visite” che offre l’opportunità di avere subito una visita specialistica, senza attese, a 1.000 malati indigenti. E a dicembre abbiamo toccato quota 390 defibrillatori donati, prevalentemente alle scuole.

Quest’anno ha debuttato il progetto “Un soffio ti può salvare la vita” contro le stragi del sabato sera. Con un partner d’eccezione con l’Arma dei Carabinieri, Specchio ha effettuato oltre 30.000 test alcoolmetrici volontari nelle strade della movida. Per finire, va ricordato il nostro impegno quotidiano (anche oggi, domani, e l’1 gennaio) con le “Colazioni Solidali” di via Nizza 24, pronte ogni alba nel refettorio delle suore e dei volontari vincenziani e la domenica sul nostro prezioso Specchiobus. Ogni anno quasi 45.000 gesti di affetto verso chi non ha un tetto o, più semplicemente, non ha il denaro nemmeno per pagarsi un cappuccino.

E il 2024? L’impegno sarà lo stesso. Cresce la povertà, lo sappiamo, e diminuiscono anche le risorse di chi ci ha sempre aiutato, ma noi siamo pronti, con il fondamentale apporto dei piemontesi e dei lettori de La Stampa, a continuare a stare vicino a chi soffre. «Per donare un aiuto concreto ma anche dignità» come ama ripetere il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves.

Luna, la cucciola di Golden Retriever che aiuterà la ragazza affetta dalla sindrome di Lennox Gastaut

Antonio Giaimo
La Stampa,
11/10/2023

Ieri è stato un giorno speciale per Elisa Ribetto, una ragazza di 22 anni di Bibiana, che sin dalla nascita deve convivere con la sindrome di Lennox Gastaut, quella che le provoca improvvise perdite di coscienza con rovinose cadute a terra. A completare quel bel quadro di affetti che la circonda, mamma Patrizia e papà Massimo non la perdono d’occhio un istante, ora a fissarla ci sono gli occhi buoni di Luna, un cucciolo di Golden Retriever che giorno e notte le starà sempre accanto. Un cane speciale che, una volta terminato l’addestramento, diventerà la sua ombra, un angelo custode pronto ad intervenire prima che la crisi si manifesti.

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La storia di Elisa e della sua famiglia è fatta di interminabili giornate passate in ospedale dove si cercano le terapie adatte per garantire una buona qualità della vita. Ma anche di momenti felici, perché lei possiede la gioia di tutti i ragazzi di vent’anni, ed ama gli sport e le emozioni forti, quelle capaci di trasformare in sorrisi la scarica di adrenalina che ha quando si lancia giù da un muro con gli sci o guida una moto d’acqua.
Ma in questi anni i genitori hanno scoperto non solo che in casa hanno un’atleta paraolimpica, ma che negli innegabili momenti difficili non sono mai soli: la loro Elisa è al centro di una serie di iniziative di solidarietà. Una volta sono i piloti delle auto da corsa a dare vita ad una giornata per raccogliere fondi, ma la catena di aiuti ha tanti anelli, allora ecco che i colleghi del papà, un operaio che lavora a Villar Perosa, organizzano una cena in bianco per mettere insieme una cifra che servirà comprare un cane guida. L’altro ieri in una gabbietta di metallo alla stazione di Porta Susa è arrivata Luna, ha fatto un lungo viaggio da Roma con il suo istruttore cinofilo, adesso serviranno ore e ore di lavoro e i costi saranno alti, si potrebbe arrivare a 25 mila euro, ed è a questo punto che scatta la generosità dei lettori de «La Stampa», che aderiscono ad una sottoscrizione lanciata dalla Fondazione Specchio dei Tempi. Con un articolo ha raccontato sulle colonne del giornale questa nuova speranza per Elisa e a giorni un contributo per far fronte alle prime spese di addestramento verrà consegnato alla famiglia.

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Elisa abbraccia il suo nuovo amico che come tutti i cuccioli è curioso, sale e scende i pochi gradini che separano la casa dal piccolo prato, gioca con Bibi, la cagnetta di famiglia che ha ben accettato il nuovo arrivo. Poi Luna si blocca, ha sentito la voce del suo istruttore, Piero Gatta, e capisce che adesso inizia la lezione: quattro passi poi si ferma, ascolta gli ordini, si mette seduta e aspetta il boccone premio. Così comincia il lungo addestramento di un cane che dovrà migliorare la vita di Elisa, un lavoro che durerà un paio d’anni, ma l’istruttore nel suo compito non è da solo. Al suo fianco ha il fedele Ugo, un altro Golden che lo affianca nelle lezioni, un cane attento che apre e chiude le porte. Luna ha molto da imparare, ma l’emulazione potrà essere d’aiuto.

«Lavoriamo per insegnare al cane ad individuare i segnali che precedono le crisi di cui soffre Elisa, lui imparerà a sentire l’odore del sudore che si manifesta poco prima o una maggior salivazione, si metterà accanto a lei abbaiando per attirare l’attenzione dei genitori. Sarà sempre un addestramento non coercitivo per il cane, un momento felice di gioco e insegnamento».

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La raccolta di Specchio dei tempi, primi aiuti ai familiari delle vittime di Brandizzo

Ballesio Alessandro
La Stampa, 13/09/2023

«Con tutto il cuore», scrive un donatore che ha voluto restare anonimo. Un altro: «Nel momento del bisogno è necessario aiutarsi». C’è chi nelle dediche manda «una carezza», e chi chiama «martiri» le cinque vittime della strage di Brandizzo. È una lista lunga, quella dei lettori che non sono rimasti con le mani in mano e hanno voluto sostenere con piccole e grandi cifre le famiglie di Kevin, Michael e dei tre Giuseppe, gli operai morti due settimane fa. Per essere precisi: la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ieri contava 1.370 donazioni, per una cifra pari a 128.640 euro.

L’erogazione avviene in due fasi: le cinque famiglie hanno appena ricevuto il primo bonifico da 10 mila euro, entro dieci giorni arriverà il saldo. Ieri il vice presidente operativo della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Angelo Conti, e la responsabile del Nord Ovest, Anastasia Sironi, hanno incontrato a Vercelli la famiglia di Kevin Laganà, il più giovane degli operai travolti dal treno. Al padre Massimo e al fratello Antonino hanno consegnato simbolicamente la ricevuta del bonifico. E trasmesso l’affetto e la vicinanza che in tutti questi giorni hanno dimostrato tante persone da tutta Italia.

I messaggi sono sul sito, accanto alle offerte che ognuno ha devoluto a seconda delle possibilità: «Un piccolissimo aiuto, ma col cuore», scrive un altro anonimo. E ancora: «Sicuramente questa è una goccia nell’oceano e non potrà ridarvi la gioia di avere con voi i vostri cari. Con amorevole gentilezza», scrive Silvia.

Massimo e Antonino Laganà sono come ogni giorno davanti al loro palazzo di corso XXVI Aprile, dove una folla sosta di fronte al grande striscione con le firme di chi conosceva e amava Kevin. C’è chi lascia un fiore, chi un palloncino, chi stringe padre e figlio, anche oggi con la t-shirt bianca che mostra il viso del loro ragazzo. Anche il Milan, la sua squadra del cuore, ha donato una maglia esposta qui, tra lettere e mazzi di rose, autografata da tutti i giocatori e dal tecnico Pioli. «Grazie alla città e a chi ci sta sostenendo in ogni modo con questo affetto così speciale – hanno detto Massimo e Antonino -. Siamo distrutti, ora vorremmo soltanto poter seppellire il nostro Kevin, ma i tempi sono lunghi. Forse ancora una decina di giorni. Anche l’attesa fa male».

Come donare per le famiglie degli operai di Brandizzo:

Per aiutare le famiglie degli operai caduti a Brandizzo è possibile:

Effettuare donazioni qui sul sito
Oppure effettuare un bonifico intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS – IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su C/C Postale n. 1035683943. Causale: “Per gli operai di Brandizzo”
È infine possibile versare di persona presso:

  • InfoSpecchio: Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

 

 

Aiutiamo le sorelline Matilde e Margherita riaccendendo le loro vite spente da una mutazione genetica

Maria Teresa Martinengo
La Stampa, 3/09/2023

Che cosa significa vivere per Matilde e Margherita, quali sono le loro sensazioni, le loro emozioni? La risposta di Elena, mamma di Matilde e Margherita, sorelline nate con la stessa rara patologia neurodegenerativa, è una. Solida, incrollabile. “Non so cosa sentano e cosa comprendano – dice Elena -, ma nel dubbio voglio che loro vita sia come quella di tutti i bambini: all’aria aperta, nel sole, a contatto con la natura, tra i suoi colori, sentendone i suoni. Non so quanto potrà essere lunga la loro vita, ma so che sulla qualità io ed il loro papà, Andrea, facciamo tutto il possibile”.

La storia di coraggio e di dedizione di questi genitori, che la Fondazione Specchio dei tempi ha deciso di aiutare lanciando una sottoscrizione per le tante necessità delle due bambine, incomincia dodici anni fa con la nascita di Matilde. “Si è pensato che fosse un problema genetico suo. Quando sei anni dopo è nata Margherita – racconta la mamma -, dagli Stati Uniti abbiamo avuto la certezza che si tratta della mutazione genetica PIGN, una sindrome molto rara. Sono bambini con grandi complessità nell’alimentazione, tanto che Mati e Marghe hanno subito un intervento di deconnessione esofagogastrica. Hanno una compromissione a livello neurologico, soffrono di epilessia. Non fanno movimenti da sole, bisogna stimolarle. Ma hanno il loro modo di farsi capire, il loro modo di esprimere affettività. Devi conoscerle e non dare per scontato che non capiscano”. Ascoltare Elena e la sua filosofia di vita, che si riassume nel “qui ed ora”, è una lezione gratuita di coraggio. Una medicina fortificante, una bomba vitaminica.

Le due bambine vivono a Chivasso. “Quando è nata Matilde abbiamo intrapreso un percorso molto particolare, abbiamo fondato una onlus,  altrimenti non saremmo riusciti a sostenere le spese. Il Servizio Sanitario Nazionale passa generi e ausili indispensabili, ma ne servono moltissimi altri. L’Asl fornisce i pannolini e le traverse, ma non le creme più idonee. Basti pensare che spendiamo 9000 euro l’anno in prodotti parafarmaceutici che l’Asl non copre”, racconta Elena. Quando si presenta una necessità troppo onerosa, lancia un Sos. L’ultimo è stato per un passeggino da uscite lunghe, con ammortizzatori, per la bambina più piccola – costo oltre 4500 euro – che l’Asl non ha fornito, avendo già fornito nello stesso anno la carrozzina posturale per i tragitti brevi quotidiani e la salita in auto. “Ma i bambini crescono, a volte non si può aspettare. E allora facciamo i salti mortali. La Sanità fa quel che può, che  però non coincide con l’indispensabile. Troppo spesso ci sentiamo dire che non ci sono soldi”, racconta Elena, mamma che ogni giorno, nonostante gli aiuti indispensabili a casa, si destreggia tra le tante esigenze delle figlie, che devono continuamente essere tenute in allenamento muscolare, fare visite e molto altro ancora.

“Andrea lavora, io ho dovuto smettere già con la nascita di Matilde. Sono care giver a tempo pieno: divento medico, infermiera, devo essere preparata per le crisi epilettiche. Il peso è tanto, è una vita difficile, ma non ci fermiamo. Vorremmo anche poter essere utili ad altre famiglie e altri bambini con disabilità. Io e mio marito offriamo la nostra esperienza”. Specchio dei tempi è al loro fianco, con il sicuro supporto dei lettori.

Come donare per Matilde e Margherita

Per aiutare le sorelline di Chivasso è possibile effettuare donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/matildeemargherita  o tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Per Matilde e Margherita”. E’ infine possibile versare presso i nostri sportelli.

Centinaia di donazioni per le famiglie dei cinque operai caduti a Brandizzo

Angelo Conti

Sono state 285, nelle  prime 24 ore,  le donazioni giunte alla Fondazione Specchio dei tempi in aiuto delle famiglie dei cinque operai caduti a Brandizzo. La somma raccolta ha già superato i 33.000 euro e sembra destinata a crescere di molto. Sarà così possibile portare un tangibile segno di affetto a chi ha perso persone amate in circostanze assurde ed incredibili. Le offerte (circa la metà delle quali online) giungono da tutta Italia, non solo dal Piemonte: tante dalla Lombardia e dalla Liguria, ma anche da Sicilia, Calabria e Puglia. E’ un dolore che palesemente attraversa tutta Italia e qualche donazione è giunta anche dall’estero.

Non sono mancate le offerte importanti, anche oltre il migliaio di euro, ma sono tantissime le piccole donazioni, da 20, 10, persino 5 euro. Segnali di attenzione e di condivisione che arrivano da persone e famiglie che magari faticano a vivere, nella presente congiuntura economica, ma che non vogliono far mancare un contributo, un tassello, un messaggio di speranza. Numerose anche le donazioni di ditte ed imprese del settore edile e delle manutenzioni che ricordano il sacrificio dei colleghi.

“Tutti abbiamo ben chiaro – spiega il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves – che nulla può davvero attenuare un dolore così grande, ma un contributo economico, che è soprattutto un gesto di amicizia, potrà aiutare le cinque famiglie ad affrontare con qualche angoscia di meno i mesi a venire”.  Tante le frasi commuoventi che accompagnano le donazioni: accanto a quelle di vicinanza alle famiglie anche tante che invocano maggiori controlli ed una normativa più severa verso le aziende che non mettono in atto tutte le misure di prevenzione necessarie.

Come donare per le famiglie degli operai di Brandizzo:

Per aiutare le famiglie degli operai caduti a Brandizzo è possibile effettuare donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/perglioperaidibrandizzo o tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Per gli operai di Brandizzo”.

E’ possibile versare di persona:

  • InfoSpecchio: Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (Lun – Ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

Specchio dei tempi per le famiglie degli operai morti a Brandizzo

Come 16 anni fa, dopo la tragedia della Thyssen, la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi torna a chiedere a tutti un gesto di solidarietà verso le famiglie di chi è caduto sul lavoro, nella strage di Brandizzo. Operai impegnati nel cuore della notte, sui binari della ferrovia, in subappalto, anche per garantire a tutti noi la possibilità di muoverci, di vivere, di lavorare.

Il presidente di Specchio dei tempi Lodovico Passerin d’Entreves ha disposto un primo versamento di 10.000 euro a cui si aggiungerà quanto donato dai lettori: “E’ un incidente che lascia sbigottiti e che ci riempie di tristezza. Nessuno potrà ridare a quelle famiglie, alle vedove ed agli orfani, chi non c’è più, ma possiamo far sentire loro calore, affetto e condivisione di tanto dolore”.

 

Come donare per le famiglie degli operai di Brandizzo:

Per aiutare le famiglie degli operai caduti a Brandizzo è possibile effettuare donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/perglioperaidibrandizzo o tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Per gli operai di Brandizzo”.

E’ possibile versare di persona:

  • InfoSpecchio: Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

 

Dai lettori 10 mila euro per aiutare Susanna che ha perso la sua casa distrutta dalle fiamme

Manuela Arami
La Stampa, 16/03/2023

La notizia dell’incendio sul giornale ha commosso tutti: ora dalla Fondazione de La Stampa un sostegno per risollevarsi.

Mi sono resa conto che molta gente mi vuole bene. In tanti sono stati carini con me, non mi hanno lasciata sola. Vorrei ringraziare col cuore La Stampa e la sua Fondazione Specchio dei tempi per le donazioni raccolte che mi consentiranno di riprendere in mano la mia vita. Sono molto emozionata, grazie di cuore a tutti voi». La pensionata di origini svizzere Susanna Wüst, che ha perso la sua casa di Pezzolo Valle Uzzone in un incendio, aveva la voce rotta dalla commozione nell’apprendere che la raccolta fondi a suo favore promossa da Specchio dei tempi si è chiusa ieri raggiungendo quota 10 mila euro.

Una cifra che, sommata ai 10 mila euro ricavati dalla sottoscrizione avviata dal Comune, le permetterà di far fronte ad acquisti e ai lavori per ottenere un’abitazione sicura.

L’incidente è avvenuto il 12 febbraio, era una domenica pomeriggio. Susanna aveva appena pranzato e ascoltava un concerto alla radio, quando improvvisamente è mancata la luce. Quindi ha controllato il contatore dell’elettricità e ha chiamato i vicini di casa dicendo che aveva un guasto. In pochi minuti, delle fiammate sprigionatesi della stufa a legna hanno avvolto il tetto della cascina, estendendosi poi alle camere e alla stalla adiacente. I ricordi di 37 anni di vita in Alta Langa sono andati in cenere.

Da allora, Susanna che nel 1986 aveva lasciato Zurigo e il mestiere di insegnante per fare la contadina in Italia, dorme da amiche vicine di casa. E anche i suoi animali (3 capre, gatti, cani, galline e galli) hanno trovato una sistemazione temporanea. Di giorno, invece, vive nella casetta prefabbricata che dei volontari le hanno installato in giardino. In attesa di dormirci d’estate.

«Sto aspettando che mi mettano in funzione l’elettricità e l’acqua – continua -. Intanto, con il latte delle capre produco formaggette che regalo agli amici».

Susanna è propositiva e sta facendo progetti. Sta vagliando se ristrutturare la parte meno malandata della stalla o continuare a vivere in un prefabbricato. Deve ancora decidere, poi, se andare o meno nella casa messa a disposizione dal veterinario e amico Massimo Vacchetta non appena verrà ristrutturata e dove, magari, lo aiuterà a prendersi cura dei ricci in via di guarigione.

A fianco di Susanna che ha perso tutto nell’incendio della casa

Manuela Arami,
La Stampa, 19/02/23

La tragedia che domenica scorsa ha colpito Susanna Wüst, ottantenne di origine svizzera la cui casa sulle alture di Pezzolo Valle Uzzone è stata distrutta da un incendio, non ha lasciato insensibile Specchio dei tempi, da sempre protagonista di significativi interventi anche in provincia di Cuneo. Così la Fondazione ha stanziato subito 2 mila euro e consegnerà alla donna, che ha perso tutto – dagli effetti personali alla stalla dove ricoverava le capre, agli attrezzi per fare il formaggio – ogni altro contributo che i lettori de La Stampa e gli amici di Specchio vorranno aggiungere con versamenti alla Fondazione.

Susanna, ex insegnante di Zurigo, lasciò la Svizzera 37 anni fa e con il marito decise di ristrutturare una vecchia cascina in campagna in località Porcavio a Pezzolo (che già, scherzo del destino, aveva subìto un incendio) e dedicarsi all’agricoltura biologica. Ventuno anni fa è rimasta vedova e da allora ha vissuto da sola con cani, gatti, capre, galline e galli. Fino alla scorsa settimana, la pensionata trascorreva le sue giornate coltivando l’orto e facendo il formaggio. Con i vicini di casa organizzava partite a giochi di società e non mancava mai la «pizzata» settimanale a Cairo Montenotte il giorno della spesa grande. Una vita genuina, fatta di cose semplici e di valori.

Poi tutto è stato stravolto dall’incendio: domenica, dopo pranzo, stava ascoltando un concerto in radio quando le fiammate originate dalla stufa a legna hanno bruciato la sua abitazione, distruggendo anche la stalla. Susanna ha avuto la prontezza di chiamare i vigili del fuoco e i vicini, evitando il peggio per sé e i suoi animali.

In tanti la stanno aiutando portandole viveri, coperte e libri. Alcune amiche la stanno ospitando, mentre il Comune e la Protezione civile hanno montato per lei una casetta prefabbricata. «Ho perso tutto nell’incendio, tranne la cassetta della posta che mi aveva costruito mio figlio, morto a 50 anni», dice Susanna.

Si può donare qui. Oppure si può versare un aiuto tramite un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi onlus, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. O ancora sul conto corrente postale 1035683943, scrivendo nella causale: «Per Susanna». Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili. 

Info: specchiodeitempionlus@lastampa.it

“Sopravvivere alle nuove bollette”: 11 città e 1200 persone

L’iniziativa “Sopravvivere alle nuove bollette” ha visto coinvolte 11 città tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e agli incontri hanno partecipato migliaia di persone. 1200 interessati circa in tutto. 

Il progetto è nato dall’esigenza di condividere al massimo tutti gli strumenti disponibili per ammortizzare l’aumento dei costi dell’energia. Nasce dall’esperienza ultradecennale in tema di educazione economica e finanziaria, maturata dalla fondazione Specchio dei tempi, con l’obiettivo di trasmettere alle persone in difficoltà soluzioni semplici, autentiche e credibili. I temi affrontati – le bollette, i consumi, i contratti – sono stati anche uno strumento per far comprendere alcuni meccanismi di base dell’economia del Paese, in relazione alla vita dei consumatori, delle famiglie e delle piccole imprese.

Gli incontri, tenuti da Antonio Cajelli, sono ovviamente stati sempre gratuiti. 

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Nella gallery, alcuni scatti. Grazie a tutti i partecipanti!

Due cuori e un’automobile: “Con la mia compagna vivo dentro una Lancia Y”

Irene Famà,
La Stampa, 20/11/2022

«Una vita spesa male». Carlo non si fa sconti. I suoi 54 anni sono tutti lì, stipati dentro un vecchio modello di Lancia Y, ammucchiati sul tetto. E c’è pure una gabbia: «Ora è vuota, ma quando le cose andavano bene ospitava due cocorite». Quando aveva una casa ed era corriere per una ditta all’ingrosso. «Poi, due anni fa, mia madre è morta d’infarto improvvisamente, ho perso il lavoro e sono finito così. A vivere in macchina». A Santa Rita, in via Barletta. Nella sua zona, quella dove è cresciuto e per 38 anni ha vissuto con la sua ex compagna e suo figlio. «Di certo non pensavo di finire così. Ma l’affitto non sono più riuscito a pagarlo, ho avuto dei problemi, anche questioni giudiziarie. Le cose sono diventate difficili e questo è il risultato».

La sua storia, dice Carlo, «non è di certo lunga. È semplice ed è un po’ sfortunata». Meccanico gommista, sa fare «un po’ l’elettricista e un po’ l’idraulico». Al mercato lì vicino, capita che qualcuno gli chieda di gonfiare una gomma: cinque euro. Tanto basta, a volte, per comprare qualcosa da mangiare. «Nulla però che dia stabilità o sicurezza. Ma non stiamo a parlare in giardino. Le faccio vedere la mia dimora». L’ironia, Carlo dagli occhi blu, non l’ha di certo persa.

«Scusi, ma lei non vive da solo». In auto, c’è la sua compagna: Maria, 53 anni, viveva in Kenya e in Italia è arrivata nel 2017. «Ci siamo conosciuti fuori dal supermercato. Un colpo di fulmine». La storia è più complessa e più dolorosa di così, ma in quella macchina parcheggiata in via Barletta non è importante. «Non è facile vivere in macchina, ma non voglio lasciarlo da solo qui». Maria, qualche volte di notte ha paura: «C’è stato un ragazzo che mi ha seguita, mi ha detto che voleva stuprarmi. Quella sera ho chiesto a Carlo di spostarci, di andare via. A volte penso che qualche balordo potrebbe dare fuoco alla nostra macchina. Qualcuno ci addita. Certo, la nostra macchina non è un bel vedere, ma cosa possiamo farci?» Poi ci sono le difficoltà quotidiane, «lavarsi alla fontana la mattina e la sera, fare pipì in un barattolo, stare seduti, non potersi mai coricare. E poi l’intimità, quella manca più di tutto». Carlo smorza con una battuta: «Siamo due cuori e un’automobile». Il pranzo lo si recupera alla mensa di via Belfiore, la cena dalle parti di Porta Nuova.

La fondazione Specchio dei Tempi ieri gli ha consegnato un contributo per Natale di cinquecento euro, frutto delle donazioni dei lettori. Un punto di partenza. La speranza? «Trovare un posto dove appoggiare la testa di sera. Anche piccolo, ormai siamo abituati a stare allo stretto. E poi un lavoro». Sino al 2021, Maria ha fatto la baby sitter. Per 24 anni, Carlo è stato corriere di materiale elettrico e di piccoli elettrodomestici per una ditta all’ingrosso. «I titolari sono andati in pensione e la ditta ha chiuso». Il lavoro non si trova? «No, non sono d’accordo. Se uno vuole, un’occupazione la trova. Io però non posso andare a scaricare le cassette al mercato di Porta Palazzo. Non ho più vent’anni, dopo mezz’ora devo fermarmi perché mi fa male la schiena».

Il percorso di emergenza abitativa per ottenere una casa Atc? Carlo ci ha provato, o almeno così dice. «Ma ci vogliono dei mesi. E devo togliere la residenza. Non ho più una casa, è vero. Ma quell’indirizzo mi conforta. Pensi che avevo sette cani: a cinque badavo io, altri tre mia madre».

La sua abitazione, ora, è quella Lancia Y, su cui, verso le 18, sale e accende il motore per riscaldarsi un po’. «È completamente in regola – assicura – con tanto di bollo e assicurazione. Meno male che c’è, ci sono persone che non hanno nemmeno questa. Io sto male, sì. Ma c’è gente che sta peggio. Quelli che stanno meglio, non li guardo nemmeno».

Carlo non è un sognatore, semmai è un caparbio ottimista. Guarda Maria: «Domani andiamo al mare. Ti porto al mare». Poi scoppia a ridere. Nell’immediato, va da sé, non potrà mantenerla, ma per lui «questa è una promessa senza scadenza. Non trova che in ogni coppia funzioni così?».

(Video e foto di Maurizio Bosio)

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Contro il caro bollette, incontro anche a Cuneo il 5 novembre

Angelo Conti
La Stampa, 14/10/2022

Il problema delle super bollette sta diventando cruciale per tutte le famiglie. Così la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi ha scelto di offrire gratuitamente la possibilità di conoscere tutti i possibili sistemi ed accorgimenti che possono, in molte occasioni, rendere più sopportabili queste spese inattese con una serie di incontri tenuti da Antonio Cajelli, l’educatore finanziario che lavora da diversi anni con la Fondazione.

Dopo Torino e Novara e altre località nei prossimi giorni, l’evento approderà a Cuneo sabato 5 novembre, alle 17, al cinema Monviso. Un tour che toccherà una decina di altre città piemontesi, liguri e valdostane.

Frutto dell’esperienza ultradecennale in tema di educazione economica e finanziaria maturata da Specchio dei tempi, questi incontri hanno l’obiettivo di trasmettere soluzioni semplici, autentiche e credibili. La logica non è ascoltare un esperto, ma leggere insieme le fonti di ciò di cui si parla, anche nell’ottica di orientare ogni cittadino alla ricerca di informazioni certe sui siti dello Stato.

Di cosa si parlerà anche a Cuneo? Il primo esempio pratico proposto riguarda il mondo dei consumi domestici e delle bollette. I partecipanti scopriranno le principali funzioni del Portale dell’Arera, in particolare il Portale delle Offerte e l’Atlante del Consumatore. Questa parte mostra come utilizzare questi strumenti e ha l’obiettivo di far comprendere la funzione del «comparatore indipendente», ma anche di intaccare alcune credenze che si sono costruite per letture parziali, imprecise o interessate.

Fondamentale sarà poi l’approfondimento sui contratti: l’attenzione sarà rivolta in particolare al diritto/dovere di chiedere il contratto prima di firmare e come riconoscere rapidamente gli aspetti essenziali nella documentazione fornita.

A tutti i partecipanti sarà distribuito materiale informativo ed ogni incontro si conclude con un dibattito, con l’esperto a disposizione anche per consigli su singole situazioni personali. Insomma, un momento di condivisione di problemi che ormai sono di tutti.

L’ingresso all’evento «Come sopravvivere alle bollette» è gratuito, ma è gradita prenotazione qui.