La raccolta di Specchio dei tempi, primi aiuti ai familiari delle vittime di Brandizzo

Ballesio Alessandro
La Stampa, 13/09/2023

«Con tutto il cuore», scrive un donatore che ha voluto restare anonimo. Un altro: «Nel momento del bisogno è necessario aiutarsi». C’è chi nelle dediche manda «una carezza», e chi chiama «martiri» le cinque vittime della strage di Brandizzo. È una lista lunga, quella dei lettori che non sono rimasti con le mani in mano e hanno voluto sostenere con piccole e grandi cifre le famiglie di Kevin, Michael e dei tre Giuseppe, gli operai morti due settimane fa. Per essere precisi: la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ieri contava 1.370 donazioni, per una cifra pari a 128.640 euro.

L’erogazione avviene in due fasi: le cinque famiglie hanno appena ricevuto il primo bonifico da 10 mila euro, entro dieci giorni arriverà il saldo. Ieri il vice presidente operativo della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Angelo Conti, e la responsabile del Nord Ovest, Anastasia Sironi, hanno incontrato a Vercelli la famiglia di Kevin Laganà, il più giovane degli operai travolti dal treno. Al padre Massimo e al fratello Antonino hanno consegnato simbolicamente la ricevuta del bonifico. E trasmesso l’affetto e la vicinanza che in tutti questi giorni hanno dimostrato tante persone da tutta Italia.

I messaggi sono sul sito, accanto alle offerte che ognuno ha devoluto a seconda delle possibilità: «Un piccolissimo aiuto, ma col cuore», scrive un altro anonimo. E ancora: «Sicuramente questa è una goccia nell’oceano e non potrà ridarvi la gioia di avere con voi i vostri cari. Con amorevole gentilezza», scrive Silvia.

Massimo e Antonino Laganà sono come ogni giorno davanti al loro palazzo di corso XXVI Aprile, dove una folla sosta di fronte al grande striscione con le firme di chi conosceva e amava Kevin. C’è chi lascia un fiore, chi un palloncino, chi stringe padre e figlio, anche oggi con la t-shirt bianca che mostra il viso del loro ragazzo. Anche il Milan, la sua squadra del cuore, ha donato una maglia esposta qui, tra lettere e mazzi di rose, autografata da tutti i giocatori e dal tecnico Pioli. «Grazie alla città e a chi ci sta sostenendo in ogni modo con questo affetto così speciale – hanno detto Massimo e Antonino -. Siamo distrutti, ora vorremmo soltanto poter seppellire il nostro Kevin, ma i tempi sono lunghi. Forse ancora una decina di giorni. Anche l’attesa fa male».

Come donare per le famiglie degli operai di Brandizzo:

Per aiutare le famiglie degli operai caduti a Brandizzo è possibile:

Effettuare donazioni qui sul sito
Oppure effettuare un bonifico intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS – IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su C/C Postale n. 1035683943. Causale: “Per gli operai di Brandizzo”
È infine possibile versare di persona presso:

  • InfoSpecchio: Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

 

 

Aiutiamo le sorelline Matilde e Margherita riaccendendo le loro vite spente da una mutazione genetica

Maria Teresa Martinengo
La Stampa, 3/09/2023

Che cosa significa vivere per Matilde e Margherita, quali sono le loro sensazioni, le loro emozioni? La risposta di Elena, mamma di Matilde e Margherita, sorelline nate con la stessa rara patologia neurodegenerativa, è una. Solida, incrollabile. “Non so cosa sentano e cosa comprendano – dice Elena -, ma nel dubbio voglio che loro vita sia come quella di tutti i bambini: all’aria aperta, nel sole, a contatto con la natura, tra i suoi colori, sentendone i suoni. Non so quanto potrà essere lunga la loro vita, ma so che sulla qualità io ed il loro papà, Andrea, facciamo tutto il possibile”.

La storia di coraggio e di dedizione di questi genitori, che la Fondazione Specchio dei tempi ha deciso di aiutare lanciando una sottoscrizione per le tante necessità delle due bambine, incomincia dodici anni fa con la nascita di Matilde. “Si è pensato che fosse un problema genetico suo. Quando sei anni dopo è nata Margherita – racconta la mamma -, dagli Stati Uniti abbiamo avuto la certezza che si tratta della mutazione genetica PIGN, una sindrome molto rara. Sono bambini con grandi complessità nell’alimentazione, tanto che Mati e Marghe hanno subito un intervento di deconnessione esofagogastrica. Hanno una compromissione a livello neurologico, soffrono di epilessia. Non fanno movimenti da sole, bisogna stimolarle. Ma hanno il loro modo di farsi capire, il loro modo di esprimere affettività. Devi conoscerle e non dare per scontato che non capiscano”. Ascoltare Elena e la sua filosofia di vita, che si riassume nel “qui ed ora”, è una lezione gratuita di coraggio. Una medicina fortificante, una bomba vitaminica.

Le due bambine vivono a Chivasso. “Quando è nata Matilde abbiamo intrapreso un percorso molto particolare, abbiamo fondato una onlus,  altrimenti non saremmo riusciti a sostenere le spese. Il Servizio Sanitario Nazionale passa generi e ausili indispensabili, ma ne servono moltissimi altri. L’Asl fornisce i pannolini e le traverse, ma non le creme più idonee. Basti pensare che spendiamo 9000 euro l’anno in prodotti parafarmaceutici che l’Asl non copre”, racconta Elena. Quando si presenta una necessità troppo onerosa, lancia un Sos. L’ultimo è stato per un passeggino da uscite lunghe, con ammortizzatori, per la bambina più piccola – costo oltre 4500 euro – che l’Asl non ha fornito, avendo già fornito nello stesso anno la carrozzina posturale per i tragitti brevi quotidiani e la salita in auto. “Ma i bambini crescono, a volte non si può aspettare. E allora facciamo i salti mortali. La Sanità fa quel che può, che  però non coincide con l’indispensabile. Troppo spesso ci sentiamo dire che non ci sono soldi”, racconta Elena, mamma che ogni giorno, nonostante gli aiuti indispensabili a casa, si destreggia tra le tante esigenze delle figlie, che devono continuamente essere tenute in allenamento muscolare, fare visite e molto altro ancora.

“Andrea lavora, io ho dovuto smettere già con la nascita di Matilde. Sono care giver a tempo pieno: divento medico, infermiera, devo essere preparata per le crisi epilettiche. Il peso è tanto, è una vita difficile, ma non ci fermiamo. Vorremmo anche poter essere utili ad altre famiglie e altri bambini con disabilità. Io e mio marito offriamo la nostra esperienza”. Specchio dei tempi è al loro fianco, con il sicuro supporto dei lettori.

Come donare per Matilde e Margherita

Per aiutare le sorelline di Chivasso è possibile effettuare donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/matildeemargherita  o tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Per Matilde e Margherita”. E’ infine possibile versare presso i nostri sportelli.

Centinaia di donazioni per le famiglie dei cinque operai caduti a Brandizzo

Angelo Conti

Sono state 285, nelle  prime 24 ore,  le donazioni giunte alla Fondazione Specchio dei tempi in aiuto delle famiglie dei cinque operai caduti a Brandizzo. La somma raccolta ha già superato i 33.000 euro e sembra destinata a crescere di molto. Sarà così possibile portare un tangibile segno di affetto a chi ha perso persone amate in circostanze assurde ed incredibili. Le offerte (circa la metà delle quali online) giungono da tutta Italia, non solo dal Piemonte: tante dalla Lombardia e dalla Liguria, ma anche da Sicilia, Calabria e Puglia. E’ un dolore che palesemente attraversa tutta Italia e qualche donazione è giunta anche dall’estero.

Non sono mancate le offerte importanti, anche oltre il migliaio di euro, ma sono tantissime le piccole donazioni, da 20, 10, persino 5 euro. Segnali di attenzione e di condivisione che arrivano da persone e famiglie che magari faticano a vivere, nella presente congiuntura economica, ma che non vogliono far mancare un contributo, un tassello, un messaggio di speranza. Numerose anche le donazioni di ditte ed imprese del settore edile e delle manutenzioni che ricordano il sacrificio dei colleghi.

“Tutti abbiamo ben chiaro – spiega il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves – che nulla può davvero attenuare un dolore così grande, ma un contributo economico, che è soprattutto un gesto di amicizia, potrà aiutare le cinque famiglie ad affrontare con qualche angoscia di meno i mesi a venire”.  Tante le frasi commuoventi che accompagnano le donazioni: accanto a quelle di vicinanza alle famiglie anche tante che invocano maggiori controlli ed una normativa più severa verso le aziende che non mettono in atto tutte le misure di prevenzione necessarie.

Come donare per le famiglie degli operai di Brandizzo:

Per aiutare le famiglie degli operai caduti a Brandizzo è possibile effettuare donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/perglioperaidibrandizzo o tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Per gli operai di Brandizzo”.

E’ possibile versare di persona:

  • InfoSpecchio: Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (Lun – Ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

Specchio dei tempi per le famiglie degli operai morti a Brandizzo

Come 16 anni fa, dopo la tragedia della Thyssen, la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi torna a chiedere a tutti un gesto di solidarietà verso le famiglie di chi è caduto sul lavoro, nella strage di Brandizzo. Operai impegnati nel cuore della notte, sui binari della ferrovia, in subappalto, anche per garantire a tutti noi la possibilità di muoverci, di vivere, di lavorare.

Il presidente di Specchio dei tempi Lodovico Passerin d’Entreves ha disposto un primo versamento di 10.000 euro a cui si aggiungerà quanto donato dai lettori: “E’ un incidente che lascia sbigottiti e che ci riempie di tristezza. Nessuno potrà ridare a quelle famiglie, alle vedove ed agli orfani, chi non c’è più, ma possiamo far sentire loro calore, affetto e condivisione di tanto dolore”.

 

Come donare per le famiglie degli operai di Brandizzo:

Per aiutare le famiglie degli operai caduti a Brandizzo è possibile effettuare donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/perglioperaidibrandizzo o tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Per gli operai di Brandizzo”.

E’ possibile versare di persona:

  • InfoSpecchio: Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

 

Dai lettori 10 mila euro per aiutare Susanna che ha perso la sua casa distrutta dalle fiamme

Manuela Arami
La Stampa, 16/03/2023

La notizia dell’incendio sul giornale ha commosso tutti: ora dalla Fondazione de La Stampa un sostegno per risollevarsi.

Mi sono resa conto che molta gente mi vuole bene. In tanti sono stati carini con me, non mi hanno lasciata sola. Vorrei ringraziare col cuore La Stampa e la sua Fondazione Specchio dei tempi per le donazioni raccolte che mi consentiranno di riprendere in mano la mia vita. Sono molto emozionata, grazie di cuore a tutti voi». La pensionata di origini svizzere Susanna Wüst, che ha perso la sua casa di Pezzolo Valle Uzzone in un incendio, aveva la voce rotta dalla commozione nell’apprendere che la raccolta fondi a suo favore promossa da Specchio dei tempi si è chiusa ieri raggiungendo quota 10 mila euro.

Una cifra che, sommata ai 10 mila euro ricavati dalla sottoscrizione avviata dal Comune, le permetterà di far fronte ad acquisti e ai lavori per ottenere un’abitazione sicura.

L’incidente è avvenuto il 12 febbraio, era una domenica pomeriggio. Susanna aveva appena pranzato e ascoltava un concerto alla radio, quando improvvisamente è mancata la luce. Quindi ha controllato il contatore dell’elettricità e ha chiamato i vicini di casa dicendo che aveva un guasto. In pochi minuti, delle fiammate sprigionatesi della stufa a legna hanno avvolto il tetto della cascina, estendendosi poi alle camere e alla stalla adiacente. I ricordi di 37 anni di vita in Alta Langa sono andati in cenere.

Da allora, Susanna che nel 1986 aveva lasciato Zurigo e il mestiere di insegnante per fare la contadina in Italia, dorme da amiche vicine di casa. E anche i suoi animali (3 capre, gatti, cani, galline e galli) hanno trovato una sistemazione temporanea. Di giorno, invece, vive nella casetta prefabbricata che dei volontari le hanno installato in giardino. In attesa di dormirci d’estate.

«Sto aspettando che mi mettano in funzione l’elettricità e l’acqua – continua -. Intanto, con il latte delle capre produco formaggette che regalo agli amici».

Susanna è propositiva e sta facendo progetti. Sta vagliando se ristrutturare la parte meno malandata della stalla o continuare a vivere in un prefabbricato. Deve ancora decidere, poi, se andare o meno nella casa messa a disposizione dal veterinario e amico Massimo Vacchetta non appena verrà ristrutturata e dove, magari, lo aiuterà a prendersi cura dei ricci in via di guarigione.

A fianco di Susanna che ha perso tutto nell’incendio della casa

Manuela Arami,
La Stampa, 19/02/23

La tragedia che domenica scorsa ha colpito Susanna Wüst, ottantenne di origine svizzera la cui casa sulle alture di Pezzolo Valle Uzzone è stata distrutta da un incendio, non ha lasciato insensibile Specchio dei tempi, da sempre protagonista di significativi interventi anche in provincia di Cuneo. Così la Fondazione ha stanziato subito 2 mila euro e consegnerà alla donna, che ha perso tutto – dagli effetti personali alla stalla dove ricoverava le capre, agli attrezzi per fare il formaggio – ogni altro contributo che i lettori de La Stampa e gli amici di Specchio vorranno aggiungere con versamenti alla Fondazione.

Susanna, ex insegnante di Zurigo, lasciò la Svizzera 37 anni fa e con il marito decise di ristrutturare una vecchia cascina in campagna in località Porcavio a Pezzolo (che già, scherzo del destino, aveva subìto un incendio) e dedicarsi all’agricoltura biologica. Ventuno anni fa è rimasta vedova e da allora ha vissuto da sola con cani, gatti, capre, galline e galli. Fino alla scorsa settimana, la pensionata trascorreva le sue giornate coltivando l’orto e facendo il formaggio. Con i vicini di casa organizzava partite a giochi di società e non mancava mai la «pizzata» settimanale a Cairo Montenotte il giorno della spesa grande. Una vita genuina, fatta di cose semplici e di valori.

Poi tutto è stato stravolto dall’incendio: domenica, dopo pranzo, stava ascoltando un concerto in radio quando le fiammate originate dalla stufa a legna hanno bruciato la sua abitazione, distruggendo anche la stalla. Susanna ha avuto la prontezza di chiamare i vigili del fuoco e i vicini, evitando il peggio per sé e i suoi animali.

In tanti la stanno aiutando portandole viveri, coperte e libri. Alcune amiche la stanno ospitando, mentre il Comune e la Protezione civile hanno montato per lei una casetta prefabbricata. «Ho perso tutto nell’incendio, tranne la cassetta della posta che mi aveva costruito mio figlio, morto a 50 anni», dice Susanna.

Si può donare qui. Oppure si può versare un aiuto tramite un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi onlus, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. O ancora sul conto corrente postale 1035683943, scrivendo nella causale: «Per Susanna». Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili. 

Info: specchiodeitempionlus@lastampa.it

“Sopravvivere alle nuove bollette”: 11 città e 1200 persone

L’iniziativa “Sopravvivere alle nuove bollette” ha visto coinvolte 11 città tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e agli incontri hanno partecipato migliaia di persone. 1200 interessati circa in tutto. 

Il progetto è nato dall’esigenza di condividere al massimo tutti gli strumenti disponibili per ammortizzare l’aumento dei costi dell’energia. Nasce dall’esperienza ultradecennale in tema di educazione economica e finanziaria, maturata dalla fondazione Specchio dei tempi, con l’obiettivo di trasmettere alle persone in difficoltà soluzioni semplici, autentiche e credibili. I temi affrontati – le bollette, i consumi, i contratti – sono stati anche uno strumento per far comprendere alcuni meccanismi di base dell’economia del Paese, in relazione alla vita dei consumatori, delle famiglie e delle piccole imprese.

Gli incontri, tenuti da Antonio Cajelli, sono ovviamente stati sempre gratuiti. 

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Nella gallery, alcuni scatti. Grazie a tutti i partecipanti!

Due cuori e un’automobile: “Con la mia compagna vivo dentro una Lancia Y”

Irene Famà,
La Stampa, 20/11/2022

«Una vita spesa male». Carlo non si fa sconti. I suoi 54 anni sono tutti lì, stipati dentro un vecchio modello di Lancia Y, ammucchiati sul tetto. E c’è pure una gabbia: «Ora è vuota, ma quando le cose andavano bene ospitava due cocorite». Quando aveva una casa ed era corriere per una ditta all’ingrosso. «Poi, due anni fa, mia madre è morta d’infarto improvvisamente, ho perso il lavoro e sono finito così. A vivere in macchina». A Santa Rita, in via Barletta. Nella sua zona, quella dove è cresciuto e per 38 anni ha vissuto con la sua ex compagna e suo figlio. «Di certo non pensavo di finire così. Ma l’affitto non sono più riuscito a pagarlo, ho avuto dei problemi, anche questioni giudiziarie. Le cose sono diventate difficili e questo è il risultato».

La sua storia, dice Carlo, «non è di certo lunga. È semplice ed è un po’ sfortunata». Meccanico gommista, sa fare «un po’ l’elettricista e un po’ l’idraulico». Al mercato lì vicino, capita che qualcuno gli chieda di gonfiare una gomma: cinque euro. Tanto basta, a volte, per comprare qualcosa da mangiare. «Nulla però che dia stabilità o sicurezza. Ma non stiamo a parlare in giardino. Le faccio vedere la mia dimora». L’ironia, Carlo dagli occhi blu, non l’ha di certo persa.

«Scusi, ma lei non vive da solo». In auto, c’è la sua compagna: Maria, 53 anni, viveva in Kenya e in Italia è arrivata nel 2017. «Ci siamo conosciuti fuori dal supermercato. Un colpo di fulmine». La storia è più complessa e più dolorosa di così, ma in quella macchina parcheggiata in via Barletta non è importante. «Non è facile vivere in macchina, ma non voglio lasciarlo da solo qui». Maria, qualche volte di notte ha paura: «C’è stato un ragazzo che mi ha seguita, mi ha detto che voleva stuprarmi. Quella sera ho chiesto a Carlo di spostarci, di andare via. A volte penso che qualche balordo potrebbe dare fuoco alla nostra macchina. Qualcuno ci addita. Certo, la nostra macchina non è un bel vedere, ma cosa possiamo farci?» Poi ci sono le difficoltà quotidiane, «lavarsi alla fontana la mattina e la sera, fare pipì in un barattolo, stare seduti, non potersi mai coricare. E poi l’intimità, quella manca più di tutto». Carlo smorza con una battuta: «Siamo due cuori e un’automobile». Il pranzo lo si recupera alla mensa di via Belfiore, la cena dalle parti di Porta Nuova.

La fondazione Specchio dei Tempi ieri gli ha consegnato un contributo per Natale di cinquecento euro, frutto delle donazioni dei lettori. Un punto di partenza. La speranza? «Trovare un posto dove appoggiare la testa di sera. Anche piccolo, ormai siamo abituati a stare allo stretto. E poi un lavoro». Sino al 2021, Maria ha fatto la baby sitter. Per 24 anni, Carlo è stato corriere di materiale elettrico e di piccoli elettrodomestici per una ditta all’ingrosso. «I titolari sono andati in pensione e la ditta ha chiuso». Il lavoro non si trova? «No, non sono d’accordo. Se uno vuole, un’occupazione la trova. Io però non posso andare a scaricare le cassette al mercato di Porta Palazzo. Non ho più vent’anni, dopo mezz’ora devo fermarmi perché mi fa male la schiena».

Il percorso di emergenza abitativa per ottenere una casa Atc? Carlo ci ha provato, o almeno così dice. «Ma ci vogliono dei mesi. E devo togliere la residenza. Non ho più una casa, è vero. Ma quell’indirizzo mi conforta. Pensi che avevo sette cani: a cinque badavo io, altri tre mia madre».

La sua abitazione, ora, è quella Lancia Y, su cui, verso le 18, sale e accende il motore per riscaldarsi un po’. «È completamente in regola – assicura – con tanto di bollo e assicurazione. Meno male che c’è, ci sono persone che non hanno nemmeno questa. Io sto male, sì. Ma c’è gente che sta peggio. Quelli che stanno meglio, non li guardo nemmeno».

Carlo non è un sognatore, semmai è un caparbio ottimista. Guarda Maria: «Domani andiamo al mare. Ti porto al mare». Poi scoppia a ridere. Nell’immediato, va da sé, non potrà mantenerla, ma per lui «questa è una promessa senza scadenza. Non trova che in ogni coppia funzioni così?».

(Video e foto di Maurizio Bosio)

Come donare a Specchio dei tempi
Si può donare su qui con carta di credito e Paypal o con un bonifico bancario sul conto intestato a Fondazione La Stampa – Specchio de tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, banca Intesa Sanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943.

Contro il caro bollette, incontro anche a Cuneo il 5 novembre

Angelo Conti
La Stampa, 14/10/2022

Il problema delle super bollette sta diventando cruciale per tutte le famiglie. Così la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi ha scelto di offrire gratuitamente la possibilità di conoscere tutti i possibili sistemi ed accorgimenti che possono, in molte occasioni, rendere più sopportabili queste spese inattese con una serie di incontri tenuti da Antonio Cajelli, l’educatore finanziario che lavora da diversi anni con la Fondazione.

Dopo Torino e Novara e altre località nei prossimi giorni, l’evento approderà a Cuneo sabato 5 novembre, alle 17, al cinema Monviso. Un tour che toccherà una decina di altre città piemontesi, liguri e valdostane.

Frutto dell’esperienza ultradecennale in tema di educazione economica e finanziaria maturata da Specchio dei tempi, questi incontri hanno l’obiettivo di trasmettere soluzioni semplici, autentiche e credibili. La logica non è ascoltare un esperto, ma leggere insieme le fonti di ciò di cui si parla, anche nell’ottica di orientare ogni cittadino alla ricerca di informazioni certe sui siti dello Stato.

Di cosa si parlerà anche a Cuneo? Il primo esempio pratico proposto riguarda il mondo dei consumi domestici e delle bollette. I partecipanti scopriranno le principali funzioni del Portale dell’Arera, in particolare il Portale delle Offerte e l’Atlante del Consumatore. Questa parte mostra come utilizzare questi strumenti e ha l’obiettivo di far comprendere la funzione del «comparatore indipendente», ma anche di intaccare alcune credenze che si sono costruite per letture parziali, imprecise o interessate.

Fondamentale sarà poi l’approfondimento sui contratti: l’attenzione sarà rivolta in particolare al diritto/dovere di chiedere il contratto prima di firmare e come riconoscere rapidamente gli aspetti essenziali nella documentazione fornita.

A tutti i partecipanti sarà distribuito materiale informativo ed ogni incontro si conclude con un dibattito, con l’esperto a disposizione anche per consigli su singole situazioni personali. Insomma, un momento di condivisione di problemi che ormai sono di tutti.

L’ingresso all’evento «Come sopravvivere alle bollette» è gratuito, ma è gradita prenotazione qui.

Kevin è nato senza metà gamba e sogna di correre come tutti i bambini

Angelo Conti

Kevin è nato senza metà della gamba. Niente dal ginocchio alla caviglia.  Ora ha cinque anni e una malattia che colpisce un bambino su un milione: “enimimelia tibiale 5°”. Non gli permette nemmeno di camminare. Kevin non ha la tibia, il perone va ricostruito, c’è una biforcazione nel femore e il piede è piegato verso l’interno.  Vive con i genitori alle Vallette, a Torino. “Abbiamo provato di tutto in Italia, sette interventi ma nessuno ha funzionato, così siamo partiti per l’America” spiega Elisabetta, la madre di Kevin. “

Abbiamo intrapreso un percorso al Paley Institute in Florida. Quel primo intervento, un anno fa, ci ha dato speranza: i primi miglioramenti si sono visti subito” spiega Fabio, suo padre, operaio fresatore. Poi sono seguite altre tre operazioni, con altri piccoli miglioramenti. Ora la famiglia chiede aiuto: mancano le risorse per continuare con le operazioni successive, per dare al bimbo una vita normale.

“Quando ho partorito ho subito capito che qualcosa non andava. Ero in ascensore, aspettavo di vedere mio figlio appena nato, e poi ho sentito la dottoressa dire che doveva parlare con mio marito”. All’inizio nessuno capiva. Parte da qui una ricerca infinita di soluzioni che alla fine non sono mai abbastanza. “Abbiamo provato di tutto. Siamo entrati e usciti dalle sale operatorie senza avere mai un successo. Kevin non migliora, non riusciva a camminare”, spiega sua madre. “Hai paura”, aggiunge il padre, “vuoi aiutare tuo figlio e non sai come fare”.

Poi mamma Elisabetta trova una storia uguale a quella di suo figlio. Un bambino polacco, si chiama Bartek ed è stato aiutato da un dottore americano che si chiama Paley. Il ciclo di operazioni costano però centinaia di migliaia di euro. La famiglia fa l’impossibile e organizza trasferta e operazione.  “Là hanno tecniche che in Italia non esistono, per la prima volta abbiamo visto miglioramenti”, spiega il padre. Tre interventi per applicare un fissatore esterno in grado di mettere in asse il femore e ruotare il piedino a 90 gradi con la fusione della caviglia.

Ma per Kevin la strada è ancora lunga, fatta di altre operazioni: la prossima fra pochi mesi. La sua famiglia, operaia, ha messo mano a tutte le proprie risorse e  non può più affrontare costi che sono proibitivi. L’Asl Città di Torino ha fatto la sua parte, erogando consistenti aiuti, ma molte spese non sono coperte. E così il papà di Kevin è venuto a trovarci, lo abbiamo accolto, poi abbiamo ascoltato i medici e trovato conferma che la strada americana è l’unica possibile. Specchio dei tempi darà una mano anche a lui, con l’aiuto di tutti.

Caro bollette, incontro sabato anche ad Asti

V. Fa.
La Stampa, 20/10/22

“Sopravvivere alle nuove bollette”: fa tappa ad Asti il calendario di incontri organizzato da Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, nato per offrire gratuitamente la possibilità di conoscere tutti gli accorgimenti che possono rendere più sopportabili le bollette. Appuntamento sabato in Sala Pastrone, dalle 11 alle 13. Sarà Antonio Cajelli, l’educatore finanziario che lavora da diversi anni con la Fondazione, a illustrare «soluzioni semplici, autentiche e credibili» per salvare il portafoglio.

Specchio di Tempi ha maturato un’esperienza ultradecennale in tema di educazione economica e finanziaria: questi appuntamenti hanno l’obiettivo di trasmettere soluzioni semplici, autentiche e credibili. Con due temi conduttori: bollette e consumi da una parte e contratti dall’altra. Le nuove bollette, infatti, saranno al centro dell’incontro, a partire dal mondo dei consumi domestici. Per scoprire le principali funzioni del Portale dell’Arera, l’autorità nazionale per l’energia, per imparare a utilizzare questi strumenti e far comprendere la funzione del «comparatore indipendente».

Si tratterà anche il tema contratti, per riconoscerne gli aspetti essenziali. Cajelli fornirà al pubblico una sorta di «cassetta degli attrezzi» per affrontare nel miglior modo possibile la bufera che si materializzerà sotto forma di una bolletta. Si parte dall’invito a diffidare di chi propone offerte mirabolanti per risparmiare sulle utenze: spesso infatti dietro si nasconde una fregatura. È un principio valido sempre ma in particolare ora che ci saranno molte più persone in difficoltà, facili prede di personaggi senza scrupoli: se in passato il problema di riuscire a pagare le bollette riguardava solo le famiglie più fragili, adesso interesserà anche tanti che non l’hanno mai dovuto affrontare.

L’iniziativa si concluderà con un dibattito, al termine dei quali sarà distribuito materiale informativo. L’esperto sarà a disposizione anche per consigli su situazioni personali. Asti è una tappa del tour di Specchio dei Tempi, tra informazione e divulgazione che sta toccando i principali centri del Nord Ovest, tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. L’ingresso è gratuito, ma è gradita prenotazione qui.

Anche a Vercelli, come «Sopravvivere alle nuove bollette»

R. Mag.
La Stampa, 18/10/22

Si intitola «Sopravvivere alle nuove bollette» e ha l’obiettivo di fornire alle famiglie esempi pratici per tentare di rendere più sopportabili i rincari di acqua, luce e gas. Si tratta di un incontro organizzato dalla Fondazione La Stampa- Specchio dei tempi sabato 29 ottobre alle 16,30 al Teatro Civico. Sarà un appuntamento gratuito, ma con prenotazione su www.specchiodeitempi.org/bollette.

Verranno fornite soluzioni semplici, autentiche e credibili; la logica dell’incontro non è ascoltare un esperto, ma leggere insieme le fonti di ciò di cui si parla, anche nell’ottica di orientare ogni cittadino alla ricerca di informazioni certe. Con Antonio Cajelli, educatore finanziario che lavora da diversi anni con la Fondazione, si parlerà quindi di consumi domestici e bollette, di come utilizzare siti e portali web e di come intaccare convinzioni che si sono costruite per letture parziali, imprecise o interessate. Fondamentale sarà poi l’approfondimento sui contratti: come riconoscere gli elementi essenziali nei documenti forniti, il «diritto alla trasparenza», la richiesta di visionarli prima della firma.

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