Pubblichiamo la lettera inviata da Iryna, una mamma ucraina con due figli, che stiamo sostenendo grazie alle donazioni per i profughi.
«I miei figli ed io abbiamo ricevuto aiuto dalla Fondazione Specchio dei tempi e dai lettori de La Stampa. Ci inchiniamo a ciascuno di voi. Non si tratta solo di soldi, ma di umanità, comprensione e volontà di aiutare! Grazie a tutti! In questo periodo molto difficile, un tale abbraccio di aiuto ci permette di non perdere i resti della speranza! Vengo da Kharkiv. I miei due figli ed io abbiamo deciso di saltare fuori dal bunker per salire in auto e scappare via, mentre stavano bombardando, e siamo stati fortunati a salvarci. L’anima soffre per coloro che non hanno avuto tempo di scappare come noi».
Grazie ai donatori che ci stanno aiutando ad essere vicino alla gente dell’Ucraina. Il nostro lavoro prosegue: continuate a sostenerci.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Una serie di cavallini a dondolo, blu con la sella nera. In fila, spiccano sul pavimento fatto di grandi piastrelle variopinte, come le tessere di un puzzle. Poi tre scivoli con le scalette a pioli, una cesta di plastica trasparente colma di palline dai mille colori, un gonfiabile a forma di animale. Certo, non bastano a far dimenticare loro l’orrore della guerra, ma questi giochi vogliono restituire ai bambini una briciola di normalità.
Ed è il minimo che meritano i piccoli ospiti del Villaggio che Specchio dei tempi e il suo brand nazionale Specchio d’Italia hanno finanziato e costruito per i profughi a Cernivci, in Ucraina, fra Leopoli, Kiev e Odessa. L’area ricreativa per i bimbi è stata aperta ieri nella prima delle due tensostrutture da 1000 metri quadrati totali, che la fondazione de La Stampa ha acquistato e la onlus internazionale Remar ha montato in soli sei giorni. Sabato è cominciata la distribuzione dei pasti (attualmente un migliaio al giorno) e la prima struttura coperta (da 500 metri) è stata arredata come mensa e area giochi.
Nelle prossime ore verrà completato anche il secondo «tendone», con l’invio di decine di brandine. Fanno parte delle oltre 180 tonnellate di materiale che Specchio dei tempi ha trasportato in Ucraina e ai suoi confini romeno e polacco. In maggioranza partite dal centro logistico di Fossano, che Confartigianato Cuneo ha messo a disposizione, nell’ambito della collaborazione con la fondazione de La Stampa, attivata fin dalla prima settimana di emergenza. Con una campagna di raccolta di aiuti dai risultati straordinari.
Ieri mattina è partito anche lo «SpecchioBus», che entro la fine della settimana raggiungerà Cernivci. Angelo Conti, vicepresidente vicario di Specchio dei tempi, spiega: «Si tratta del nostro Ducato maxi, che ospita a bordo due ambulatori medici completamente attrezzati. Ci lavoreranno insieme medici e infermieri italiani e ucraini, a sostegno dei profughi in fuga dai bombardamenti. Un’altra modalità dell’impegno concreto dove c’è più bisogno».
Dalla fine di febbraio continua la sottoscrizione in denaro, nella quale confluirà anche l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» che si svolgerà a Ceva venerdì, alle 21, al teatro Marenco (ingresso a offerta libera). Una serata fatta di testimonianze ucraine, spettacolo di danza, sfilata di moda, body painting, set floreali e fotografici, organizzata da «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro Marenco e alcuni volontari.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Mille persone assistite e sfamate ogni giorno. Nel Villaggio che ha finanziato e costruito a Cemivci, Specchio dei tempi ha cominciato un’altra settimana (la terza) di impegno per i profughi. Le iniziative continuano anche in Italia, tuttavia si concentrano in Ucraina, dove il rischio è più alto, ma le esigenze più pressanti. Nella cittadina (baricentrica fra Kiev, Leopoli e Odessa), grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, Specchio ha acquistato due tensostrutture da 1000 metri quadrati complessivi, che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto di tecnici del Comune).
«Remar Spagna e Italia lavorano con noi per la logistica – spiegano dalla fondazione de La Stampa -. Le due onlus internazionali, partner affidabili anche in altri nostri progetti, hanno la disponibilità di un gran numero di volontari. La municipalità di Cernivci ha subito messo a disposizione una piazza centrale e la vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per i magazzini».
Non si ferma neppure la catena solidale che, in collaborazione con Confartigianato Cuneo, ha attivato una fitta rete di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale: circa 180 tonnellate, in maggioranza partite dal centro logistico reso disponibile a Fossano. A Specchio sono arrivati finora anche 1,4 milioni di donazioni in denaro.
Sarà devoluto pure l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» (ingresso a offerta), venerdì, alle 21, al teatro Marenco di Ceva. Dopo la testimonianza «Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina», ci saranno sfilate di abbigliamento (Gullivere Fie Shu), bodypainting (Estetica Visage à porter), danza (Scuola Doppie Punte), allestimenti (I Fiori di Alessandra) e set fotografico (Photoemozioni).
Organizza l’associazione «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro e volontari. Elena Eraldi, presidente di Botteghe Cebane: «Ringraziamo chi fisicamente ed economicamente ha contribuito all’organizzazione della serata: oltre alle attività che la animano e Merlino Pubblicità, un grazie a Comune, alla direzione del teatro con Alessandra Giovana, a Mario Barra e Pietro Contegiacomo»
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Irina ha otto anni. Magra, i capelli biondi e sottili raccolti in una coda. Guarda l’uovo di Pasqua aperto sul tavolo, ma scrolla la testa. «No». Quando, però, una mano amica spezza un angolo di cioccolato e glielo porge, cerca lo sguardo della mamma, poi i suoi occhi azzurro cielo si illuminano. Afferra quel pezzetto, lo divora con ilsorriso che ogni bambino della sua età dovrebbe sempre avere sul viso.
Come Irina, ieri nella redazione de «La Stampa» a Cuneo sono arrivati altri bimbi. Quelli delle prime trenta famiglie ucraine a cui Specchio dei tempi ha consegnato l’aiuto da 500 euro ciascuna, quale «sostegno di benvenuto» a chi è giunto qui nelle scorse settimane. In fuga dalla guerra e dai bombardamenti. Madri con i figli, qualche volta insieme alle nonne. Come Tonia, che per tre anni ha lavorato da badante a Trappa di Garessio e, quando è scoppiato il conflitto, si è rivolta agli amici di allora. Che, senza esitare, le hanno messo a disposizione un alloggio, anche per ospitare la figlia e i due nipoti. Ed è lei ad aiutare nella traduzione, mentre il team di Specchio controlla che ci siano il passaporto e la registrazione al Consolato di Torino, dov’è necessario telefonare per richiedere il contributo. Una verifica che la fondazione de «La Stampa» fa con tutte le famiglie, per garantire la regolarità della situazione e il diritto all’aiuto.
Alcune donne, che vivono in Italia da tempo, collaborano aricevere in redazione i profughi. A spiegare la procedura c’è anche don Alessio Budziak, riferimento della comunità ucraina cattolica di rito bizantino nel Cuneese. «Quasi nessuno dei miei connazionali che arriva parla l’italiano – spiega -. In pochi conoscono qualche parola di inglese. Ma fare sentire che parliamo la loro lingua li fa sentire a casa. E ne hanno più che mai bisogno».
Don Alessio (che si presenta come «don Alessio di Garessio», perché abita nel paese della val Tanaro ormai da anni) sottolinea: «Tutte le famiglie che hanno raggiunto l’Italia e questa terra vi ringraziano per quanto la gente fa per loro. Sono commosse. Hanno ricevuto tanto, ma hanno anche il desiderio di tornare al più presto in Ucraina, dove è rimasto il loro cuore, accanto ai familiari che non hanno potuto o voluto allontanarsi». Come gli uomini tra i 16 e i 60 anni, che non possono lasciare il Paese. Mentre è autorizzato a farlo, ad esempio, chi ha tre figli.
Mentre racconta, il sacerdote fa l’appello, spiega come ritirare la busta di Specchio, scambia qualche battuta in ucraino e saluta chi arriva. Alcune famiglie già le conosce: «A Peveragno hanno accolto una nonna con due figlie, di cui una dentista, e tre bambini. Lei dirigeva un’orchestra ed era nel mondo dell’arte. Poi, parlando inglese, dalle notizie internazionali ha cominciato a temere l’uso di armi chimiche da parte degli aggressori. Così sono scappati. Laggiù facevano una bella vita, agiata, ma per salvare il futuro dei loro figli hanno scelto di rinunciare a tutto e fuggire. Questa è la ragione della fuga per tanti miei connazionali: mettere in salvo la vita dei figli».
La consegna
Per raggiungere l’Italia, «un gruppo ha pagato mille euro un pulmino – aggiunge don Alessio -. Altri sono partiti su due macchine piene. Ma come si fa a stipare una vita in così poco spazio?». Le mamme ucraine hanno un sorriso dolce – e grande dignità -, quando si cimentano a dire «grazie» in italiano. O sentono la risata dei piccoli. In redazione sgattaiola anche un «ometto» di un anno, incantato sul balcone dal passaggio delle auto in corso Nizza. Oppure una «farina» con il broncio, che non si separa dall’orsetto di peluche. Li tengono stretti, i loro bambini, fra le braccia o per mano. Quasi come se quegli abbracci nati in fuga dovessero proteggerli da tutto.
Farli sentire a casa. Quella casa che, per esempio, a Canale in sei hanno avuto grazie alla generosa ospitalità di una coppia, che vive di uno stipendio solo (e neppure così lauto), ma ha un cuore enorme. Come quelli delle migliaia di lettoride «La Stampa», che con le offerte hanno permesso a Specchio dei tempi di essere ancora una volta protagonista nella solidarietà concreta.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Quasi 1,3 milioni di euro da circa 6.000 donatori. Non si arresta lo slancio solidale dei lettori de La Stampa verso Specchio dei tempi. E intanto, in Ucraina, si lavora per concludere i lavori del villaggio profughi di Cernivci, a quaranta chilometri dal confine con la Romania: la prima tensostruttura è stata montata nei giorni scorsi, la seconda è in fase di montaggio e sarà ultimata oggi. Entro un paio di giorni potremo cominciare a dare assistenza alla gente in fuga dalle città bombardate.
Qui saranno diretti, d’ora in poi, la quasi totalità degli aiuti raccolti da Specchio dei tempi a Torino (info, orari e indirizzi dei centri di raccolta qui). E a Cernivci si attende anche un’impennata del numero dei profughi ucraini che, dopo il bombardamento di Leopoli, potrebbero preferire la via rumena, sino ad oggi più tranquilla. Su questa direttrice, Specchio dei tempi è impegnato già da due settimane offrendo assistenza al confine di Siret, in collaborazione con la onlus Remar Spagna.
Specchio dei tempi ha superato, ieri, quota 600 famiglie assistite (ognuna con un contributo da 500 euro), in tutto il Piemonte, mentre si sta sviluppando il progetto Forza Mamme Ucraine con molteplici attività. Proprio le donne ucraine, giovedì sera alle Fonderie Ozanam di Torino (via Foligno 14), saranno le ispiratrici di una cena tipica ucraina, organizzata per raccogliere fondi per gli aiuti.
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Il villaggio per i rifugiati ucraini sta prendendo forma a Cernivci. Nasce grazie alla generosità dei lettori de La Stampa e a Specchio dei tempi. La Fondazione del giornale ha attivato una fitta rete di trasporti per rifornire il villaggio del materiale necessario al suo funzionamento: nei giorni scorsi è partito da Fossano un Tir con bancali di acqua minerale Sant’Anna e pet foodMonge, offerti dalle due aziende piemontesi.
Tir con bancali di acqua minerale Sant’Anna e pet food Monge
Aiuti umanitari per il nostro villaggio in Ucraina
I rifornimenti arriveranno a Siret, sul confine romeno, nel week-end. Gli ultimi trenta chilometri in territorio ucraina verso Cernivci verranno percorsi su furgoni più piccoli, anche per non «attirare» l’attenzione dei russi. Il sovraccarico degli acquedotti rende indispensabili queste migliaia di bottiglie d’acqua donate dall’azienda di Vinadio.
E in generale il bisogno di derrate alimentari, prodotti per l’igiene personale e farmaci resta altissimo nella zona: per questo Specchio dei tempi ha attivato diversi punti di raccolta che consentono l’immediato invio dei materiali non solo sui confini ma anche in Ucraina. Migliaia di profughi hanno lasciato le loro case portando con sé i loro cani e gatti: a loro saranno destinati i cibi forniti da Monge.
Che cosa stiamo facendo in Italia
Specchio dei tempi continua ad essere attivissimo anche in Italia. Ogni giorno vengono distribuiti aiuti a famiglie di profughi: oltre 600 hanno già ricevuto il contributo economico di benvenuto, 500 euro. La distribuzione avviene in tutte le province del Piemonte, specialmente in quelle più orientali dove maggiore è la presenza degli ucraini. Oggi, ad esempio, 100 sussidi sono stati consegnati ad altrettante famiglie, a Novara.
Le famiglie aiutate oggi a Novara
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Molti bambini ucraini, con le loro mamme, arrivano in Italia con un animale. Scelte coraggiose, che implicano un viaggio difficile. Ma l’amore verso gli animali è sempre forte. Così il servizio vaccinazioni dell’Asl ha pensato a loro, anche perché nei paesi dell’Est la rabbia è relativamente diffusa. In via San Domenico 22/A (nel palazzo dell’Ufficio d’Igiene di via della Consolata) è attivo un ambulatorio per sottoporre gratuitamente gatti e cani a vaccinazioni ed inserimento microchip, oltre che ad offrire consulenze veterinarie.
E’ necessario prenotarsi allo 0115663195. Specchio dei tempi mette a disposizione cibo per animali attraverso il progetto “Forza Mamme Ucraine!”.
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Per tutto il mese di Marzo lo stesso filo continuo che lega gli artigiani di Maison Siccardi a chi sceglie una delle loro creazioni, sarà prolungato fino alle mani dei profughi ucraini. Il team della Maison, eccellenza torinese dell’alta pelletteria, sosterrà concretamente la Fondazione Specchio dei tempi, che si è mobilitata per offrire aiuti sia alle persone che vogliono fuggire sia a quelle che scelgono di rimanere ai confini.
Quindi, su tutte le prossime vendite, una percentuale sarà donata alla Fondazione Specchio dei tempi, contribuendo alla raccolta fondi per l’iniziativa “Per la gente dell’Ucraina”. Un gesto reale, per non lasciarsi sopraffare dal senso di impotenza. Perché quando tutto sembra inghiottito dal buio, l’unica strada percorribile è condividere umanità e solidarietà.
Come funziona l’iniziativa
entro una spesa di €100,00 sarà donato il 15%
da € 101,00 fino a €200,00 sarà donato il 20%
per ogni acquisto oltre i €201,00 sarà donato il 30% e le spedizioni saranno gratuite
Tutti i donatori riceveranno da Specchio dei tempi un’attestazione dell’avvenuta donazione.
Una cena ucraina con piatti tradizionali di quel Paese cucinati dalle mamme fuggite qui a Torino insieme a cuochi piemontesi. Un momento di condivisione, di solidarietà, anche un po’ di restituzione: “Siamo contente – ci hanno spiegato le donne ucraine coinvolte nell’iniziativa – di farvi assaggiare due piatti davvero nostri. E’ anche un modo per dirvi grazie”.
Specchio dei tempi ha sposato l’idea ed ha organizzato per giovedì 31 marzo alle Fonderie Ozanam di via Foligno 14 una cena a tema dove tutto sarà ucraino, persino la birra e il vino. La quota è di 40 euro in cui è compreso anche un contributo di solidarietà che si tradurrà, già il giorno dopo, in aiuti in partenza per l’Ucraina. Saranno un paio d’ore spese bene. Con Cooperativa Crescere 1979 e Fonderie Ozanam. Nel quadro del progetto di Specchio dei tempi “Forza Mamme Ucraine!”.
Specchio dei tempi sta costruendo a Cernivci, in Ucraina, un villaggio di tensostrutture (nella foto scattata stanotte) per ospitare i profughi che vogliono attendere in patria la fine della guerra. Specchio dei tempi è attivo dal 27 febbraio a sostegno del popolo ucraino: ha raccolto sinora circa 5200 donazioni per oltre 1.100.000 euro che sono stati in parte utilizzati per sostenere la spola continua di pullman, pullmini, furgoni e autotreni dall’Italia ai confini di Polonia e Romania. Tutto questo ha consentito di muovere sinora quasi 100 tonnellate di aiuti offrendo a 600 persone (circa 400 i bambini) l’opportunità di venire in Italia.
Aiuti in partenza da Torino
Questa attività non si è fermata e non si fermerà, ma è destinata a registrare numeri in discesa. Perché dopo la prima ondata (composta da ucraini che sapevano già dove andare, cioè a casa di parenti e conoscenti che vivono in Italia) e la seconda (quelli che sono partito con il terrore delle bombe che stavano cadendo sulle città) si assiste ora ad un cambiamento di rotta.
Sono sempre più gli ucraini che, confidando anche nelle trattative in corso, non vogliono partire: “Preferiamo stare qui, sui confini, ad aspettare che la guerra finisca. Poi dovremo ricostruire, ma questo non ci spaventa. Avvertiamo la solidarietà del mondo. Magari impiegheremo mesi a ritornare nelle nostre case, purtroppo tante sono danneggiate, ma alla fine torneremo ad una vita normale”.
Specchio dei tempi ha subito recepito queste nuove istanze ed ha risposto aumentando gli aiuti ai campi profughi in Polonia ed in Romania (in Ungheria c’è una valida assistenza dello Stato ed in Moldova il flusso di profughi è molto ridotto, stante anche qualche frizione di vecchia data con quel popolo).
Ma da qualche giorno abbiamo anche accettato un’altra sfida: costruire un villaggio profughi a Cernivci, in Ucraina, a circa 30 chilometri dal confine con la Romania, in un’area baricentrica fra Odessa e Leopoli ed inoltre raggiungibile (bombe permettendo) anche da Kiev con circa 7 ore di viaggio.
Il villaggio in costruzione
Un villaggio in Ucraina, in un paese in guerra dunque, per ospitare gli ucraini che non vogliono lasciare il loro Paese. Non è un progetto facile, ma siamo già partiti con il supporto logistico di Remar Spagna: il montaggio della maxi tensostrutture è in corso e la municipalità locale, con la quale è stato sottoscritto un memorandum, ci ha messo a disposizione una scuola dotata anche di rifugio antiaereo. Entro una settimana avremo circa 1500 metri coperti da tensostrutture con area accoglienza, ambulatori e cucine.
Intanto in Piemonte continua il sostegno economico alle famiglie in arrivo: sono già stati distribuiti 250 aiuti da 500 euro ciascuno. Ed è stato avviato il Progetto Forza Mamme Ucraine! che prevede momento di gioco e svago per i bambini, possibilità di accedere gratuitamente ad attività sportive (grazie a PoDiCiotto), assistenza alle mamme con corsi basici di italiano, momenti di scoperta del territorio che li ospita (con Turismo Torino), sostegno psicologico, attività fisica nei parchi torinesi, momenti di scambio e conoscenza fra la cucina piemontese ed ucraina.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Superate le 5000 donazioni a Specchio dei tempi e Specchio d’Italia per un immediato aiuto ai profughi in fuga dalle bombe. Il totale delle risorse ha parallelamente superato quota 1,1 milioni di euro. E ieri abbiamo anche superato quota 200 famiglie aiutate con un contributo economico (solo ieri a Novara sono state 60) e quota 600 persone trasportate in Italia con pullman e pullmini. Oltre 100 tonnellate la merce trasferita dall’Italia sui confini.
Un villaggio in Ucraina per ospitare mille profughi
Tutte le attività sono in corso e questi numeri sono tutti destinati ad aumentare nelle prossime ore. In prima linea, e cioè in zona di guerra, Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono attive nella realizzazione del “Villaggio Specchio” di Cernivci, 30 chilometri all’interno dell’Ucraina rispetto al confine di Siret in Romania. Qui abbiamo sottoscritto un accordo con la municipalità ucraina che ci ha concesso in uso una scuola (dotata di rifugio antiaereo) e ci ha messo a disposizione due piazze per il montaggio di tensostrutture per circa 1500 metri quadrati che ospiteranno aree di prima accoglienza, cucine e ambulatori per aiutare i profughi.
Tutto questo è possibile grazie alla forte intesa con Remar Spagna, la onlus che da anni collabora con Specchio dei tempi e che si occupa della logistica di questi interventi.
Lavori in corso a Cernivci
Il villaggio sarà montato entro una settimana e dovrebbe avere una piena operatività già entro 10 giorni. Sono tanti gli ucraini giunti in questa città perché è una delle pochissime rimaste ai margini della guerra e mai bombardata. Questa relativa tranquillità induce molti profughi a fermarsi a Cernivci, più vicini che non in Europa alle loro case bombardate o comunque adesso irraggiungibili. Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono qui, uniche fondazioni italiane a costruire strutture stabili all’interno dell’Ucraina e cioè in zona di guerra.
Intanto non si ferma la spola fra l’ltalia ed i confini. Ieri c’è stata, da Milano e per Specchio d’Italia, la partenza di una coppia di taxisti accompagnati da una interprete che raggiungeranno Oradea in Romania con un pullmino carico di aiuti e torneranno poi con due famiglie ucraine. Sono ancora in viaggio il pullman partito martedì verso Medyka in Polonia ed il pullman da 66 posti partito mercoledì da Fossano diretto in Romania. Mentre un camion di aiuti, con a bordo anche un’infermiera, è in viaggio verso la Polonia.
Continua la raccolta di derrate alimentari, acqua minerale, cuscini, coperte, generi per la cura della persona. In questo contesto Acqua Sant’Anna fornirà entro domenica migliaia di bottiglie che verranno avviate verso i confini già lunedì mentre la RoverAir donerà migliaia di confezioni di shampoo. Verranno stoccate a Fossano, nel magazzino messo a disposizione da Confartigianato Cuneo, ed a Torino per proseguire verso Cernivci nei primi giorni della prossima settimana.
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Continua la distribuzione di aiuti economici alle famiglie in arrivo dall’Ucraina. Già centinaia hanno ricevuto il contribuito da 500 euro per le prime spese in Italia. Oggi pomeriggio invece la consegna ha toccato 60 famiglie che hanno trovato ospitalità nel Novarese.
Gli assegni sono stati consegnati nella redazione di Novara de La Stampa. «Poter dare gioia a bambini sfuggiti ai bombardamenti e al terrore è una soddisfazione impagabile. Grazie a tutti gli amici di Specchio dei tempi che ci stanno sostenendo nella sottoscrizione dedicata alla gente dell’Ucraina» commenta il presidente di Specchio Lodovico Passerin d’Entrèves.
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.