La sfida delle Tredicesime: 400 mila euro entro Natale

Angelo Conti
La Stampa, 12/11/21

Cinquecentotrentaduemila euro.

Siamo a metà della grande sfida di Specchio dei tempi, che si ripete ogni anno: raggiungere il milione di euro per aiutare, a Natale, 2000 anziani poveri e soli.

Non è solo la più antica sottoscrizione popolare d’Italia, ma è soprattutto l’occasione per ribadire valori veri, forti, ineludibili. Quelli dell’affetto, della deferenza e del rispetto verso gli anziani. Soprattutto quelli più fragili, di quelli che hanno bisogno, e che non chiedono. Che il Covid in questi mesi ha talvolta toccato, impegnandoli poi in cure lunghe e sofferte. Valori un po’ stinti, ma non a Torino e in Piemonte dove le Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi vengono riproposte dal 1976. Nessuna iniziativa solidale, in Italia, si perpetua da così tanto tempo, senza saltare nemmeno una edizione, di anno in anno diventando anzi più forte, nella raccolta e nel numero dei beneficiati.

Dona ora per gli anziani soli

Quarantasei edizioni, 77.546 aiuti consegnati, donazioni pari a circa 30,6 milioni di euro (attualizzata ad oggi). Sta in queste cifre il miracolo delle Tredicesime dell’Amicizia. Nate da una richiesta della leggendaria suor Pierina (ancora attiva oggi nei quartieri più degradati della città) e recepita da un giornalista de La Stampa, Marco Marello, l’iniziativa trovò una immediata comunione con la città. Da allora è stato un appuntamento che Specchio dei tempi ha riproposto ogni anno, nei mesi precedenti il Natale. Senza mai fallire i suoi obiettivi.

Così, anche quest’anno, siamo partiti, per la quarantaseiesima volta, in questa avventura. Che trova da una parte le segnalazioni degli anziani da aiutare da parte delle associazioni benefiche che lavorano sul territorio (in primis, da sempre, la San Vincenzo) e dall’altra il bisogno, mai attenuato, di una categoria di cittadini che faticano davvero, quasi sempre in un decoroso silenzio. In mezzo i nostri controlli, attenti, sull’Isee e sulle singole situazioni. Una parte delle Tredicesime continua ad essere consegnata di persona da volontari ed ex giornalisti de La Stampa: un modo per dare anche il conforto di una visita, di quattro chiacchiere, di un abbraccio ma anche un modo concreto per verificare i reali bisogni di chi chiede.

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Donate due stanze per gli abbracci: gireranno per le Rsa cuneesi

Chiara Viglietti
La Stampa, 14/12/2020

Tornano gli abbracci. Dopo quasi un anno lontani, separati dal Covid e dal plexiglass, è ora di ritrovare le emozioni. Niente più carezze immaginate o disegnate con gli occhi. Nel Cuneese arrivano le stanze degli abbracci. Sono sette. Due sono finanziate dalla Fondazione Specchio dei tempi che aderisce grazie alla generosità dei lettori de La Stampa all’iniziativa per portare nelle case di riposo gli abbracci perduti.

Le altre cinque sono sostenute dal consorzio socio assistenziale del Cuneese (una) in collaborazione con Anteas Cuneo Odv (due) e i pensionati Cisl Cuneo (due). Fra i partner anche l’associazione provinciale Case di riposo. Ecco «Un abbraccio per Natale»: sette stanze gonfiabili che gireranno la provincia per «un grande tour degli abbracci». Tante le case di riposo che hanno già aderito. Primo appuntamento il 22 dicembre a Carrù.

Poi si proseguirà per tutto il mese di gennaio. E se il calendario verrà confermato fino alla primavera e oltre. L’idea è di coinvolgere complessivamente un centinaio di strutture. «Le stanze – spiegano gli organizzatori – sono moduli di dimensioni compatte che prevedono due ingressi separati e autonomi per gli ospiti e per i visitatori in un ambiente suddiviso in due aree da una membrana trasparente, realizzata in materiale lavabile e disinfettabile. Ogni stanza sarà messa gratuitamente a disposizione delle strutture interessate, per alcuni giorni, durante i quali verranno programmate le visite».

L’invito è ad aderire. Le realizza un’azienda di Reano, nel Torinese. Prima del Covid era specializzata in mongolfiere e gonfiabili. Ai tempi del virus crea stanze per gli abbracci. Nel Cuneese verranno messe a disposizione, a turno, nelle Rsa di vallate e pianura di una provincia che conta 140 strutture. «Il Natale si avvicina e, dopo un anno molto difficile per tutti, ma in particolare per le persone anziane che vivono nelle residenze del nostro territorio, si sente ancora più forte il bisogno di serenità e di speranza. Da qui è nata l’iniziativa per riportare gli abbracci nelle strutture per anziani».