Un defibrillatore per Chiusa Pesio

Angelo Conti

La Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi fornirà al Comune di Chiusa Pesio un defibrillatore automatico di ultima generazione. La richiesta, inoltrata negli scorsi giorni dal Comune con una lettera a firma del sindaco Claudio Baudino, è stata immediatamente accolta e in settimana procederemo con l’installazione della teca e con la fornitura dell’apparecchiatura.

Come da richiesta del Comune, il defibrillatore verrà collocato nei pressi della Fondazione Residenza La Meridiana con l’obbligo che sia accessibile 24 ore su 24 a tutta la cittadinanza. La Fondazione La Meridiana, come scrive il sindaco, si è trovata in difficoltà di fronte ai forti costi affrontati per contrastare la pandemia. Quello di Chiusa Pesio sarà il defibrillatore numero 331 installato da Specchio dei tempi in 6 anni, una quarantina dei quali nella provincia di Cuneo. La logistica dell’operazione verrà seguita dall’Associazione Lorenzo Greco.

Donate due stanze per gli abbracci: gireranno per le Rsa cuneesi

Chiara Viglietti
La Stampa, 14/12/2020

Tornano gli abbracci. Dopo quasi un anno lontani, separati dal Covid e dal plexiglass, è ora di ritrovare le emozioni. Niente più carezze immaginate o disegnate con gli occhi. Nel Cuneese arrivano le stanze degli abbracci. Sono sette. Due sono finanziate dalla Fondazione Specchio dei tempi che aderisce grazie alla generosità dei lettori de La Stampa all’iniziativa per portare nelle case di riposo gli abbracci perduti.

Le altre cinque sono sostenute dal consorzio socio assistenziale del Cuneese (una) in collaborazione con Anteas Cuneo Odv (due) e i pensionati Cisl Cuneo (due). Fra i partner anche l’associazione provinciale Case di riposo. Ecco «Un abbraccio per Natale»: sette stanze gonfiabili che gireranno la provincia per «un grande tour degli abbracci». Tante le case di riposo che hanno già aderito. Primo appuntamento il 22 dicembre a Carrù.

Poi si proseguirà per tutto il mese di gennaio. E se il calendario verrà confermato fino alla primavera e oltre. L’idea è di coinvolgere complessivamente un centinaio di strutture. «Le stanze – spiegano gli organizzatori – sono moduli di dimensioni compatte che prevedono due ingressi separati e autonomi per gli ospiti e per i visitatori in un ambiente suddiviso in due aree da una membrana trasparente, realizzata in materiale lavabile e disinfettabile. Ogni stanza sarà messa gratuitamente a disposizione delle strutture interessate, per alcuni giorni, durante i quali verranno programmate le visite».

L’invito è ad aderire. Le realizza un’azienda di Reano, nel Torinese. Prima del Covid era specializzata in mongolfiere e gonfiabili. Ai tempi del virus crea stanze per gli abbracci. Nel Cuneese verranno messe a disposizione, a turno, nelle Rsa di vallate e pianura di una provincia che conta 140 strutture. «Il Natale si avvicina e, dopo un anno molto difficile per tutti, ma in particolare per le persone anziane che vivono nelle residenze del nostro territorio, si sente ancora più forte il bisogno di serenità e di speranza. Da qui è nata l’iniziativa per riportare gli abbracci nelle strutture per anziani».

Alba, il videomaker che girava il mondo premiato da Specchio: "Grazie, questo bando è ossigeno"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa

I 3000 euro del Bando La Granda che Riparte sono arrivati anche ad Alba, per sostenere un trentenne che, per motivi professionali, gira per il mondo. È Lorenzo Agnello,  videomaker, libero professionista e a servizio della Byfarm di Govone. «Dopo il liceo artistico e l’Accademia della Belle Arti, ho avuto la fortuna di trovare subito lavoro nel settore che più mi appassiona – racconta -. Sono nato e cresciuto con questa piccola, ma eccellente casa di produzione video e ho presto ottenuto collaborazioni per lavori a servizio di clienti importanti». Si tratta di grandi agenzie di viaggio e imprese tessili del territorio: «Ho la continua opportunità di viaggiare e vedere il mondo. Realizzo dai servizi per resort in paradisi tropicali a quelli in realtà sociali come le carceri in Sardegna, dai  video  per il turismo sponsorizzati da enti locali ai promo pubblicitari per pacchetti di viaggio». La chiusura per l’emergenza Covid è stata un problema: «È da febbraio che non lavoro e sono tuttora fermo. Ringrazio infinitamente per questo aiuto: è una boccata d’ossigeno».

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo donando con causale «Emergenza Coronavirus» (Fondo 112)

▪️ Con carta di credito o prepagata qui sul nostro sito
▪️ Con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo
▪️ Con un bonifico sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi
▪️ Con Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus)
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Il mago delle selle western vince il bando di Specchio: “Tutta la mia riconoscenza a chi ha donato”

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 25 giugno 2020

Dal Colorado a Morozzo per imparare a lavorare il cuoio e realizzare le selle per cavalli stile western. È la storia professionale di Paolo Volpe, 44 anni, sellaio e artigiano. Anche a lui va il contributo di 3000 euro erogato dalla Fondazione Specchio dei tempi – La Stampa con il bando “La Granda che riparte”. «Ho iniziato ad appassionarmi di quest’arte a 14 anni – racconta -. Avevo un portafogli dell’Harley-Davidson molto consumato. Andai nel negozio di Torino per acquistarne uno nuovo e aveva un prezzo esorbitante. Decisi di imparare a fare da me». Paolo iniziò a fare da «bocia» ai calzolai per apprendere i rudimenti del mestiere. «Circa 10 anni fa ho deciso di fare di questa passione una professione – racconta -. La svolta c’è stata con il viaggio negli Usa. Fu nel 2016. Ho avuto la fortuna di imparare a fare le selle da Jesse W. Smith, una leggenda in quel luogo, un maestro in questo tipo di lavorazioni. Ho vissuto mesi in un capanno a fianco della sua casa di famiglia e ho imparato. La sera, all’inizio, è stata dura, fra scorpioni, serpenti e qualche orso».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

La realizzazione di una sella western è un lavoro lungo e faticoso, con cuoio, metalli e legno. I prezzi sono variabili e i pezzi più belli possono arrivare a costare centinaia di migliaia di euro. «I miei clienti giungono anche da molto lontano, perché in Italia siamo in pochi – aggiunge Volpe -. Ci sono gli appassionati che risparmiano per poterselo permettere oppure persone con buone disponibilità finanziarie». Il lockdown per l’emergenza sanitaria è stato duro anche per l’artigiano, torinese d’origine, che ha scelto Morozzo per amore della compagna: «Il contributo di Specchio dei tempi è un grosso aiuto e chi ha versato il denaro ha tutta la mia riconoscenza».


 

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Bando Cuneo, premiata la famiglia che da 60 anni riporta in vita gli orologi dei piemontesi

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 23 giugno 2020

Tremila euro per aiutare le imprese a rialzarsi dopo il lockdown. Sono 111 quelle premiate da Specchio dei tempi, ognuna con un assegno da tremila euro. E il contributo è arrivato anche in via Diaz 5 a Cuneo, all’orologeria Barale. In questa stretta traversa del centro storico Roberta Barale ha ideato un nuovo modo di ricevere i clienti. «Abbiamo aperto il finestrone che dà sulla strada e facciamo l’orologeria take away – scherza -. In questo modo i clienti non entrano nel locale, che è piccolo». L’augurio è comunque quello di poter tornare dentro questa bottega speciale per ammirare gli orologi di tutti i tipi, soprattutto quelli antichi che Roberta e il papà Michele, 81 anni, riparano.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

«Il mio babbo, in attività dal 1960, era andato in pensione, ma nel 2014 ho deciso di riaprire e assumerlo come coadiuvante – spiega Roberta, che è anche mamma di due gemelle-. Con mia sorella siamo cresciute nella magia di questo negozio ed era un peccato che l’attività andasse persa. Fu mio padre ad appassionarsene quando aveva appena 11 anni». I clienti dell’orologeria arrivano anche da Torino, Alba e Asti. «Molti orologi che ci vengono affidati sono ricordi di famiglia, ci sono pendole dell’800 – continua Roberta – Ci chiedono di riportarle in vita, perché un orologio che non segna l’ora ha perso il suo scopo».

Il lockdown è arrivato presto nella famiglia: «Abbiamo chiuso prima degli altri perché mio padre è anziano e andava protetto. Per lui è stata dura stare fermo questi mesi, in vita sua non ha mai avuto un periodo così lungo di vacanza. Le pendole le ho prese dal negozio e ha lavorato alle riparazioni da casa». Il contributo è arrivato al momento giusto: «Una grossa mano, perché le spese non si sono mai fermate. Siamo ripartiti acquistando pezzi di ricambio essenziali».


 

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Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Gli stuntman di Bene Vagienna premiati dal bando: "Specchio ci ha aiutati come 32 anni fa"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Già trentadue anni fa abbiamo avuto l’aiuto di Specchio dei tempi: era morto un elefante del circo ed era partì un’iniziativa di solidarietà. Oggi, dopo il Covid, di nuovo. Siamo molto riconoscenti. Come diceva mio padre: ‘Dopo il brutto arriva sempre il bello'”. Alex Medini, 43 anni, di Bene Vagienna è figlio della antica arte del circo. Suo padre, Peppino Medini, è stato uno dei divulgatori dei grandi spettacoli circensi in Italia. Insieme alla sorella Katiuscia e altri famigliari, Alex, porta in giro per l’Italia show acrobatici di auto e moto oltre a gestire un’azienda che noleggia tensostrutture. “Siamo appena ripartiti con un spettacolo in piazza del foro boario a Saluzzo: è il nostro primo dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria. Quando è iniziato il lockdown stavamo per intraprendere un tour in Valtellina che, ovviamente, è stato cancellato insieme a tutto il resto – spiegano i due fratelli -. I tremila euro ricevuti da Specchio dei tempi li useremo per pagare una polizza assicurativa in scadenza, una boccata d’ossigeno in un periodo di stop in cui comunque le utenze e altre spese fisse sono rimaste da pagare”.

I Medini hanno reinventato gli spettacoli e il modo di proporsi: “Lo show è all’aperto e non ci sono problemi di contagio, montiamo le tribune dove gli spettatori possono tranquillamente stare a distanza di oltre un metro. Per le prenotazioni e l’acquisto dei biglietti abbiamo privilegiato i contatti telefonici e via web. Ora chiediamo alle amministrazioni comunali di aprirsi e fidarsi: ci si può divertire in sicurezza”. Gli adrenalinici spettacoli da stuntman professionisti per i Medini si alternano alle iniziative di beneficenza come quella di giocolerie nel reparto di pediatria all’ospedale cardinal Massaia di Asti. “Come base già nostro padre, nel 1989,  aveva scelto Bene Vagienna- ricorda Alex-. Qui lavoriamo come circo, preparazione spettacoli e noleggio delle strutture. Dopo la malattia e la morte di papà siamo stati un po’ in stand by. In tutto siamo otto fratelli e alcuni di noi hanno deciso di ripartire 3 anni fa. Abbiamo seguito il suo esempio di disciplina e passione per questo mondo. Iniziò come saltimbanco facendosi la gavetta, incontrò mia madre che faceva la parrucchiera, una donna bellissima che lo ha seguito nell’avventura che continua ancora oggi attraverso di noi”.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

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Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Checco, il calzolaio di Bra premiato da Specchio: "Grazie al bando tornerò a respirare e sognare”

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Sono contentissimo, questo contributo mi permette di respirare”. Francesco, da tutti conosciuto come Checco, Matera ha 36 anni e fa il calzolaio a Bra. È uno dei 111 della provincia di Cuneo che riceveranno l’aiuto di 3000 euro attraverso la Fondazione Specchio dei tempi. Checco ha cominciato a fare e riparare calzature che di anni ne aveva 25 seguendo le orme del papà Mauro, in pensione dal 2008 e in attività dal 1987. Un’esperienza di famiglia ben visibile sull’insegna della bottega: “Matera, calzolai dal 1987”. “Questo è sì un mestiere antico ma non è affatto in via di estinzione come a volte sento dire, non siamo dei panda – osserva-. Anzi, come lavoro è in continua evoluzione: l’associazione di cui faccio parte come direttivo si chiama ‘Calzolai2.0’ ed una sorta di sindacato di riferimento. In gruppo evolviamo continuamente con nuovi metodi di gestione della clientela, di efficientamento delle consegne, l’acquisto di cabine ad ozono per sanificare e di innovativi macchinari per cucire le suole”.

Originariamente Francesco (qui in una foto di Roberto Fortunato) aveva il negozio in un centro commerciale a Bra, poi si è spostato nel cuore della città. All’Ipercoop è rimasta la sorella anche lei con la professione di calzolaia ma che si occupa più che altro di centro raccolta dei lavori. “Questo mestiere resta molto richiesto sia come riparazioni che mi impegnano al 90 per cento sia come realizzazione di calzature su misura – spiega Checco dando una personale lettura artigianal-imprenditoriale degli effetti della chiusura -. Se dopo due mesi di stop uno arriva a dover chiudere significa che aveva già sbagliato qualcosa prima o che comunque anche in precedenza aveva delle difficoltà. intendiamoci: non dico che sia stata una passeggiata, anzi. Con il lockdown ho perso circa il 40 per cento del ricavo e non è stato facile. Se non ci fosse stata la mia compagna che ha uno stipendio fisso forse avrei avuto più problemi. Questo lo tengo in considerazione ma essere imprenditori significa anche sapersi reinventare a seconda delle circostanze. Ho usato questo periodo di stop proprio per ideare nuove soluzioni creative: tra queste c’è l’acquisto di una bici cargo con cui ora faccio le consegne a domicilio. Se non ci fosse stato lo stop forse non mi sarebbe mai venuto in mente e avrei continuato come prima. Il contributo di Specchio dei tempi è prezioso perché, oltre a dare un respiro alle finanze, permette di ripartire concretizzando la creatività emersa“.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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La scialpinista Katia Tomatis ringrazia Specchio: "Il mio rifugio salvato dal vostro aiuto"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

«Sono riconoscente a chi ha dato il proprio contributo: vorrei ringraziarli uno ad uno. È stato un gesto fantastico e “chapeau” a chi ha avuto questa idea». Katia Tomatis, campionessa di sci alpinismo, gestisce il rifugio Malinvern in valle Stura: manifesta così la sua gratitudine per il contributo di 3 mila euro che riceverà per la sua attività dalla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. È una dei 111 piccoli imprenditori vincitori del bando «La Granda che riparte».

«Gestisco questo rifugio da 8 anni – spiega la sportiva che da quindici mesi è diventata mamma della piccola Azzurra -. La ripartenza è stata ed è laboriosa soprattutto perché non c’è certezza sugli arrivi. Una delle poche cose sicure è che non faremo i numeri dello scorso anno. Abbiamo sempre avuto una clientela composta perlopiù da stranieri, in particolare tedeschi e francesi; lo stop per l’emergenza e le limitazioni ai viaggi si fanno sentire». Gli italiani vivono la montagna più come gita estemporanea o nel weekend mentre per gli stranieri si tratta del periodo di vacanze estive. «La scorsa settimana ha disdetto la prenotazione un gruppo di quaranta francesi – aggiunge Katia -. Non c’è da stupirsi: sarebbero dovuti arrivare qui con due pullman e i costi in questo modo aumentano. Spero di lavorare con gli italiani, anche se si tratterà di soggiorni “toccata e fuga”. Siamo partiti già in debito e questi soldi ricevuti danno fiducia e una boccata d’ossigeno».

LA STORIA DELLA SARTA DI CUNEO

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Bando Cuneo, il grazie di chi ha ricevuto un aiuto a ripartire

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 23 giugno 2020

C’è Katia, campionessa di sci alpinismo e mamma, che da otto anni gestisce il rifugio Malinvern in valle Stura. Poi Roberta, orologiaia nel centro storico di Cuneo affiancata dal papà Michele, che a 81 anni ama ancora questo mestiere come quando lo imparò da ragazzino. E ancora Giuliano, un giovane di Dronero impegnato nella riscoperta di un mestiere antico e importante come quello dell’arrotino. Infine Gaia e Valdelice, titolari di un baby parking in frazione Bandito a Bra. Questi piccoli imprenditori con attività molto diverse e in zone distanti fra loro della provincia, sono accomunati dal fatto di essere fra i 111 vincitori del bando «La Granda che riparte» promosso dalla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. Ognuno di loro riceverà tremila euro e tutti dicono: «Grazie per questa boccata d’ossigeno».

Scegliere i destinatari del contributo a fondo perduto è stato difficilissimo per lo staff di Specchio dei tempi affiancato da un gruppo di professionisti. Perché le domande arrivate sono state davvero tante: ben 1631, 1145 delle quali ritenute valide. La Fondazione ha cercato di focalizzare l’attenzione soprattutto sulla capacità di «muovere» l’economia locale. Anche quella dei piccoli, piccolissimi centri, magari delle valli meno frequentate. Lo ha fatto con i 333 mila euro a disposizione, risultato della generosità dei tanti che hanno voluto versare una somma per affiancare i centomila euro messi da subito sul piatto da Specchio. Si tratta di banche, imprenditori, associazioni e singoli lettori. Grazie a loro, oltre cento mini e micro imprenditori di ogni categoria hanno ottenuto una mano a ripartire dopo il lungo lockdown che ha fermato sì le attività, ma non le spese da sostenere, addirittura aumentate per rispettare le nuove regole sulla sicurezza ai tempi del coronavirus.
Le imprese destinatarie degli aiuti, sparse in 76 comuni della provincia, risultano essere intestate 52 a donne, 44 a uomini e 16 a società con percentuali che sostanzialmente rispecchiano quelle delle domande ricevute. Per tutte l’augurio è di riuscire a risollevarsi dopo questo periodo così difficile.

LA STORIA DELLA SARTA DI CUNEO

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Cuneo, la sarta premiata dal bando di Specchio: "Questo aiuto è un raggio di luce"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Quando ho saputo che c’era il contributo ero con un’amica e le ho detto che non mi sembrava vero, è stato un raggio di luce, una boccata d’ossigeno”. Il mestiere di Rossella Campisi è quello della sarta. Insieme alla socia Karin Holzmann ha l’atelier di sartoria “Pas de mots” in via Savigliano 29 a Cuneo, attività che ha ottenuto il contributo di 3000 euro dalla Fondazione Specchio dei tempi della Stampa. “Oltre a questo da un anno e mezzo faccio costumi e scenografie per il teatro a servizio di una cooperativa – racconta -. Prima che tutto cambiasse ero tranquilla, questo due lavori mi davano sicurezza. E invece entrambi si sono dovuti fermare per il lockdown. La notizia di ciò che stava accadendo mi è arrivata durante un viaggio in Vietnam dove stavo acquistando sete e altri tessuti bellissimi. Gli amici del teatro mi hanno detto che tutto si era fermato”. Niente lavoro, niente entrate.

Ma Rossella ha colto l’occasione:”In negozio ho preso tutto ciò che serviva e l’ho portato a casa. In questi mesi ho creato e lavorato ad idee nuove. Una parte di me ne aveva bisogno: mettere in ordine quello che già c’era e fare spazio al nuovo. Con la riapertura abbiamo riversato in negozio questa energia emersa in quattro mesi. Moltissimi clienti sono subito arrivati e altri ci hanno scoperte. Il modo è particolare: alcuni, in questo periodo di distanziamento evitano le strade affollate come via Roma. Noi siamo su una laterale e per la prima volta alcune persone hanno notato la nostra esistenza”. Con il negozio Rossella ha lanciato la “Kimono mania”. “Un indumento molto versatile e adattabile – spiega -, si può sdrammatizzare con jeans o pantaloni attillati, si può indossare in modo più classico come giacca elegante, soprabito da sera o addirittura come vestaglia da camera, come veniva usato in Europa nei primi anni del Novecento”. La socia, Karin si occupa invece di complementi d’arredo e stampa di tessuti con antichi timbri indiani. La tecnica di chiama “Wood block printing, una stampa a mano su tessuti usando gli antichi stampi di legno oppure altri, nuovi, che provengono dall’India e dall’Europa settentrionale. Tutti i tessuti sono realizzati con fibre naturali, canapa antica, lino, cotone o seta. Il negozio ospita spesso lavori di altri artigiani, oggetti da indossare e da collezione.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

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Bando Cuneo, oltre 600 imprese sperano nell'aiuto di Specchio

Di Lucia Caretti
Pubblicato su La Stampa il 29 maggio 2020

Il bar di Mondovì, il bed and breakfast di Dronero, l’erboristeria di Alba, il baby parking di Busca, l’osteria di Sinio. E poi il corniciaio di Saluzzo, il tatuatore di Borgo San Dalmazzo, la sarta di Carrù, il piastrellista di Ceva, la gelataia di Caraglio, il muratore di Frabosa. Persino un maestro di ballo e un libraio ambulante. Sono oltre 600 le domande arrivate finora a Specchio dei tempi: imprese che chiedono una mano ai lettori de “La Stampa”. Imprese che non vogliono arrendersi alla crisi economica provocata dalla pandemia. Una su sei sarà sicuramente aiutata, grazie al Bando “La Granda che riparte”, che per ora mette a disposizione 106 assegni da 3 mila euro ciascuno. La speranza di Specchio, però, è di poter fare di più.

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La raccolta prosegue: fino al 16 giugno si può donare e ogni euro sarà trasformato in sussidi. Più fondi arriveranno, più aziende saranno premiate. C’è tempo fino al 3 giugno alle 24 per candidarsi e ieri la onlus ha ricevuto decine di adesioni da ogni angolo della provincia. Pure qualcuna da Cuneo città: un tecnico specializzato nella riparazione degli smartphone e un ceramista. Tutti possono partecipare, ditte individuali e società, e non ci sono limiti di settore. Solo due requisiti fondamentali: bisogna avere sede legale e operativa nella Granda, e i ricavi del 2018 non devono essere superiori a 60 mila euro. Per le attività avviate nel 2019, è richiesta un’autocertificazione.

Da oggi per contribuire alla sottoscrizione c’è una possibilità in più: acquistare la “Barbera d’Italia”, un’edizione limitata di Barbera d’Alba Superiore firmata dall’Astemia Pentita. Per la festa del 2 giugno la cantina di Barolo ha messo infatti in vendita 1946 bottiglie che riportano nell’etichetta una rivisitazione della foglia di vite dedicata al Tricolore. Il prezzo ricorda la nascita della Repubblica (19,46 euro) e il ricavato va a Specchio, per le piccole imprese. Da stamattina le bottiglie si possono ordinare telefonando allo 0173/56.05.01. Oppure si possono comprare nel Wine Shop della cantina, in via Crosia 40 a Barolo (orario 10-18,30, lun.- dom.). Presto saranno disponibili online e nelle migliori enoteche piemontesi.

Ma l’impegno della fondazione nella Granda non si esaurisce con il bando. La onlus de “La Stampa” è accanto agli anziani e alle famiglie più bisognosea cui sta donando 300 spese da 60 euro ciascuna. L’iniziativa si chiama “Specchio d’Italia”, tocca Cuneo, la provincia e anche altre 17 città ed è finanziata dal Gruppo Cassa di Risparmio di AstiPermette ai singoli o alle associazioni di richiedere uno scatolone gratuito con 23 chili di provviste: cinque chili di pasta, tre litri di latte, olio extra vergine, olio di semi, salsa di pomodoro, riso, tonno, biscotti, cioccolata, legumi, pane, zucchero, patate, carote, mele e cipolle.

COME DONARE
Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.  Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un  bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare  Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”.  Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.

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Bando imprese Cuneo, le richieste di aiuto sono già 270

Di Lucia Caretti
Pubblicato su La Stampa il 27 maggio 2020

In un giorno soltanto le richieste sono più che raddoppiate. Erano 120, lunedì sera: ieri ne sono arrivate altre 150, con un picco verso le 17, quando Specchio dei tempi ha iniziato a ricevere una mail al minuto. Un vero boom, un’ondata di piccole imprese che non si arrendono. E provano a risollevarsi con la spinta della fondazione de “La Stampa”. A cinque giorni dal lancio del bando “La Granda che riparte”, sono ormai 280 le adesioni, da tutta la provincia. In palio, per il momento, 105 sussidi da 3 mila euro: ma la raccolta fondi continua e potrebbero diventare molti di più.

La trattoria di Castelmagno, l’affittacamere di Ostana, la bottega di Crissolo, l’agenzia di eventi di Ceva, specializzata in matrimoni: quelli che a causa della pandemia sono improvvisamente saltati. Le domande raccontano un’intera economia in ginocchio. Nessun settore sembra salvarsi: assicuratori, agenti di commercio, muratori. L’elenco è lunghissimo. Ditte individuali e società di persone, tutti possono richiedere il sostegno di Specchio: purché abbiano la sede legale e operativa a Cuneo o in un comune della provincia. Altro requisito fondamentale, i ricavi del 2018: non devono essere superiori a 60 mila euro. Per le attività avviate nel 2019, è richiesta una autocertificazione. Il regolamento completo si trova su  bando.specchiodeitempi.org, il sito dove bisogna anche scaricare il modulo di adesione. Va inviato a bando@specchiodeitempi.org entro il 3 giugno alle 24, insieme alla dichiarazione dei redditi, al documento di identità e alla visura. Lo staff della Fondazione lavorerà per due settimane per stilare la graduatoria: i vincitori saranno avvisati entro il 18 giugno, mentre fino al 16 giugno alle 24 si raccoglieranno donazioni. Gli aiuti economici saranno erogati in pochi giorni.

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COME DONARE
Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.  Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un  bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare  Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”.  Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.

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