TrainUp aiuta Specchio: le lezioni di fitness online diventano solidali

Di Lucia Caretti
Pubblicato su La Stampa il 27 aprile 2020

Donare allenandosi. Si chiama TrainUp, era nata come applicazione, per vendere e comprare lezioni di fitness. L’avevano utilizzata 25 mila persone in due anni e mezzo. Poi, il boom: è arrivata la pandemia, tutti hanno cominciato a fare ginnastica in salotto. L’app è diventata un sito che in un mese ha superato i 10 mila iscritti e ora ospita una delle palestre virtuali più grandi d’Italia. Ogni sera su home.trainup.fit si svolgono 110 video-corsi in contemporanea, con 800 atleti in collegamento da mezzo mondo. Gli allievi pagano la seduta, mentre gli istruttori non hanno commissioni: i due fratelli torinesi che hanno inventato TrainUp hanno deciso di rinunciare ai loro profitti. E hanno sviluppato una funzionalità che permette ai 1000 trainer registrati di destinare una percentuale degli incassi a Specchio dei tempi.

ISCRIVITI AD UN ALLENAMENTO

Sono già 144 i professionisti che hanno aderito. Qualcuno devolve addirittura il 100%, la media il 10%. Sugli allenamenti solidali compare un cuore: chi li sceglie sa che una parte di quello che spenderà andrà alla fondazione benefica de “La Stampa” per i progetti contro il Coronavirus. Insomma esercizi e sudate si trasformano in macchinari e dispositivi di protezione che Specchio consegna ogni giorno agli ospedali.

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Abbiamo lanciato TrainUp Home per dare una mano ai trainer che con i centri sportivi chiusi hanno perso il lavoro” racconta Nicolò Ammendola. Doveva essere solo una sperimentazione, e invece, sorpresa: “Questa emergenza ha accelerato tutto. In un mese abbiamo raggiunto risultati per cui prima avremmo impiegato cinque anni. Cresciamo del 50% ogni settimana, senza spendere un euro di pubblicità”. La startup torinese, nata dall’incontro dei fratelli Ammendola con Marco Boglione, presidente del gruppo BasicNet e primo sostenitore del progetto, era stata fondata con il sogno di costruire una palestra senza confini. Si potevano trovare sessioni cardio in discoteca, yoga nei parchi e corse nelle piazze di notte. “Ma siamo sempre rimasti legati a spazi fisici, ed era un limite” ammette l’ideatore. “Il lockdown ci ha obbligati a rimediare con gli spazi virtuali”. La ricetta del successo.

Il 20% del traffico arriva dall’estero e capitano storie così: una signora di Lugano fa pilates con un trainer brianzolo, insieme alla figlia connessa dagli Stati Uniti. E un personal di Palermo allena due ragazzi collegati dal Giappone. “I più bravi guadagnano più di prima, perché hanno meno costi: sono dei piccoli influencer con 60 mila fan sui social media. I più lungimiranti tengono i prezzi bassi e puntano sulla quantità, per mantenere il servizio anche dopo la quarantena. I più creativi hanno investito su luci e videocamere e hanno allestito veri e propri set. Tutti hanno capito che non c’è bisogno di recarsi sul posto di lavoro per continuare a fatturare”.

Nicolò ha 32 anni e un fratello e socio di 29, Sebastiano. Aveva già fondato una piattaforma di didattica online che oggi è tra le più cliccate, e dice che fare innovazione nello sport è complicato ma bellissimo, come nelle scuole. “I trainer, legati a doppio filo alle palestre, si sono trovati in emergenza. Però, dopo aver visto improvvisamente crollare il loro fatturato, hanno reagito con grinta e umiltà, buttandosi online”. Sì perché non basta aver studiato Scienze Motorie per sopravvivere alla crisi: “Bisogna diventare nerd. Essere nerd non è da sfigati, è il presupposto per farcela domani. La rete è meritocratica: con una buona connessione e tanta passione, un istruttore di un paesino sconosciuto può arrivare ad allenare una star di Beverly Hills”.


(Nicolò, il fondatore di Trainup)

I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
In un mese di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito novecentomila di dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 90 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 146, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 16 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.  Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un  bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare  Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”.  Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.
Infospecchiodeitempionlus@lastampa.it; 011.6568376.

Il Fantacalcio dona i suoi premi a Specchio: "Vogliamo battere il virus"

Di Paolo Accossato
Pubblicato su La Stampa il 22 marzo 2020

Per una volta i volatili fantamilioni si fanno euro concreti e l’acquisto del tutto virtuale di Cr7 diventa tangibile occasione per fare del bene. A Specchio dei Tempi le donazioni per combattere il coronavirus continuano ad arrivare su specchiodeitempi.org e tra le tante gocce che fanno il mare della generosità degli Italiani ed in particolare dei Torinesi ci sono quelle delle leghe del Fantacalcio, gli esperti del pallone che, orfani della serie A, hanno deciso di indirizzare il montepremi dell’anno per acquistare macchinari, materiali di consumo o dispositivi di protezione individuale.

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SCOPRI TUTTI GLI OSPEDALI AIUTATI DA SPECCHIO

Dei quasi 7 milioni di euro raccolti fin qui da Specchio che li sta impiegando per sostenere decine di ospedali torinesi, 6.795 arrivano da 21 leghe di fantallenatori di tutta Italia anche se per la maggior parte gli aiuti provengono dalla provincia di Torino. Ci sono i 16 ragazzi della Calcetto League, amici di una vita ed ex compagni di calcio a 5. “Quattro di noi sono arbitri nei dilettanti, io faccio l’assistente – dice Andrea Porello – ma nel week-end ci travestiamo da mister. Viviamo nel cuneese e quando ci siamo scoperti un po’ scarsi a calcio ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di dedicarci ad un passatempo più da tecnici. Quando abbiamo capito che il campionato si sarebbe fermati per diverso tempo abbiamo trovato logico devolvere il montepremi”. Oppure i dottori di Fantamedicina che giocano dal 2007. Sono cardiologi, anestesisti, medici di ogni specialità oggi in prima linea nella lotta al coronavirus: “Nella nostra chat del fantacalcio – dice Giorgio Quadri – non si parlava di lavoro ma solo di calcio, facevamo le prognosi ai giocatori infortunati. Con il blocco del campionato ci è sembrato naturale metterci in gioco per aiutare gli altri”. Quelli di Fantacalcioga prima dell’emergenza organizzavano manifestazioni di socializzazione culturale, le Feste del Toga e più recentemente il Club del Silenzio, eventi culinari e letterari nei musei di Torino: “Abbiamo lavori diversi ed è il sesto anno che giochiamo insieme al Fantacalcio – dice Giovanni Vitelli – ma ci unisce lo stesso spirito. La nostra donazione vuol significare la speranza di tornare in fretta a riunirsi e riprendere a giocar a calcetto”.

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E poi una infinità di altre storie ritagliate ai margini di fidanzamenti, matrimoni, impegni di lavoro. Come i FantaBosch che prendono il nome dall’azienda per cui lavorano: “Siamo ormai alla quinta edizione. Il fantacalcio ha trasformato un gruppo di colleghi in un gruppo di amici. E’ stato un modo per creare un bell’ambiente all’interno dell’ambito lavorativo, animare le discussioni alla macchinetta del caffè ed infiammare i break delle convention aziendali con ampie sessioni di fantamercato”. O i Desaparehimos o ancora i Fantastyle: “Siamo tutti e 8 dei sorveglianti di FCA Security; abbiamo denominato la lega così perché quando abbiamo iniziato a giocare al Fantacalcio, lavoravamo tutti nella zona del Centro Stile di via Plava. Pochi giorni fa, appena ci siamo resi conto della totale emergenza in cui si trova il nostro paese, ci siamo confrontati e senza un battito di ciglia abbiamo deciso di donare il nostro montepremi. Siamo orgogliosi di aver compiuto questo gesto, anche se non è una grande cifra. Per noi dare un contributo in questo momento di difficoltà dei nostri medici, infermieri e ospedali, era il minimo si potesse fare”. Quelli della Lega Fedelissima tengono a sottolineare che “esistiamo storicamente da più di 25 anni e il nome Fedelissima certifica che c’è un gruppo storico che è presente quasi dall’inizio, da quando avevamo poco più che 20 anni” mentre la Lega Mantracalcio ha fatto l’asta estiva con due ragazzi torinesi collegati in videoconferenza.

PARTECIPA ORA ALL’ASTA

Insomma, il calcio che intreccia la vita. Nelle causali di versamento delle ventuno leghe c’è tutto l’amore per gli altri e il concetto che prevale è quello di “vincere questa partita, la più importante”. Così anche Barbara Bonansea ha voluto ringraziare personalmente in una storia su Instagram i fantallenatori. Barbara ha scelto di appoggiare il progetto con una serie di aste benefiche online su sportabilia.org. La prima, un completino da gioco Nike, autografato dalla campionessa, è stata chiusa a 400 euro. La seconda è ora online qui: in palio l’ultima maglia che Barbara ha utilizzato in  nazionale. Cioè la numero 11 verde di Italia-Nuova Zelanda, Algarve Cup: una partita in cui l’attaccante ha fatto gol e assist. L’ intero ricavato servirà per finanziare le forniture mediche. “Gli ordini sono già partiti e Specchio ha già effettuato le prime consegne. Adesso però c’è bisogno di noi: di me, di te, di tutti quelli che amano il calcio. Vinciamo questa partita, insieme possiamo farcela!”.

COME DONARE
Chi vuole essere con Specchio dei tempi potrà farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare l’applicazione Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.

Da oggi Specchio parla anche cinese

Di Lucia Caretti

Obiettivo: continuare a raccogliere fondi, in un territorio che ha già dimostrato grande solidarietà all’Italia. E ha già battuto il Coronavirus. Da oggi Specchio dei tempi parla cinese e i nostri progetti a favore degli ospedali torinesi saranno promossi anche a Pechino. Specchio ha arruolato Luca Bellet, trentunenne bardonecchiese professionista dei social media cinesi e presidente di China Italy Experience. Il sito web della onlus è stato tradotto anche in ideogrammi, come si può vedere qui.

Sin dal primo giorno, invece, le iniziative vengono raccontate anche in inglese, perché i donatori stranieri sono in forte crescita: ieri sera erano 231, da oltre 40 paesi, per un totale di oltre 25 mila euro versati. Tutto il mondo, in pratica, è accanto a Specchio.

COME DONARE

Chi vuole essere con Specchio dei tempi potrà farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare l’applicazione Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.
Infospecchiodeitempionlus@lastampa.it; 011.6568376.

DONA ORA

Virus, la Famiglia Agnelli e le sue società accanto a Specchio dei tempi

Per rispondere all’emergenza Covid 19, la Famiglia Agnelli e le sue società hanno messo in campo una serie di misure, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile italiana, a sostegno della cura dei malati predisposta dal servizio sanitario nazionale e in aiuto delle persone che si trovano o si troveranno in situazione di bisogno. Nel dettaglio:

– La Famiglia Agnelli ha disposto un contributo pari a 10 milioni di euro a beneficio del Dipartimento della Protezione Civile, per far fronte all’emergenza a livello nazionale; e de La Stampa – Specchio dei Tempi, Fondazione impegnata a rispondere alle necessità sociali e sanitarie di Torino e del Piemonte.

– EXOR e le sue società controllate Fiat Chrysler Automobiles, Ferrari e CNH Industrial – alle quali si sono aggiunte anche Ermenegildo Zegna e Fondazione Pesenti – hanno individuato e stanno acquistando presso vari fornitori esteri un totale di 150 respiratori oltre a materiale medico-sanitario, approntandone l’immediato trasporto aereo in Italia.

– la società di noleggio a lungo termine Leasys (FCA Bank) mette a disposizione della Croce Rossa Italiana e altre associazioni di volontariato una flotta di mezzi per la distribuzione di alimenti e medicinali nelle città italiane a malati, anziani e a persone bisognose di assistenza.

– EXOR, FCA, Ferrari e CNH industrial mantengono inoltre a uno stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, per mettere a disposizione del Paese servizi gratuiti di scouting per individuare apparecchiature mediche e materiale di utilizzo sanitario sui mercati internazionali, e soprattutto relativi servizi doganali per l‘importazione rapida in Italia.

Queste iniziative si aggiungono alle campagne già in atto:

 – raccolta fondi #DistantiMaUniti promossa dalla Juventus e tuttora in corso sulla piattaforma gofundme

 – iniziativa #restoascuola promossa dalla Fondazione Agnelli, insieme alla Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi e a La Stampa, per sostenere la didattica a distanza nelle scuole, in particolare per quegli studenti che stanno incontrando maggiori difficoltà negli apprendimenti.

-> Leggi l’articolo pubblicato su La Stampa il 17 marzo 2020.